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IL PIL torna negativo

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

IL PIL torna negativo

Messaggioda trilogy il 15/05/2014, 16:15

Il pil dell'Italia torna negativo nel primo trimestre del 2014,segnando un calo dello 0,1% rispetto al trimestre precedente che si era chiuso con una crescita dello 0,1%. Lo comunica l'Istat precisando che su base annua il Pil è diminuito dello 0,5%. Il primo trimestre del 2014, sottolinea l'istituto nelle stime preliminari, ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e una giornata di lavoro in meno anche rispetto al primo trimestre del 2013. Considerano l'andamento degli ultimi periodi (-0,1% nel terzo trimestre 2013, +0,1% nel quarto trimestre 2013 ed ora -0,1% nei primi tre mesi del 2014), i tecnici dell'Istituto di statistica evidenziano una fase "sostanzialmente di stagnazione" dell'economia italiana.

In valori assoluti il pil italiano è arretrato di 14 anni. Il valore concatenato nel primo trimestre 2014 è di 340.591 miliardi di euro e, secondo le serie storiche dell'Istat, per trovare un dato inferiore, pari a 338.362 miliardi, bisogna risalire al primo trimestre del 2000, quando la tendenza dell'economia era però alla crescita.

La crescita acquisita del Pil italiano per il 2014 è pari a -0,2%. La crescita acquisita è quella che si avrebbe a fine anno se nei prossimi trimestri l'andamento del Pil fosse pari a zero.

Il calo congiunturale del Pil nel primo trimestre dell'anno deriva da un incremento del valore aggiunto dell'agricoltura, da una variazione nulla del comparto dei servizi e da un andamento negativo nell'industria. L'Istat sottolineando che il settore industriale comprende anche costruzioni ed energia oltre alla produzione in senso stretto.

PIAZZA AFFARI A PICCO - La borsa di Milano in picchiata con il Ftse Mib che si appesantisce ulteriormente e cede il 2% a 20.760 punti punti. Maglia nera resta Ubi (-5,9%) seguita da Bpm (-5,49%), Mediolanum (-5,42%). Sale a 164 punti base lo spread tra il Btp e il Bund tedesco, toccando i massimi da un mese. Il tasso sul decennale è al 2,97%.

fonte: http://www.ansa.it/sito/notizie/economi ... 83230.html
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Re: IL PIL torna negativo

Messaggioda pianogrande il 16/05/2014, 0:20

+ 0,1; -0,1.
Nessun entusiasmo e nessun catastrofismo.
Mi sembra si dia troppa importanza al segno quando il valore assoluto è prossimo allo zero.

Calma ragazzi.

Stiamo parlando di numeri dell'ordine delle migliaia di miliardi.

E' davvero così significativo un più o meno 0,1?
Fotti il sistema. Studia.
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Re: IL PIL torna negativo

Messaggioda franz il 16/05/2014, 7:06

sì che è significativo, perché è l'indicatore di decine, se non centinaia, di migliaia di posti di lavoro persi.
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Re: IL PIL torna negativo

Messaggioda trilogy il 16/05/2014, 12:27

si, è significativo, per gli effetti sull'occupazione che accompagnano questi dati, come segnalava franz, ma anche per altri fattori:
La borsa e i titoli di stato hanno reagito male ed una parte del bilancio 2014 è legata ad entrate sui capital gain e alla riduzione dei tassi. Inoltre allargando il perdiodo di analisi abbiamo -0,1% nel terzo trimestre 2013, +0,1% nel quarto trimestre 2013 e -0,1% nei primi tre mesi del 2014. In pratica dopo anni di discesa siamo in stagnazione da 9 mesi.
altro aspetto critico Il dato del -0,1% del PIL risente in particolare della debolezza della produzione industriale, in pratica la parte produttiva del paese è ancora in sofferenza e questo si riflette nel numero dei fallimenti ancora in crescita. Tra gennaio e marzo sono stati oltre 3.800, il 4,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2013.
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Il problema è la produttività

Messaggioda Robyn il 16/05/2014, 20:44

Dai dati Istat emerge che è l'industria in sofferenza.Bisogna promuovere la produttività dell'industria con il premio individuale allo stesso modo di come è stato fatto per la PA.Poi bisogna continuare con le riforme con le semplificazioni della burocrazia più concorrenza più trasparenza e meritocrazia,più formazione più protezioni come l'mrg e le altre misure sociali.Bisogna promuovere il merito nel lavoro in particolare nell'industria facendo emergere chi è preparato e capace per ex con scatti di livello,non bisogna più deprimere chi vuole emergere.Serve più europa dal quale possono provenire risorse per gli investimenti da utilizzare bene.Inoltre,ma non si possono fare facili diagnosi,abbiamo fatto molta fatica ad arrestare la caduta dovuta alla crisi finanziaria,ma siamo un pochino più alti,ma fermi alla stagnazione.Serve più produttività con il premio individuale
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Re: IL PIL torna negativo

Messaggioda franz il 17/05/2014, 8:45

Direi che è tutto il paese che soffre: l'industria un po' di piu'.
Andando oltre a quanto indicato da trilogy io ritengo che si debbano ancora trovare le cause. E nelle indicazioni "curative" credo sia inutile da parte nostra, che rappresentiamo un approcio politico, dare indicazioni all'industria su cio' che dovrebbe fare.
Dalle mie parti si dice che non bisogna insegnare ai gatti ad arrampicarsi. Nel senso che sono già capaci da soli.
Invece la cura, il cambiamento, riguarda lo stato, il settore pubblico, non il settore pirivato.
Burocrazia, corruzione, troppe leggi, troppi enti, troppe inefficneze. Sono queste le cose che rallentano l'economia.

Ho colto un po' di messaggi di persone in movimento (treni ed aerei) alle prese con le difficiltà evidenti dell'oiperare in Italia.

    Sciopero SEA, AZ in ritardo, niente taxi ... tutta colpa dell'euro e della merkel, non di chi governa/nato Milano, la Lombardia, l'Italia!

    Ettepareva che il mio volo ha 45 minuti di ritardo!

    Volo in ritardo di 80 minuti, jet bridge scordarselo, scioperanti SEA che ritardano autobus di altri 15'. Perché sorprendersi del -0,1%?

    E poi si sorprendono se il PIL non cresce!
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Re: IL PIL torna negativo

Messaggioda flaviomob il 17/05/2014, 9:20

Insomma, alla fine è sempre colpa dei sindacati... :lol:


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Re: IL PIL torna negativo

Messaggioda franz il 17/05/2014, 11:58

sarebbe interessante calcolare le ore di scopero in italia (comparandole con altri paesi) e relazionarle al PIL (eventualmente per settori). Mi pare chiaro che se scioperi allora non lavori e non produci (ci era arrvato anche Celentano, il secolo scorso). Naturalmente uno scuopero in un settore si riflette su altri (per esempio i trasporti pubblici, o quelli privati quando scioperano le bisarche).
Se ho tempo cerco qualche cosa ma è chiaro che anche la conflittualità si trasfoorma in perdita di PIL e di reddito.
Il che non vuol dire che sia "colpa" dei sindacati ma qualcuno sicuramente ha responsabilità (anche piu' di un soggetto)
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Re: IL PIL torna negativo

Messaggioda Robyn il 17/05/2014, 13:00

Lo sciopero non c'entra niente,alla fine si vanno a toccare cose che non c'entrano niente.Quando c'è lo sciopero un motivo c'è ed è perche magari la controparte è venuta meno ai patti.Se gli scioperi sono più alti in Italia che altrove un motivo c'è.Quando si turba la pace sociale ci sono gli scioperi.Il problema è che noi non andiamo mai a toccare e a riformare cose che servono veramente,andiamo ad infilarci in cose che non c'entrano niente come le pause giornaliere gli scioperi etc
La produttività cresce premiando il merito individuale nel reddito,facendo gli investimenti,investendo in formazione,in ricerca ma la cosa che più di tutte in questi anni ha depresso la produttività è deprimere,ostacolare e fermare chi è preparato capace e vuole emergere magari con scatti di livello fino ad arrivare alla funzione dirigenziale è questo il problema vero nel nostro paese,la torsione della meritocrazia della concorrenza
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Re: IL PIL torna negativo

Messaggioda franz il 17/05/2014, 15:02

Robyn ha scritto:Lo sciopero non c'entra niente,alla fine si vanno a toccare cose che non c'entrano niente.Quando c'è lo sciopero un motivo c'è

Un "motivo" c'è sempre, anche quando si uccide la madre, il padre, il figlio, la moglie.
ma non è detto che sia legittimo e accettabile . Molti scioperi sono corporativi.
Ed alla fine uno sciopero si traduce in meno reddito in busta e meno PIL. Milioni di ore perse, lasciano il segno.
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