da Stefano'62 il 04/04/2013, 2:27
Sono secoli che sento sta pataccata della legalizzazione,con le motivazioni più ridicole.
E' ora di mettere i puntini sulle i,e lo faccio copia-incollando una cosa che scrissi l'anno scorso altrove,su un altro forum.
Io non ne posso più di sentire stronzate,come quella che se si legalizza la droga allora il prezzo basso farà fallire la mafia e ne diminuirà la circolazione.
Ma nessuno ha niente da dire su una stronzata simile che contrasta con ogni legge economica e con l'intelligenza umana ?
Sono sicuro che qualcuno vuole semplicemente mettere le mani sul business,enorme anche se una dose costasse come una caramella,che fa gola a parecchi (altro che lotta....)
Ora voglio proprio dire la mia.
La realtà indiscutibile è che la legalizzazione degli stupefacenti è funzionale esclusivamente a chi vuole drogarsi a basso prezzo,e a chi vuole cinicamente entrare nel business della distribuzione.
Altro che sconfiggere la droga e la mafia come dicono i legalizzaioli.
E ora distruggerò punto per punto e con moltissimo gusto le tesi di questi imbecilli.
1.a
Il proibizionismo della droga ha fallito,quindi per limitarne la diffusione occorre legalizzarla.
1.b
La droga rappresenta il 60% della fonte di reddito della mafia,quindi occorre legalizzare l'una per abbatterne il prezzo e fare fallire l'altra.
Primo:
la teoria economica e le evidenze empiriche degli ultimi millenni stabiliscono incontrovertibilmente che se il prezzo di un bene diminuisce,allora la diffusione di quello stesso bene,aumenta.
E io sfido chiunque a dire il contrario senza fare la figura dell'imbecille.
Secondo:
l'obiettivo realistico di una legge non è mai la totale ed utopistica eliminazione di un comportamento socialmente negativo,bensì una sua molto più realistica limitazione per mezzo (anche ma non solo) delle sanzioni.
Altrimenti con questo ragionamento avrebbero fallito pure altri tipi di proibizione,come quella di rubare o di uccidere.
Allora che facciamo,una bella campagna per la libertà di uccidere chi mi pare ?
(personalmente comincerei subito subito dagli spacciatori di droga).
Terzo:E' più corretto dunque dire che il proibizionismo non è stato sufficiente a tenere bassi il consumo e gli eccessi di qualcosa di costosissimo,e che questo oltre a fornire ulteriore conferma della sua pericolosità sociale,deve anche far riflettere su quanto elevati diventerebbero sia i consumi sia gli eccessi in caso di legalizzazione.
Quarto:
I proventi per droga della mafia saranno anche il 60%,ma quello sarà forse il dato aggregato dei profitti di tutta la droga,non dell'esiguo lotto di stupefacenti che si vorrebbero legalizzare,e questo primo inganno sui presupposti del ragionamento la dice lunga sulla onestà intellettuale della lobbie legalizzatoria (anti-proibizionista è un termine fuorviante,dato che non di proibizionismo si tratta,ma di difesa della salute pubblica)
Quinto:
Anche ammettendo che la cannabis rappresentasse l'unica fonte di reddito della mafia,la sua legalizzazione non sarebbe comunque causa di reale danno economico per la mafia.
Infatti come ho dimostrato sopra e come sa benissimo chiunque abbia anche solo vaghe nozioni di economia,prezzi bassi sinigifica alti volumi di vendita,e molto spesso anche maggiori profitti.
Nemmeno l'ingresso di altri soggetti nella distribuzione potrebbe compromettere seriamente la quota di mercato della mafia,la quale trarrebbe enorme vantaggio strategico dalla sua già ben rodata ed efficiente rete di vendita,e gli basterebbe qualche semplicissima operazione finanziaria per costituire qualche bella società pulita con prestanome,come già fa da decenni per riciclare i propri denari,e avremmo ottenuto solo di rendere impossibile cercare di impedirgli di finanziarsi con questa attività,proprio perchè divenuta legale.
Nella migliore delle ipotesi il danno economico della mafia sarebbe ridicolo.
Quindi la legalizzazione degli stupefacenti otterrebbe esattamente l'effetto contrario a quello dichiarato.
Può essere utile solo a chi vuole drogarsi più facilmente,e a chi fa tanta gola entrare in un business che è enorme anche se vi si partecipa in una quota piccolissima,fregandosene allegramente della salute dei minorenni (primario target dello spacciatore).
2.a
Legalizziamola così poi lo Stato può applicare tasse e aumentare il gettito.
Davvero vogliamo lucrare sulle disgrazie dei nostri figli ?
2.b così possiamo riutilizzare le nuove tasse per fare una bella campagna antidroga.Questa é un corto circuito talmente ridicolo che si commenta da sola e fa guadagnare un bel mongolino d'oro ai cerebrolesi che la divulgano.
3
Bisogna legalizzare per evitare che i consumatori siano ingiustamente criminalizzati
Per questo è sufficiente fare leggi eque,senza bisogno di legalizzare lo spaccio del veleno.
4.a
In giro c'è tanta roba legale sebbene sia peggiore degli stupefacenti....
Falso:
niente è peggiore di qualcosa che agisce sul sistema nervoso.
Nella triade alcool-droga-fumo,la minore possibilità e qualità dei danni è quella data dall'alcool.
Prima di tutto perchè i danni sono legati esclusivamente all'abuso,e diventano cumulativi solo oltre una certa soglia di danneggiamento,dato che i reni possono metabolizzare un tot di millilitri di alcool all'ora (non ricordo il dato preciso),dopodichè per il nostro fisico è come non avere mai bevuto prima.
E anche in caso di eccesso,i danni restano in un ambito fisico e metabolico,cioè totalmente o parzialmente recuperabili sulla base dell'entità dell'eccesso.
Dunque la parola chiave per ottenere danni permanenti è "eccesso".
Senza di esso,i danni sono impossibili.
Il fumo è peggio,perchè i danni non possono essere metabolizzati,dunque sono cumulabili e recuperabili solo in percentuale estremamente bassa,perchè ogni singola sigaretta deposita schifezze nei polmoni,che non verranno mai metabolizzate (smaltite) e resteranno lì per tutta la vita e si andranno ad aggiungere alla prossima sigaretta anche se fosse fumata dopo un mese o un anno.
Questo tipo di danni caraterizza anche il fumo di droga (alla faccia di chi pensa che invece sia più sano),però si tratta comunque di un danno irrisorio fino a che non si arriva agli eccessi,e facilmente sanabile perchè fisiologicamente parlando inserito in un ambito fisico-metabolico (meno fiato,corri di meno,muscoli deboli,etc.)
Ma non siamo più legati all'eccesso,il quale si può comunque raggiungere nel lungo periodo anche con soluzioni di continuità,dunque in modo pericolosamente non controllabile.
Invece gli stupefacenti,per loro stessa definizione,agiscono nella sfera nervosa,cioè alterano la chimica del cervello inibendo o stimolando la secrezione di determinate sostanze.
Quindi accanto a ingenti rischi di ordine fisico ci sono pure quelli nervosi.
Per esempio in ambito fisico,la cannabis agisce negativamente sul testosterone (determinando figuracce in ambito sia sportivo sia sessuale e minore sviluppo muscolare,con effetto enorme soprattutto sugli adolescenti che resteranno fisicamente sottosviluppati o handycappati per tutta la vita) e aumentando il rischio di ischemia cardiaca a causa di una maggiore vasodilatazione e di un aumento della frequenza cardiaca,soprattutto se abbinate al monossido di carbonio (fumo)
In ambito nervoso invece,l'intrusione indebita nella chimica del cervello (che è poi l'origine dello “sballo”) presenta un elevatissimo rischio di danneggiamento delle cellule del Sistema Nervoso Centrale.
Purtroppo la peculiarità delle cellule nervose è quella di essere uniche e insostituibili.
Quelle abbiamo e quelle dobbiamo tenerci.
Se si danneggiano,tali resteranno.
Se muoiono,dovremo farne senza.
Quindi i danni neurologici degli stupefacenti sono per definizione non legati all'eccesso,sono cumulabili e progressivi,e non c'è rimedio alcuno.
Questa cosa è più che sufficiente al loro divieto,e li mette su un piano molto peggiore di qualsiasi altra sostanza non stupefacente.
In alcuni ospizi ci sono anche dei cinquantenni ex tossici,non li distingui dagli ottantenni biascicosi e incontinenti.
4.b
infatti è provato statisticamente che i maggiori decessi sono provocati da alcool e fumo,invece nessuno è mai morto per una canna
Falso anche questo.
Come ho spiegato sopra i danni maggiori degli stupefacenti sono di origine nervosa,quindi impossibilie da rilevare univocamente e confrontare statisticamente.
Una cirrosi epatica mortale si fa presto a capire da dove può provenire.
Un decesso da ictus notturno invece viene rubricato come decesso naturale anche se fosse causato da mille canne fatte nel mese precedente.
Senza contare tutti quelli che vivono vent'anni di meno e se ne vanno per cause “naturali” (si fa per dire) a 60 anni,dopo una vita intera da rimbambiti.
5.
Su internet c'è un link che dice che alcuni stupefacenti hanno proprietà terapeutiche,quindi non fanno male,quindi vanno legalizzati.
Primo:
Anche il cianuro e l'arsenico ne hanno.
Quindi non fanno male ?Quindi possiamo legalizzare pure quello ?
Quindi andiamo fuori dalle scuole a convincere i bambini a bersi un po' di cianuro ?
In farmacia c'è un mucchio di roba che fa bene solo in certi casi e solo se prescritto dal medico.
Perchè allora non c'è un movimento di liberazione del Tavor ?
Secondo:
Il punto è che tante sostanze hanno pregi e difetti,di diverso peso.
Queste sostanze vengono utilizzate discriminando le situazioni benefiche e quelle no,ed è per questo che vengono tolte dalla libera distribuzione e riservate ad una distribuzione controllata per esempio con una prescrizione medica.
(Ed è quello che capita a tanti stupefacenti che però non piacciono alle masse,per fortuna,altrimenti avremmo tante altre assurde lotte di liberazione).
Se domani uno scienziato scoprisse che una certa sostanza stupefacente può curare il cancro,o la leucemia,o il nanismo,o la stupidità,o la povertà,o le invasioni di cavallette....
ebbene prima di tutto ancora non basterebbe a renderla benefica e legale.
Per farlo dovrebbe anche dimostrare che le eventuali convinzioni precedenti circa i suoi danni sono false,e che per esempio nel caso della cannabis non provoca ischemia cardiaca o danni neurologici progressivi.
Se si scopre che cura il cancro non significa per forza che non fa più i danni neurologici che avevi scoperto prima.
Quindi se non è in grado di dimostrarlo,allora i nuovi benefici scoperti potranno essere distribuiti soltanto in forma farmaceuticamente controllata,mentre lo spaccio libero e quindi pericoloso di quella sostanza resterebbe giustamente vietato.
In secondo luogo,qualsiasi scoperta egli facesse,dovrebbe prima convincere delle sue conclusioni (dimostrarlo oggettivamente) la maggioranza dei membri della comunità scientifica mondiale,formata da pari suoi (non da inferiori dunque).
Diversamente rimarrebbe una sua opinione isolata con una bassissima rilevanza accademica perchè di fatto non sufficientemente dimostrata.
Perchè la scienza funziona così.
Magari girerebbe pure su internet,e una massa di sfigati disposti a credere a tutto ma che non sanno che la scienza funziona così,lo linkerebbero a destra e a sinistra convinti di aver dimostrato che gli asini (cioè loro) volano.
Ma la realtà resterebbe tale,e internet può solo fotografarla e divulgarla,ma non modificarla a piacimento di un paio di sprovveduti incapaci di discriminare la valenza di ciò che si reperisce sul web.
Perchè tra la scuola (leggi : accademia-scienza) e il web,vince la scuola.
E la scuola oggi riguardo ai danni degli stupefacenti dice quello che ho scritto sopra.
E per saperlo con certezza,considerando la confusione che c'è sul web tra buone notizie e polpette avvelenate,c'è una unica soluzione:
andare a scuola.
6.
Chissenfrega se fa male,sono cazzi miei e del mio libero arbitrio.
Sbagliato,
sono cazzi tuoi solo fino a che riguardano la tua scelta libera e privata di maggiorenne e bene informato.
Diventano cazzi nostri quando pretendi una legalizzazione che va contro al libero arbitrio dei miei figli.
Libero arbitrio che,soprattutto oggi che ancora non dispongono di strumenti cognitivi adeguati a discriminare proficuamente nel torbido vociare tra il vero e il falso,dipende esclusivamente dalla qualità delle informazioni che gli arriveranno,perchè saranno ciò che utilizzeranno in futuro per le loro scelte,
E se tu gli vai a raccontare che la droga deve essere legale,cioè che non fa male,cioè un messaggio chiarissimo e contrario alla direzione obbligatoria che deve avere uno sforzo culturale volto alla salute della gente,che non solo io genitore ma pure lo Stato deve mantenere,allora tu hai minato il loro libero arbitrio in nome della tua ignoranza.
Secondo:
sono cazzi tuoi solo fino a che non comprometti la parte della tua attività connessa col resto della società:
lasceresti operare tuo figlio da un chirurgo strafatto ?
Lo metteresti su uno scuolabus guidato da un fumato cronico ?
Transiteresti con la macchina su un ponte progettato da un ingegnere strafatto ?
Abiteresti in una casa fatta sempre da lui ?
Ti fa piacere o no che vicino alla panchina dove stai seduto,possano transitare automobili guidate a tutta birra da un drogato ?
Ora,che uno si faccia una canna di straforo lontano da tutti e nel privato di casa sua,certamente non danneggia nessuno e nemmeno se stesso,dato che per così poco anche se per sfiga si verificasse il danno,non sarebbe comunque percettibile.
Quindi non lo si può considerare un criminale,ma al massimo uno che compie una infrazione.
Ma se quelle poche canne continuano nel tempo,anche senza eccedere,allora prima o poi il calo di lucidità si farà sentire anche nelle routine quotidiane.
Quindi è bene che ci sia quanto meno il divieto di spaccio,configurando lo spacciatore come un vero e proprio criminale,per il semplice fatto che non si può vendere impunemente qualcosa che può distruggerti.
Un conto è un aspirante suicida cui viene legalmente venduta una pistola.
Altro è che chi vende quelle pistole si metta a pubblicizzare (accadrebbe di certo con la legalizzazione) la cultura del suicidio per vendere più pistole
E per ultimo le considerazioni esistenziali:
Prima di tutto,gli stupefacenti sono un falso diritto,ed è falsa pure la cultura della ricerca del piacere dietro cui ci si nasconde.
Non è un vero piacere generato da qualcosa di reale che dunque lascia una traccia concreta,e determina anche il piacere del suo ricordo quando l'effetto reale è terminato.
Il piacere che danno è posticcio e la traccia che lasciano è nefanda,perchè è il risultato di un vero e proprio inganno al cervello,che viene manipolato chimicamente alterando la percezione della realtà.
Un po' come se uno ti venisse a dire che hai vinto un milione di euro e tu per mezz'ora sei al settimo cielo,poi ti viene a dire che era tutto uno scherzo e ti risbatte in faccia una realtà peggiore di quella di prima (per questo poi magari torni a cercare quella falsa).
Ebbene che fai,lo mandi a cagare o ti metti a urlacchiare “fiiigooo,prendimi per il culo anche domani” ?
In secondo luogo,ma più importante,se uno ha bisogno di cercare in un inganno chimico il piacere,lo sballo,l'eccitazione gratificante,le motivazioni per vivere,allora significa che non è capace di trovare quelle stesse cose dentro di sé,come invece capita alle personalità spiritualmente sane e solide.
Un debole,uno sfigato.
Un pò come quello che si fa una pugnetta perchè nessuna donna gliela darebbe.
Li per li ti piace,ma il sesso vero è altro.
O come il patetico che chiede alla puttana di dirgli che è un grande uomo,perchè nessuna donna vera glielo direbbe.
Ecco la metafora più aderente per il fumato abituale:uno sfigato che si spugnetta il cervello.
Solo che le pugnette vere ti fanno diventare cieco solo nella testa dei bigotti,invece quelle ti mandano in pappa il cervello.
La droga fa male,alla salute e allo spirito.
Venderla è da criminali.
Consumarla è da sfigati.