La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

La via americana al reddito minimo

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

La via americana al reddito minimo

Messaggioda franz il 20/05/2013, 9:49

La via americana al reddito minimo
di Luigi Zingales

Grillo lo propone di cittadinanza, Letta lo vuole garantito. Ma il primo è troppo caro e il secondo si presta a frodi. L'alternativa è il credito di imposta per chi lavora: fu scelto da Clinton, ma ispirato dal liberista Friedman
(15 maggio 2013)

Occorre «un cambiamento radicale, ha detto il nuovo presidente del Consiglio Enrico Letta: un welfare più universalistico e meno corporativo, che sostenga tutti i bisognosi, aiutandoli a rialzarsi e a riattivarsi... Si potranno studiare forme di reddito minimo, soprattutto per famiglie bisognose con figli».

Dopo aver ceduto al Pdl sull'Imu («stop ai pagamenti di giugno»), con queste parole Letta cerca consenso a sinistra, avanzando l'ipotesi di un reddito minimo garantito (Rmg). Il Rmg differisce dal reddito di cittadinanza (Rdc) proposto da Grillo in una dimensione importante: il Rdc è dato a tutti, ricchi e poveri, indipendentemente dallo stato di bisogno. Il Rmg, invece, è mirato alle famiglie meno abbienti: proprio per questo è molto meno costoso del Rdc. Per fornire un reddito di 500 euro al mese a tutti i cittadini italiani al di sopra dei 18 anni ci vorrebbero 300 miliardi di euro all'anno (circa il 20 per cento del Pil). Essendo mirato alle sole famiglie meno abbienti, il costo del Rmg può essere di molto inferiore. Se si vogliono aiutare un milione di famiglie, il costo sarebbe di 6 miliardi, pari a quello richiesto dall'abolizione dell'Imu sulla prima casa e dalla rinuncia ad aumentare l'Iva.

Il RMG, però, soffre di due problemi strutturali. Il primo è la frode. Se la condizione per ottenerlo è apparire indigenti, molte famiglie, che indigenti non sono, cercheranno di apparire tali agli occhi dello Stato. Il Rmg diventa quindi un sussidio per i disonesti. Il secondo problema è il disincentivo a lavorare creato dal Rmg. Visto che tanti lavori generano un reddito al di sopra dei 500 euro, molti preferiranno non lavorare e percepire un Rmg di 500 euro piuttosto che lavorare e guadagnare 600-700 euro, ovvero solo cento o duecento euro in più. In altri termini, il Rmg agisce come una tassa su chi lavora, o, peggio, un sussidio all'ozio. Invece di aiutare a risolvere il problema della disoccupazione, il Rmg lo rende cronico, perché paga la gente per rimanere disoccupata.

Non si tratta solo di un'obiezione teorica. In uno dei primi esperimenti condotti in economia, all'inizio degli anni Settanta gli Stati Uniti hanno implementato una forma di reddito minimo garantito in un gruppo di famiglie in varie città. Comparando le famiglie con Rg a famiglie simili senza, si è visto che il Rmg riduce il totale delle ore lavorate in un anno del 7 per cento per gli uomini e del 17 per le donne. Questa riduzione non è dovuta a una contrazione delle ore lavorate settimanalmente, ma a un aumento della durata dei periodi di disoccupazione.

La soluzione adottata in America si chiama "credito di imposta per chi lavora" (earned income tax credit ). L'idea è molto semplice. Se pagare la gente per non lavorare aumenta la disoccupazione, pagarla per lavorare contribuirà a ridurre la disoccupazione. La disoccupazione altro non è che una differenza tra il salario a cui un datore di lavoro vuole assumere e quello a cui il lavoratore è disposto a lavorare. Riducendo questa differenza si riduce la disoccupazione. Ma come? Aiutando con un credito di imposta i bisognosi che lavorano. Una famiglia con due figli a carico che guadagna meno di 12.500 dollari riceve dallo stato un sussidio di 40 centesimi per ogni dollaro in più che guadagna. Sembra contro intuitivo pagare di più chi guadagna di più, ma è il modo migliore per indurre la gente a lavorare e lavorare legalmente. E soddisfa il principio enunciato da Letta di aiutare i bisognosi a «rialzarsi e a riattivarsi». Per evitare di sussidiare i ricchi, a 12.500 dollari di reddito familiare il sussidio si blocca a 5 mila e, dopo i 16.450 dollari di reddito, comincia a scendere, ma in modo sufficientemente lento da non togliere gli incentivi a guadagnare di più.

Il principale sponsor politico di questo programma fu il presidente democratico Bill Clinton. Ma l'ispirazione viene da una proposta del premio Nobel per l'economia Milton Friedman. Meglio non dirlo. Altrimenti c'è il rischio che non trovi consensi in una sinistra più interessata alle battaglie ideologiche che alla sostanza.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: La via americana al reddito minimo

Messaggioda ranvit il 20/05/2013, 10:38

Per evitare di sussidiare i ricchi, a 12.500 dollari di reddito familiare il sussidio si blocca a 5 mila e, dopo i 16.450 dollari di reddito, comincia a scendere, ma in modo sufficientemente lento da non togliere gli incentivi a guadagnare di più.


In Italia la stragrande maggioranza di commercianti (anche gioiellieri, ristoratori, etc), professionisti, artigiani e piccoli imprenditori, hanno un reddito tra i 12000 e 17000 euro......come la mettiamo Zingales???
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: La via americana al reddito minimo

Messaggioda franz il 20/05/2013, 11:04

La mettiamo che se il resto oltre i 12'000 o 17'000 è in nero (che si intende non dichiarato) c'è un premio a dichiararlo.
Quindi se il premio funziona non sarà piu' vero che la stragrande maggioranza dichiara un reddito basso.
Dichiareranno tutti un po' di piu'.
Non so pero' se questo earned income tax credit in USA è previsto anche per imprendori, commercianti, professionisti oppure è solo per i lavoratori dipendenti. Leggendo qui http://en.wikipedia.org/wiki/Earned_income_tax_credit penso di sia, che sia per tutte le famiglie a basso reddito con figli ma onestamente non ho letto tutto (poco tempo).
Ci sono tuttavie clausole ben precise. Gli americani non si fanno fregare. Hanno una popolazione enorme e molto diversificata e quindi hanno collezionato e catalogato ogni tipo di frode possibile.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: La via americana al reddito minimo

Messaggioda ranvit il 20/05/2013, 12:32

Viene da ridere a sentire qualcuno che puo' pensare che il "premio" possa favorire una maggiore correttezza nel dichiarare i redditi....solo un "tedesco" potrebbe essere questo "qualcuno" :lol:
Il guadagno delle sottodichiarazioni è enormemente piu' grande del possibile "premio"! Per non dire che una volta dichiarato di piu' sei fregato. O comunque che i politici italiani sono conosciuti per la capacità che hanno di togliere e mettere leggi sullo stesso argomento :lol:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: La via americana al reddito minimo

Messaggioda franz il 20/05/2013, 13:40

ranvit ha scritto:Viene da ridere a sentire qualcuno che puo' pensare che il "premio" possa favorire una maggiore correttezza nel dichiarare i redditi....solo un "tedesco" potrebbe essere questo "qualcuno" :lol:
Il guadagno delle sottodichiarazioni è enormemente piu' grande del possibile "premio"! Per non dire che una volta dichiarato di piu' sei fregato. O comunque che i politici italiani sono conosciuti per la capacità che hanno di togliere e mettere leggi sullo stesso argomento :lol:

Il riso abbonda sulla bocca degli stolti, diceva la mia saggia Nonna (classe 1905) e magari basterebbe leggere non dico tutta la scheda wiki ma almeno le prime frasi per imbattersi in un chiaro " When the credit exceeds the amount of taxes owed" che dice tutto. Ora è chiaro che una cosa sono le tasse in USA ed una cosa sono quelle da noi (molto piu' alte) ma proprio per questo il premio deve essere adeguato alla pressione fiscale, per essere allettante. Ma alla fine se allettante è, allora per definizione fa quello per cui è stato pensato. a) induce a lavorare di piu' b) induce ad evadere di meno.
Naturalmente manca una simulazione effettiva di come potrebbe funzionare la cosa in Italia (costi e benefici) ma un incentivo a lavorare di piu' in un paese in cui si lavora poco (o si lavora tanto in nero) ha ampi margini di funzionalità.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: La via americana al reddito minimo

Messaggioda trilogy il 20/05/2013, 22:15

franz ha scritto:di Luigi Zingales

.... La disoccupazione altro non è che una differenza tra il salario a cui un datore di lavoro vuole assumere e quello a cui il lavoratore è disposto a lavorare. .....


"dobbiamo buttare a mare il postulato della dottrina classica e studiare il comportamento di un sistema in cui la disoccupazione involontaria è in senso stretto possibile" (Keynes 1936)
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58

Re: La via americana al reddito minimo

Messaggioda flaviomob il 20/05/2013, 23:27

Il Rmg diventa quindi un sussidio per i disonesti. Il secondo problema è il disincentivo a lavorare creato dal Rmg. Visto che tanti lavori generano un reddito al di sopra dei 500 euro, molti preferiranno non lavorare e percepire un Rmg di 500 euro piuttosto che lavorare e guadagnare 600-700 euro, ovvero solo cento o duecento euro in più. In altri termini, il Rmg agisce come una tassa su chi lavora, o, peggio, un sussidio all'ozio. Invece di aiutare a risolvere il problema della disoccupazione, il Rmg lo rende cronico, perché paga la gente per rimanere disoccupata.


E' una fesseria. Un reddito minimo garantito funziona da ammortizzatore sociale: è chiaro che non può essere riconosciuto a chi rifiuta un posto di lavoro che gli viene offerto, un po' come avviene per il sussidio di disoccupazione (nei paesi seri).

In provincia di Trento pare che ci sia una esperienza che funziona, da tre anni e mezzo:

http://www.linkiesta.it/reddito-minimo-garantito-italia

...
Dai dati si possono trarre interessanti conclusioni sul Rg:

- ha effetti più marcati tra gli immigrati che tra i nativi, per la buona ragione che tra le famiglie che hanno accesso al Rg, le condizioni di vita dei primi sono mediamente peggiori;
- produce una riduzione dei rischi di trovarsi in condizioni di severa deprivazione materiale e lo fa in misura davvero incisiva nel caso delle famiglie immigrate;
- aumenta significativamente le capacità di spesa mensile per alimentari degli immigrati, ma non per i nativi (per i quali rimane sostanzialmente invariata), perché questi ultimi appartengono molto più spesso dei primi a famiglie di dimensioni assai ridotte, composte da soggetti anziani e con minori bisogni di carattere alimentare;
- consente significativi incrementi della spesa mensile in beni durevoli, e lo consente più per i nativi che per gli immigrati proprio perché i primi devono sostenere minori spese alimentari.
-le misure di attivazione previste dal Rg non producono effetti incisivi sull’occupazione (si noti che le variazioni nel tasso di partecipazione alla forza lavoro e nel tasso di disoccupazione sono dello stesso segno, peraltro negativo per i nativi e positivo per gli immigrati). Naturalmente, quest’ultimo risultato va giudicato alla luce della generale contrazione dell’occupazione indotta dalla crisi economica e tenendo conto che, in ogni caso, il Rg non genera alcun disincentivo alla partecipazione al mercato del lavoro.
...

Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/reddito-minimo- ... z2Ts2LB8Al


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: La via americana al reddito minimo

Messaggioda flaviomob il 20/05/2013, 23:55

E costa poco: solo 3 euro a testa al mese


(stessa fonte):
...il costo medio annuo della misura trentina è stimabile in 16 milioni di euro, pari a meno di 3 euro al mese per residente...

Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/reddito-minimo- ... z2Ts8zoBxJ


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: La via americana al reddito minimo

Messaggioda ranvit il 21/05/2013, 8:05

Tolgo il sorriso....ma ribadisco:
Viene da ridere a sentire qualcuno che puo' pensare che il "premio" possa favorire una maggiore correttezza nel dichiarare i redditi....solo un "tedesco" potrebbe essere questo "qualcuno"
Il guadagno delle sottodichiarazioni è enormemente piu' grande del possibile "premio"! Per non dire che una volta dichiarato di piu' sei fregato. O comunque che i politici italiani sono conosciuti per la capacità che hanno di togliere e mettere leggi sullo stesso argomento

....ma ad essere seri peggiora il giudizio su chi pensa certe cose....
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: La via americana al reddito minimo

Messaggioda franz il 21/05/2013, 8:21

flaviomob ha scritto:In provincia di Trento pare che ci sia una esperienza che funziona, da tre anni e mezzo

la provincia di Trento è quella in Italia, insieme a Bolzano, in cui il tasso di fedeltà fiscale è massimo.
Segno che quasi tutti dichiarano reddito, quasi tutti lavorano.
In base alle dichiarazioni fiscali, raffrontate ai cittadini in età di lavoro o pensione, si supera il 60% (il doppio di una regione del sud). Trento quindi è il posto ideae per misure del genere: costano poco (ci sono pochi assistiti) e c'è molta ricchezza alla luce del sole. Misure simili a quella di trento fatte altrove costerebbero molto di piu' e graverebbero sui pochi produttori di reddito onesti (che lo fanno alla luce dle sole).


Nota per spiegare l'edit. Sembra che il temine "onesti" (collegato a pochi) abbia indotto Flavio a travisare il messaggio e scrivere quanto scritto nel messaggio che segue. Per questo, su proposta discussa in ambito redazionale lo cancello. Per me il senso del messaggio non cambia assolutamente ma se cambia per altri, faccio quanto richiesto come prova di buona volontà.
Ultima modifica di franz il 26/05/2013, 9:31, modificato 1 volta in totale.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Prossimo

Torna a Economia, Lavoro, Fiscalità, Previdenza

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti