Caritas: "A rischio povertà 15 milioni di persone"

Caritas: "A rischio povertà 15 milioni di persone"
CITTA' DEL VATICANO - In Italia "l'emergenza sociale riguarda 15 milioni di persone", quindi non solo i 7,5 milioni di persone ufficialmente sotto la soglia della povertà, ma altrettanti che "si collocano poco sopra, e quindi sono da considerare ad alto rischio". Lo afferma il Rapporto sulla povertà in Italia elaborato dalla Caritas Italiana in collaborazione con la Fondazione Zancan. Ma c'è dell'altro: in Italia le misure contro la povertà sono le meno efficaci dell'Europa dei 15, se in alcuni paesi come Svezia, Danimarca, Olanda, Germania, Irlanda, l'impatto della spesa per la protezione sociale riesce a ridurre del 50% il rischio povertà, da noi si raggiunge un magro 4%. Un non edificante primato che il nostro paese condivide con la Grecia.
(15 ottobre 2008)
www.repubblica.it
Commento aggiuntivo:
A quanto scritto va aggiunto che le politiche attive messe in atto negli altri paesi europei comportano il fatto che la buona parte dei poveri di un anno esce dalla condizione di povertà l'anno seguente, sostituiti da nuovi casi.
Non si tratta quindi di una condizione definitiva ma provvisoria.
Poi essendo il concetto stesso di povertà relativa (ed i suoi dintorni) un concetto statistico, abbiamo sempre un certo volume di poveri sia sotto la soglia che nelle sua prossimità.
E' pero' interessante notare che anche negli Stati Uniti, tanto vituperati per il suo stato sociale - nel campo assistenziale migliore del nostro - il 50% dei poveri esce dallo stato di assistenza un anno con l'altro e viene sostituito da nuovi casi, provenienti non solo da chi è prossimo alla soglia ma anche da ceti che sono solitamente ritenuti piu' stabili.
Questo i sistemi di welfare lo possono sapere perché conoscono i singoli casi e li aiutano, con sussidi, con una riqualificazione lavorativa, con la stabilità di una abitazione di proprietà.
Da noi invece ho come l'impressione che la statistica si limiti a stimarli.
Il problema della povertà non è stimare quanti siano i casi ma quali ed intervenire.
Ciao,
Franz
CITTA' DEL VATICANO - In Italia "l'emergenza sociale riguarda 15 milioni di persone", quindi non solo i 7,5 milioni di persone ufficialmente sotto la soglia della povertà, ma altrettanti che "si collocano poco sopra, e quindi sono da considerare ad alto rischio". Lo afferma il Rapporto sulla povertà in Italia elaborato dalla Caritas Italiana in collaborazione con la Fondazione Zancan. Ma c'è dell'altro: in Italia le misure contro la povertà sono le meno efficaci dell'Europa dei 15, se in alcuni paesi come Svezia, Danimarca, Olanda, Germania, Irlanda, l'impatto della spesa per la protezione sociale riesce a ridurre del 50% il rischio povertà, da noi si raggiunge un magro 4%. Un non edificante primato che il nostro paese condivide con la Grecia.
(15 ottobre 2008)
www.repubblica.it
Commento aggiuntivo:
A quanto scritto va aggiunto che le politiche attive messe in atto negli altri paesi europei comportano il fatto che la buona parte dei poveri di un anno esce dalla condizione di povertà l'anno seguente, sostituiti da nuovi casi.
Non si tratta quindi di una condizione definitiva ma provvisoria.
Poi essendo il concetto stesso di povertà relativa (ed i suoi dintorni) un concetto statistico, abbiamo sempre un certo volume di poveri sia sotto la soglia che nelle sua prossimità.
E' pero' interessante notare che anche negli Stati Uniti, tanto vituperati per il suo stato sociale - nel campo assistenziale migliore del nostro - il 50% dei poveri esce dallo stato di assistenza un anno con l'altro e viene sostituito da nuovi casi, provenienti non solo da chi è prossimo alla soglia ma anche da ceti che sono solitamente ritenuti piu' stabili.
Questo i sistemi di welfare lo possono sapere perché conoscono i singoli casi e li aiutano, con sussidi, con una riqualificazione lavorativa, con la stabilità di una abitazione di proprietà.
Da noi invece ho come l'impressione che la statistica si limiti a stimarli.
Il problema della povertà non è stimare quanti siano i casi ma quali ed intervenire.
Ciao,
Franz