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Euroflop

MessaggioInviato: 16/01/2015, 9:14
da flaviomob
Gli economisti ormai sanno che l’economia non funziona come pensava Milton Friedman negli anni 60: non è la moneta “stampata” a influenzare l’attività economica, ma quella spesa. Nell’Eurosistema, ingessato da regole assurde, famiglie e imprese hanno paura di spendere, e le banche di erogare credito. A parte chiudere, la Bce non può farci nulla.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01 ... 5/1311825/

Forse è anche per questo che Renzi sostiene che i risparmi delle famiglie sono aumentati. Cresce l'effetto "congelamento" della liquidità, si ha paura di spendere e si preferisce mettere fieno in cascina per i momenti duri, per la prossima stangata fiscale, per la scadenza del contratto di lavoro precario.

Re: Euroflop

MessaggioInviato: 17/01/2015, 10:57
da trilogy
Non sono d'accordo con quanto scritto nell'articolo. Gli economisti sanno perfettamente che le "aspettative" dei consumatori e delle imprese giocano un ruolo fondamentale nelle decisioni d'investimento e di spesa. In Italia ci sono aspettative negative consolidate da anni. Lo Stato nazionale con la sua politica fiscale e di bilancio ha devastato l'economia produttiva italiana, l'Europa serve da scaricabarile. Draghi utilizza a fatica e in ritardo gli strumenti di cui dispone, mentre la politica chiacchiera inconcludente e vuoto.

La grande lezione per l'eurozona viene invece dalle decisioni della banca centrale elvetica in questi giorni. "Nessuno può pensare di mantenere un sistema di cambi fissi, se i fondamentali economici tra i paesi sono divergenti." Una questione su cui i paesi dell'euro dovranno riflettere.

Re: Euroflop

MessaggioInviato: 17/01/2015, 12:59
da Robyn
Il risparmio delle famiglie apparentemente potrebbe essere aumentato anche per l'effetto della tassazione perche hanno venduto qualcosa beni mobili immobili perche soggetti a tassazione ma in questo modo però il rischio e di concentrare la ricchezza nelle mani di pochi

Re: Euroflop

MessaggioInviato: 17/01/2015, 16:01
da franz
trilogy ha scritto:Non sono d'accordo con quanto scritto nell'articolo. Gli economisti sanno perfettamente che le "aspettative" dei consumatori e delle imprese giocano un ruolo fondamentale nelle decisioni d'investimento e di spesa. In Italia ci sono aspettative negative consolidate da anni. Lo Stato nazionale con la sua politica fiscale e di bilancio ha devastato l'economia produttiva italiana, l'Europa serve da scaricabarile. Draghi utilizza a fatica e in ritardo gli strumenti di cui dispone, mentre la politica chiacchiera inconcludente e vuoto.

La grande lezione per l'eurozona viene invece dalle decisioni della banca centrale elvetica in questi giorni. "Nessuno può pensare di mantenere un sistema di cambi fissi, se i fondamentali economici tra i paesi sono divergenti." Una questione su cui i paesi dell'euro dovranno riflettere.

Hai affrontato diverse questioni. Sulla prima inutile perdere tempo. L'articolo è di Bagnai: una nullità del dibatitto mondiale tra economisti, famoso solo per essere tra i pochi graditi a grillo e salvini (fronte euro-exit). E letteralmente "asfaltato" durante il dibatitto serio avvenuto agli inizio di novembre in quel di Pescara (leggere: http://noisefromamerika.org/articolo/us ... -dibattiti ).

Gli italiani vedono che le riforme in Italia non si fanno. Vedremo cosa avverrà con il jobs act ma intanto la spending review è starita (e pure Cotarelli) ed i posti statali sono intoccabili (mentre la germania li ha didiotti di 1/3 e UK è sulla stessa strada.

Senza riforme gli italiani hanno imparato che tutto è aleatorio, che le misure in atto o da confermare dipendono dalla finanziaria, dalla "manovre" e dalle "verifiche di governo", amesso e non concesso che i governi durino abbastanza.

Non sono invece d'accordo con l'ultimo punto. Il cambio attuale (1:1) in fondo è come se portasse la svizzera dentro l'euro, in perfetta parità. Solo che prezzi e salari sono molto piu' alti. Fin che dura.
Il problema della svizzera non era tanto il cambio con l'euro (in fase di forte calo) ma la divaricazione rispetto al dollaro (in salita) e quindi la considerazione della BNS è che non poteva mantenere un aggancio a due valute contemporaneamente. Ad una è possibile, e facile, se i fondamentali dell'economia sono buoni.

Re: Euroflop

MessaggioInviato: 17/01/2015, 22:39
da trilogy
franz ha scritto:
[..]Il problema della svizzera non era tanto il cambio con l'euro (in fase di forte calo) ma la divaricazione rispetto al dollaro (in salita) e quindi la considerazione della BNS è che non poteva mantenere un aggancio a due valute contemporaneamente. Ad una è possibile, e facile, se i fondamentali dell'economia sono buoni.


Dietro a questo, c'è un aspetto tecnico che i trader della banca centrale svizzera avrebbero dovuto conoscere. Pensare di controllare il cambio euro franco svizzero semplicemente vendendo franchi contro euro è una battaglia persa in partenza.
Il problema è che i cross valutari principali sono solo 7 coppie, praticamente tutti gli altri derivano il loro prezzo da questi sette.
Il rapporto euro franco svizzero è un cambio derivato, la sua quotazione si ricava dal cambio euro/dollaro moltiplicato per il cambio dollaro/franco svizzero.
Ad esempio prendendo le quotazioni di venerdì: EUR/USD 1,1570 USD/CHF 0,8573
(1,1570 X 0,8573 = 0,9918) che corrisponde al cambio di venerdì EUR/CHF 0,9930
Per controllare il cambio euro franco avrebbero dovuto manipolare in parallelo i cambi euro dollaro e dollaro franco ma non è una cosa alla portata della banca svizzera.

Re: Euroflop

MessaggioInviato: 18/01/2015, 10:35
da franz
trilogy ha scritto:Il rapporto euro franco svizzero è un cambio derivato, la sua quotazione si ricava dal cambio euro/dollaro moltiplicato per il cambio dollaro/franco svizzero.
Ad esempio prendendo le quotazioni di venerdì: EUR/USD 1,1570 USD/CHF 0,8573
(1,1570 X 0,8573 = 0,9918) che corrisponde al cambio di venerdì EUR/CHF 0,9930
Per controllare il cambio euro franco avrebbero dovuto manipolare in parallelo i cambi euro dollaro e dollaro franco ma non è una cosa alla portata della banca svizzera.

Beh, ci sono riusciti per tre anni, quindi alla loro portata lo era. Ma perché sostanzialmente euro e dolaro andavano quasi di pari passo, con deviazioni accettabili e gestibili. Se vedi i grafici degli ultimi 5 anni il franco ad 1.20 su euro risultava stabile e piatto anche su dollaro.
Come dicevo quando pero' il dollaro ha iniziato a salire sull'euro, ecco che non era piu' possibile seguirli entrambi. Ma penso che questo debba valere per qualsiasi banca nazionale. Ci sono sono diversi casi di valute legate al dollaro o all'euro, non ne conosco una legata a due valute contemporaneamente. Ma puo' essere solo una mia mancanza di conoscenza.