1. La Banca del Giappone attacca la crisi
con più liquidità: il Nikkei vola a +2,2%
Il nuovo governatore Haruhiko Kuroda dà il via a una nuova politica monetaria: acquisto di bond e raddoppio della base monetaria in due anni, per combattere la crisi che da 15 anni colpisce il Paese. E il Nikkei recupera oltre il 2%
TOKYO - La Bank of Japan (Boj) ha varato un'azione di politica monetaria più aggressiva, basata tra l'altro sull'acquisto di bond governativi e a più lunga scadenza, con l'obiettivo di raddoppiare la base monetaria per centrare un target di inflazione al 2% il prima possibile, ovvero nell'arco temporale di circa due anni. E' la prima mossa del nuovo governatore della Boj, Haruhiko Kuroda, in carica da due settimane.
Il Giappone cerca così una politica espansiva, da un punto di vista monetario, per reagire alla crisi deflattiva (cioè di calo generalizzato dei prezzi) che ormai da da quindici anni affligge la sua economia. L'obiettivo di un target di inflazione al 2% era stato indicato già a inizio 2013. La BoJ ha spiegato in un comunicato che "condurrà operazioni di money-market al fine di aumentare la sua base monetaria tra i 60 mila e i 70 mila miliardi di yen l'anno (645-755 miliardi di dollari)". La Boj intende raddoppiare il numero di azioni e bond in suo possesso (da 138 mila miliardi di yen a fine 2012 salirà a 200 mila miliardi alla fine di quest'anno e a 270 a fine 2014). L'obiettivo è poi allungare la scadenza dei titoli governativi elevandoli, in due anni, da una media di 3 a 7 anni di scadenza. Tra gli obiettivi dell'acquisto di Kuroda ci saranno anche asset rischiosi legati al mercato immobiliare ed Etf.
La notizia delle nuove misure - attese ma sopra le aspettative per entità - ha messo le ali al listino di Tokyo: il Nikkey ha registrato un forte balzo finale, reagendo favorevolmente ad accelerazione e ampliamento delle misure di politica monetaria espansiva. La seduta era in netto ribaso, ma poi l'indice Nikkei 225 ha chiuso con un guadagno di 272,34 (+2,2%) punti a 12.634,54. Immediate ripercussioni anche sullo yen, che ha perso l'1,5% sul dollaro scendendo a quota 94,17 sul biglietto berde, mentre rispetto all'euro è passato a 120,93, il minimo dall'inizio della settimana. Ma il calo è stato generalizzato anche rispetto a sterlina, franco svizzero e dollaro australiano.
(04 aprile 2013)
linK: http://www.repubblica.it/economia/2013/ ... -55904383/
2. La Borsa di Tokyo,
intanto, ha chiuso in rialzo dell'1,58%, registrando il più alto volume di scambi - 6,45 miliardi di azioni passate di mano - da quando la piazza finanziaria è stata aperta, nel 1949. L'indice Nikkei, che riunisce i 225 titoli guida, è arrivato per la prima volta dal 2008 a superare i 13mila punti, prima di assestarsi in chiusura a quota 12.833,64. L'entusiasmo legato alla nuova politica monetaria inaugurata dalla Boj per sostenere la crescita, con 1.400 miliardi di dollari in due anni per favorire la ripresa e combattere la deflazione, ha spinto al ribasso anche lo yen. In apertura di giornata l'euro sale sopra 1,29 dollari, mentre la divisa nipponica scende in picchiata ai minimi da 3 anni e mezzo. A differenza del Giappone, le altre piazze hanno risentito di una battuta d'arresto (Hong Kong ha perso due punti e mezzo, Seul l'1,64%), con gli investitori preoccupati tanto dal ritorno dell'influenza aviaria e quanto dalle montanti tensioni militari che stanno attraversando l'area - e il mondo intero - per le minacce della Corea del Nord.
Ieri Wall Street, nonostante i dati negativi sulla crescita dei sussidi di disoccupazione, ha chiuso in rialzo recuperando parte delle perdite di mercoledì. Il Dow Jones ha segnato a fine seduta +0,38% a 14.606 punti, mentre l'indice tecnologico Nasdaq ha recuperato lo 0,2% a 3.224 punti. Il prezzo del petrolio è intanto in calo, ma resta sopra 93 dollari al barile. Sui mercati asiatici i future sul Light crude arretrano di 14 cent a 93,12 dollari e quelli sul Brent salgono di 14 cent a 106,48 dollari. L'oro, infine, resta debole in asia intorno a 1.550 dollari l'oncia, ai minimi da maggio a questa parte.
(05 aprile 2013)
link: http://www.repubblica.it/economia/2013/ ... ef=HREC1-5
3. Soros: "Giappone fugge da politica morte, l'Eurozona ci è dentro"
Lo afferma George Soros. Ma l'investitore tra i più ascoltati al mondo afferma anche che quanto la Bank of Japan sta facendo è "pericoloso". Possibile fuga dallo yen e punto di non ritorno. Video: Tokyo imploderà sotto il peso dei suoi debiti.
NEW YORK (WSI) - Con la maxi iniezione di liquidità appena inaugurata - e anticipata da molti mesi, "il Giappone da tentando di fuggire da 25 anni di lenta morte, da una politica che l'Europa che invece appena adottato". Parola di George Soros, che sottolinea quanto i due paesi siano al momento distanti in termini di politica monetaria. D'altronde, la Bank of Japan sta facendo di tutto per risollevare i fondamentali della sua economia, mentre invece Mario Draghi & company, ergo la Bce, si ostinano almeno per ora a tenere i tassi invariati, e a non annunciare alcuna misura straordinaria aggiuntiva.
Questo, a fronte di un euro che sì è sceso, ma rimane secondo molti analisti ben apprezzato e dunque scollegato dalla realtà. "Giappone ed Europa si stanno nuovendo in direzioni opposte. Il Giappone sta fuggendo mentre l'Europa sta iniziando (ad adottare quella politica di lenta morte", ha continuato in una intervista rilasciata alla Cnbce il presidente di Soros Fund Management. Ma attenzione: Soros non si complimenta con il Giappone, visto che quanto il paese sta facendo "è piuttosto pericoloso". Inoltre: "la quantità di quantitative easing che (il governatore Haruhiko Kuroda della Bank of Japan) sta immettendo è la stessa degli Stati Uniti; ma il Giappone ha una dimensione di appena un terzo rispetto agli Usa, dunque la manovra è tre volte potente rispetto" a quelle della Fed. (in una situazione in cui i debiti del paese non accennano a diminuire, tutt'altro).
Di conseguenza, "se continueranno a fare quanto hanno iniziato, non saranno in grado di fermarsi. Se lo yen continua a scendere, cosa che sta facendo, e i cittadini giapponesi ritengono che sia propenso a continuare a calare, e vorranno depositare i loro soldi all'estero, allora la flessione della valuta potrebbe assumere le dimensioni di una valanga". Dalla metà di novembre la moneta è scesa -21% circa, calando nelle ultime ore a 97 contro il dollaro, e molti strategist ritengono che il suo valore possa arrivare a 100-110 entro la fine dell'anno.
link: http://www.wallstreetitalia.com/article ... entro.aspx