Come di consueto, la magistratura arriva prima della struttura.
La struttura non ha gli anticorpi per prevenire le truffe.
Si interviene tramite la magistratura e dopo anni e con inchieste che durano anni.
http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/ ... ef=HREC1-4Ecco dove il ministro deve lavorare.
Troppo facile tagliare gli esami facendo pressione sui medici (limitarsi a quello, voglio dire).
Ci vuole una struttura che sia in grado di prevenire gli abusi (compresi gli esami "facili", per carità) e le truffe e la corruzione e tutto il solito elenco del malaffare del nostro pubblico servizio.
Il ministro doveva chiedersi: perché si fanno esami "a gogò"?
Chi è tecnicamente e amministrativamente (e magari anche politicamente) responsabile di questi abusi?
Come mai non fa correttamente il suo mestiere?
Che qualifiche ha per occupare quella posizione?
Etc. etc. etc.
Il ministero dispone di funzionari esperti, di manager preparati e che sanno come muoversi all'interno del meccanismo e quali sono i punti e i momenti critici dove controllare, verificare.
Se non ne dispone è colpa del ministro che deve avere questa condizione come obiettivo prioritario.
Insomma, come nella politica in generale, ci vogliono gli anticorpi e non può arrivare sempre l'azione penale che, tra l'altro, viene spesso accolta come un "sostituirsi".
Sostituirsi a cosa?
Al nulla?