http://viaggi.repubblica.it/articolo/lo ... f=HREC1-12IL CASO
Lo sciopero dell'ombrellone
di Elsa Vinci
Il 3 agosto, per due ore, niente sdraio fino alle 11. Dalla Versilia a Cesenatico, in tutta Italia. Per protesta contro l'asta per le concessioni
«Perché chiudo gli ombrelloni? Nel mio stabilimento in Versilia ho investito una vita e 500 mila euro. Nel dicembre 2015 scade la licenza in concessione. Secondo una direttiva europea il mio «lido» lo avrà chi vince una gara. Ma io mi troverò davanti un magnate russo. Come combatto? Perdo tutto. E le nostre spiagge smarriranno l'italianità». Massimo Ronzi, vicepresidente di Assobalneari- Confindustria, è l'animatore della serrata che, per la prima volta e in piena alta stagione, attraversa le coste italiane dalla Liguria alla Calabria e, tornando su, fino a Jesolo. Oggi ombrelloni chiusi dalle 9 alle 11,
sciopero di tre ore, contro le aste europee. Garantiti i servizi di salvataggio.
Contro la direttiva Bolkestein che impone di mettere in gara le concessioni demaniali marittime, c'è chi minaccia di bloccare autostrade e stazioni con pattini e attrezzi da spiaggia, tuttavia i dirigenti delle associazioni di categoria assicurano una protesta capillare ma light. I balneari sono in Italia 28.872, si prevede una partecipazione «del quaranta per cento». E questo sarebbe solo il primo degli appuntamenti contro la direttiva che sarà recepita dal governo con un decreto già in cantiere. «Uno tsunami per gli stabilimenti a gestione familiare», afferma Ronzi.
Lo sciopero esplode in Versilia, si annuncia totale nelle coste marchigiane e abruzzesi. Molti dei 1.300 gestori dei lidi in Liguria negheranno un po' d'ombra ma offriranno ai clienti focaccia, cocomero e caffè. A Genova tutti gli stabilimenti di Corso Italia partecipano alla serrata. «Il nostro è uno sciopero simbolico, contro un disastro per il territorio e il turismo», dicono. In Veneto la protesta coinvolge anche i chioschi, afferma Lorenzo Vallese, di «Veneto chioschi»(Confesercenti). Ombrelloni chiusi in parecchie spiagge dell'Emilia Romagna, non partecipano Rimini e Riccione ma aderiscono i lidi di Milano Marittima e Cesenatico. La Cna sta dalla parte dei balneari, per questo offre una diretta Twitter per seguire la protesta nel Ravennate, da Casalborsetti a Tagliata.
«Acceleriamo il confronto per il riordino della materia - dice Maurizio Melucci, assessore al
Turismo dell'Emilia Romagna, regione che sconta le conseguenze del recente terremoto. «Lo sciopero degli ombrelloni - aggiunge - è una forma civile di protesta per far comprendere al pubblico italiano i problemi legati alla direttiva Ue». Il terrore dei balneari è che dal primo gennaio 2016 alle aste europee si presentino «multinazionali, compagnie di tour operator, gruppi industriali, magnati internazionali». Troppo forti da combattere. Il Consorzio riviera toscana lamenta che «il governo non difende la realtà di imprese familiari né gli interessi degli stessi italiani». In fatto è che il governo Monti pare stia preparando un decreto a porte chiuse. «Dal 23 febbraio non c'è nessun confronto», denuncia Assobalneari. Cosa chiede la categoria? «Almeno un diritto di prelazione sul lido che va all'asta. E certamente vogliamo un incontro con i ministri. La crisi è arrivata pure in spiaggia». A giugno e luglio, rispetto al 2011, nelle quindici regioni bagnate dal mare si registra «un calo che va dal 5 al 40 per cento», afferma il Sindacato italiano balneari che associa 10 mila imprese.
«Vogliamo dare un segnale forte al governo - spiega Riccardo Borgo, presidente del Sib - perché metta in atto provvedimenti a salvaguardia delle trentamila aziende e degli oltre seicentomila lavoratori del settore ». Ieri l'Italia dei Valori ha depositato alla Camera una proposta di legge contro la direttiva Bolkstein. «Avrà effetti devastanti », dichiara Antonio Di Pietro. Dopo la serrata, il prossimo atto l'11 agosto, è previsto una specie di flash mob: alle 16,30 in tutti i lidi italiani chiamata generale per un tuffo in mare.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.