pianogrande ha scritto:Parlo di un'altra cosa.
Parlo di una diversa distribuzione del reddito che crei più domanda di beni e servizi (in una situazione di eccesso di offerta rispetto alla domanda).
Mi pare che la disugualianza in Italia non abbia mai impedito che parcheggiata davanti alla catapecchia o al tugurio ci fosse un'Alfa Romeo e sul tetto svettasse un'antenna televisiva. Vedere per esempio ogi la domanda di telefonini. Il problema pero' è che quei telefonini, televisori, computer, stampanti, tablet, che sono la punta dell'attuale domanda, ,,,, non li produciamo. Ed anche come autovetture abbiamo perso grandi fette di mercato, rispetto agli anni 60 quando le industre italiane erano protette da dazi e contingentamenti. Il nostro poblema è quindi, da qialsiasi parte lo si affronti, un problema di produzione, di tasse elevate e quindi forzazamente di consumi ridotti.
Non voglio tuttavia negare che esiste un problema di ridistribuzione del reddito. Solo che di solito quando si parla di questo la mente tipicamente di sinistra corre alla relazione tra ricchezza privata lavoratori. Infatti a supporto di questa visione siamo innondati da statistiche sul 10% piu' ricco che detiente il tot% della ricchezza o del rapporto tra stipendi dei manager e degli impiegati. Se mettiamo in relazione la perdita del potere d'acquito dei lavoratori italiani essa non è legata all'aiumento della ricchezza dei pochi ricchi ma all'aumento della pressione fiscale e contributiva. Ecco dove sono finiti i soldi.
Infatti oggi il reddito è mal distribuito sia perchè è poco in se' (per la bassa produttività) sia perché una buona metà se lo prende lo stato, per usarlo molto male, sul piano della qualità dei servizi resi. La vera ridistribuzione quindi la otteniamo con un forte dimagrimento dello stato. Cosa che tutto sommato Renzi ha fatto capire a tutti con l'operazione 80€.
Meno tasse significa piu' soldi in tasca al lavoratore. Ecco la via maestra della "diversa ridistribuzione".
da ottenere pero' non mettendo altre tasse (come in parte ha fatto) ma agendo esclusivamente sulla spesa.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
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