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Ricchi e poveri: la crisi aumenta le diseguaglianze

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Ricchi e poveri: la crisi aumenta le diseguaglianze

Messaggioda mauri il 24/11/2014, 19:41

ma cosa se ne fanno di tutti quei miliardi, non capisco perchè non creano delle fondazioni nei loro paesi per aiutare chi ha fame in questo modo darebbero anche lavoro oltre che pane e companatico, bisogna trovare un sistema per boicottarli nelle loro attività e colpirli nel portafoglio
ciao mauri

http://www.repubblica.it/economia/rappo ... ref=HRLV-6
La crisi è una grande opportunità. È dal 2008 che economisti, scienziati e politici ripetono a perdifiato questo mantra dal sapore antidepressivo. E infatti, per qualcuno, gli anni di declino economico sono stati un vero affare. Secondo la classifica dei super ricchi di Forbes, i miliardari del pianeta sono raddoppiati: erano 793 nel 2009 oggi sono 1645. E non solo. Tra il 2013 e il 2014, le 85 persone più ricche al mondo hanno aumentato la loro ricchezza di 668 milioni di dollari al giorno, quasi mezzo milione di dollari al minuto. Negli ultimi 4 anni la ricchezza aggregata degli attuali miliardari è aumentata del 124% e ora è balzata a 5.400 miliardi di dollari, pari a due volte il Pil di paesi avanzati, come la Francia. Purtroppo il resto del pianeta non può brindare con vecchi e nuovi miliardari. Perché, nello stesso lasso di tempo in cui sono prosperate le grandi fortune, la povertà si è diffusa sempre di più su scala globale. Tanto che gli 85 super miliardari posseggono la stessa ricchezza della metà della popolazione più povera al mondo. Numeri e analisi del divario tra ricchi e poveri sono contenuti nello studio di Oxfam: "Partire a pari merito: eliminare la disuguaglianza estrema per eliminare la povertà estrema", una fotografia sul mondo che viaggia a due velocità.
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Re: Ricchi e poveri: la crisi aumenta le diseguaglianze

Messaggioda franz il 24/11/2014, 19:56

Che i piu' ricchi siano piu' ricchi è un conto (ed un dato di fatto).
Che la povertà sia aumentata invece va dimostrato e nei dati indicati non vedo tracce.

Vedo invece tracce avverse alla tesi nel fatto che la fame quasi dimezzata.
ROMA - È "a portata di mano" l'Obiettivo di Sviluppo del Millennio della riduzione del 50% della fame nel mondo entro il 2015 "se gli sforzi adeguati ed immediati verranno intensificati". Lo sottolinea il Rapporto sullo Stato dell'insicurezza alimentare nel mondo (Sofi) 2014 presentato dalla Fao, con Ifad e il Programma Alimentare Mondiale (Pam)

"Ad oggi - precisa il Rapporto Sofi 2014 della Fao con Ifad e Pam - 63 Paesi in via di sviluppo hanno raggiunto l'obiettivo di dimezzare la percentuale di persone denutrite, e altri sei sono sulla buona strada. A livello globale negli dieci anni il numero delle persone che soffrono la fame è in calo di 100 milioni di persone. Se il dato è in discesa, tuttavia sono ancora 805 milioni le persone cronicamente sottoalimentate, circa uno su nove soffrono la fame" secondo il nuovo rapporto delle Nazioni Unite.

Per contro l'obesita aumenta
Si stima che complessivamente 205 milioni di maschi e 297 milioni di donne siano obesi - un totale di oltre mezzo miliardo di adulti. Nel 1980 erano obesi il 4,8 per cento dei maschi e il 7,9 per cento delle femmine, contro rispettivamente il 9,8 per cento e il 13,8 per cento del 2008.

Poi si devono contare i sovrappeso.
Leggevo tempo fa che obesi e sovrappeso oggi sono un milardo e due ed hanno superato il numero dei denutriti (805 milioni).

Tutti gli indicatori affermano che la povertà è fortemente diminuita negli ultimi decenni, non fosse altro per l'enorme sviluppo di paesi come Cina ed India, Russia e Brasile.
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Re: Ricchi e poveri: la crisi aumenta le diseguaglianze

Messaggioda trilogy il 24/11/2014, 21:47

mauri ha scritto:
http://www.repubblica.it/economia/rappo ... ref=HRLV-6

[..] Secondo la classifica dei super ricchi di Forbes, i miliardari del pianeta sono raddoppiati: erano 793 nel 2009 oggi sono 1645. E non solo. Tra il 2013 e il 2014,le 85 persone più ricche al mondo hanno aumentatola loro ricchezza di 668 milioni di dollari al giorno,quasi mezzo milione di dollari al minuto. Negli ultimi 4 anni la ricchezza aggregata degli attuali miliardari è aumentata del 124% e ora è balzata a 5.400 miliardi di dollari, pari a due volte il Pil di paesi avanzati, come la Francia. .


Parla di ricchezza. Quello che descrive l'articolo è l'effetto della politica delle banche centrali. Inondando il mondo di liquidità hanno inflazionato i prezzi di azioni e obbligazioni che rappresentano la gran parte del patrimonio di questi miliardari. Così la loro "ricchezza" è cresciuta a dismisura.
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Re: Ricchi e poveri: la crisi aumenta le diseguaglianze

Messaggioda franz il 24/11/2014, 21:59

trilogy ha scritto:Parla di ricchezza. Quello che descrive l'articolo è l'effetto della politica delle banche centrali. Inondando il mondo di liquidità hanno inflazionato i prezzi di azioni e obbligazioni che rappresentano la gran parte del patrimonio di questi miliardari. Così la loro "ricchezza" è cresciuta a dismisura.

Piu' che "inflazionato", che per me implica una perdita di valore, vale l'approccio inverso.
Immettere liquidità nel sistema finisce per arricchire chi è piu'veloce ad accapararsela, a fare razzia.
Di solito sono persone capci ed organizzate. Non i Poveri.

Ebbene, ora abbiamo capito da che parte stanno le politiche keynesiane.
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Re: Ricchi e poveri: la crisi aumenta le diseguaglianze

Messaggioda trilogy il 25/11/2014, 17:08

I monetaristi non sono propriamente kenesiani. Comunque la politica monetaria produce questi effetti perchè agisce in primo luogo sul mercato dei titoli, alzandone il prezzo, questo riduce i tassi d'interesse,di conseguenza dovrebbero aumentare gl'investimenti, l'occupazione e la domanda. In Europa il meccanismo di trasmissione del ribasso dei tassi alla produzione e al consumo ha funzionato lentamente, e male. La politica fiscale restrittiva ha funzionato "benissimo" e siamo nella palude da sette anni.

Nella pratica Europea e Giapponese si è visto chiaramente che una politica monetaria espansiva con una politica di bilancio e fiscale restrittiva non produce risultati di crescita, e rischia di creare una bolla pericolosa nei mercati a azionari e obbligazionari, e su alcuni comparti immobiliari.
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