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Protezione dell'occupazione. Teoria

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Protezione dell'occupazione. Teoria

Messaggioda franz il 29/02/2012, 15:31

http://noisefromamerika.org/articolo/pr ... -riformare
http://noisefromamerika.org/articolo/pr ... e-1-teoria

Un aperitivo:

27 febbraio 2012 • alberto bisin e giulio zanella
2. Cosa sappiamo dalla teoria

Da un punto di vista teorico il funzionamento di qualunque meccanismo di protezione legale dell'occupazione è, in prima battuta, semplice da caratterizzare.

Un primo modello. Iniziamo da una economia in cui le imprese competono in un mercato perfettamente concorrenziale per i propri prodotti. Il salario è invece determinato dalla contrattazione collettiva - che non discutiamo né caratterizziamo se non per dire che sarà più alto del salario concorrenziale.
In questo caso:

Dato un numero di occupati oggi, una maggiore protezione dell’occupazione riduce il numero di lavoratori che perdono il lavoro domani. O direttamente perché è vietato licenziare o indirettamente perché l’impresa licenzierà meno se è più costoso farlo.

In entrambi i casi, a parità di salario il costo di assumere un lavoratore oggi sarà più alto per le imprese, perché esse si accollano il rischio di dover occupare domani lavoratori che ex post potrebbero non voler occupare e/o perché sostengono i maggiori costi attesi di licenziare domani questi lavoratori.

La domanda di lavoro da parte delle imprese domani si riduce se la protezione dell’occupazione si traduce effettivamente in un maggiore costo del lavoro; cioè se i salari non sono ridotti in proporzione.


L’effetto sull’occupazione domani, quindi, non è determinato. A parità di salario le imprese licenziano meno ma anche assumono meno. Idem per disoccupazione e salari. Se nulla possiamo dire riguardo a quello che succede domani all’occupazione e alla disoccupazione possiamo però proiettare l’analisi ad un’economia stazionaria, una specie di lungo periodo in cui le imprese abbiano operato tutti i riaggiustamenti di capitale e lavoro resi necessari dall’ipotetico aumento dei livelli di protezione del lavoro. In questo stato stazionario, ogni lavoratore che va in pensione è sostituito da un nuovo assunto. Un’astrazione, naturalmente, che ci serve a valutare gli effetti nel medio periodo dell’introduzione di nuove forme di protezione dei lavoratori. Questa è l’economia che è bene avere in mente quando si confrontano paesi caratterizzati, tradizionalmente, da diversi livelli di protezione dei lavoratori - Italia e Grecia vs. Stati Uniti e Regno Unito, ad esempio.

In un’economia stazionaria maggiori protezioni a salari invariati sono quindi associate a minore occupazione. In questa economia, infatti, l’occupazione è determinata esclusivamente da quanto le imprese assumono a dati livelli di protezione. In altre parole, gli effetti dell’aumento dei livelli di protezione si esauriscono nel corso del processo di aggiustamento, quando l’ultimo lavoratore che l’impresa non vuole sostituire con un nuovo assunto sia andato in pensione.

Riassumendo con parole diverse, un aumento della protezione del lavoro aumenta i costi dell’impresa a parità di salario e quindi, in stato stazionario, dopo i necessari riaggiustamenti: o i salari scendono per compensare il costo della protezione o scende la domanda di lavoro da parte dell’impresa (e quindi l’occupazione - tutti vogliono lavorare nella nostra semplice economia, nessuno che esca dalla forza lavoro per il momento). Tipicamente, scenderanno i salari, ma non abbastanza da compensare il costo (a cosa servono sennò i sindacati?) e quindi scenderà anche l’occupazione. Oppure, se volete una storia senza sindacati, lo slittamento verso il basso della curva di domanda di lavoro da parte delle imprese farà sì che il nuovo punto di incontro con la curva di offerta di lavoro (che ha pendenza positiva) sia a un punto in cui sia il salario sia l'occupazione sono più bassi. È anche importante notare che i costi per le imprese di un aumento della protezione del lavoro tenderanno a essere maggiori dei vantaggi per i lavoratori perché una parte dei vantaggi va alla burocrazia che garantisce la protezione, inclusi sindacalisti, giudici, avvocati.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
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