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Spending review è un flop: spesa salita 25 miliardi

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Re: Spending review è un flop: spesa salita 25 miliardi

Messaggioda franz il 04/08/2014, 9:25

Mi pare che capiti quando ad essere eletti sono politici privi di competenze se non quelle necessarie alla guerriglia di corridoio tra funzionari di partito per gli avanzamenti di carriera o dell'affabulazione dialettica per costruire consenso nel partito.

Naturalmente sarebbe anche possibile avere politici incompetenti che si appoggiano a funzionari della PA che hanno le necessarie competenze ma il rischio poi è di una politica prigioniera delle decsisioni dei funzionari dirigenti. Questo rischio tuttavia in Italia non esiste perché nella alte sfere della PA la politica ha piazzato gli amici degli amici, i trombati e compagnia cantante, ancora piu' incompetenti del politico medio.

Ecco che quando servono decisioni tecniche, si va a caccia di persone competenti, con il lanternino.
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Re: Spending review è un flop: spesa salita 25 miliardi

Messaggioda pianogrande il 04/08/2014, 9:39

Stamattina sono sul pessimista e allora (accodandomi a Franz:
una classe politica di parassiti strapagati (da noi) che preferiscono stare all'opposizione e noi, se vogliamo essere governati, dobbiamo pagare (anche) fior di tecnici.
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Spending review, Cottarelli: "Pronto taglio partecipate,

Messaggioda franz il 09/08/2014, 21:31

Ora vediamo cosa fa Renzi ed il PD.
Nelle partecipate c'è il cuore economico del potere cd e cs



Spending review, Cottarelli: "Pronto taglio partecipate, da 8000 a mille"
L'obiettivo è ridurle in tre anni e ottenere efficienza. Stimato un risparmio di due o tre miliardi

Disboscare la 'giungla' delle partecipate potrebbe riportare nelle casse dello Stato, a regime, fino a 3 miliardi di euro. A dare una prima stima dei risparmi che si potranno ottenere portando da 8mila a mille in tre anni le società partecipate dagli enti locali è il commissario alla spending review Carlo Cottarelli. Che va avanti con l'analisi di spese, e soprattutto sprechi, che si annidano nella pubblica amministrazione (1,2 miliardi, ricorda le perdite delle partecipate locali) e pubblica il suo piano, nonostante le voci che lo vogliono pronto a lasciare e la distanza con il governo che è sempre più evidente.

Un piano che invita a intervenire non solo sul numero delle società, ma anche sui numeri dei Cda e sugli stipendi dei manager. Stando attenti, invece, alla gestione degli eventuali esuberi (non stimati, mentre sono circa 500mila i dipendenti delle 7.726 partecipate censite).

"Dimissioni? Io penso a lavorare" taglia corto il commissario. Se la revisione della spesa è una scelta squisitamente politica, che si fa sulla base "di indicazioni di opzioni tecniche", come ha detto anche il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan in linea con l'orientamento del premier, ecco pronto il 'dossier' sulle partecipate (4 i cardini: circoscrivere il campo di azione; introdurre vincoli diretti su varie forme di partecipazioni; trasparenza; promuovere l'efficienza sfruttando al meglio le economie di scala).

Un piano da cui il governo potrà, se vorrà, trarre quegli spunti da un lato per un impiego efficiente delle risorse pubbliche e, dall'altro, per ottenere risparmi che rimangono "indispensabili" sia per la tenuta dei conti sia per la crescita, come ha sottolineato sempre Padoan. "Abbiamo iniziato" da auto blu, stipendi dei manager e centri di spesa, incalza il premier, ma non si è fatto ancora "abbastanza". Peraltro alcune aree di intervento delineate da Cottarelli sono le stesse indicate da Renzi in una lunga intervista al Messaggero, dove, il premier tra l'altro, ha ribadito il concetto che "la spending non può essere affidata a un soggetto esterno che viene chiamato come una sorta di demiurgo". Renzi parla di municipalizzate e multiutility che non sempre funzionano, di poltrone, di Cda, di trasporto pubblico locale e rifiuti.

E nel suo piano Cottarelli include suggerimenti appunto per intervenire in questi ambiti, e in particolare sulle 'scatole vuote' (almeno 3mila), cioè quelle società che hanno meno dipendenti che cariche nei consigli di amministrazione (ce ne sono 1213 che non hanno nemmeno un dipendente e altre 1407 che ne hanno massimo 5). Un taglio, questo, che si potrebbe peraltro ottenere senza esuberi. Proprio sul personale il commissario invita a elaborare "un percorso non traumatico", per esempio ricorrendo alla Cig in deroga o ai nuovi contratti di 'ricollocazione', attualmente in via di sperimentazione. Ma l'attenzione si concentra anche su tutte quelle società che non servono al 'core business' dell'amministrazione pubblica, (identificata una lista in 12 capitoli che comprende servizi come acqua, elettricità, trasporti locali, rifiuti o manutenzione delle strade).

Insomma va messa la parola fine a partecipate locali che producono beni non essenziali: ci sono per esempio oltre 50 società nel commercio al dettaglio, che includono anche enoteche, vendita di cibi e bevande e persino prosciuttifici e la gestione di terme. E poi bisognerà riflettere sulla necessità (o meno) di mantenere 'micro-partecipazioni' che non superano il 5-10%. Ma anche spingere all'aggregazione delle partecipate, "allentando il Patto di stabilità interno e con incentivi alle ristrutturazioni". Il piano sulle partecipate non esaurisce il lavoro del commissario. Cottarelli ha sottolineato infatti che subito dopo l'estate arriveranno i primi rapporti anche su digitalizzazione (servono "10mila Ced"?) rinnovo degli immobili della P.A., e sedi territoriali delle Regioni. C'è anche quello sull'illuminazione pubblica (ogni anno se ne vanno circa 2 miliardi di euro), che punta però, ha assicurato Cottarelli, a risparmi "abbassando le luci in alcune aree" non a "spegnere i lampioni" in mezzo alle case. E, se ci sarà "la volontà politica" potrà finalmente arrivare alla conclusione "il percorso per i fabbisogni standard" che potrebbe consentire di superare, già dal prossimo anno, la 'spesa storica' come criterio per ripartire i trasferimenti dallo Stato alle Regioni.

http://www.ansa.it/sito/notizie/economi ... 18d13.html
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Re: Spending review è un flop: spesa salita 25 miliardi

Messaggioda flaviomob il 17/08/2014, 15:45

Peccato che non si tenga conto del costo reale delle privatizzazioni. Ad esempio, se privatizzo un'azienda municipale virtuosa a parità di costo otterrò verosimilmente licenziamenti (quindi perdita di PIL reale), trasferimenti, accorpamenti. Inoltre perderò la possibilità di controllare i costi tramite la Corte dei conti e il rischio di aumenti delle tariffe in bolletta sarà reale. Altro fattore che determina la contrazione della spesa delle famiglie e, di conseguenza, un arretramento economico generale.


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Re: Spending review è un flop: spesa salita 25 miliardi

Messaggioda franz il 17/08/2014, 17:18

flaviomob ha scritto:Peccato che non si tenga conto del costo reale delle privatizzazioni. Ad esempio, se privatizzo un'azienda municipale virtuosa a parità di costo otterrò verosimilmente licenziamenti (quindi perdita di PIL reale),

Ma per favore ... !!!
Se l'azienda è virtuosa (leggi, i servizi servono e sono indispensabili) allora saranno i privati a fornire quei servizi, guadagnarci e pagarci pure le tasse. Quindi nessuna perdita di PIL, anzi incremento. Lo stato infatti calcola l'impegno pubblico nel PIl come solo valore dello stipendio lordo mentre per il l privato viene calcolato sulla base del valore aggiunto.
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Re: Spending review è un flop: spesa salita 25 miliardi

Messaggioda flaviomob il 22/08/2014, 15:50

E licenziare...


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Re: Spending review è un flop: spesa salita 25 miliardi

Messaggioda pianogrande il 22/08/2014, 22:30

Licenziare gli esuberi?
E' quello il problema?

Il problema delle privatizzazioni è la corruzione (la complicità tra pubblico e privato) che permette il formarsi di monopoli di acciaio inossidabile e l'aumento incontrollato delle tariffe.

Quella della concorrenza è (purtroppo e sopratutto nel nostro paese) una bufala totale.

Conosco uno dei tanti paesini che non hanno il metano.
Il GPL costa 1 Euro al litro (dicasi un euro al litro).

Sento parlare di spese di riscaldamento tranquillamente sui 700 e gli 800 Euro/mese.

Dove sta il mercato?

Dove sta la concorrenza?

L'efficienza del privato, quella c'è.
Eccome!!
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Re: Spending review è un flop: spesa salita 25 miliardi

Messaggioda franz il 23/08/2014, 8:52

Pianogrande, stiamo parlando della spending review dello stato, non del costo del GPL in un piccolo paesino.
Costo che è gonfiato da un 55% tra accise ed IVA.

Tornando ai licenziamenti del personale pubblico. in UK come è noto Cameron, alla guida di un governo conservatore e liberaldemocratico, ha impostato una pesante politica di riduzione. Originariamente pensata attorno alle 400'000 unità, ora si viaggia verso una riduzione di 730'000 addetti.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03 ... ci/200099/

Il ritmo è impietoso: circa 80'000 dipendenenti al mese perdono il posto di lavoro. Naturalmente in UK c'è il sussidio di disoccupazione per cui il loro reddito viene sostenuto e poi vengono aiutati a trovare un nuovo lavoro.

Ma la disoccupazione? È in calo, dice l'articolo del Fatto ma lo dicono anche i dati eurostat.

Qui i dati aggiornatissimi: giugno 2014
https://www.google.com/publicdata/explo ... &ind=false

Ecco come questo si trasforma in ruduzione della spesa pubblica, e quindi anche in meno tasse e piu' soldi in tasca per consumatori ed investitori.
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Re: Spending review è un flop: spesa salita 25 miliardi

Messaggioda pianogrande il 23/08/2014, 9:57

franz ha scritto:Pianogrande, stiamo parlando della spending review dello stato, non del costo del GPL in un piccolo paesino.
Costo che è gonfiato da un 55% tra accise ed IVA.


Il mio argomento è pertinente al 200% (ci ho aggiunto le accise e l'IVA).
Non sono contrario alle privatizzazioni per principio (lo stato dovrebbe avere altro a cui pensare) ma non casco neanche nel tranello di considerarle il rimedio universale contro la disonestà.
Pubblico e privato molto facilmente si alleano per fregarci.
Nel nostro paese questa alleanza si chiama: mafia, ndrangheta, camorra, corruzione, clientelismo.
In quel caso, noi ci attacchiamo al tram e non cambia moltissimo se quel tram è un tram pubblico o un tram privato.
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Re: Spending review è un flop: spesa salita 25 miliardi

Messaggioda franz il 23/08/2014, 14:36

pianogrande ha scritto:Pubblico e privato molto facilmente si alleano per fregarci.

Dovresti ammettere che in teoria se il primo non esistesse, la cosa non sarebbe possibile.
Ammetto da parte mia che anche il contrario è vero ma aggiungo che tra un contesto tipo pubblico al 100% (URSS) e privato al 100% (Singapore, Hong Kong) preferisco nettamente il secondo.
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