Facciamo debito?

[franz]

Ecco.

Hai eliminato l'ambiguità aderendo alla versione peggiore.

La spesa pubblica come variabile indipendente.

Parente stretto del "salario come variabile indipendente"

[ranvit]

No, abbiate pazienza, forse oggi sono out e quindi continuo a non capire....
Che cavolo significa "La spesa pubblica come variabile indipendente."? Indipendente da che?

[pianogrande]

No, abbiate pazienza, forse oggi sono out e quindi continuo a non capire....
Che cavolo significa "La spesa pubblica come variabile indipendente."? Indipendente da che?

Indipendente nel senso che quella è e, se vogliamo migliorare la situazione, possiamo solo aumentare le entrate.

[ranvit]

Indipendente nel senso che quella è e, se vogliamo migliorare la situazione, possiamo solo aumentare le entrate.

E chi lo ha detto?

Padoan ha detto che per far calare il debito bisogna far aumentare il PIL....semplicemente!

Poi che la spesa pubblica si possa e si debba diminuire è un concetto condivisibile ma è un obiettivo che si puo' raggiungere col tempo, non nel giro di pochi mesi (obiettivo implicito nel ragionamento di Padoan visto che si parlava del 2015 e in prospettiva del 2016).

[franz]

No, abbiate pazienza, forse oggi sono out e quindi continuo a non capire....
Che cavolo significa "La spesa pubblica come variabile indipendente."? Indipendente da che?

Indipendente nel senso che quella è e, se vogliamo migliorare la situazione, possiamo solo aumentare le entrate.

Variabile indipendente è una sorta di ossimoro.
Se è "indipendente" significa che non dipende. Ergo è fissa, quindi una costante (K).
Variabile indipendente è quindi una "presa in giro". Ad essere politicamente corretti. "Presa per il culo", diversamente.

Rendendo invece la spesa pubblica una variabile (dipendente) il rapporto debito / pil puo' migliorare anche se il PIL ristagna. Ovviamente la politica ed i vari percettori netti di spesa pubblica dovranno tirare la cinghia.
Ma questo per definizione non puo' che far aumentare il PIL.

Il che spiegato con le virgole a chi come ranvit comunista non è e quindi puo' capire, se diminuisco la spesa pubblica aumenta quella privata, che ( .... magia! .... ) è quella che produce lavoro, ricchezza, occupazione.

[pianogrande]

Un po' contorto e magari anche un po' forzato ma se è così, allora, siamo d'accordo.

[franz]

Poi che la spesa pubblica si possa e si debba diminuire è un concetto condivisibile ma è un obiettivo che si puo' raggiungere col tempo, non nel giro di pochi mesi.

Il che vuol dire che la diminuzione della spesa pubblica non è priortaria ma secondaria, se avremo tempo e se la casta sarà forzata farlo. Il che vuol dire che è "variabile indipendente". Prima altre cose, poi se le non ci girano le palle magari un po' di spesa pubblica si puo' diminuire.

Io dico invece che nella situazione italiana (spesa al 54.54% del PIL nel 2013) se non scende (e di parecchio) la spesa pubblica non puo' salire il PIL. Ora io capisco che possa avere qualche difficoltà a spiegarlo ad un comunista (e non ci tento nemmeno, mi arrendo prima) ma spero di non sbagliare nello sperare che chi comunista non è dovrebbe capirlo al volo, senza esitazioni.

[pianogrande]

Insomma Ranvit, la discesa della spesa pubblica è una priorità assoluta.
Cerco di ripetere con parole mie quello che dice Franz.
La spesa pubblica non scende "se".
Deve scendere e basta.
E' il resto che le va dietro.

[franz]

Chiarisco che si puo' avere un ottimo welfare ed un efficace intervento pubblico in tante cose (scuola, polizia, giustizia, trasporti, ambiente) anche con una spesa pubblica al 40%, anche al 35%.

Capisco che chi oggi riceve quel 15-20% in piu' di spesa non sia certo felice di sapere che la manna dal cielo sta per finire.

Capisco che non si possa fare tutto in un anno; un dimagrimento del 15-20% puo' essere fatto pero' in 10 anni, con gradualità.

Ma bisogna iniziare subito. Se non si comincia mai la dinamica oggi è chiara: si va verso il baratro e ci si arriva molto prima di 10 anni.

[ranvit]

Guardate che siamo d'accordo...a metà .

Alla prima metà fa riferimento, come ho già scritto in altro 3d, che non guardo di buon occhio l'affievolimento dell'azione di "rottamazione" di Renzi. Mi delude e non poco la mancata rottamazione della burocrazia in particolare quella che si annida nelle istituzioni ministeriali e nella Ragioneria dello Stato, la mancata applicazione dell'agenda Cottarelli, la mancata l'eliminazione dei finanziamenti alle imprese (con la contemporanea eliminazione totale dell'Irap), la scarsa azione anticorruzione (perchè non attivare le iniziative sottocopertura?), etc etc

Per la seconda metà il riferimento è alla enorme difficoltà che incontra l'azione di rinnovamento: tutti frappongono ostacoli di ogni tipo. La navigazione è molto perigliosa e forse il timore di consegnare nuovamente il Paese al centrodestra, questa volta se possibile ancora piu' populista, fa viaggiare a scartamento ridotto. Nessuno probabilmente potrebbe far meglio.
Meglio sarebbe quindi avere tempo per tagliare piu' a fondo la spesa pubblica e nel frattempo far ripartire il PIl.