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Cgia Mestre conta le cento tasse degli italiani

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Cgia Mestre conta le cento tasse degli italiani

Messaggioda franz il 15/10/2013, 14:07

Cgia Mestre conta le cento tasse degli italiani

Le tasse fanno cento: quello italiano è un sistema tributario molto frammentato, con un centinaio di voci fra addizionali, imposte, ritenute, tasse e tributi. Quest’anno ogni italiano - bambini e centenari compresi – pagherà in media 11.800 euro di imposte, tasse e contributi previdenziali, senza per questo avere la garanzia di ricevere un servizio adeguato, tanto è vero che spesso si è costretti a rivolgersi al pubblico [forse intende il privato, NdR]. E’ quanto rileva la Cgia di Mestre che ha fatto il punto della situazione sul sistema tributario italiano e sulle imposte che assicurano maggiori incassi per lo Stato.

Alla fine, l’elenco delle tasse che gravano annualmente sugli italiani annovera un centinaio di voci. Nonostante il sistema tributario sia così frammentato, il gettito è invece molto concentrato: gli incassi assicurati dalle prime dieci imposte valgono 413,3 miliardi di euro che incidono per l’87,5% sul totale delle entrate tributarie. Le imposte che pesano maggiormente sulle tasche dei cittadini italiani sono principalmente due: l’Irpef (imposta sui redditi delle persone fisiche) e l’Iva. La prima garantisce un gettito nelle casse dello Stato che sfiora i 164 miliardi di euro all’anno, la seconda poco più di 93 miliardi di euro. Messe assieme queste due imposte incidono per oltre il 54% sul totale delle entrate tributarie. A gravare maggiormente sui bilanci delle aziende, invece, sono l’Irap (Imposta regionale sulle attività produttive), che assicura 33,2 miliardi di gettito all’anno, e l’Ires (Imposta sul reddito delle società), che consente all’erario di incassare 32,9 miliardi di euro.

“Quest’anno – denuncia Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia – ciascun italiano pagherà mediamente 11.800 euro di imposte, tasse e contributi previdenziali. E in questo conto sono compresi tutti i cittadini, anche i bambini e gli ultra centenari. Tuttavia, il dato disarmante è che gli italiani non usufruiscono di servizi adeguati. Molto spesso, nel momento del bisogno, il cittadino è costretto a rivolgersi al privato, anziché utilizzare il servizio pubblico. Questa situazione si traduce in un concetto molto semplice: spesso siamo costretti a pagare due volte lo stesso servizio. Gli esempi che si possono fare sono moltissimi: succede se dobbiamo inviare un pacco, se abbiamo bisogno di un esame medico o di una visita specialistica, di spostarci, ma anche nel momento in cui vogliamo che la giustizia faccia il suo corso in tempi ragionevoli con quelli richiesti da una società moderna”.

http://www.helpconsumatori.it/secondo-p ... iani/74187
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Re: Cgia Mestre conta le cento tasse degli italiani

Messaggioda Iafran il 21/05/2014, 18:09

Ormai questi "lor signori" non li arresta più nessuno ... per torchiare le ossa già spolpate dei cittadini.
Una volta gli uomini gridavano "Mamma, li turchi!", ora sono le mamme (le nonne guardano soltanto, con occhi tristi e rassegnati), che, dopo aver venduto tutti gli ori personali, i gemelli e le portacravatte dei mariti, le medagliette, cornetti, anellini e collanine rimasti dai battesimi, comunioni e cresime dei loro figli (e dopo aver ristretto gli acquisti ed eliminati gli sprechi), farfugliano a bassa voce "Che razza di m.. i politici: sono buoni solo a mettere tasse dopo tasse e a crearci, pure, problemi per andarle a pagare".

. . . . . . .
http://www.quifinanza.it/8591/tasse/Tas ... tobre.html

Una miriade di aliquote, applicabili alle diverse tipologie di immobili e di detrazioni, applicabili in funzione dei parametri più diversi (rendita catastale, utilizzo dell'immobile, carichi di famiglia ed altro ancora).
E' un vero ginepraio il sistema che si va delineando intorno alle imposte sugli immobili (Tasi e Imu), reso ancora più ostico dal problema delle scadenze.
Per i Comuni che hanno già emesso le delibere (vedi elenco sotto) resta valido il 16 giugno, per gli altri slitta a settembre o forse, secondo un'ipotesi formulata da Piero Fassino, presidente Anci, attualmente al vaglio del ministero, l'acconto TASI potrebbe slittare al 16 ottobre con aliquote che i comuni stabiliranno entro il 31 luglio. Ma solo per le seconde case.
Per le abitazioni principali, se il Comune non avrà reso note le aliquote entro i termini utili per far pagare l'acconto a giugno (23 maggio), quella di fine anno (16 dicembre) rimane per i proprietari diprime case l'unica data utile. E' inoltre possibile consultare direttamente le delibere dei Comuni (ove presenti) sul sito del ministero delle Finanze, alla pagina IUC: Regolamenti e delibere aliquote/tariffe

UN CARICO FISCALE DA 52 MILIARDI
Su tutto il patrimonio immobiliare complessivo (case, uffici, negozi, capannoni e così via) grava un carico fiscale che nel 2014 raggiungerà i 52,3 miliardi di euro.
Rispetto all'anno scorso, questo importo è destinato ad aumentare di oltre 2,6 miliardi di euro (variazione pari al + 5,4%). A questo risultato è giunto l'Ufficio studi della Cgia, sommando i 9,3 miliardi di euro di gettito legati alla redditività degli immobili (Irpef, Ires, Registro e bollo, cedolare secca, etc.), gli 11,9 miliardi di euro riferiti al trasferimento degli immobili (Iva, imposta di registro/bollo, imposta ipotecaria/catastale, le successioni e le donazioni) e agli oltre 31 miliardi di euro riconducibili al possesso dell'immobile (Imu, imposta di scopo, Tari e Tasi).

"Fino a qualche anno fa - ricorda il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - l'acquisto di una abitazione o di un immobile strumentale costituiva un investimento. Ora, chi possiede una casa o un capannone sta vivendo un incubo. In primo luogo perché la confusione e le difficoltà legate alle modalità di pagamento hanno raggiunto livelli inammissibili, in secondo luogo perché tra Imu, Tasi e Tari gli immobili sono sottoposti ad un carico fiscale ormai insopportabile".
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