Robyn ha scritto:Se c'è crisi c'è perdita di capacita produttiva associata alla perdita di posti di lavoro.Se ci sono le protezioni queste assorbono la domanda persa dalla perdita di lavoro
Assorbono (o forse assorbirebbero se ci fossero) una
parte della domanda persa. Non tutta.
La crisi è a monte. Perché le aziende chiudono? O perché si trasferiscono altrove, se possono? Solo perché non c'è domanda? No, chiudono o si trasferiscono perché tra burocrazie e tasse crescenti se non evadi (o non vinci appalti in modo scorretto) non riesci a tirare avanti. Non riesci a far quadrare i conti dei mille impegni ed oneri. Ed in cambio hai pero' servizi non adeguati a quello che si paga. La cosa è nota da decenni. Non è la prima volta che diciamo che abbiamo tasse svedesi con servizi che purtroppo svedesi non sono. Si convive con questa consapevolezza da 30 o 40 anni. Ora pero' con la crisi del 2008 qualche cosa si è rotto ed i nodi sono venuti al pettine. la pressione fiscale è salita ancora ed è diventata intollerabile, sia perché strozza le aziende ed ki lavoratori (IRPEF IRES IRAP), sia perché strozza il potere di acquisto dei consumatori (IVA e mille altri balzelli).
La domanda di beeni cala perché abbiamo piu' tasse da pagare e quindi abbiamo meno soldi da spendere. Da qui parte la spirale negativa, perchà le azende devono ridurre i costi (per pagare le tasse e per sopperire al calo della domanda) e si perdono posti di lavoro, e quindi c'è un uiteriore calo della domanda. Se si fossero fatte le riforme ai tempi del 1996 (Ulivo) oggi non saremmo messi cosi'.
Interessante che Renzi abbia individuato, per interrompere qesta spirale negativa, la storia degli 80 euro ed ilc alo IRAP del 10%. Piccola pillola utile ma non basta, se non si interviene sulla spesa, sulla burocrazia e sulla pressione fiscale.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)