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Jobs act, Art 18, indennizzo

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Re: Jobs act, Art 18, indennizzo

Messaggioda ranvit il 29/12/2014, 20:04

Ok, ma attenzione che Rajoy sta per perdere il controllo politico del Paese a vantaggio di Podemos...per questo Renzi ci va piu' piano ;)
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Re: Jobs act, Art 18, indennizzo

Messaggioda Robyn il 30/12/2014, 13:02

che gli statali non siano licenziabili e che non esistano gli esuberi nella Pa è tutto da verificare,altrimenti non sarebbe stato possibile per l'ex ministro della pubblica istruzione Gelmini diminuire gli organici della scuola di 100,000 unità.In ogni caso se la legge per la Pa non contempla gli esuberi ma solo le cause disciplinari si potrebbe intervenire a livello di singole amministrazioni pubbliche con la contrattazione decentrata,gli esuberi potrebbero essere gestiti dalle rappresentanze sindacali in intese con le singole Pubbliche amministrazioni
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Re: Jobs act, Art 18, indennizzo

Messaggioda franz il 30/12/2014, 18:37

Robyn ha scritto:... altrimenti non sarebbe stato possibile per l'ex ministro della pubblica istruzione Gelmini diminuire gli organici della scuola di 100,000 unità.

Credo che vista l'elevata età media del personale della scuola, sia bastato non sostituire i pensionati per arrivare a quelle cifre.
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Re: Jobs act, Art 18, indennizzo

Messaggioda Robyn il 30/12/2014, 20:33

nella Pa non credo esista un problema di esuberi perche man mano che la previdenza assorbe gli impiegati che hanno maturato i requisiti questi attraverso concorso vengono sostituiti da giovani.Poi non esiste nenche un problema legislativo fannulloni visto che la legge contempla già lo scarso impegno per due anni,basta semplicemente rendere applicabili le norme che ci sono.Più che altro bisogna concentrarsi sull'efficenza della Pa per ex applicando anche qui il secondo livello rappresentanze sindacali_Pa informatizzando sburocratizzando ,realizzando risparmi di spesa,promuovendo il merito degli impiegati e facendo in modo che i più preparati raggiungano il livello dirigenziale e organizzino la Pa in modo efficente al sevizio del cittadino.Per ex per diminuire la spesa nella sanità non è necessario agire solo sugli sprechi ma promuovere la concorrenza nel settore farmaceutico perche se una garza a Milano costa 3 euro e a Palermo 7 significa che c'è una scarsa concorrenza
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Re: Jobs act, Art 18, indennizzo

Messaggioda franz il 31/12/2014, 10:55

Robyn ha scritto:nella Pa non credo esista un problema di esuberi ...

Ma certo, fintanto che la burocrazia imperversa e si espande, che si inventano 45 passaggi burocratici (e 6 mesi) per svolgere una pratica amministrativa che nel mondo necessita solo di 12 passaggi e 20 giorni, non esiste un problema di esuberi. :lol:

Ma esiste un paese strozzato da adempimenti amministrativi (per aziende e anche privati) sono il vero freno alla crescita.

I conti li ha fatti ISTAT e li ha poi sviluppati codacons.
Ogni italiano passa 400 ore all'anno in coda e questo corrisponde a 40 miliardi di danni per il sistema economico.
http://redazione.finanza.com/2013/03/02 ... o-in-coda/

A mio modo di vedere se quindi riportassimo la burocrazia nel suo normale alveo, avremmo 40 miliardi di vantaggi per il paese, piu' il risparmio di personale, diciamo altri 20, che si potrebbe tradurre in minori tasse. Poi consideriamo che se per le poche grandi imprese (quelle con piu' di 250 addetti) il costo della burocrazia è gestibile e di poco conto, per la totalità dei 4 milioni di piccole e micro imprese, spesso costituita da una sola persona, quel costo è enorme. 400 ore sono 50 giorni (ad 8 ore al giorno). L'articolo dice 16 ma è perché la matematica è sconosciuta in quella redazione e si saranno limitati a fare copia ed incolla da altre fonti. Se passi 50 giorni all'anno in coda, in quel momento non lavori, non produci, non guadagni. Quindi i 40 miliardi di danni sono anche 40 miliardi di mancato PIL per il paese e, a spanne, 20 miliardi di mancato gettito fiscale. Quindi il conto arriva ad 80 miliardi.

Una "manovra" da 80 miliardi che vale il 4.7% del PIL. Proprio quello che ci vuole per la tanto invocata crescita.
A dimostrazione che il nodo del pubblico impiego è cruciale per lo sviluppo del paese.
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Re: Jobs act, Art 18, indennizzo

Messaggioda ranvit il 31/12/2014, 11:54

Forse 60? :roll: :D
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Re: Jobs act, Art 18, indennizzo

Messaggioda franz il 31/12/2014, 13:07

40 il danno al paese, che cessando di esistere (gravare) fa crescere il PIL.
20 il risparmio in personale (esuberi) = meno spesa
20 il guadagno in tasse, perché invece di fare la fila gli imprenditori lavorano, guadagnanano e possono pagare le tasse.

Lo so che i conti non si fanno così ma ho imparato da Renzi, con quel suo "18 miliardi di tasse in meno" quando in realtà sono 2 in piu'. :lol:
Bisognerebbe anche considerare 20 miliardi di PIL in meno (per il calo del personale) e quindi in questo caso il tuo 60 sarebbe piu' ragionevole. Sono comunque sempre il 3.5% di PIL in più, che sarebbe il tasso di crescita in UE piu' grande di tutti.
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Re: Jobs act, Art 18, indennizzo

Messaggioda ranvit il 31/12/2014, 13:22

Comunque sempre conti teorici sono.....sai bene che se anche si cominciasse ad operare in quel senso, servirebbero un po' di anni e quindi quel risparmio da reinvestire va visto in un'ottica pluriennale.

Lasciamo lavorare Renzi, lo farà :D
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Re: Jobs act, Art 18, indennizzo

Messaggioda franz il 31/12/2014, 13:27

Sicuramente, ci vuole tempo.
Contestavo solo il concetto che nella PA non ci sono esuberi.
E ovviamente bisogna cominciare, altrimenti è solo una presa in giro.
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Re: Jobs act, Art 18, indennizzo

Messaggioda Robyn il 31/12/2014, 14:06

Gli esuberi ci sono se si fanno assunzioni clientelari.In questi anni in cui c'è stato il blocco del ricambio cioè chi è stato assorbito dalla previdenza non è stato sostituito ha fatto diminuire di molto gli impiegati nel pubblico,ma quelli clientelari sono rimasti ad accupare posti in cui è stata fatta crescere la burocrazia,quindi andrebbero trasferiti in quei campi della Pa dove c'è necessità.Inoltre il ricambio senza aumentare il numero di impiegati è necessario altrimenti avremmo un Pa che invecchia soltanto e che non è in grado di diventare efficente.Se si dimuniscono troppo gli impiegati il rischio è di classi pollaio di code agli sportelli di servizi che tardano ad arrivare.Inoltre nella Pa rispetto al privato gli esuberi sono meno sentiti perche il privato a differenza della Pa è maggiormente soggetto alle fluttuaziuoni del mercato.Poi è sempre necessario diminuire la spesa per diminuire le imposte se vogliamo andare verso un sistema che per sanità e istruzione non è più universalistico
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