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Sindacati e precari

MessaggioInviato: 01/10/2014, 1:50
da flaviomob
La CGIL dal 1998 assiste i precari e i lavoratori non dipendenti, altro che balle.

http://www.nidil.cgil.it/chi-siamo

Re: Sindacati e precari

MessaggioInviato: 01/10/2014, 7:23
da franz
dalla stessa pagina che Fabio aveva linkato a prroposito di sondaggi sull'art 18, leggo che
Ultimi sondaggi politici elettorali: i sindacati non sono interlocutori credibili

Un altro dato decisivo degli ultimi sondaggi politici elettorali Ixè riguarda la credibilità dei sindacati e la fiducia che gli italiani hanno nel loro operato. Il sondaggista Weber ha infatti chiesto se i sindacati sono una risorsa per il paese o soltanto un ostacolo al cambiamento. Il dato è assolutamente sconcertante: per il 66% i sindacati rappresentano soltanto un ostacolo, mentre per il 34% una risorsa. Certo, questo dato può sembrare in contraddizione con quello relativo all'abolizione dell'art. 18, ma forse non è così. Evidentemente, gli italiani, delusi dall'operato di sindacati che in passato non hanno saputo difendere realmente i lavoratori, ritengono che non siano loro gli interlocutori più credibili.

Re: Sindacati e precari

MessaggioInviato: 01/10/2014, 10:18
da pianogrande
Siamo alle solite.
Tutti hanno diritto ad una rappresentanza.
Forse gli imprenditori non ce l'hanno una rappresentanza?

Nel nostro paese, per un lavoratore dipendente, aderire ad un organo di rappresentanza è sempre stato visto come un atto ostile verso il datore di lavoro.

Iscriversi a un sindacato in certi ambienti lavorativi è sempre stato un atto di coraggio non alla portata di tutti.

Figuriamoci se si potrà mai iscrivere a un sindacato un precario.

I sindacati, sempre di più, sono mantenuti dai pensionati (almeno, sarà così fino a quando, in qualche modo non si riuscirà a precarizzare anche i pensionati stessi).

Che sindacato volete che ne esca fuori?

Per mantenersi la tessera dei pensionati basta scrivere quattro cosine copia-incolla sui giornaletti che periodicamente arrivano nelle cassette della posta insieme agli sconti del brico e delle pizzerie.

Questa è la fine che sta facendo il sindacalismo in Italia.

In tutta questa ironia sui pensionati e sui sindacati è ampiamente compreso anche il sottoscritto che è stato anche sindacalista ed è ora pensionato.

Per togliere l'iscrizione a un sindacato dal novero degli atti eroici (sopravvivono ancora nell'impiego statale e il perché credo di averlo già spiegato sopra) questa iscrizione dovrebbe essere resa semplicemente obbligatoria.

Dopodiché, in ogni realtà lavorativa si terrebbero elezioni delle rappresentanze ed a quelle ci si iscrive.

Il tutto con altrettanta regolamentazione di come ci si rapporta con il datore di lavoro.

Beato il paese che non ha bisogno di eroi.

Niente di quello che ho scritto è invenzione mia.

Re: Sindacati e precari

MessaggioInviato: 01/10/2014, 12:28
da franz
Non metto in dubbio che tutti abbiano diritto ad una rappresentanta, piano.
Il sondaggio solo mette in luce l'opinione prevalente che l'attuale rappresentanza sindacale non sia credibile.
Ed una rappresentanza non credibile, a cosa serve?

Re: Sindacati e precari

MessaggioInviato: 01/10/2014, 18:46
da pianogrande
franz ha scritto:Non metto in dubbio che tutti abbiano diritto ad una rappresentanta, piano.
Il sondaggio solo mette in luce l'opinione prevalente che l'attuale rappresentanza sindacale non sia credibile.
Ed una rappresentanza non credibile, a cosa serve?


Perfettamente d'accordo.

Ci dobbiamo chiedere cosa fare per rendere la rappresentanza credibile/efficace, visto che siamo d'accordo sulla sua necessità.

E' questo che è mancato nel nostro paese.

L'iscrizione obbligatoria (e che quindi non espone a rappresaglie a livello personale) può essere sicuramente un passo avanti.

Il tutto aggiunto a democratiche elezioni a livello locale e/o meccanismi che comunque mettano i sindacati in reale concorrenza.

Basta distacchi e simili.

O si lavora (pagati dal datore di lavoro) o si fa il sindacato (pagati dai lavoratori).

Non essendo in discussione il diritto o la necessità di essere rappresentati, credo proprio si debba discutere di come essere efficacemente rappresentati.

Anche tutti i precari iscritti ad un sindacato.

Ci sarebbe davvero da ridere.

Re: Sindacati e precari

MessaggioInviato: 02/10/2014, 1:40
da flaviomob
I sindacati non hanno mezzi attivi per difendere i lavoratori dalla (mala)politica, ma solo strumenti negativi di contestazione e conflitto (lo sciopero, le manifestazioni) per poi riprendere a trattare, oppure strumenti corporativi laddove sono più forti (abbiamo parlato a lungo di cassa integrazione). Dal sondaggio escono negativamente, ma io ricordo altri rilevamenti in cui le percentuali di chi vedeva negativamente la classe politica erano vicine a 90. Poi possiamo affrontare il tema della rappresentanza (sia sindacale che politica) e le modalità di selezione della classe dirigente (politica ma non solo).

Il compito di garantire diritti universali è della politica, non dei sindacati.

Il compito di selezionare la miglior classe dirigente possibile è del cittadino (elettore). E qui siamo al disastro italiano...

__

Poi ci sono anche i... sondaggi dei sindacati!

http://www.cgil.it/news/Default.aspx?ID=19263

Primo sondaggio internazionale del sindacato: profonda sfiducia nei decisori politici ed economici

Re: Sindacati e precari

MessaggioInviato: 02/10/2014, 9:49
da franz
pianogrande ha scritto:L'iscrizione obbligatoria (e che quindi non espone a rappresaglie a livello personale) può essere sicuramente un passo avanti.

Ma siamo impazziti? Ho capito bene?
In democrazia c'è libertà di associazione ma non ci puo' essere alcun obbligo di associazione.
Non puoi essere obbligato ad aderire ad un sindacato o ad una qualsiasi associazione.
Non so se è chiaro ma queste cose le facevano sotto il fascismo.
Se non eri iscritto al fascio, non lavoravi.
Un passo avanti? Sì, al passo dell'oca :lol:

Re: Sindacati e precari

MessaggioInviato: 03/10/2014, 1:48
da flaviomob

Re: Sindacati e precari

MessaggioInviato: 03/10/2014, 15:15
da pianogrande
franz ha scritto:
pianogrande ha scritto:L'iscrizione obbligatoria (e che quindi non espone a rappresaglie a livello personale) può essere sicuramente un passo avanti.

Ma siamo impazziti? Ho capito bene?
In democrazia c'è libertà di associazione ma non ci puo' essere alcun obbligo di associazione.
Non puoi essere obbligato ad aderire ad un sindacato o ad una qualsiasi associazione.
Non so se è chiaro ma queste cose le facevano sotto il fascismo.
Se non eri iscritto al fascio, non lavoravi.
Un passo avanti? Sì, al passo dell'oca :lol:

Allora, andiamo avanti con l'iscrizione eroica e quindi riservata solo a chi è già in una condizione di sicurezza.
Andiamo avanti con i sindacati ai quali sono iscritti solo i pensionati e i superprotetti statali.
Andiamo avanti con le categorie privilegiate versus quelle che si attaccano al tram perché di tutele non ne avranno mai e se si associano partono ritorsioni.
Ne partiranno ancora di più di ritorsioni una volta cadute le ultime garanzie (cosa alla quale non sono contrario di principio ma che sarà la fine del sindacalismo così come lo concepiamo ora).

Nasceranno nuove organizzazioni?

Mah!

Qualcuno ha altre idee per cercare di garantire un minimo di associazionismo ai lavoratori dipendenti senza che l'adesione diventi licenziamento o discriminazioni, quelle sì, garantite?

Re: Sindacati e precari

MessaggioInviato: 04/10/2014, 8:53
da franz
pianogrande ha scritto:Qualcuno ha altre idee per cercare di garantire un minimo di associazionismo ai lavoratori dipendenti senza che l'adesione diventi licenziamento o discriminazioni, quelle sì, garantite?

In quasi 40 di lavoro (di cui 30 come dipendente) non ho mai avuto bisogno di un sindacato per garantirmi salario adeguato, protezione da discriminazioni o dal licenziamento. L'associazionismo è sempre volontario e ci sono due modi per garantirlo: sul fronte del diritto (la libertà di potersi associare) questo è tutelato dalla costituzione, sul fronte della esistenza reale di questi sindacati invece è la qualità del loro supporto concreto e delle azioni messe in atto per tutelare singoli, categorie e paese.
Evidentemente se la rappresentanza è ritenuta "non credibile" dai cittadini (cosa diversa dall'opininone degli iscritti) c'è qualche cosa che non funziona tra interesse dei singoli o della categoria ed interesse generale del paese, cosi' come percepito dai cittadini.