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L'ASSURDA VICENDA DELLA TARES

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L'ASSURDA VICENDA DELLA TARES

Messaggioda franz il 05/04/2013, 8:08

Patrimoniale mascherata

Se c'è una cosa che il Fisco sa fare bene è cambiare spesso il nome (e il volto) delle tasse. Salvo, ogni volta, aumentarne il peso. Era accaduto l'anno scorso con l'Imu, prima denominata Ici. E adesso entra in scena la neonata Tares (Tributo sui rifiuti e sui servizi). Che prenderà il posto della Tarsu (la Tassa sui rifiuti solidi urbani). Tasse pesanti e dagli acronimi piuttosto bruttini. Costose e di difficile comprensione. A cominciare dal nome.

La sensazione - o meglio la certezza - è che i contribuenti, ancora una volta, corrono il rischio di perdere su tutti i fronti. Già l'Imu, apparsa all'orizzonte come imposta municipale destinata a finanziare i Comuni, è diventata nei fatti una pesante patrimoniale sulla casa. Adesso si rischia la replica con la Tares. Una sorta di mostriciattolo giuridico che contiene in sé due diversi tributi: la vecchia tassa rifiuti e la nuova imposta sui servizi indivisibili dei Comuni (le spese per l'illuminazione pubblica, per la polizia municipale, per il personale degli uffici amministrativi).

Nei libri di diritto tributario esistono le tasse (sono il corrispettivo di un servizio, come appunto la raccolta dei rifiuti) e le imposte (i soldi che vanno a finanziare in modo indistinto il funzionamento della macchina statale o locale). Il Fisco italiano, unico al mondo, è riuscito nell'impresa di farle convivere sotto uno stesso nome. Una sorta di esperimento, non si sa quanto riuscito, di mutazione genetica. Un prelievo surrettizio a orologeria visto che il governo attualmente in carica lo lascia in eredità a quello successivo. Si sentono già voci di una possibile manovra. E alla fine chiunque salirà a Palazzo Chigi avrà davanti due sole strade: ridurre le spese o aumentare le imposte.

Nel 2013, salvo proroghe che sembrano necessarie, si pagherà la tassa rifiuti che sarà basata sia sulle dimensioni degli immobili, sia sul numero dei componenti del nucleo familiare che ci abitano. Giusto sembrerebbe, ma non sempre la ricchezza è proporzionale alla numerosità delle famiglie. La nuova tassa, però, sarà più pesante perché i Comuni dovranno coprire con le sue entrate il 100% del costo della raccolta rifiuti, mentre prima il tasso di copertura poteva essere inferiore. Ma non solo: le nuove regole faranno pagare ai contribuenti onesti anche quella quota che non viene normalmente pagata dai cittadini morosi. Un'altra assurdità di questa tassa geneticamente modificata. Gli onesti, insomma, si fanno carico anche della quota dei disonesti. Ma forse tanto strano non è, se si pensa che tutto il Fisco ruota attorno a questo distorto principio.

E veniamo a quella quota della Tares che va a finanziare i servizi indivisibili: gettito stimato un miliardo in più rispetto a prima. Si pagheranno 30 centesimi per ogni metro quadrato di abitazione o stabilimento, quota che i Comuni possono portare a 40 centesimi. E che cos'é un prelievo legato alle dimensioni degli immobili se non una (nuova) patrimoniale mascherata? Con il paradosso che un bilocale nella periferia degradata di Roma pagherà più di un monolocale a Trinità dei Monti.

Ma quel che preoccupa è soprattutto il pesante fardello che sta per scaricarsi sulle famiglie e sulle imprese che in soli sette mesi - da maggio a dicembre - saranno chiamate a sborsare tutte le tasse di un anno, tra acconti e saldi. Un ingorgo di scadenze, un complicato, costoso, ossessivo scioglilingua: Tares, Imu, Irpef, Ires. Tares, Imu, Irpef, Ires. Quattro tasse in sette mesi, forse, sono troppe.

Massimo Fracaro e Nicola Saldutti 5 aprile 2013 | 7:23 www.corriere.it
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Re: L'ASSURDA VICENDA DELLA TARES

Messaggioda trilogy il 05/04/2013, 10:42

La Tares, è solo un tassello di un insieme d' interventi più ampi sul tema patrimoniale


[..]Si capisce così la seconda osservazione che Schäuble avrebbe mosso di recente sull'Italia: a suo parere gli italiani sono più ricchi dei tedeschi, quindi se servirà si potranno salvare da soli. Questa è ormai la linea tedesca, quella che il ministro delle Finanze olandese Jeroen Dijsselbloem è stato così maldestro da rendere esplicita. Secondo Berlino, non può esserci sostegno europeo all'Italia senza un contributo sostanziale dei risparmiatori del Paese, probabilmente sotto forma di una patrimoniale.[..]

da: http://www.corriere.it/politica/13_marz ... 292e.shtml
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Re: L'ASSURDA VICENDA DELLA TARES

Messaggioda ranvit il 05/04/2013, 11:13

Piu' che una patrimoniale....improponibile in Italia sia per l'altissimo pressione fiscale (almeno per chi paga le tasse) che per le "patrimonialine" tipo Imu già presenti abbondantemente....in presenza di un Governo che non voglia solo "stringere un po' di bulloni qua e là" ma che presenti un piano dettagliato di interventi mirati alla crescita, sarebbe logico che ci fosse una conversione forzosa di depositi banacari in Btp a 15 anni!!!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: L'ASSURDA VICENDA DELLA TARES

Messaggioda flaviomob il 05/04/2013, 22:31

Una patrimoniale che naturalmente colpirebbe solo i patrimoni "evidenti" tralasciando quelli occulti, una deliziosa specialità nostrana... e guardacaso i soliti noti, tra paradisi fiscali e "offshore", faranno pagare tutto il conto all'Italia che produce.


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Re: L'ASSURDA VICENDA DELLA TARES

Messaggioda franz il 06/04/2013, 8:17

flaviomob ha scritto:Una patrimoniale che naturalmente colpirebbe solo i patrimoni "evidenti" tralasciando quelli occulti, una deliziosa specialità nostrana... e guardacaso i soliti noti, tra paradisi fiscali e "offshore", faranno pagare tutto il conto all'Italia che produce.

Veramente tutte le patrimoniali di questo mondo hanno come base imponibile i patrimoni dichiarati, non quelli nascosti.
Non è una nostra specialità italica ma una caratteristica universale.
Non mi è chiaro poi come un paradiso fiscale possa far pagare un conto all'italia che produce.
Per me il conto all'Italia che produce lo fa pagare chi mette la pressione fiscale al 52% (ultimo trimestre 2012) dando in cambio servizi inadeguati, malasanità, giustizia negata, scuola traballante, strade inadatte, scarsa sicurezza dei cittadini. E mi fermo qui perché ci siamo capiti: il problema non sono i paradisi fiscali, caro flavio ma gli inferni.
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Re: L'ASSURDA VICENDA DELLA TARES

Messaggioda flaviomob il 06/04/2013, 9:21

La pressione fiscale è anche più elevata per chi paga. Per chi non paga, invece, rimane a zero :)


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Re: L'ASSURDA VICENDA DELLA TARES

Messaggioda franz il 06/04/2013, 20:01

flaviomob ha scritto:La pressione fiscale è anche più elevata per chi paga. Per chi non paga, invece, rimane a zero :)

La pressione fiscale non è un concetto piegabile al desiderio di ognuno.
Indica (per definizione) quanto la somma di tutti i contribuenti di un paese paga di imposte e tasse in proporzione al PIL.
Quello che tu dici è corretto rispetto al carico fiscale individuale, che puo' essere zero per soggetti legittimamente esenti ed altissimo per soggetti che dichiarano tutto e tanto. E naturalmente è zero per gli evasori totali e tra zero ed il massimo per gli evasori parziali e per gli elusori.
Ma divagazioni chiarificatorie a parte, il problema rimane quello degli inferni (per chi ci vive).
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