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Lavoro vicino mamma

MessaggioInviato: 06/02/2012, 15:52
da Robyn
Il ministro Cancellieri afferma che gli italiani devono fare una rivoluzione culturale dal momento che il posto fisso sotto casa e vicino mamma non esiste più.In realta la mancanza di spostamenti dipende dal fatto che questi non sono agevolati.La colpa è principalmente del caro affitti e dalla mancanza di alloggi.Infatti se si ha un reddito di 1200 euro si possono pagare al massimo 200 euro di affitto quindi serve un grande piano di edilizia pubblica.Ci si può spostare da una regione all'altra e se la distanza è minima ci si muove o in treno o in auto,ma se la distanza è più ampia bisogna prendere un'alloggio.Attualmente la mobilità rispetto ai colleghi europei non è favorita ciao robyn

Re: Lavoro vicino mamma

MessaggioInviato: 06/02/2012, 16:49
da franz
Robyn ha scritto:Il ministro Cancellieri afferma che gli italiani devono fare una rivoluzione culturale dal momento che il posto fisso sotto casa e vicino mamma non esiste più.In realta la mancanza di spostamenti dipende dal fatto che questi non sono agevolati.La colpa è principalmente del caro affitti e dalla mancanza di alloggi.Infatti se si ha un reddito di 1200 euro si possono pagare al massimo 200 euro di affitto quindi serve un grande piano di edilizia pubblica.Ci si può spostare da una regione all'altra e se la distanza è minima ci si muove o in treno o in auto,ma se la distanza è più ampia bisogna prendere un'alloggio.Attualmente la mobilità rispetto ai colleghi europei non è favorita ciao robyn

Corretto. Il mercato del lavoro è ingessato e quello degli alloggi pure (ora moltisismi hanno comprato casa e questo è un impedimento oggettivo alla mobilità del lavoro). Il mammismo italico è oggettivamente calcolabile verificando sia quanti anni il figlio rimane a casa dei genitori sia la distanza in km tra la casa dei gentori e quella del figlio quando esce di casa (ci sono seri studi sociologici in merito, che comparano questo dato in tutta europa) ed è un ulteriore ostacolo che si aggiunge ai vincoli del mercato del lavoro e della casa. Agevolare gli spostamenti e fare trasporti pubblici efficenti per i lavoratori sono punti importanti. A sua volta il mammismo è rafforzato dalla carenze del welfare ed induce a cercare anche fuori della famiglia le sicurezze sostitutive della bambagia domenstica.
Non credo che una rivoluzione culturale basti (e non credo nelle rivoluzioni culturali).
Intanto cominciamo a liberalizzare i mercati e far funzionare bene i servizi, poi le cose verranno.

Re: Lavoro vicino mamma

MessaggioInviato: 07/02/2012, 0:03
da flaviomob
Ma li paghiamo un tanto al chilo, questi del tecnogoverno, per dichiarazioni tanto improvvide? Ma lo capiscono che la gente non arriva alla fine del mese?

Re: Lavoro vicino mamma

MessaggioInviato: 07/02/2012, 0:18
da Iafran
flaviomob ha scritto:Ma li paghiamo un tanto al chilo, questi del tecnogoverno, per dichiarazioni tanto improvvide? Ma lo capiscono che la gente non arriva alla fine del mese?

Questi del tecnogoverno devono "dare soddisfazioni" agli altri, a quei "politici" che se ne fregano se la gente arriva alla fine del mese.

Re: Lavoro vicino mamma

MessaggioInviato: 07/02/2012, 9:56
da franz
flaviomob ha scritto:Ma li paghiamo un tanto al chilo, questi del tecnogoverno, per dichiarazioni tanto improvvide? Ma lo capiscono che la gente non arriva alla fine del mese?

Certo che lo capiscono e sanno che è anche perché duemila euro lordi (spesi dall'azienda) diventano mille euro netti in tasca al lavoratore italiano. E sanno che altrove non è cosi', sia perché la produttività maggiore consente all'azienda di metterne in ballo 3000 lordi, sia perché il netto non diventa la metà (1500) ma un bel po' di piu' (2000).

Re: Lavoro vicino mamma

MessaggioInviato: 07/02/2012, 13:03
da Stefano'62
Io non credo che andare a lavorare nel proprio paese invece che a 300 km di distanza possa appesantire l'economia.
Credo piuttosto il contrario.
E poi l'economia cui dobbiamo tendere è di tipo diffuso,non a sacche lavorative contrapposte a zone depresse.
E bisognerebbe combattere queste sperequazioni,non incentivarle o ammantarle di una inesistente virtù.
E come è assurdo lo scambio incrociato della stessa merce,allo stesso modo è assurdo anche quello della gente quando è imposto (e questi sarebbero i liberali ?)
Una cosa è avere spirito di avventura e voglia di viaggiare e questo deve essere agevolato,stesso discorso per la necessità di gestire le sperequazioni dello sviluppo economico di certe zone su altre.....altra cosa (e folle) è obbligare tizio a oltrepassare il mondo per andare a lavorare vicino casa di caio,il quale poi attraversa il mondo in senso opposto per lavorare vicino alla mamma di tizio.
Si rendono conto dell'assurdità o no ?
Si rendono conto che non è questione di mamma,ma di amicizie,di appartenenza,del senso di casa propria e di vivere dove a uno gli pare e piace ?
Io mi sparerei in bocca piuttosto che finire in una schifosissima e grigissima zona industriale della bergamasca o del milanese o di napoli (bleah a tutti quanti).

Capperi ma sono queste le soluzioni dei primi della classe ?
Lanciare sassi in acqua per vedere quanto larghi diventano i cerchi ?
Ma siamo sicuri che siano davvero i primi della classe poi....chi lo ha stabilito ?
Le sperequazioni di sviluppo economico da una zona all'altra le vogliono incentivare invece che sanare....e questi sarebbero gli esperti ?

Vedo confermato ogni giorno di più il mio sospetto che questa crisi sia semplicemente l'occasione che il liberismo più becero aspettava per sdoganare le proprie nefaste idee,per contrabbandare le proprie convenienze come panacea per i mali che essi stessi hanno creato.

Re: Lavoro vicino mamma

MessaggioInviato: 07/02/2012, 14:06
da franz
Stefano'62 ha scritto:E come è assurdo lo scambio incrociato della stessa merce,allo stesso modo è assurdo anche quello della gente quando è imposto (e questi sarebbero i liberali ?)

E chi lo impone?
Nessuno. Scelgono i consumatori cosa comprare. Anche se a qualcuno sembra assurdo cosa comprano e da dove viene-
E scelgono i lavoratori dove lavorare e risiedere.

Re: Lavoro vicino mamma

MessaggioInviato: 07/02/2012, 15:52
da flaviomob
Poi si scusano "La mia una frase infelice"... ma vaffanbicchiere!

E intanto ecco chi lavora "vicino mamma"...

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02 ... ro/189284/

Re: Lavoro vicino mamma

MessaggioInviato: 07/02/2012, 15:54
da Stefano'62
I consumatori prelevano quello che trovano sugli scaffali punto e basta,e in caso di scelta multipla nessuno dice loro (esplicitamente e in bella vista) questo viene da qui e quello viene da la.
Le logiche di scelta delle aziende distributive rispondono solo a convenienze private che a volte sono in conflitto con il raziocinio pubblico.
Per esempio molti supermercati praticano la disincentivazione scegliendo cosa proporre al pubblico e cosa no,sempre per esempio non ti fanno trovare gli spazzolini da denti a testina scambiabile,perchè preferiscono che tu compri gli altri,e se li chiedi espressamente ti rispondono come è capitato a me che la loro politica di vendita non li contempla.

Quanto alla libertà di movimento dei lavoratori,oggi è libera nel senso che è condizionata solo dallo sviluppo economico di certe zone rispetto ad altre.
Occorre fare in modo di eliminare queste disparità in modo da rendere ancora più libera la scelta lavorativa della gente.
franz ha scritto:E scelgono i lavoratori dove lavorare e risiedere.

Adesso è così.
Vogliamo far sì che continui ad essere così,o vogliamo dare retta a chi fa annunci pubblici che professano l'esatto contrario ?

Re: Lavoro vicino mamma

MessaggioInviato: 07/02/2012, 16:30
da Robyn
I giovani non vedono l'ora di uscire di casa per andare a pagare l'affitto.L'Italia non è preparata alla dinamicità non da parte di chi si sposta ,ma da parte di chi riceve.Prevalgono gli egoismi territoriali.E sufficente fare 100 km per sentirsi dire,perche lei è qua,perche non cerca lavoro nella sua città.Inoltre può accadere che lo spostamento anziche portare alla valorizzazione del merito e a una crescita delle capacità professionali porti allo sfruttamento e in mancanza di welfare quando arrivano le crisi si torna al proprio paese d'origine.Inoltre a seconda delle aree può esserci difficoltà di integrarsi o la pretesa di costituire ghetti tra persone della stessa origine territoriale.Le cause per le quali ci si sposta possono essere molteplici.Mentalità chiusa scarse possibilità di lavoro giro chiuso a pochi per via dei clientelismi.Quando ci si sposta bisogna andare nelle grandi città ma la vita è cara.Le zone più ospitali a quanto sembra sono le meno sviluppate come possono essere il polesine,la romagna,Venezia e provincia inclusa Padova che è città ricca ed ospitale.A Milano si trovano alloggi di due metri quadrati a 1000 euro al mese esempio lampante di come il progresso sia avanzato di quando la libertà abbia praterie senza confini ciao robyn