Pagina 1 di 2

Un modello cinese per l'Europa?

MessaggioInviato: 04/12/2014, 12:15
da trilogy
Enigma Cina: in molti la temono, in pochi la conoscono. Sbaglia chi pensa solo a Shangai, scintillante vetrina economica aperta all’Occidente, o agli austeri palazzi del potere di Pechino, cuore politico della Repubblica Popolare. E sbaglia chi vede solo il gigante che ingoia debiti sovrani e compra in contanti l’Africa abbandonata dalla misera cooperazione di un’Europa incartata nella sua crisi. Nella Cina che è cresciuta per anni a due cifre e considera insoddisfacente una frenata del Pil al 7 per cento c’è altro. Il futuro è già oggi e incrocia il passato come in un romanzo di Robert Silverberg e come da nessun’altra parte avviene. Xi’an, provincia dello Shaanxi: è qui che l’Esercito di terracotta incontra la High Tech Zone.

X'an, 3100 anni di storia, capitale di 13 dinastie, non è più come quando Ji ha scavato il suo pozzo, e il futuro, per la gente di qui, è cominciato da un pezzo. Otto milioni e mezzo di abitanti che supereranno i dieci nel 2020 e un polo tecnologico dall'incredibile concentrazione di efficienza organizzativa, ricerca e fatturato. E' la Hi-Tech Industries Development Zone, l'XHTZ, da cui escono droni, circuiti integrati, robot, componenti militari, kit salvavita di avanguardia per zone colpite dai terremoti, auto elettriche di nuova generazione. Nei grattacieli di qui ci sono Microsoft, Toshiba, Samsung, Ibm, Canon, Johnson&Johnson, Caterpillar, impossibile elencarle tutte. Ma anche un ospedale, scuole, alberghi, centri commerciali, sei parchi, il più grande hub ferroviario della Cina occidentale.
In totale un'area di 60 chilometri quadrati costruiti finora, altri 250 da costruire e numeri che, da soli, fanno impallidire l'Europa della crisi. Nel 2013 l'XHTZ ha fatturato piu' di 885 miliardi di yuan con una crescita media dal 2005 del 30% l'anno, 18.000 imprese presenti, 2.274 nuovi brevetti solo l'anno scorso. Ci lavorano 328.000 persone (circa 6.000 gli stranieri), 111.100 laureati, 20.400 hanno un master. "Ogni giorno si registrano 15 nuove imprese, e l'autorizzazione si ottiene in cinque giorni riempiendo un solo modulo", spiega Li Qungang, capo del dipartimento Pubbliche Relazioni del distretto, che sottolinea: "per i primi due anni non si pagano tasse".[…]

http://www.ansa.it/sito/notizie/magazin ... c8d2a.html

Re: Un modello cinese per l'Europa?

MessaggioInviato: 04/12/2014, 13:06
da ranvit
E' il loro momento.
Ma non è un modello per l'Europa. L'Europa nei secoli scorsi era come la Cina oggi (e l'Italia nel 1500 aveva il reddito pro-capite piu' alto al mondo!).

Quando sei cosi' indietro hai tante energie da liberare, viceversa quando ne hai già usate tante, ti devi inventare.... nuove fonti energetiche.

Re: Un modello cinese per l'Europa?

MessaggioInviato: 04/12/2014, 13:40
da franz
Come Xi’an (di quello si parla) non è un modello?
Loro hanno copiato noi (vedi http://terrearse.it/categorie/mondo/via ... cnologica/ ) e lo hanno fatto meglio.
Conosco chi ad eindhowen ha conseguto il master in nanotecnologie, in quel polo tecnologico europeo, ed ora lavora per una ditta che ... è appena stata comprata dai cinesi.

Re: Un modello cinese per l'Europa?

MessaggioInviato: 04/12/2014, 18:32
da trilogy
Beh anche noi abbiamo il nostro modello, e non solo a Napoli. :roll:

Non è vero che l'Italsider di Bagnoli è stata chiusa. Lo stabilimento è ancora aperto, solo che non produce più ghisa, acciaio e stipendi per ottomila operai, bensì chiacchiere. Napoli possiede la più grande fabbrica al mondo di discussioni senza costrutto, un gigantesco altoforno, che erutta idee, dibattiti, polemiche, iniziative quasi sempre contrapposte. Ciascuna azione nega l'altra, fino all'immobilismo. Le istituzioni non si parlano. I grandi investitori internazionali si tengono alla larga: chi brucerebbe i propri capitali in questa fornace sempre accesa? Chi metterebbe quattrini in un progetto ancora vago? Il mito dello sviluppo turistico, in assenza di fatti e scelte concrete, non ha colmato il vuoto dell'industria pesante. Che cosa sarà l'ex Italsider, se mai sarà? Siamo ancora a questo. Si discute della nuova Bagnoli da almeno vent'anni, da quando, cioè, ebbe inizio la dismissione dei manufatti e la bonifica mosse i primi passi.....

articolo http://napoli.repubblica.it/cronaca/201 ... 102010563/

Re: Un modello cinese per l'Europa?

MessaggioInviato: 04/12/2014, 18:36
da franz
trilogy ha scritto:Napoli possiede la più grande fabbrica al mondo di discussioni senza costrutto, un gigantesco altoforno, che erutta idee, dibattiti, polemiche, iniziative quasi sempre contrapposte.

E chi paga?

Re: Un modello cinese per l'Europa?

MessaggioInviato: 04/12/2014, 23:34
da flaviomob
La Cina è al 97° posto al mondo per reddito pro capite. PPP.

Dobbiamo puntare a quello?

Re: Un modello cinese per l'Europa?

MessaggioInviato: 05/12/2014, 13:27
da trilogy
flaviomob ha scritto:La Cina è al 97° posto al mondo per reddito pro capite. PPP.

Dobbiamo puntare a quello?


La Cina è un paese con 1,3 miliardi di persone, partito da zero 30 anni fa.
la classe media è ormai di 200 milioni di persone; secondo le stime saranno 600 milioni nel 2020
i miliardari in dollari in Cina sono 160 in Europa dopo alcuni secoli di crescita 760.
Noi siamo abituati a pensare alla Cina solo come manodopera a basso costo, ma invece stanno investendo moltissimo in istruzione, formazione, ricerca, innovazione. Gli effetti di questi investimenti si cumulano nel tempo.
Noi siamo fermi e fuori dai grandi trend di sviluppo a lungo termine. In alcune settori d'investimento (nuovi processi o tecnologie) se cerchi una controparte italiana non la trovi perchè non c'è nessuno che ci lavora. E' un problema serio perchè anche il ritardo quando si cumula e poi non lo recuperi più.

Re: Un modello cinese per l'Europa?

MessaggioInviato: 05/12/2014, 13:36
da trilogy
franz ha scritto:
trilogy ha scritto:Napoli possiede la più grande fabbrica al mondo di discussioni senza costrutto, un gigantesco altoforno, che erutta idee, dibattiti, polemiche, iniziative quasi sempre contrapposte.

E chi paga?


Paghiamo tutti e alcuni ci guadagnano. In Italia lasciare i problemi insoluti è la premessa per il grande business nazionale:
"La gestione delle emergenze". Ne abbiamo di tutti i tipi: emergenza idrogeologica, sismica, occupazionale, ambientale, immigrazione, casa, rifiuti ecc. ecc.

Re: Un modello cinese per l'Europa?

MessaggioInviato: 05/12/2014, 14:00
da flaviomob

Re: Un modello cinese per l'Europa?

MessaggioInviato: 05/12/2014, 18:06
da franz
Se si osserva la pendenza della crescita cinese, essa è maggiore che in altri paesi.
Peccato che google non alleghi i dati numerici perché basterebbe mettere a 100 il primo anno (1990) per vedere di colpo come vanno le singole crescite nazionali o di area.