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Tares in base all'isee

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Tares in base all'isee

Messaggioda cardif il 08/10/2013, 19:20

La tares è la 'TAssa Rifiuti e SERvizi'
l'isee è l'Indicatore Situazione Economica Equivalente'

http://www.repubblica.it/economia/2013/ ... -68157258/
"Nell'applicazione della Tares, i comuni dovranno tenere conto dalla capacità contributiva dei nuclei familiari, con riferimento in particolare all'Isee, e del volume della raccolta differenziata conferita da imprese e famiglie. E' una delle modifiche al Dl Imu approvate dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera che nella prima seduta di votazioni degli emendamenti hanno concluso l'esame degli articoli 3 ("rimborso ai comuni del minor gettito Imu"), 4 ("riduzione dell'aliquota della cedolare secca per i contratti a canone concordato") e 5 ("disposizioni in materia di Tares")."

http://www.pmi.it/impresa/contabilita-e ... rrivo.html
"TARES - Per quanto riguarda la TARES i dubbi sono ancora maggiori, perché non sono chiare le modalità di applicazione riscossione da parte dei Comuni, visto soprattutto che le modalità di calcolo sono molto diverse da quelle della vecchia TARSU. In sostanza il decreto 102/13 ha stabilito che la maggiorazione della TARES debba essere incassata “unitamente all’ultima rata del tributo”, mentre la Risoluzione 9/DF/2013 afferma che solo per quest’anno i Comuni possono fissare le date di versamento del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi anche nel 2014, mentre per quanto riguarda la “maggiorazione standard” di 30 centesimi per metro quadrato, questa deve essere versata entro il 16 dicembre 2013. Una contraddizione che ha generato il caos tra i Comuni italiani, per questo l’IFEL (Istituto per la Finanza e l’Economia Locale dell’ANCI) ha chiesto al Governo di chiarire la situazione."

Solita confusione all'italiana.
Perché due nuclei familiari, a parità di numero di componenti, devono pagare somme nel caso che abbiano isee diversi?
I più ricchi hanno forse servizi migliori? Ed hanno un peso maggiore le eventuali loro richieste alle Amministrazioni comunali, a cui va questa tassa?
Questo non è equo, anche come riforma nel senso del federalismo fiscale, non mettendo sullo stesso piano i cittadini in relazione ai servizi forniti.
Oltre alla difficoltà che si ha a fornire l'isee, che non certo tutti sono in grado di calcolare.
vedi calcolo: http://it.wikipedia.org/wiki/ISEE
I cittadini dovranno ricorrere ai caf. Per i comuni non sarà facile né il controllo delle dichiarazioni né la determinazione del 'volume della raccolta differenziata conferita'.

Sono d'accordo che chi ha di più deve contribuire in misura maggiore ma in altro modo, non a parità di servizi ottenuti.
Così la tares è una tassa di natura patrimoniale. Se è una tassa di questo tipo che si vuole la si facesse, ma senza mascherarla come tares.
E senza creare difficoltà ai contribuenti, studiate a tavolino da qualche scienziato fiscalista di passaggio.
Tutta questa confusione per togliere l'imu sulla prima casa, che poi è la metà di quanto pagano gli italiani per tasse automobilistiche.

Speravo che questo governo così composto decidesse una volta per tutte una forma di tassazione da non cambiare ad ogni maggioranza. Macché.
Vabbè che non si sa ancora come va a finire. Speriamo meglio.
Secondo me.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Tares in base all'isee

Messaggioda franz il 09/10/2013, 8:20

Solita confusione all'italiana.
Perché due nuclei familiari, a parità di numero di componenti, devono pagare somme nel caso che abbiano isee diversi?
I più ricchi hanno forse servizi migliori? Ed hanno un peso maggiore le eventuali loro richieste alle Amministrazioni comunali, a cui va questa tassa?

Concordo sulla confusione ma avendo creato un tributo locale unico che unisce rifiuti e servizi vari (vedi http://it.wikipedia.org/wiki/TARES ) e vigendo pur sempre il criterio della contribuzione in base alla capcità contributiva (criterio costituzionale e quindi valido ovunque, anche a livello comunale) il risultato è un pastroccio.
Pastrocchio perché è stata trasformata una tassa (quindi un pagamento puntuale per un servizio ricevuto, come le tasse scolastiche) facendola diventare un'imposta basata sulla capacità contributiva.
Sono d'accordo che chi ha di più deve contribuire in misura maggiore ma in altro modo, non a parità di servizi ottenuti

Perché mai? Anche la scuola, l'obbligo scolastico è un servizio ricevuto eppure viene pagato da tutti in funzione della capacità contributiva. Anche da chi non ha figli.
Sulla complessità delle modalità di calcolo hai ragione. Dovrebbe essere lo stato, gratuitamente, a fare il calcolo.
Complessivamente pero' credo che l'adozione dell'isee farà emergere un bel po' di affitti in nero ed inoltre mette l'evasore nel potenziale rischio di firmare un documento che contiene dati falsi o costruito su dati falsificati o incompleti. Mi pare uno straordinario strumento anti evasione.
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Re: Tares in base all'isee

Messaggioda pianogrande il 09/10/2013, 11:13

Che il cittadino debba spendere soldi per sapere quanto pagare è una piaga che si perpetua e che non fa guadagnare lo stato.
Nel nostro paese dove la burocrazia parassitaria imperversa a tutto vantaggio dei vari commercialisti e caf e notai e tecnici di varia natura, non abbiamo neanche questo diritto.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Tares in base all'isee

Messaggioda cardif il 09/10/2013, 14:54

franz ha scritto:vigendo pur sempre il criterio della contribuzione in base alla capcità contributiva

Ma proprio perché c'è e trovo giusto "il criterio della contribuzione in base alla capacità contributiva" ho scritto la seconda frase quotata.
Credo che sia più corrispondente alla realtà calcolare la tares solo in base al numero di componenti il nucleo familiare (in modo semplice e facilmente controllabile con lo stato di famiglia) e lasciare l'irpef progressiva.
Per dare ai comuni più risorse, una modifica in senso federale e di contribuzione progressiva si può fare: attualmente l'addizionale comunale massima all'irpef è lo 0,8% del reddito imponibile. Si può aumentarla del 3% (ad esempio) riducendo dello stesso importo l'irpef da versare allo Stato.
Vanno soldi direttamente ai comuni, con riduzione delle rimesse da parte dello Stato. E i comuni ne rispondono ai propri cittadini.
Se poi è necessario aumentare le entrate, le vie sono altre: limite alle pensioni, aumento dell'aliquota massima irpef, ...
Ricorrere alla tares non porta chiarezza.
Con le dichiarazioni isee moltissimi non dichiarano parte del patrimonio mobiliare, che comunque è di difficile verifica da parte dei comuni. Rispetto alle dichiarazioni rese i controlli risultano pochi.
L'Agenzia delle entrate e l'Inps da poco stanno ricorrendo alla banca dati (serpico) in cui convergono i dati sul patrimonio mobiliare ed immobiliare dei cittadini. Ma i comuni non hanno accesso. Come fanno a controllare se l'isee è veritiera? Pagheranno di meno i più furbi (e più falsi).
Sul reddito da affitti in nero, non credo che l'isee dia un contributo. Chi è proprietario di un alloggio e lo affitta senza dichiarare l'incasso non metterà certo questo importo nell'isee. E l'affittuario, per lo più, studente o straniero che sia, non ha interesse a presentare l'isee se deve pagare poi di più di fitto.
L'antievasione è la limitazione dell'uso del contante. Ne ho parlato qua, ma non è solo una mia opinione:
viewtopic.php?f=17&t=6490
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Tares in base all'isee

Messaggioda franz il 09/10/2013, 15:36

cardif ha scritto:Per dare ai comuni più risorse, una modifica in senso federale e di contribuzione progressiva si può fare: attualmente l'addizionale comunale massima all'irpef è lo 0,8% del reddito imponibile. Si può aumentarla del 3% (ad esempio) riducendo dello stesso importo l'irpef da versare allo Stato.

Bingo. I Comuni svizzeri si beccano circa il 40% dell'equivalente IRPER e IRES, ed un 45% buono va ai Cantoni (a grandi linee ipotizzabili come medie province italiane). Solo il 5% circa va allo stato centrale, che vive principalmente di IVA, bolli, dazi. Ma qui siamo nella fantascienza, cardif. Il 70% dei compiti pubblici viene esercitato in basso, dai comuni e dai cantoni.
Per l'Italia il dramma è che non sono non esiste alcun serio federalismo (salvo quello alle vongole o all'amatriciana che federalismo non è) ma i conti sono alla frutta e si gratta il pentolone ogni giorno, senza aggredire il vero problema, che è la spesa. Grattando il pentolone, figurati se danno piu' soldi ai comuni togliendoli alla finanza centrale. No, inventano nuove tasse.
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