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Recessione

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Recessione

Messaggioda franz il 27/10/2008, 14:38

12:20 Almunia: "Crisi durerà almeno un anno"
E' difficile stimare la durata della crisi finanziaria, ma probabilmente le turbolenze non termineranno prima di un anno. Questa l'opinione di Joaquin Almunia, commissario europeo agli affari monetari ed economici. Il politico ha inoltre dichiarato al sito del quotidiano spagnolo El Pais: "In questo momento è giusto che il costo per finanziarsi diminuisca, ma non dobbiamo trovarci nella situazione in cui i tassi di interesse in termini reali siano negativi, visto che le esperienze passate hanno dimostrato che questi portano a un eccesso di indebitamento, a una bassa percezione del rischio e a nuove bolle che poi scoppiano".
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11:32 Gran Bretagna, a ottobre prezzi case -7,3%

I prezzi delle case in Gran Bretagna a ottobre hanno segnato il calo più forte in almeno sette anni, e a guidare la discesa dei prezzi è Londra. Lo rivela Hometrack nella consueta rilevazione mensile, secondo cui il declino dei prezzi è destinato a continuare a causa del deterioramento delle condizioni economiche. Il prezzo medio delle proprietà residenziali in Inghilterra e Galles, secondo Hometrack, è sceso questo mese del 7,3% tendenziale (-1,3% rispetto a settembre) a 163.200 sterline. Il calo è il peggiore dall'inizio delle serie storiche disponibili, che partono dal 2001.
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11:17 Mitsubishi dà il via ad aumento capitale da 10,6 miliardi di dollari
Mitsubishi Ufj Financial Group, la prima banca giapponese, ha annunciato di aver dato il via ad un aumento di capitale da 10,6 miliardi di dollari. L'operazione avverrà attraverso l'emissione di azioni ordinarie e privilegiate per puntellare il proprio capitale e controbilanciare le pesanti perdite nel proprio portafoglio azionario.
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11:02 Raffica di vendite su Fiat, che cede il 9,5%
Raffica di vendite su Fiat che arriva a cedere il 9,5% a 5,2 euro a Piazza Affari. Alcuni analisti hanno tagliato i prezzi obiettivo, Euromobiliare a 9,4 euro e Banca Akros a 10 euro. Secondo gli operatori, pesa la valutazione di Standard&Pooor's che venerdì, a mercati chiusi, ha abbassato a negativo da stabile l' outlook su Fiat Spa, al tempo stesso confermando il rating. E' stato ridotto a negativo anche l'outlook su di Cnh.
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10:06 Germania, indice Ifo scende a 90,2 punti
L'indice Ifo, che misura la fiducia delle imprese tedesche, a ottobre è sceso a 90,2 punti, dai precedenti 92,9. Il risultato è peggiore delle attese degli analisti, che avevano puntato su 90,6 punti.
09:52 Hong Kong chiude a -12,70%
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La peggiore performance per le Borse asiatiche è a Hong Kong dove l'indice Hang Seng termina la seduta con un tonfo del 12,70%, il peggior ribasso dal 1991 e livello minimo dal 2003.
"Siamo al panico - afferma un broker - è in arrivo una recessione globale di cui non si prevede durata e ampiezza".

09:34 L'euro per la prima volta sotto quota 1,24 dollari

L'euro scende ancora e precipita sotto quota 1,24 dollari per la prima volta dal 26 aprile 2006. La moneta unica ha toccato un minimo di seduta a 1,2394 e ora oscilla intorno a 1,24.
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09:27 Petrolio, Brent sotto i 60 dollari al barile
Prosegue il calo del petrolio, con il barile di Brent che scende sotto i 60 dollari spinto in basso dai timori di una recessione globale e del relativo impatto sulla domanda di energia.



Commento:
Ormai è chiaro.
la crisi dei subprime e dei possibili fallimenti bancari è cosa del passato.
Sono la causa scatenante ma poteva essere qualiasi altra cosa.
La crisi di adesso è legata alla percezione sulle aspettative economiche future: e cioè alla recessione.

Alla faccia degli incompetenti e degli irresponsabili (leggi Bush e Berlusconi) che avevano assicurato mesi fa che che la crisi finanziaria non avrebbe toccato l'economia reale (solida), invece tutto questo è successo.
Forse hanno tentato di illuderci, perchè è tutto basato sulla psicologia del consumatore.
Pensavano che bastasse dire di non avere paura del lupo cattivo e tutti ci avrebbero creduto.
Ma non ci sono riusciti. La psicologia del consumatore/risparmiatore è piu' forte dell'economia reale.

Il massiccio intervento statale sui mercati, per salvare banche e depositi, per iniettare liquidità e sbloccare il flusso economico, hanno avuto un classico effetto collaterale, come le cosiddette "bombe intelligenti".
Hanno spaventato i consumatori. Hanno indotto la convinzione che la situazione è seria, soprattito se gli ultraliberisti si convertono cosi' improvvisamente sulla via di damasco all'aiuto di stato, "costi quel che costi".

Quindi il consumatore/risparmiatore, osservando la forte riduzione dei suoi risparmi investiti e le nere nubi che avvolgono il futuro prossimo fa la cosa piu' intelligente: risparmia.

È una cosa positiva, sia chiaro.
Nuovo risparmio, sano (non carta straccia) che sarà la base della ripartenza. ma non domani. Perché il tunnel è lungo e buio.
Quindi non si compra la macchina nuova. Aspettiamo l'anno prossimo, se ci saranno modelli + ecologici.
Ripariamo la vecchia, piuttosto. Ed i meccanici fanno affari.
Oppure se la nostra è ormai al limite, cerchiamone un'altra usata.
Lo stesso vale per tutto. Dal TV al computer.
Poi si possono rinviare un mucchio di spese.
Poi si possono cercare prodotti piu' economici.

I magazzini sono pieni di merce, i porti sono pieni di navi vuote, la produzione cala vistosamente.
Le industrie licenziano, la disoccupazione sale (almeno all'estero sono pagati degnamente, da noi no) .
Le borse reagiscono con ulteriori perdite. E la spirale continua.
Risparmi sempre piu' assotigliati, maggiore necessità di nuovo risparmi.

La grande liquidità immessa dale banche nazionali induce inflazione (vedi Islanda).
Alcuni prezzi calano (case) altri aumentano, per intercettare la massa monetaria immessa dalle banche nazionali.
Infatti se calano i consumi alcuni subito alzano i prezzi, per mantenere inalterato il fatturato.

E la crisi induce nuove attività, nuove imprese, nuovi affari, nuove cooperazioni.
Partendo dalle piccole imprese, che sono le piu' elastiche, le piu' reattive.
Le piu' disponibili a mettersi in rete.

Parte dalla piccola impresa, secondo me, l'unico modo di vedere presto l'uscita del tunnel.
Ma va aiutata, o come minimo sostenuta.

Ciao,
Franz
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