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La precarietà

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La precarietà

Messaggioda Robyn il 25/03/2012, 12:30

La vera norma antiabusi nel gmo è l'indennità 15,27 mensilità
In realtà si cerca di confondere le carte perche se si reintroduce il reintegro per il gmo si riproduce la precarietà in ingresso perchè si blocca l'uscita,e non si permette di ridurre la flessibilità in ingresso ai minimi termini facendola pagare ai giovani.Inoltre prima di procedere a qualsiasi ridimensionamento dell'organico bisogna attivare il filtro sindacale nel quale si potrà decidere la ricollocazione,pagare un corso di formazione,pagare l'indennità di disoccupazione che però và versata all'Inps e che il lavoratore percepirà mese per mese.La procedura di selezione può essere decisa tra le parti o in mancanza attraverso una rigida logica di equità sociale.Invece se non c'è intesa tra rsu e azienda,l'azienda potrà intimare il recesso,e il lavoratore potrà fare ricorso o meno.In realtà è il sistema esistente in Germania che mercifica il lavoratore,perche prima c'è il licenziamento e solo dopo il datore di lavoro per evitare che il lavoratore faccia ricorso cerca di dargli un'assegno già direttamente in azienda e questo è un sistema da evitare
ciao robyn
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Re: La precarietà

Messaggioda flaviomob il 25/03/2012, 14:33

Se il problema è l'ingresso di nuovi assunti (invece che di nuovi precari, di quelli ce n'è a bizzeffe), regoliamolo. Regoliamo cioè dei meccanismi che favoriscano il turn over senza per questo gettare lavoratori cinquanta/sessantenni nella disperazione. Possono fare molto nel campo del coordinamento e della formazione di nuove leve, si può pensare per chi ha finito di pagare il mutuo e non ha figli a carico un ridimensionamento dell'orario di lavoro. Tutto si può fare, se c'è un pensiero dietro, senza tagliare con l'accetta. Altrimenti è macelleria sociale. Perché mai a Monti dovremmo permettere ciò che neppure Berlusconi è riuscito a fare?


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Re: La precarietà

Messaggioda Robyn il 25/03/2012, 15:04

La riforma può partire subito per i nuovi assunti,quando ci saranno le condizioni si può estendere a tutti.Il nodo cruciale è creare lavoro per fare in modo che tutti abbiano un lavoro.Per quando riguarda i cinquantenni questo non è un problema,perchè basta innovare i processi produttivi,adottare misure ergonomiche,fare formazione,"oppure come dici tu Flavio reimpiegarli diversamente nella formazione di nuove leve o in altri campi".Inoltre la rigidità ha innescato il problema della raccomandazione a scapito del merito.Ha innescato l'impossibilità di investire per non rischiare,l'impossibilità di assumere.Per quando riguarda la Camusso e Bersani basta fare dichiarazioni.Se non si fà la riforma del lavoro i giovani hanno tutto il diritto di andarsene dall'Italia ciao robyn
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Re: La precarietà

Messaggioda franz il 25/03/2012, 16:58

flaviomob ha scritto:Se il problema è l'ingresso di nuovi assunti (invece che di nuovi precari, di quelli ce n'è a bizzeffe), regoliamolo. Regoliamo cioè dei meccanismi che favoriscano il turn over senza per questo gettare lavoratori cinquanta/sessantenni nella disperazione. Possono fare molto nel campo del coordinamento e della formazione di nuove leve, si può pensare per chi ha finito di pagare il mutuo e non ha figli a carico un ridimensionamento dell'orario di lavoro. Tutto si può fare, se c'è un pensiero dietro, senza tagliare con l'accetta. Altrimenti è macelleria sociale. Perché mai a Monti dovremmo permettere ciò che neppure Berlusconi è riuscito a fare?

Facile dire "regolare". Il problema è come farlo. Per esempio licenziare un cinquantenne puo' essere piu' costoso.
Oppure se viene licenziato puo' essere aiutato dallo stato, con altri, a mettersi in proprio.
Usando per questo fine, con corsi e piani di studio e sussidi, i soldi degli ammortizzatori sociali e del TFR.
Oppure se mancano 4 anni alla pensione, il prepensionamento è carico dell'azienda. Basta pero' costi a carico dello stato e dell'inps.

Il sistema danese, che da piu' parti viene definto il migliore, per i lavoratori qui mi pare ottimo.
Il lavoratore paga l'8% del suo stipendio (un'ermomità, OK) per l'indennità di disoccupazione (4 anni!) e per il prepensionamento.
Solo che per arrivare a quello bisogna avere anche la produttività danese, che è una delle piu' elevate. E non si fa in pochi mesi.

Sulla domanda finale, la risposta è nota: perché altrimenti le 100'000 imprese chiuse raddoppiano, cosi' come i posti di lavoro persi e la mole di precari. A furia di non permettere a Prodi e Berlusconi di fare riforme del mercato del lavoro che siano prive del veto CGIL, si finisce tutti in Bosnia, Polonia e Serbia. Io sono già emigrato quasi un lustro fa ma qui tra monti e valli d'or lo spazio è limitato: non c'è piu' posto. Nemmeno in piedi.
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Re: La precarietà

Messaggioda Robyn il 26/03/2012, 9:08

La nuova formulazione per il gmo non cambia quasi nulla rispetto alla regolazione attuale
Infatti la regolazione attuale prevede che il magistrato non possa entrare nel merito delle scelte organizzative aziendali rendendo di fatto l'applicazione della reintegrazione una cosa molto rara.La nuova formulazione anche se priva di reintegrazione è addirittura meglio perchè non solo aumenta la norma antiabusi 15,27 mensilità,ma prevede anche il filtro sindacale,il ricollocamento,la formazione,l'assegno ,mentre attualmente il lavoratore è lasciato solo di fronte l'azienda.La cgil ha fatto solo molto chiasso ciao robyn
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Re: La precarietà

Messaggioda franz il 26/03/2012, 10:08

Robyn ha scritto:La nuova formulazione per il gmo non cambia quasi nulla rispetto alla regolazione attuale
Infatti la regolazione attuale prevede che il magistrato non possa entrare nel merito delle scelte organizzative aziendali rendendo di fatto l'applicazione della reintegrazione una cosa molto rara.La nuova formulazione anche se priva di reintegrazione è addirittura meglio perchè non solo aumenta la norma antiabusi 15,27 mensilità,ma prevede anche il filtro sindacale,il ricollocamento,la formazione,l'assegno ,mentre attualmente il lavoratore è lasciato solo di fronte l'azienda.La cgil ha fatto solo molto chiasso ciao robyn

Concordo.
Tra l'altro se ne sta discutendo in un altro thread e segnalo che è evidente che un giudice non possa entrare nel merito delle future aspettative economiche di una azienda. Un licenziamento disciplinare riguarda cose che sono avvenute (violazioni del regolamento) e che quindi riguardano il passato e possono concretizzarsi in prove. Il giudice decide sulla base delle prove. Il licenziamento economico invece riguarda una situazione attuale ma soprattutto le prospettive future. Se produco pellicole fotografiche so che il mio futuro, visto il mercato delle fotocamere digitali, è fortemente a rischio. Ma quello che si presume che possa avvenire non ci soncretizza in prove. Puo' essere verificato ma non si prsenta sotto forma di prove oggettive. Lo spiega bene Ichino qui: http://www.pietroichino.it/wp-content/u ... 06/pdf.pdf e questo implica che il giudice non possa emettere una sentenza sulla base di prove.
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Re: La precarietà

Messaggioda Robyn il 26/03/2012, 20:56

Si instillano delle paure che non esistono e il paese è pronto più di quanto si pensi.Il sistema tedesco irrigidisce il mercato del lavoro perchè rende rigida l'uscita con la conseguenza che si ricrea la precarietà in ingresso,condannando i giovani ad una perenne precarietà.In Germania la precarietà è come l'Italia ci sono circa quattro milioni di precari.In Inghilterra che non ha reintegro nel posto di lavoro la precarietà è al 4%.Allora cosa devono dire i lavoratori delle pccole aziende?Eppure non hanno problemi vanno avanti lo stesso.La cigielle non ci venga più a parlare di lotta al precariato perche non stà dalla parte dei deboli ciao robyn
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Re: La precarietà

Messaggioda franz il 26/03/2012, 21:18

Robyn ha scritto:.Il sistema tedesco irrigidisce il mercato del lavoro perchè rende rigida l'uscita con la conseguenza che si ricrea la precarietà in ingresso,condannando i giovani ad una perenne precarietà.In Germania la precarietà è come l'Italia ci sono circa quattro milioni di precari.

in germania c'è piena occupazione e bassisima disoccupazione. Inoltre se ci sono precari, come un po' in tutti i paesi, cambiano continuamente. C'è turn-over. Da noi sono sempre quelli.
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Re: La precarietà

Messaggioda Robyn il 27/03/2012, 12:03

Per evitare di impantanarsi c'è una terza strada fra la due,che sono il reintegro i l'indennità.Si specificano le cause di licenziamento che sono ritenute ingiuste nel gmo.La riduzione di organico per crisi,ristrutturazione và legata alla presentazione di piani di investimento,programmi da parte dell'azienda che devono essere approvati dalla direzione provinciale del lavoro e che neccessariamente devono escludere i casi di licenziamento illeggittimo nel gmo,e questo avviene quando viene attivato il filtro sindacale.E sostanzialmente la soluzione francese.Infatti la soluzione francese è la migliore se non si vuole andare a sbattere contro il muro,ma naturalmente và evitata la burocratizzazione e la lunghezza dei tempi di procedura ciao robyn
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Re: La precarietà

Messaggioda franz il 27/03/2012, 12:21

La soluzione francese mi sembra veramente burocratica.
Il fatto che i piani di investimento/ristrutturazione di un'azienda debbano essere approvati dalla direzione provinciale del lavoro mi fa venire in mente una soluzione di tipo sovietico.
Alla Francia manca un piano come questo: http://en.wikipedia.org/wiki/Agenda_2010 (che "non stranamente" non c'è in italiano ed è di poche righe in francese).
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