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Delirio Marchionne

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Delirio Marchionne

Messaggioda pianogrande il 26/07/2012, 15:30

In perfetta risonanza con le teorie Berlusconi & C quando non mantenevano le promesse, Marchionne denuncia una terribile crisi del settore automobilistico.
Poco importa se Volkswagen aumenta gli utili.
VW (ed "i francesi") fa parte dei cattivi che non vogliono razionalizzare (ridurre la presenza sul mercato?).
La risata dovrebbe essere incontenibile quando il nostro genio dell'imprenditoria invoca l'Europa perché i cattivi siano costretti a "razionalizzare".

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07 ... ue/306361/

La VW dovrebbe fare i prezzi decisi da Marchionne ed il volume di produzione che fa comodo a lui.

Neanche la FIAT che lo paga ci fa una gran bella figura.
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Re: Delirio Marchionne

Messaggioda franz il 26/07/2012, 23:05

Sono d'accordo. Ho pensato le stesse cose, leggendo il sunto di quelle dichiarazioni.
Chiaro che VW è in un contesto ben diverso da quello italiano.
Basta vedere le imposte sugli utili (19% in DE, oltre il 50% in ITA) ... malvagia concorrenza sleale ... :lol:
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Re: Delirio Marchionne

Messaggioda pianogrande il 27/07/2012, 9:19

franz ha scritto:Sono d'accordo. Ho pensato le stesse cose, leggendo il sunto di quelle dichiarazioni.
Chiaro che VW è in un contesto ben diverso da quello italiano.
Basta vedere le imposte sugli utili (19% in DE, oltre il 50% in ITA) ... malvagia concorrenza sleale ... :lol:


Non sono in grado di fare tutto il bilancio ma metterei sull'altro piatto della bilancia gli investimenti in ricerca e tecnologia, gli stipendi più alti, gli eccellenti rapporti sindacali,
Ognuno di quegli elementi costituisce per Marchionne un costo insostenibile.
Per VW sono una risorsa.

Poi ci sono gli aiuti di stato che la FIAT ha sempre avuto (sotto varie forme anche non direttamente monetarie).

Marchionne è passato nella fase di chi chiagne e basta?
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Re: Delirio Marchionne

Messaggioda pianogrande il 27/07/2012, 11:09

Marchionne chiagne e VW fotte.

http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... ref=HREA-1

Se la differenza tra tedeschi e latini di cui si parla da un'altra parte è questa, io sto con i tedeschi.
Sperando, naturalmente che sempre più italiani diventino tedeschi.
Il massimo sarebbe una sintesi tra l'elemento latino e quello germanico.
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Re: Delirio Marchionne

Messaggioda ranvit il 27/07/2012, 11:16

Marchionne ha torto perchè ha dei modi del cazzo ma ha anche ragione!

La Wv sta praticamente facendo dumping:

http://www.corriere.it/economia/12_lugl ... 214f.shtml

LA POLEMICA FRA fIAT E vOLKSWAGEN
Volkswagen replica a Marchionne
«Deve dimettersi da presidente Acea»
I tedeschi rispondono alle accuse di praticare
«sconti troppo aggressivi»

MILANO- Tensione altissima sulla rotta Torino-Wolfsburg. Le parole dell'amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne, «il bagno si di sangue provocato dai forti sconti della Volkswagen» rilasciate all' International Herald Tribune hanno scatenato la dura reazione dei tedeschi. Che ora chiedono le sue dimissioni da presidente dell'Acea, l'associazione dei costruttori europei. «E' insostenibile la sua posizione», ha detto Stephan Gruehsem, a capo della comunicazione del gruppo Volkswagen». Frasi citate dal Wall Street Journal, secondo il quale il produttore di Wolfsburg starebbe valutando l'uscita dall'associazione in seguito come conseguenza delle dichiarazioni di Marchionne.

LA GUERRA DEI PREZZI- Al centro della polemica è la «guerra di sconti in Europa» che sta riducendo sempre di più i margini. Specie dei costruttori generalisti, come Fiat, Psa-Peugeot Citroën e Renault. La Volkswagen, sfruttando gli immensi profitti derivanti dal mercato cinesi (dove vende oltre milioni di vetture l'anno) può permettersi i di praticare prezzi stracciati in Europa. Mettendo fuori mercato i concorrenti. La tesi di Marchionne è condivisa anche a Parigi, solo che nessun manager finora si è esposto. Per risolvere il problema dell'eccesso di capacità produttiva - secondo stime in Europa è del 20% superiore rispetto alla domanda di auto- serve un piano coordinato da Bruxelles, ha ripetuto più volte Marchionne, anche nell'intervista al International Herald Tribune, trovando l'ostilità dei tedeschi.

Redazione Online 27 luglio 2012 | 10:43
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Delirio Marchionne

Messaggioda franz il 27/07/2012, 12:22

Nel frattempo l'aricolo sul corriere è stato aggionato togliando errori di stumpa e inserendo nuove frasi.


http://www.corriere.it/economia/12_lugl ... 214f.shtml

LA GUERRA DEI PREZZI- Al centro della polemica è la «guerra di sconti in Europa» che sta riducendo sempre di più i margini. Specie dei costruttori generalisti, come Fiat, Psa-Peugeot Citroën e Renault. La Volkswagen infatti, sfruttando gli immensi profitti derivanti dal mercato cinese (dove vende oltre 2 milioni di vetture l'anno) può permettersi di praticare prezzi «troppo» competitivi in Europa.E' di ieri la notizia dell'apertura di un nuovo stabilimento in Cina da 300 mila vetture l'anno, nella provincia dello Yizheng. In questo modo finisce in un «bagno di sangue», è la tesi di Marchionne condivisa anche a Parigi, ai piani alti delle case francesi. Per risolvere il problema dell'eccesso di capacità produttiva - secondo stime in Europa è del 20% superiore rispetto alla domanda di auto - serve un piano coordinato da Bruxelles per chiudere le fabbriche, ha ripetuto più volte Marchionne, anche nell'intervista all'International Herald Tribune, trovando sempre l'ostilità dei tedeschi. A sostegno della tesi del numero uno del Lingotto un report di Mediobanca, secondo il quale «lanciare nuovi modelli adesso in un mercato depresso non avrebbe senso». Dall'America il Marchionne «pensiero» trova consensi: «Ha ragione, il metodo della Volkswagen - usare i profitti ottenuti in altre parti del mondo per alimentare gli sconti in Europa- è familiare negli Usa e ha portato alla rovina Detroit», scrive un'analisi del Detroit News.


Nota: In ogni caso se alcuni produttori sospettano pratiche sleali di mercato (dumping) non devono fare altro che rivolgersi a Bruxelles (dove un tempo c'era un commissario che non faceva sconti a nessuno, nemmeno alla Microsoft).
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Re: Delirio Marchionne

Messaggioda pianogrande il 28/07/2012, 0:10

Nota: In ogni caso se alcuni produttori sospettano pratiche sleali di mercato (dumping) non devono fare altro che rivolgersi a Bruxelles (dove un tempo c'era un commissario che non faceva sconti a nessuno, nemmeno alla Microsoft).
Franz

Marchionne che si rivolge ad una istituzione?

Non le rispetta le istituzioni.
Ha litigato con tutti.

Non gli resta che la via mediatica.

Mi ricorda qualcuno.
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Re: Delirio Marchionne

Messaggioda Robyn il 28/07/2012, 9:59

Se c'è surplus di produzione significa che bisogna abbassare i prezzi per vendere.Per poter abbassare i prezzi Marchionne non ha fatto quello che hanno fatto in altri paesi europei.Investire in nuovi processi di produzione ,fare ricerca biocompatibile,fare nuovi modelli nuovi design più belli.Invece Marchionne se l'è presa con gli operai.Esiste poi il problema dei paesi emergenti,ma non si affronta riducendo le tutele della legislazione del lavoro o dello stato sociale ma costringendo i paesi emergenti a raggiungere i nostri standard ciao robyn
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Re: Delirio Marchionne

Messaggioda pianogrande il 28/07/2012, 16:41

Eh sì Robyn.
Marchionne ha anche uno svantaggio risprtto a chi ha fatto altro che prendersela con gli operai.
Attaccando i sindacati (quelli dalla parte dei lavoratori) e mettendo in crisi i contratti nazionali e vari diritti, Marchionne lavora anche per la concorrenza.
Ciò che lui ottiene non lo ottiene solo per lui mentre chi ha lavorato su ricerca e tecnologia non cede niente a Marchionne del proprio know-how.
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Re: Delirio Marchionne

Messaggioda Robyn il 28/07/2012, 17:13

Pianogrande-La crisi dell'auto ha diverse cause.La prima è perchè non si è innovato la seconda è di natura legislativa e in pratica siamo rimasti alla stagnazione e alla preistoria.L'auto oggi è in crisi perchè è un costo mantenerla e perche la produzione non è rivolta alla generalità,ma si producono auto per i petrolieri.La prima cosa da fare è produrre auto che abbiano un basso consumo alimentate a gpl,diesel,metano e ad elettricità in pratica non inquinanti.Quindi bisogna cambiare la rete di distribuzione del carburante.Le auto prodotte se sono di piccola e media cilindrata il loro consumo sarà più basso,piu bassa sarà la manutenzione,più bassa sarà la rata dell'assicurazione e della tassa di circolazione.Inoltre per ragioni di praticità bisognerebbe accorpare le due tasse.Quando si và all'assicurazione a pagare una rata di assicurazione contemporaneamente si paga una rata della tassa di circolazione.Incidono sul costo anche le esosità elle assicurazioni.Inoltre è molto importante il design che è una parte degli elementi essenziali per l'acquisto,magari auto di piccola e media cilindrata di media grandezza e spaziose.Alla riduzione dei consumi contribuisce anche il peso di un'auto.Più peserà e più carburante consumerà.Alla crisi dell'auto contribuiscono i bassi redditi e la mancanza di sicurezza sociale.Magari con il reddito minimo sarebbe più facile acquistare perchè c'è una garanzia in più.Per ridurre il costo di acquisto di un'auto bisogna investire molto nel cambiamento dei processi di produzione per ridurre il costo unitario di produzione impiegare materiali meno costosi più leggeri e più resistenti.Ma sappiamo che queste sono parole al vento perche i vertici Fiat hanno la stessa elasticità di un vetro.In passato sono state fatte scelte vincenti come la Y10 o la Panda.Le case francesi ne fanno ancora di vincenti.Far ripartire l'industria dell'auto significa far ripartire tutta l'industria metalmeccanica ciao robyn
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