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315 miliardi di chiacchiere

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315 miliardi di chiacchiere

Messaggioda trilogy il 26/11/2014, 10:57

Com'era prevedibile il piano Juncker per crescita e occupazione è aria fritta, non c'è un euro aggiuntivo d'investimento.

Il piano Juncker per crescita e occupazione

Un fondo da 21 miliardi per stimolarne 315 di investimenti (anche grazie ai privati). Ma le misure non convincono: i soldi erano già stanziati e non si affronta il rischio recessione.

ARCO ZATTERIN
CORRISPONDENTE DA BRUXELLES
Ecco il piano Juncker, l’atteso pacchetto con cui l’Europa vuole dare un colpo d’acceleratore alla strategia anticiclica per la crescita e l’occupazione. Un nuovo fondo-veicolo da 21 miliardi di euro pilotata dalla Bei con cui si spera di stimolare 315 miliardi di investimenti. L’esecutivo comunitario lo ha approvato questo pomeriggio a Strasburgo e domani il lussemburghese che lo presiede lo presenterà al parlamento europeo.

Sarà interessante ascoltarlo, perché – a prima vista - il piano appare più debole del previsto. Per almeno tre motivi: non c’è un solo centesimo che non fosse già stanziato nella casse comunitarie o in quella della banca per gli Investimenti; non è prevista alcuna forma di flessibilità per gli stati che volessero mettere dei soldi nel meccanismo (dunque è difficile che lo facciano); è il chiaro segnale della mancanza di un vero spirito europeo capace di unire le capitali nella sfida contro il rischio recessione. Siamo di fronte a ingegneria finanziaria al posto di un’offensiva comune che possa fare davvero la forza e ridare fiducia, oltre che benessere, ai cittadini.
IL CLIMA. Nel quartiere generale della Commissione i nervi sono tesi. Stavolta non si può fallire, non è possibile fare il bis del piano da 120 miliardi del 2012, presentato con tutte le fanfare e alla fine dimostratosi deludente. La stessa Garanzia per i giovani che doveva offrire una opportunità di formazione per i ragazzi disoccupati ha dato risultati inferiori alle attese. Mentre il continente rischia un terzo giro nell’inferno della crescita sotto zero, i leader si sono resi conto che - pur mantenendo la stabilità dei bilanci - è necessario agire dal lato della domanda, spingendo dunque sugli investimenti. Di qui l’attesissimo Piano Juncker annunciato ai primi di luglio e i miliardi promessi, trecento come gli eroi delle Termopili, riferimento casuale però involontariamente efficace: la situazione del lavoro e della crescita è davvero drammatica.

I NUMERI BASE. Juncker ha accelerato il percorso, scoprendo passo dopo passo che in fondo i governi nazionali - col coltello dalla parte del manico - hanno una predilezione per le parole più che per i fatti. Il suo Piano decolla con 21 miliardi di dote effettiva costituita dal capitale dell’Efsi, meno del previsto: 8 saranno riciclati dal bilancio Ue, dal fondo infrastrutture Connecting Europe (che pesa 30 miliardi) e da Horizon 2020 (strumento per la ricerca da 80 miliardi), somma che permette di stanziare virtualmente altri 8 miliardi, così il totale sale a sedici. I rimanenti 5 miliardi saranno firmati dalla Bei.

IL MOLTIPLICATORE. Si spera che ogni euro pubblico ne attiri altri 15 nei cantieri europei. Pertanto si calcola di stimolare 315 miliardi di investimenti. Stima prudente, dicono alla Commissione. L’aumento di capitale della Bei deciso nel 2012 ha avuto un moltiplicatore di uno a diciotto. Dei 315 miliardi, 240 andranno su investimenti strategici (reti ecc.) e 75 verso le piccole e medie imprese (via Bei).

IL VEICOLO. I 21 miliardi servono per garantire i programmi di investimento selezionati a Bruxelles e dare tutela in caso di «prima perdita», scenario possibile perché si tratta di operazioni più ambiziose che comportano un qualche rischio aggiuntivo. A guidare l’Efsi sarà la Bei. Con 21 miliardi come referenza, questo vuol dire poter andare sul mercato e raccogliere sino a 60 miliardi con emissioni dirette. Quindi, la banca degli Investimenti potrà cofinanziare i progetti al 20 per cento. Gli altri soldi dovranno metterli i privati.

SERVE? Ci vuole fede. I soldi sono tutti riciclati, esistevano già. Non ci sono nuovi contributi. La differenza è che, tramite la garanzia Ue, i fondi potranno essere usati in progetti con un indice di rischio lievemente più alto e dunque una redditività maggiore. In tale modo, si spera di attrarre una parte dell’enorme liquidità presente sul mercato. I privati hanno bisogno di incentivi e di fiducia. Si spera che la garanzia Ue possa scatenare un circolo virtuoso.

I PROGETTI. Quelli presentati dagli stati sono oltre 1800 e valgono 1.110 miliardi. Bruxelles dovrà sfoltire e questo non farà piacere alle capitali, che guardano al Piano con enfasi disomogenea. Si punta ad investire sulla qualità e in cinque settori chiave: Energia, Trasporti, Salute, Formazione, Ambiente. L’ideale sarebbe incidere laddove il mercato unico europeo non è sufficientemente integrato.

I GOVERNI. L’Efsi è aperto ai denari pubblici e ai privati. Difficile che le capitali si muovano senza possibilità di scaricare gli esborsi dal Patto di Stabilità e difficile che succeda non all’unanimità. Le fonti spiegano che i Trattati non cambiano. Dunque non ci sarà neutralità nei confronti dei bilanci. Il famoso sconto sul Patto di Stabilità non è in questo momento all’orizzonte. L’Italia e la Francia non saranno contenti.

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Re: 315 miliardi di chiacchiere

Messaggioda ranvit il 26/11/2014, 12:06

Mi pare che la cosa stia diversamente....:


Juncker, investimenti fuori da deficit

http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews ... 81129.html


Comunque credo che anche 315 miliardi siano poco! Ce ne vorrebbero almeno il triplo!!!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: 315 miliardi di chiacchiere

Messaggioda trilogy il 26/11/2014, 13:15

ranvit ha scritto:Mi pare che la cosa stia diversamente....:


Juncker, investimenti fuori da deficit

http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews ... 81129.html


Comunque credo che anche 315 miliardi siano poco! Ce ne vorrebbero almeno il triplo!!!


E' un gioco di prestigio.. Andrebbe scritto "i soldi che gli Stati membri conferiscono al fondo non entrano nel calcolo del deficit" è un po' diverso, ed è una regola applicata già in passato.

Poi i 315 miliardi non esistono ci sono solo 21 miliardi di garanzie: 16 miliardi dal bilancio europeo altri 5 miliardi arrivano dalla Banca europea per gli investimenti. Risorse già presenti che ora vengono collocate nel fondo.
Queste garanzie dovrebbero, secondo la Commissione, attivare investimenti pubblici e privati con un effetto leva di 1 a 15, per arrivare ai 315 famosi.

In pratica gli Stati mettono i soldi nel fondo (questi non contano per il calcolo del debito e deficit).
Poi presentano dei progetti, se il progetto è approvato il fondo presta le garanzie sugli investimenti pubblici o privati approvati. Non c'è relazione diretta tra quanto metti nel fondo e quante garanzie ottieni.
Gli investimenti pubblici effettuati poi entrano poi nel calcolo del debito e deficit.
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Re: 315 miliardi di chiacchiere

Messaggioda trilogy il 26/11/2014, 14:34

Comunque non è una cosa nuova, sono alcuni anni che ci lavorano a livello europeo.
La strategia era stata delineata nel Libro verde “Il finanziamento a lungo termine dell’economia europea” del 2013

http://www.prodemos.it/wp-content/uploa ... amenti.pdf

Poi c'è stata la Comunicazione AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO sul finanziamento a lungo termine dell'economia europea del marzo 2014

http://www.parlamento.it/web/docuorc200 ... _14_it.pdf

Ora il fondo che sarà operativo nell'estate 2015, poi l'approvazione dei progetti, seguiranno le eventuali gare d'appalto per l'attuazione. Forse per la prossima recessione saranno realmente operativi. L'iniziativa è importante e lodevole l'implementazione lentissima come tutte le cose europee e deludente in termini di risorse mobilitate.
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Re: 315 miliardi di chiacchiere

Messaggioda flaviomob il 26/11/2014, 14:36

Beh è geniale... d'ora in poi i soldi che escono da uno stato non vengano più iscritti a deficit, così avremo tutti i bilanci in attivo!!! :lol: :lol: :lol:


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Re: 315 miliardi di chiacchiere

Messaggioda flaviomob il 02/12/2014, 1:46

Intanto i fondi europei ci sono e non siamo capaci di spenderli. In questo anche il governatore della Puglia, Vendola, non fa eccezione tra le regioni meridionali, che hanno dati pessimi.

L'Italia è il terzo paese UE nell'assegnazione dei fondi, peccato che siamo tra i peggiori nella capacità di utilizzarli!!!

http://www.repubblica.it/speciali/polit ... 100942476/

...Secondo i dati Openpolis per Repubblica.it, la 'spesa lumaca' che ha caratterizzato il periodo 2007-2013 (peraltro già prorogato di 2 anni) fa sì che il nostro Paese oggi si piazzi ancora al 22esimo posto - tra i 28 Stati membri del vecchio continente - per capacità di assorbimento dei fondi strutturali...
...
...è nel merito delle singole regioni che si evidenziano gli squilibri più forti. Perché se si guarda alla capacità di spesa dei nostri territori e se si considera la somma tra fondi europei e fondi nazionali, emerge che il più virtuoso - il Trentino Alto Adige - su 664 milioni stanziati ad hoc non è riuscito ad assorbirne il 31,13 per cento. Accade anche, però, che la situazione si ribalti. La medesima percentuale, infatti, corrisponde a ciò che la Sardegna è riuscita a spendere visto che su 4,7 miliardi a disposizione, più del 68% è rimasto inutilizzato. Peggio sono riuscite a fare soltanto la Basilicata (il 28,3% su 2,6 miliardi) e il Molise (il 25,3% su 1,2 miliardi). Ma anche Campania (33,7% su 17,8 miliardi), Abruzzo (37,3% su 1,1 miliardi), Sicilia (37,8% su 16,9 miliardi), Puglia (43,5% su 15,4 miliardi) e Calabria (43,1% su 9,5 miliardi) si posizionano nella parte bassa del grafico e spiccano per incapacità di spesa.



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Re: 315 miliardi di chiacchiere

Messaggioda trilogy il 02/12/2014, 9:16

flaviomob ha scritto:Intanto i fondi europei ci sono e non siamo capaci di spenderli. In questo anche il governatore della Puglia, Vendola, non fa eccezione tra le regioni meridionali, che hanno dati pessimi.

L'Italia è il terzo paese UE nell'assegnazione dei fondi, peccato che siamo tra i peggiori nella capacità di utilizzarli!!!

http://www.repubblica.it/speciali/polit ... 100942476/

...Secondo i dati Openpolis per Repubblica.it, la 'spesa lumaca' che ha caratterizzato il periodo 2007-2013 (peraltro già prorogato di 2 anni) fa sì che il nostro Paese oggi si piazzi ancora al 22esimo posto - tra i 28 Stati membri del vecchio continente - per capacità di assorbimento dei fondi strutturali...



Flavio i dati ufficiali di monitoraggio della spesa sono pubblicati e non siamo così lontani dagli obiettivi come sembra...
Il problema è che l'Italia parte sempre in ritardo, poi s'incarta in procedure deliranti, poi arriva a fine programmazione con l'acqua a la gola e per non perdere soldi si finanzia di tutto. C'è un problema di qualità della progettazione, e flessibilità nella spesa, due questioni su cui la burocrazia italiana non brilla.

Inoltre durante questa programmazione c'è stata la più pesante crisi del secolo, che ha prodotto una serie di problemi reali: Stato e Regioni non avevano soldi per co-fnanziare i programmi, le imprese non avevano i soldi per co-finanziare i progetti, migliaia di imprese sono fallite e questo ha portato alla revoca di finanziamenti già approvati; iniziative programmate prima della crisi non erano più attuabili durante la crisi.

Comunque i dati sono questi:

La spesa complessiva certificata all'UE al 31 ottobre 2014, scadenza intermedia fissata a livello nazionale, è pari a 29.166 milioni di euro, con un incremento di 2,4 miliardi rispetto alla precedente scadenza intermedia del 31 maggio 2014 e di 4 miliardi dall’inizio dell’anno.La quota di spesa certificata all’Unione Europea è pari al 62,2%, valore prossimo al target nazionale fissato al 62,5%. Il target di spesa è stato raggiunto dalla maggior parte dei Programmi Operativi sia FESR che FSE, 6 Programmi sono rimasti entro la soglia di tolleranza del 5 per cento in meno rispetto al target, mentre 12 Programmi non lo hanno raggiunto.

fonte: http://www.opencoesione.gov.it/spesa-certificata/

portale: http://www.opencoesione.gov.it/
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Re: 315 miliardi di chiacchiere

Messaggioda flaviomob il 03/12/2014, 1:52

Non capisco: quindi c'è una profonda discrepanza tra i dati riportati da opencoesione e quelli di Repubblica? Esistono dati ripartiti su base regionale?


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Re: 315 miliardi di chiacchiere

Messaggioda trilogy il 03/12/2014, 10:36

flaviomob ha scritto:Non capisco: quindi c'è una profonda discrepanza tra i dati riportati da opencoesione e quelli di Repubblica? Esistono dati ripartiti su base regionale?


Dipende dai dati che si prendono per l'analisi. Il sistema è piuttosto complesso. Tra impegno, spesa, erogazione rendicontazione, spesa certificata, si ottengono numeri differenti. Quello che conta nel rapporto con l'UE è il rispetto dei target di spesa certificata per ogni scadenza prevista. Ci sono ritardi in particolare sui programmi operativi: reti e infrastrutture (un classico :mrgreen:) e attrattori culturali. Vediamo al 31 dicembre a che punto sono.

Si ci sono i grafici con i target per ogni Regione

http://www.opencoesione.gov.it/spesa-ce ... a-grafici/

Puoi anche scendere in dettaglio fino a vedere un singolo progetto o società, chi ha più progetti, quali sono i progetti più grandi.
Ad esempio in Puglia progetto più grande:

ADEGUAMENTO FERROVIARIO DELL'AREA METROPOLITANA NORD-BARESE 180.000.000 euro

Soggetti con il maggior numero di progetti:

ASSOCIAZIONE KRONOS 491 progetti
PROVINCIA DI BRINDISI 407 progetti
ASSOCIAZIONE DANTE ALIGHIERI 372 progetti
I.I.P. - ISTITUTO D'ISTRUZIONE PROFESSIONALE 293 progetti
CONSORZIO CONSULTING 213 progetti

http://www.opencoesione.gov.it/soggetti ... 017210727/
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Re: 315 miliardi di chiacchiere

Messaggioda flaviomob il 03/12/2014, 10:44

Grazie


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