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Liberalizzazioni

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Liberalizzazioni

Messaggioda Robyn il 04/08/2012, 13:06

Nel dl sviluppo la casta degli ordini professionali è riuscita a far passare l'obbligo del tirocinio con la scusa che bisogna fare pratica.Il problema è trovare chi fà fare il tirocinio,se bisogna avere conoscenze o una tessera di partito in tasca.Il tirocinio è uno strumento nelle mani della casta degli ordini professionali perchè impedisce l'accesso alla professione dei più capaci e quindi và letteralmente cancellato.Invece al suo posto bisogna fare uno stage universitario di due anni e dopo un'esame molto selettivo si può avere l'abilitazione ad esercitare la professione.Per esempio per i periti industriali dopo il diploma.In Italia i liberali esistono solo a parole e le caste sono le principali responsabili dell'ingiustizia sociale ciao robyn
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Re: Liberalizzazioni

Messaggioda pianogrande il 04/08/2012, 14:29

Robyn.
"La casta degli ordini professionali è riuscita a far passare l'obbligo del tirocinio".

Ma cosa ti aspetti, che le liberalizzazioni le facciano gli ordini professionali?
La dicitura giusta è che il parlamento si guarda bene dal fare qualcosa per le liberalizzazioni per paura di perdere i voti in mano agli ordini professionali e di perdere anche la candidatura da parte di chi (parlamentari/avvocati etc.) è in parlamento proprio per difendere i privilegi degli ordini professionali.

Il tirocinio è uno dei tanti ostacoli posti sul percorso di guerra di chi non fa parte della famiglia.

"In Italia i liberali esistono solo a parole".

Il solo fatto che in Italia non esista l'albo dei liberali a cui accedere per titoli ed esami e tirocinio e familismo, è una notevole crepa nel sistema a cui porre rimedio rapidamente.
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Re: Liberalizzazioni

Messaggioda franz il 04/08/2012, 17:02

pianogrande ha scritto:Ma cosa ti aspetti, che le liberalizzazioni le facciano gli ordini professionali?

Eppure quelle professioni che oggi hanno un ordine (avvocati, notai, medici, farmacisti, architetti, ingegneri, ...) vengono definite da migliaia di anni "professioni liberali".
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Re: Liberalizzazioni

Messaggioda pianogrande il 04/08/2012, 23:47

Mi viene da pensare che sia solo un giochino per confondere le idee.
Quel "professioni liberali" di solito identifica "liberi professionisti" iscritti ad un albo professionale.
Che cosa abbia di liberale un albo professionale a numero chiuso e con l'esclusiva sull'esercizio della professione e con selezione dei nuovi a cura dell'ordine professionale di riferimento non lo sanno nemmeno gli ordini professionali stessi.

Ad essere un po' estremisti, neanche alla definizione di libero professionista dovrebbe corrispondere qualcuno che lavora all'interno di un ordine che ha l'esclusiva e che detta regole di qualsiasi tipo.
Le uniche regole a cui dovrebbe rispondere un libero professionista dovrebbero essere le leggi dello stato (in particolare, leggi che regolano l'esercizio di quella professione).

Anche qui vale il principio che chi vince ha sempre ragione.
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Re: Liberalizzazioni

Messaggioda Robyn il 05/08/2012, 8:44

Questa casta degli ordini professionali come ci è arrivata in parlamento?di sicuro con le liste bloccate.Inoltre non stiamo parlando di abolire gli ordini professionali ma di permettere l'accesso a tutti alla libera professione.Tutti hanno uguali nastri di partenza,i più capaci se supereranno l'esame potranno esercitare la professione ciao robyn
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Re: Liberalizzazioni

Messaggioda franz il 05/08/2012, 10:02

pianogrande ha scritto:Che cosa abbia di liberale un albo professionale a numero chiuso e con l'esclusiva sull'esercizio della professione e con selezione dei nuovi a cura dell'ordine professionale di riferimento non lo sanno nemmeno gli ordini professionali stessi.

Dovrebbero pero' saperlo i politici, visto che le condizioni che descrivi sono stabilite da leggi dello Stato, votate in Parlamemento. Una volta tanto pero' non diamo le colpe alla nostra "casta", colpevole solo di non voler abolire cio' che è stato deciso quasi un secolo fa.
Gli Ordini dei Medici furono istituiti dal Governo Giolitti, con legge istitutiva n.455 del 10 luglio 1910
Quello degli ingegneri è la L. 24 GIUGNO 1923 N. 1395 mentre per gli avvocati possiamo risalire alla L. 9 giugno 1874 nr. 1938 e per gli architetti abbiamo la Legge N°1395 del 24 Giugno 1923.

Chiaramente le leggi sono state ammodernate, soprattutto per adattarele alla normativa comunitaria. Per esempio una volta solo un cittadino italiano poteva essere iscritto agli ordini. Ora la cosa è stata estesa ai cittadini della UE. Ma il miglior medico americano, il miglior agronomo cinese, il miglior architetto indiano non potrebbero esercitare in Italia. Possono farlo invece nei paesi europei in cui non esistono queste restrizioni.
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Re: Liberalizzazioni

Messaggioda Robyn il 05/08/2012, 21:00

La riforma delle professioni sembra aver abolito il numero chiuso sia per quando riguarda l'accesso,sia per quando riguarda il numero di coloro che una volta abilitati alla professione possono esercitare.Quindi questo dovrebbe significare che per fare praticantato ,quando si ha un diploma o una laurea,basta iscriversi al collegio o all'albo dei professionisti e se poi non c'è posto negli studi professionali,il praticantato si deve poter fare da un'altra parte magari all'università
Gli ordini professionali o meglio "le arti e i mestieri" sono nati in Toscana,nel fiorentino ,durante il medioevo,hanno un'antica origine.Fanno più o meno parte dei corpi sociali intermedi che devono conservare delle finalità ,ma non possono diventare delle caste.L'abolizione degli ordini professionali nell'epoca della rivoluzione industriale è stata la causa della della questione sociale,dello sfruttamento,perchè se si aboliscono gli ordini professionali si aboliscono anche le arti e i mestieri ciao robyn
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Re: Liberalizzazioni

Messaggioda pianogrande il 06/08/2012, 0:42

Se si aboliscono gli ordini professionali si aboliscono anche le arti e meststieri.
Robyn

Io dico di no!
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Re: Liberalizzazioni

Messaggioda franz il 06/08/2012, 7:51

pianogrande ha scritto:Se si aboliscono gli ordini professionali si aboliscono anche le arti e meststieri.
Robyn

Io dico di no!

Anche io. Quello che va abolito è l'obbligo per legge di iscrizione all'albo, tariffe minime ed altre cose come nazionalità.
Gli ordini devono essere semplici associazioni, con iscrizione volontaria. Faccio eventualmente una eccezione per i medici perché non basta una laurea per esercitare, ovvero deve bastare ma un medico puo' essere bannato se indegno e non deve piu' esercitare.
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Re: Liberalizzazioni

Messaggioda Robyn il 06/08/2012, 9:23

Ma l'obbligo di iscrizione all'albo o ai collegi non rappresenta un problema ,il problema è l'accesso e naturalmente regole per la concorrenza."L'accesso dei singoli e di nazionalità diversa" e la concorrenza oggi sono limitati perche gli albi,i collegi,gli ordini professionali ricalcano la cultura fascista e di casta.L'abolizione è anticostitiuzionale perche la costituzione prevede che i cittadini possano associarsi liberamente tranne i casi vietati dalla legge penale.Quindi sono vietate le associazioni segrete a scopo militare ,le massonerie e via discorrendo.Per superare quindi il corporativismo fascista qualora ci siano problemi alla liberalizzazione,si possono formare nuovi albi,nuovi ordini,nuovi collegi.La tassa di iscrizione può servire a finanziare degli stage,anche perchè credo che con il tirocinio non si impari molto,dipende dallo studio professionale.Infatti la cultura fascista impediva anche la formazione
ciao robyn
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