flaviomob ha scritto:La curva blu scura in alto mostra il Pil nominale effettivo, cioè quello reale, mentre ...
Non metto in discussione i calcoli fatti e quindi i grafici ma nell'affermazione c'è un'imprecisione che è bene correggere, tra noi, prima che qualcuno pensi che il pil nominale sia quello reale (cosa che quel "cioè" parrebbe far intendere).
Pil nominale è il PIL a prezzi correnti, misurato al valore attuale della moneta corrente. Significa al valore di oggi (delle cose prodotte oggi, consumate oggi, sulla base dei prezzi di oggi).
PIL reale è lo stesso ma corretto dai fenomeni deflattivi e inflattivi. Se un anno con l'altro si verifica una crescita nominale dell'11% ma siamo in presenza di un'inflazione del 10% avremo come pil nominale un +11% ma come pil reale un +1%.
Ecco che il pil nominale non è il pil reale. Osservando i grafici ed i dati mi pare che i dati siano riferiti al PIL reale.
http://it.wikipedia.org/wiki/Prodotto_i ... _PIL_reale
Il termine "Pil nominale effettivo" che c'è nel titolo del grafico non lo trovo da nessuna parte e mi pare che generi confusione, in una materia in cui ne esiste già troppa.
Chiarito questo, il problema di fondo riguarda le previsioni in economia.
Contrariamente a quanto ho visto passare sul forum proprio ieri, l'economia non è una scienza, o al meno non è una scienza a quel livello che le permette di essere "predititva". Possiamo prevedere le eclissi dei prossimi secoli con la precisione di qualche minuto secondo (perché le leggi della fisica sono ferree) ma non il PIL del prossimo anno.
Questo perché le leggi dell'economia sono troppo complesse da conoscere, essendo basate sulla risultanza del lavorio di miliardi di persone e di consumatori. A livello macro quindi non ci sono leggi ma solo modelli (piu' o meno come nelle previsioni del tempo).
Possiamo pero', sulla base di alcune premesse ed indizi usare dei modelli per fare delle proiezioni ed ogni ente economico di un certo spessore (FMI, Banca Mondiale, agenzie di rating) anche a livello nazionale (ISTAT, Confindustria, Ministero dell'Economia, Bankitalia). la bontà delle previsione è legata alla bontà del modello e dei dati introdotti ma è chiaro che dopo che la previsione è stata fatta possono succedere diverse cose imprevedibili. Ed allora le previsioni vengono riviste, nel senso che il modello viene rifatto girare con i nuovi dati. O a volte vine anche sostituito il modello, con uno nuovo scaturito da qualche università.
Per essere concreti bisognerebbe pero' sostituire il concetto di "previsioni fatte da berlusconi,monti, letta, renzi" che è assolutamente errato, identificando con precisione l'ente che ha prodotto la previsione. ISTAT? Bankitalia? Ragioneria? Ministero? Dentro questi enti lavorano economisti, raccogliendo dati ed inserendoli in modelli. Probabilmente questi modelli, se sono seri, danno un risultato medio attorno ad un intervallo di confidenza (piu' o meno come i sondaggi). Se le previsioni "governative" sono sistematicamente sbagliate è il caso di aggiornare il modello. Tra l'altro mio modo di vedere le previsioni che si possono fare quando il mare è calmo ed in vento è leggero ma costante sono ben diverse da quelle che si fanno durante una tempesta forza 5. Fare previsioni durante una crisi economica mette a dura prova un modello. Tuttavia mi pare che le previsioni sull'Italia le abbiano sbagliate piu' o meno tutti, non solo il governo italiano, mantre va detti che solitamente le previsioni sull'andamento di altri paesi sono molto piu' vicine a quanto si verifica realmente. Secondo me c'è nel sistema paese italia un qualche cosa che rende i modelli di previsione un po' di tutto il mondo inefficenti. Sarà il sommerso (una fetta enorme del PIL) sarà cosa, ma è l'italia che sfugge alla modellizzazione standard.