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Consob denunciata da Federconsumatori e CGIL

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Consob denunciata da Federconsumatori e CGIL

Messaggioda flaviomob il 22/12/2012, 19:16

Il fantasma del risparmio tradito, con i casi Cirio e Parmalat che ancora pesano sulle tasche degli italiani, aleggia sul Paese travolto dalla crisi. E chi dovrebbe vigilare, l’arbitro, è parziale, inerte, poco indipendente e trasparente. Questi, in sintesi, i cardini della denuncia della Federconsumatori nei confronti della Consob, l’autorità di vigilanza dei mercati finanziari che dal 2010 è guidata da Giuseppe Vegas, l’ex braccio destro di Giulio Tremonti al Tesoro con una lunga carriera alle spalle di uomo della pubblica amministrazione, nonché di parlamentare prima di Forza Italia e poi del Pdl. Due i punti principali al centro dell’attacco dell’associazione dei consumatori sfociate in diffide formali, ricorsi a Tar e, infine, in un esposto alla Procura di Roma.

Innanzitutto una maggiore propensione della Commissione di vigilanza dei mercati a prestare il fianco alle “posizioni rappresentate dall‘industria finanziaria“, lasciando “sistematicamente inascoltate” le istanze indipendenti del mondo accademico e quelle pro consumatori delle associazioni apposite e dei sindacati nell’ambito delle consultazioni per le revisioni regolamentari.

“I tavoli di semplificazione normativa avviati dal Presidente della Consob a inizio mandato, la crescente disattenzione per la trasparenza dei rischi tramite scenari probabilistici e le decisioni organizzative sulla camera di conciliazione ne sono esempi palesi – denuncia Federconsumatori in una nota – La trasparenza dei rischi attraverso le probabilità a supporto delle decisioni di investimento, che il Presidente della Consob in più occasioni, e da ultimo all’audizione della Camera del 25 ottobre, ha osteggiato o addirittura denigrato, basandosi su inesistenti divieti comunitari, è uno strumento essenziale per la tutela del risparmio e del denaro pubblico, dato che anche enti locali e Stato devono interfacciarsi con la finanza e con i derivati”.

Tanto più se “si pensa che il trasferimento di flussi finanziari, a vantaggio delle banche e a danno del risparmio nel caso in cui questo diventi preda di finanza “tossica”, rappresenta un problema di sottrazione di risorse non solo per i consumatori ma anche per il sistema Paese, dato che a beneficiarne sono spesso banche estere, magari anche al di fuori della nostra area valutaria”, prosegue l’associazione che parla di “inerzia della Consob che, a volte, è addirittura sfociata in un’eccessiva “vicinanza” al mercato e in una scarsa “attenzione” verso i consumatori”.

Il riferimento, in particolare, è alla proposta di Federconsumatori di evitare nuovi episodi di risparmio tradito grazie a titoli trasparenti con l’introduzione dell’obbligo per chi li vende di fornire informazioni sulla loro probabilità di guadagno e di perdita. Questa proposta è stata però scartata dall’Authority di vigilanza dei mercati finanziari perché sarebbe in contrasto con la normativa comunitaria. L’adozione di scenari probabilistici di rendimento “non è assolutamente in contrasto con le norme Ue – controbatte il vicepresidente di Federconsumatori, Francesco Avallone - la Consob preferisce occuparsi delle banche internazionali che vengono a fare razzia in Italia piuttosto che delle famiglie. Con un risparmio accumulato che, nonostante la crisi, vale oltre 6 volte il Prodotto interno lordo, sono però proprio le famiglie a reggere il Paese”.

In secondo luogo, l’associazione dei risparmiatori punta il dito contro la riorganizzazione interna della Commissione varata dall’era Vegas, che “hanno limitato la collegialità delle decisioni, ostacolando il virtuoso circuito della qualità e dell’indipendenza degli accertamenti e riducendo l’efficienza dell’azione della Consob”. I “riordini” deliberati dall’Authority, secondo Federconsumatori, sono “afflitti da esuberanza burocratica: con poco più di 500 dipendenti, la Consob è passata da 40 centri organizzativi (31 uffici e 9 divisioni) a 70 (51 uffici, 9 divisioni, 3 aree, 7 tavoli di coordinamento)”.

E’ per questi motivi che Federconsumatori, insieme alla Cgil, ha presentato un ricorso al Tar contro le scelte organizzative recentemente adottate dalla Consob. A seguito della scelta di intraprendere un’azione legale, l’associazione Federconsumatori ha presentato domanda di accesso agli atti per poter visionare tutta la documentazione inerente le decisioni di ridefinizione dell’assetto organizzativo della Consob. “Purtroppo, la Consob ha opposto un diniego all’istanza di accesso agli atti e non ha nemmeno risposto all’atto d’intimazione. Conseguentemente, la Federconsumatori ha deciso di rivolgersi nuovamente al Tar per ottenere l’ostensione dei documenti richiesti – conclude l’associazione – e di presentare un esposto denuncia alla Procura della Repubblica di Roma al fine di portare alla dovuta attenzione le numerose e reiterate violazioni di legge che, ad avviso della Federconsumatori, caratterizzano le scelte gestionali adottate dalla Presidenza Vegas e che contrastano con il ruolo che la Consob dovrebbe svolgere nell’interesse del Paese e dei risparmiatori”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12 ... ob/452840/


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Re: Consob denunciata da Federconsumatori e CGIL

Messaggioda trilogy il 23/12/2012, 18:40

flaviomob ha scritto:[..]– La trasparenza dei rischi attraverso le probabilità a supporto delle decisioni di investimento, che il Presidente della Consob in più occasioni, e da ultimo all’audizione della Camera del 25 ottobre, ha osteggiato o addirittura denigrato, basandosi su inesistenti divieti comunitari, è uno strumento essenziale per la tutela del risparmio e del denaro pubblico, dato che anche enti locali e Stato devono interfacciarsi con la finanza e con i derivati”. [..]

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12 ... ob/452840/


Non sono molto d'accordo. La fonte è un Regolamento comunitario, è come tale, è Legge per tutti i paesi dell'Unione Europea. Nel suo contenuto può anche non piacere, e poteva essere fatto meglio, ma va applicato. La ratio di un Regolamento è di avere una normativa comune su temi d'interesse europeo. Un investitore in Europa deve avere in ogni paese un quadro d'informazione analogo. E' possibile in alcuni casi "caso per caso" per le Autorità chiedere una integrazione su elementi d'informazione già previsti dal Regolamento. Ma una normativa nazionale, o una prassi, che richiedesse un prospetto informativo differente sarebbe in contrasto con il Regolamento europeo.

art.3 REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. 486/2012

Il prospetto contiene gli elementi di informazione di cui agli allegati da I a XVII, e da XX a XXIX in funzione del
tipo di emittente o emissione e di strumento finanziario interessati. Fatto salvo l’articolo 4 bis, paragrafo 1, l’autorità
competente non esige che un prospetto contenga elementi di informazione non inclusi negli allegati da I a XVII e da XX a XXIX.


Al fine di assicurare il rispetto dell’obbligo sancito dall’ar­ticolo 5, paragrafo 1, della direttiva 2003/71/CE, l’autorità
competente dello Stato membro d’origine, all’atto dell’ap­provazione di un prospetto conformemente all’articolo 13
della predetta direttiva, può esigere, caso per caso, che le informazioni fornite dall’emittente, dall’offerente o dalla
persona che chiede l’ammissione alla negoziazione su un mercato regolamentato vengano completate per ognuno
degli elementi di informazione richiesti.


fonte: http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/Lex ... 065:IT:PDF
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Re: Consob denunciata da Federconsumatori e CGIL

Messaggioda flaviomob il 29/12/2012, 11:03

Ancora su Vegas:

http://www.corriere.it/inchieste/report ... d4ca.shtml

Berlusconi, dichiarazioni a peso d'oro
Le uscite del Cavaliere e le ricadute sul titolo Mediaset. I rialzi sempre in coincidenza con le «discese in campo» - Milena Gabanelli

“Cosa è successo al titolo Mediaset quando Berlusconi si è ripreso il microfono?" Una domanda nata, come spesso avviene, maliziosamente, in mezzo a tante altre che affollano ogni giorno i pensieri di un giornalista curioso.

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Guardiamo le date: il 9 ottobre, in diretta a Canale 5, dichiara: «Appello a tutti i moderati che non si riconoscono nella sinistra: posso rigenerare il movimento creato nel ‘94 (Forza Italia n.d.r.) per formare i giovani». Due giorni dopo Dell’Utri conferma: «Pronti a creare un’altra Forza Italia, con il fuoco che manca al Pdl, ripartendo dai circoli del buon governo».

Adesso prendiamo il grafico dei movimenti dei rendimenti giornalieri dell’indice di mercato, il FTSE-MIB, e del titolo Mediaset relativo ai primi 15 giorni di ottobre; e cosa si vede?
Il titolo Mediaset sale e scende in modo coerente all’andamento di mercato, ma il 10 ottobre (subito dopo l’annuncio della disponibilità a scendere in campo), il titolo comincia a salire ed arriva ad un picco di quasi +8% (mentre l’indice FTSE-MIB viaggia fra il –2% e il +2%).

Proseguendo fino a Natale si trova una serie di altre “coincidenze”.
Il 26 ottobre arriva la condanna a 4 anni per i diritti Mediaset, e il mercato punisce il titolo, ma poco dopo lo premia con un altro picco del +4%, il 27 ottobre quando al tg5 Berlusconi dichiara: «Mi sento obbligato a restare in campo per riformare il pianeta giustizia, nei prossimi giorni decideremo se togliere immediatamente la fiducia a questo governo».
Il 16 Novembre arriva in elicottero e parla alla squadra: «Bilancio del governo Monti disastroso, e attacco alla politica economica della Merkel».

Nei giorni a seguire il titolo sfiora un picco del +6%. Il 28 novembre La Russa annuncia la candidatura di Berlusconi per la premiership. Il 1° dicembre al vertice di Arcore l’ex premier dice: «Sono assediato dalle richieste di ridiscesa in campo. Il Paese è sull’orlo del baratro, non posso permetterlo».

Sempre in controtendenza il titolo comincia a salire fino a raggiungere, il 3 dicembre, un altro picco del +7%. Forse il mercato già scommette che 3 giorni dopo il Pdl si asterrà al Senato e alla Camera su decreto sviluppo e costi della politica nelle regioni. D’altronde nei giorni prima il mercato ha imparato ad apprezzare che gli eventi ‘discesa in campo di Berlusconi’, ‘election day’ e ‘ritiro della fiducia’ sono tra loro assai collegati.

L’8 dicembre Berlusconi annuncia: «Torno in campo per senso di responsabilità; un altro leader non c’è». E il 12: «Vorrei riposarmi, ma se serve sono pronto; ho accettato di essere candidato premier, ma anche leader della coalizione». Il titolo nuovamente si impenna, ma precipita subito dopo quando il Ppe sfiducia Berlusconi, per risalire immediatamente nei giorni successivi con l’intervento a Porta a Porta: «Avete bisogno di me, sento il dovere di prestare soccorso a chi ne ha bisogno».

In sostanza negli ultimi tre mesi si rilevano numerosi picchi rispetto al resto dell’anno, che hanno portato un guadagno per Mediaset del 27%, contro un andamento medio di mercato del 6%. Se poi si considera che, a dicembre 2011, Mediaset aveva perso circa il 20% rispetto ad un incremento medio di mercato del 9%, ci si chiede: ma Berlusconi ignora le ricadute sul titolo (e chi se ne avvantaggia) delle sue uscite pubbliche?
Risposta: probabilmente no.

Allora ne sorge un’altra: manipolazione informativa, insider trading? Qualcuno se ne dovrebbe occupare: certo la Consob. Chissà se Vegas, tra una discettazione sulla Tobin tax ed una sulle sue proposte bizzarre per ridurre il debito pubblico (tempestivamente assunte a riferimento da Alfano), riuscirà a trovare il tempo per fare anche il suo lavoro, ovvero le dovute verifiche?

Per esempio andare a vedere quali sono gli operatori, e soprattutto gli investitori che hanno beneficiato dell’andamento del titolo.
In fondo richiede meno tempo di quello che inopportunamente trovò per andare a votare la fiducia al governo Berlusconi nel dicembre 2010, quando era già stato nominato Presidente della Consob.

Guarda il grafico dei movimenti dei rendimenti giornalieri dell’indice di mercato, il FTSE-MIB, e del titolo Mediaset

Milena Gabanelli


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