Competitività, per l'Economist
l'Italia è al 40° posto su 82 paesi
l'Italia è al 40° posto su 82 paesi
Il rapporto presentato in occasione della tavola rotonda con il governo italiano
Per quanto riguarda il regime fiscale, il nostro paese è all'ultimo posto in Europa
E la situazione peggiorerà, sia nell'ambito macroeconomico che nel mercato del lavoro
La ricetta? Intanto "un taglio fiscale a breve per ridurre le tasse sui salari e sulle imprese"
ROMA - L'Italia è al 40° posto per competitività nel mondo, dopo la Thailandia e la Lettonia, e all'ultimo in Europa per regime fiscale. Una situazione statica e poco brillante quella dell'economia italiana secondo quanto emerge dal Rapporto di Business International 'La competitività del Sistema Italia', redatto sulla base dei dati dell'Economist Intelligence Unit, e presentato in occasione della XIX tavola rotonda con il governo italiano a Roma.
Le stime coprono due quadrienni 2004-2008 e il periodo 2009-2013: in particolare queste ultime previsioni, essendo state elaborate prima della crisi del sistema economico e finanziario mondiale, devono essere lette con paricolare attenzione, viene raccomandato nell'analisi.
In generale il giudizio sull'Italia è "poco brillante", si legge nel rapporto, e le peggiori previsioni per la nostra economia sono attese nell'ambito macroeconomico e nel mercato del lavoro. Nel primo caso, è prevista una perdita di quattro posizioni all'interno della classifica europea e di ben 21 posti in quella mondiale, a causa di un peggioramento della valutazione relativa al saldo corrente e al tasso di cambio. Nel secondo caso, il mercato del lavoro, l'Italia perderà due posizioni nella classifica mondiale e una sola in quella europea.
Al momento, l'Italia dunque si posiziona solo a metà classifica mondiale su 82 paesi considerati. In un'ottica macro-regionale, nel contesto dell'Europa occidentale l'Italia inoltre risulta al sedicesimo posto su 18 Stati, davanti solo alla Grecia e alla Turchia.
Per uscire da questo stallo, secondo Elido Fazi, amministratore delegato di Business International spa, l'Italia devrebbe operare un taglio fiscale a breve per "ridurre non solo le tasse sui salari ma anche gli oneri a carico dell'impresa".
Anche sulle infrastrutture, osserva ancora l'Economist, "pesa una previsione poco felice (perdita di una posizione a livello regionale, 27° posto confermato sempre a livello regionale) sebbene alcuni sub-indicatori (quelli legati alle telecomunicazioni e alle infrastutture portuali) registrino un incremento positivo. Qualche miglioramento è invece previsto nel caso delle politiche per l'impresa e la concorrenza, dove ci si aspetta un recupero di 3 posizioni nella classifica mondiale grazie anche alla spinta degli indici legati ad attività normativa, controllo dello stato e protezione dell'azionariato di minoranza, una posizione guadagnata, infine, nella classifica regionale e due in quella mondiale anche per l'indice relativo alle politiche per gli investimenti esteri".
( 24 novembre 2008)
http://www.repubblica.it