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marketing e miseria

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marketing e miseria

Messaggioda trilogy il 27/08/2012, 22:30

Unilever adegua la sua strategia per l'Europa impoverita: piccole dosi a poco prezzo

Il colosso anglo-olandese dell'alimentazione e della cosmetica e dell'igine per la casa Unilever ( tra i suoi marchi Dove, Magnum, Knorr, Lipton, Cif) si aspetta un ritorno della povertà in Europa, come conseguenza della difficile soluzione della crisi del debito. «La povertà sta tornando in Europa», dichiara Jan Zijderveld, capo del business europeo di Unilever, al Financial Times Deutschland, aggiungendo che questo fenomeno é destinato a modificare le politiche di marketing dell'azienda.

«Se un consumatore in Spagna - dice - può spendere solo 17 euro quando si reca a fare la spesa, non sarà in grado di vendergli la polvere per lavare la biancheria a un prezzo che corrisponde a metà del suo budget». Secondo Zijderveld, Unilever adotterà dunque strategie di mercato per l'Europa simili a quelle stabilite per i Paesi asiatici emergenti: «In Indonesia noi vendiamo delle mini confezioni di shampoo a 2, 3 centesimi, il prodotto funziona e noi guadagnamo. In Spagna invece stiamo sperimentando la vendita di micro pacchetti del detersivo Surf che permettono di fare 5 lavaggi a un prezzo molto competitivo».

Anche in Grecia e nel Regno Unito Unilever sta adottando stategie simili. Con questo piano la multinazionale spera di aumentare i guadagni dello 0,2%.

L'aumento dell'Iva in Spagna arriva il primo settembre
E con l'aumento dell'Iva dal 18 al 21% , che comprende tra gli altri i prodotti per l'igine personale, previsto nel pacchetto di misure di austerità di Mariano Rajoy la situazione potrebbe precipitare. I consumatori spagnoli hanno cominciato a fare scorte di prodotti e quando i prezzi aumenteranno andranno alla ricerca di prodotti meno costosi.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AbdHXDUG
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Re: marketing e miseria

Messaggioda franz il 28/08/2012, 12:10

Per me non è affatto "miseria".
È solo normale "vincolo di bilancio". Per le famiglie e per le imprese.
Mi spiego meglio.
Quando diminuisce la liquidità, perché il denaro facile ed a basso costo sparisce e con esso l'illusione del pasto gratis, le famiglie sono costrette a risparmiare. Quindi adattano le priorità di spesa alle necessità indotte a una minore disponibilità economica, da un minor reddito e/o da un'erosione del risparmio (o anche ad un maggior costo del proprio debito). Le aziende a fronte di queste scelte obbligate dei consumaturi hanno due possibilità. O mantengono inalterati i prezzi e riversano la riduzione del fatturato sui lavoratori, licenziandoli, oppure innescano quelle innovazioni (di prodotto, di produzione o di marketing) che permettono loro di ridurre i prezzi e mantenere inalterato il volume di vendita, anzi di aumentarlo se sono piu' veloci dei concorrenti a seguire questa strada.
Nulla come le ristrettezze di bilancio induce un'azienda creativa a trovare vie innovative. Gli altri dinosauri invece reclamano politiche keynesiane: denaro a basso costo, liquidità fresca stampata dalla banca centrale, defict spending (pubblico o privato). Ma è solo spaccio di droga. Perché non è il denaro che crea lavoro (anche se ha la sua importanza) ma il lavoro che crea denaro.
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Re: marketing e miseria

Messaggioda chango il 28/08/2012, 14:50

franz ha scritto:Per me non è affatto "miseria".
È solo normale "vincolo di bilancio". Per le famiglie e per le imprese.
Mi spiego meglio.


rimane il fatto che il vincolo di bilancio, a certi livelli, si chiama miseria.
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Re: marketing e miseria

Messaggioda franz il 29/08/2012, 7:33

chango ha scritto:rimane il fatto che il vincolo di bilancio, a certi livelli, si chiama miseria.

Sono da sempre favorevole al reddito minimo, o a un sussidio per chi è oggettivamente sotto il minimo vitale ed una serie di aiuti, anche non economici, per togliere una persona dalla povertà. Basta che non sia un aiuto a pioggia e clientelare.
Deve essere puntale ed individuale.
Chiarito questo, un certo vincolo di bilancio si chiama miseria solo perché la società non si organizza per affrontare il problema e non è certo innondando la società di liquidità che lo si risolve.
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Re: marketing e miseria

Messaggioda chango il 29/08/2012, 9:40

franz ha scritto:
chango ha scritto:rimane il fatto che il vincolo di bilancio, a certi livelli, si chiama miseria.

Sono da sempre favorevole al reddito minimo, o a un sussidio per chi è oggettivamente sotto il minimo vitale ed una serie di aiuti, anche non economici, per togliere una persona dalla povertà. Basta che non sia un aiuto a pioggia e clientelare.
Deve essere puntale ed individuale.
Chiarito questo, un certo vincolo di bilancio si chiama miseria solo perché la società non si organizza per affrontare il problema e non è certo innondando la società di liquidità che lo si risolve.


solo che la liquidità non c'entra niente.
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Re: marketing e miseria

Messaggioda flaviomob il 29/08/2012, 11:07

E in Portogallo...

http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/8372/

Su l'export di oro e petrolio. Perché? Semplice: il consumo interno di benzina è precipitato. E l'oro è quello che le famiglie vendono per campare. Ma la Germania apprezza la strada portoghese


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Re: marketing e miseria

Messaggioda franz il 29/08/2012, 14:27

chango ha scritto:solo che la liquidità non c'entra niente.

Questo lo dici tu. E perché mai si inventano nuove monete e si minaccia di stampare euro, si chiedono bassi tassi, i commercianti dicono che non girano soldi, le imprese aspettano miliardi dallo stato, qualche Berlusconi di turno minaccia l'uscita dall'euro ... se non ci fosse un problema di liquidità? certo, c'è anche un grande problema di credibilità, che oggi blocca la liquidità ma non è iniettando denaro liquido (droga a basso costo o gratis) che fai ripartire l'economia e ridai credibilità all'azione politica.
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Re: marketing e miseria

Messaggioda chango il 29/08/2012, 14:47

franz ha scritto:
chango ha scritto:solo che la liquidità non c'entra niente.

Questo lo dici tu. E perché mai si inventano nuove monete e si minaccia di stampare euro, si chiedono bassi tassi, i commercianti dicono che non girano soldi, le imprese aspettano miliardi dallo stato, qualche Berlusconi di turno minaccia l'uscita dall'euro ... se non ci fosse un problema di liquidità? certo, c'è anche un grande problema di credibilità, che oggi blocca la liquidità ma non è iniettando denaro liquido (droga a basso costo o gratis) che fai ripartire l'economia e ridai credibilità all'azione politica.




beh se a bloccare la liquidità è un problema di credibilità, allora il problema da risolvere non è la mancanza di liquidità, ma di credibilità.
il tuo ragionamento mi pare comunque contorto: descrivi un corpo disidradato ma non vuoi iniettare i liquidi necessari per alleviare la sua sofferenza. non si dovrebbe offrire un supporto iniziale al fine di permettere al "malato" di sostenere meglio le cure successive?
chango
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Re: marketing e miseria

Messaggioda franz il 29/08/2012, 14:59

chango ha scritto:beh se a bloccare la liquidità è un problema di credibilità, allora il problema da risolvere non è la mancanza di liquidità, ma di credibilità.
il tuo ragionamento mi pare comunque contorto: descrivi un corpo disidradato ma non vuoi iniettare i liquidi necessari per alleviare la sua sofferenza. non si dovrebbe offrire un supporto iniziale al fine di permettere al "malato" di sostenere meglio le cure successive?

Allora, perché il corpo è disidratato? O appare esserlo?
E' stato abituato negli ultimi 40 anni a dose massicce di liquidi (e droga) ed ormai il problema è l'assuefazione?
Il drogato che continua a drogarsi e reclamare altra droga, è credibile?
Come mai alcuni paesi, come la Svezia (insisto) sono riusciti ad uscire dalla spirale della tossicodipendenza?
Se ci sono riusciti loro, che per certi versi erano messi peggio di noi, possiamo riuscirci anche noi?
O forse temiamo che per altri versi siamo messi peggio ed abbiamo superato il punto di non ritorno?
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Re: marketing e miseria

Messaggioda chango il 29/08/2012, 15:09

franz ha scritto:
chango ha scritto:beh se a bloccare la liquidità è un problema di credibilità, allora il problema da risolvere non è la mancanza di liquidità, ma di credibilità.
il tuo ragionamento mi pare comunque contorto: descrivi un corpo disidradato ma non vuoi iniettare i liquidi necessari per alleviare la sua sofferenza. non si dovrebbe offrire un supporto iniziale al fine di permettere al "malato" di sostenere meglio le cure successive?

Allora, perché il corpo è disidratato? O appare esserlo?
E' stato abituato negli ultimi 40 anni a dose massicce di liquidi (e droga) ed ormai il problema è l'assuefazione?
Il drogato che continua a drogarsi e reclamare altra droga, è credibile?
Come mai alcuni paesi, come la Svezia (insisto) sono riusciti ad uscire dalla spirale della tossicodipendenza?
Se ci sono riusciti loro, che per certi versi erano messi peggio di noi, possiamo riuscirci anche noi?
O forse temiamo che per altri versi siamo messi peggio ed abbiamo superato il punto di non ritorno?


La Svezia c'è riuscita perchè ha creato e ha avuto le condizioni per riuscire.
la Svezia, uno sputo di Paese in confronto al globo, ha effettuato la sua fase di ristrutturazione in un contesto di congiuntura internazionale generalemtne in crescita e aveva nella sua piena disponibilità la leva monetaria.
L'Italia non gode di nessuna delle due condizioni, in più è costretta a sopportare l'indecisione politica della Germania che per i Paesi in difficoltà è ormai diventato un costo.

queste, che sono condizioni oggettive esterne all'Italia, hanno un ruolo rilevante.
liberi poi di tirare fuori la casta politico-sindacale, la spesa pubblica, il debito pubblico e qualsiasi altra cosa serva per far finta di non vederle e cullarsi dietro comode ideologie e voglie di autoflagellazione.
se si pensa che l'uscita dalla tossicodipendenza siano i 10 punti di Fermare il delclino...
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