pianogrande ha scritto:Mamma mia!
Abbiamo anche il non debito.
Dopo il non partito ci mancava proprio.
Adesso abbiamo, quindi, un non debito che, quando viene pagato (con emissione di buoni del tesoro) allora diventa debito.
Il concetto di Bersani era che il debito venisse spostato dalle imprese ai risparmiatori (che acquistano i titoli) ma il debito reale dello stato non sarebbe cambiato.
Non sapevo che i debiti dello stato sono considerati tali solo se rivestono una certa forma.
Se devo soldi a qualcuno quello è un debito, punto.
Fai conto che uno fa la contabilità sull'incassato e non sul fatturato.
Dal punto di vista dei flussi economici di cassa di uno stato, che riceve soldi dalle tasse, a volte anche in ritardo, e che paga (in ritardo, tranne stipendi e pensioni) se non ricevi soldi dai contribuenti non hai gettito e se non paghi un fornitore non hai (ancora) il debito. Quindi cosi' come non si registrano in contabilità i soldi che gli evasori dovrebero pagare e non pagano, non si registrano le uscite che lo stato dovrebbe fare e non fa. Appunto: contabilità sull'incassato (e per le uscite sul realmente versato) e non sul fatturato, sul realmente dovuto.
Non è colpa mia se la contabilità sull'incassato è amessa dalle regole contabili europee.
Permette vari giochini, spostando oneri da un anno all'altro per dare parvenza di ordine ai conti. E tutti ne approfittano.
Ora il problema dei soldi dovuti alle imprese è che se le paghi i soldi escono (e quindi solo allora registri il debito) e che se quei soldi devi darli in contanti o li hai incassati con le tasse oppure devi fare nuovo debito (ad hoc) ed in questo secondo modo la posizione debitoria raddoppia.
La furbata fatta anni fa non pagando quei soldi per abbellire il bilancio, si paga ora due volte.
Una proposta alternativa era di vendere asset (immobili ed azioni) alla cassa depositi e prestiti (che è extra bilancio statale) il che porta ad un attivo (un segno + invece del segno meno) e con quei soldi pagare le imprese (segno meno). Cosi' l'operazione sarebbe stata neutra.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
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