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Flexsecurity

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Flexsecurity

Messaggioda Robyn il 15/12/2011, 21:03

Fatta la manovra bisogna passare alla riforma del mercato del lavoro.La flexsecurity è contestuale alla riforma dell'art 18 per i nuovi assunti togliendo il reintegro,alla eliminazione della precarietà e non esiste un prima e un dopo
ciao robyn
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Re: Flexsecurity

Messaggioda ranvit il 18/12/2011, 12:53

Vediamo se ce la fanno :twisted:
http://www.corriere.it/economia/11_dice ... 19a5.shtml

Intervista al ministro del Welfare
Fornero: «Sull'articolo 18 non ci sono totem E dico sì al contratto unico»
«Nessuno si illuda che non interverremo. Ai giovani: basta precariato. Non tuteliamo più al 100% gli iperprotetti

ROMA - Adesso che la riforma delle pensioni è passata alla Camera e nessuno dubita che passerà al Senato, si possono tirare le somme con il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, economista, torinese, 63 anni, che mai avrebbe pensato, fino alla chiamata nel governo Monti, di essere protagonista della riforma della previdenza più dura nella storia d'Italia.


Ministro, non ha usato la mano troppo pesante? Non poteva fare una riforma un po' più graduale?
«Noi, col decreto "salva Italia" ci siamo trovati in emergenza. Nei decenni passati erano state fatte riforme tutto sommato buone, ma è come se le avessimo accantonate proprio perché eccessivamente graduali. Questa volta la riforma non poteva che essere forte. La priorità è stata quella di mandare un segnale deciso all'Europa sulla nostra capacità di riequilibrare il sistema secondo equità intergenerazionale».

Lei aveva promesso equità anche sul fronte dei privilegi. Che cosa è riuscita a fare?
«Intanto siamo intervenuti sui regimi speciali (elettrici, telefonici, trasporti, dirigenti d'azienda, ndr), attraverso un contributo di solidarietà. Inoltre, per i lavoratori autonomi, che godevano di pensioni generose in rapporto ai contributi versati, abbiamo previsto un aumento graduale degli stessi fino al 24%. Infine c'è l'inasprimento del contributo di solidarietà sulle pensioni sopra i 200 mila euro, che io avrei voluto più alto del 15%».

E per categorie come i militari e i magistrati?
«Per questi c'è un rinvio, ma solo per approfondire le specificità dei loro ordinamenti. Nessuno si illuda che non interverremo. Stessa cosa per le casse dei professionisti. Lo so che qui dentro c'è buona parte della classe dirigente, ma sicuramente procederemo».

Entro giugno, se non saranno le stesse casse ad autoriformarsi?
«Il termine iniziale era il 31 marzo. E francamente ci sembrava più che sufficiente, visto quello che abbiamo fatto in 20 giorni sul sistema che riguarda tutti gli italiani. Alla fine hanno invece ottenuto tre mesi in più. Ma insomma...»

Teme che facciano ostruzionismo?
«Lo dice lei. Sappiamo che tutti o quasi questi regimi non sono sostenibili nel lungo periodo. Prima o poi non avranno i soldi per pagare le pensioni. Senza interventi, come immagina che finirà?».

Me lo dica lei.
«Come è già successo con l'Inpdai (dirigenti d'azienda, ndr). Che è finita sotto l'ombrello del soccorso pubblico. Vorrei evitare che questa storia si ripetesse».

Alla Camera il governo ha accolto un ordine del giorno che chiede di togliere la penalizzazione (1-2%) per chi ha cominciato a lavorare giovanissimo e va in pensione dopo 42 anni. La correzione finirà nel decreto milleproroghe?
«Posso dire che secondo me un briciolo di penalizzazione deve restare, perché è la logica del contributivo. Se vai in pensione prima di 62 anni ci vuole un minimo di disincentivo, perché non dobbiamo venir meno al principio che la pensione si commisura alla speranza di vita».

Ma con questa crisi, anche occupazionale, ha senso tenere le persone al lavoro, in prospettiva, fino a 70 anni?
«Siamo tutti concentrati sulla contingenza, ma questa è una riforma strutturale. Per funzionare ha bisogno di un sistema in crescita. Non ci possiamo permettere la stagnazione e tantomeno la recessione. Il punto è: il lavoro è ciò che ti dà la pensione. Un buon lavoro ti dà una buona pensione. Il messaggio è: non vi stiamo tagliando la pensione - al netto del blocco della perequazione dovuto all'impegno al pareggio di bilancio nel 2013 - ma vi stiamo chiedendo di lavorare di più, perché questo vi premia».

Lei crede che le imprese terranno le persone fino a 70 anni?
«Qui tocchiamo una anomalia del nostro sistema. La previdenza è stata troppo spesso un ammortizzatore sociale, per cui tutte le riorganizzazioni d'impresa sfociano in prepensionamenti. Accade perché se guardiamo alla curva delle retribuzioni, lo stipendio sale con l'anzianità mentre in altri Paesi cresce con la produttività e quindi fino all'età della maturità professionale ma poi scende nella fase finale, perché il lavoratore anziano è di regola meno produttivo. Da noi non è così e questo fa sì che le aziende risolvano il problema mandando i dipendenti più anziani e costosi in prepensionamento. Anche i lavoratori hanno la loro convenienza con la pensione anticipata. E lo Stato copre questo patto implicito tra aziende e lavoratori anziani a scapito dei giovani. Se vogliamo fare la riforma del ciclo di vita, è proprio per rompere questo patto: non ce lo possiamo più permettere».

Ma come può il governo intervenire sulla dinamica retributiva, materia della contrattazione? Eppoi, gli stipendi sono già bassi...
«La riforma delle pensioni deve accompagnarsi a quella del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali e, anche se non è di mia competenza, della formazione. Sono tutti aspetti di un disegno di riforma del ciclo di vita. Certo che la contrattazione è materia tra le parti. Ma noi vogliamo presentare ad esse le nostre analisi e spingerle non a ridurre i salari, ma a riflettere sulla necessità di avvicinarli il più possibile alla produttività».

La trattativa sul mercato del lavoro comincerà entro il 31 dicembre?
«Forse non ce la faremo, perché vorrei presentarmi alle parti con delle analisi approfondite sulle diverse questioni».

Sicuramente, tra queste, c'è quella giovanile, come ci ha ricordato ieri l'Istat: il 40% dei disoccupati ha meno di 30 anni e chi lavora, ha quasi sempre contratti precari.
«Giovani e donne sono i più penalizzati perché la via italiana alla flessibilità ha riguardato solo loro, risparmiando i lavoratori più anziani e garantiti. Sono rimasta molto colpita nel sentire i pensionati che si lamentano perché devono mantenere anche i nipoti. Questo è un ciclo perverso. Non è possibile che la pensione di un nonno debba mantenere dei giovani né che questi si adagino su una prospettiva di vita bassa».

Come se ne esce?
«Penso che un ciclo di vita che funzioni è quello che permetta ai giovani di entrare nel mercato del lavoro con un contratto vero, non precario. Ma un contratto che riconosca che sei all'inizio della vita lavorativa e quindi hai bisogno di formazione, e dove parti con una retribuzione bassa che poi salirà in relazione alla produttività. Insomma, io vedrei bene un contratto unico, che includa le persone oggi escluse e che però forse non tuteli più al 100% il solito segmento iperprotetto».

I sindacati non ci stanno a toccare l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.
«Sono abbastanza anziana per ricordare quello che disse una volta il leader della Cgil, Luciano Lama: "Non voglio vincere contro mia figlia". Noi, purtroppo, in un certo senso abbiamo vinto contro i nostri figli. Ora non voglio dire che ci sia una ricetta unica precostituita, ma anche che non ci sono totem e quindi invito i sindacati a fare discussioni intellettualmente oneste e aperte».

Monti ha detto che le nuove regole si applicheranno solo ai futuri assunti.
«Certamente penso ci voglia maggiore gradualità nell'introduzione delle nuove regole rispetto a quanto abbiamo fatto sulle pensioni».

Oltre ai giovani, le donne sono molto penalizzate.
«Sono anche ministro delle Pari opportunità, che non considero figlie di un dio minore. Sulle donne bisogna invertire la logica delle compensazioni. Non vogliamo queste, ma la parità. Quando sento dire "io lavoro molto e poi devo anche occuparmi di mio marito e della casa" dico che le famiglie condividono ancora troppo poco i lavori di cura».

Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, dice che una manovra come la vostra poteva farla anche suo zio che non sa nulla di economia.
«Lascio a Bonanni il suo giudizio. Vorrei invitarlo a discutere delle cose che stanno in questa manovra e penso di avere la presunzione di poterlo convincere che l'equità c'è, magari non quanto lui vuole, e il rigore c'è, e non ne potevamo fare a meno, pena la messa a rischio dei risparmi degli italiani e il non pagamento delle tredicesime».

Ha avuto tempo di occuparsi anche della sicurezza del lavoro? In Italia ci sono ancora troppe morti bianche.
«Non ci può essere tolleranza soprattutto in una fase di crisi dove magari qualcuno può pensare che è meglio un lavoro anche non sicuro che niente. Agli ispettori del ministero ho detto che devono andare nelle imprese come amici e collaboratori ma anche con intransigenza piena».

Le sue lacrime sulla perequazione delle pensioni hanno fatto discutere.
«È stata una commozione dovuta alla tensione. Può sembrare che io sia una donna dura, ma non è così. È successo che quando dovevo dire la parola sacrifici mi si è soffocata in gola, anche perché in quel momento ho pensato ai miei genitori, che di sacrifici ne hanno fatto molti».

Enrico Marro18 dicembre 2011 | 11:02
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Flexsecurity

Messaggioda ranvit il 18/12/2011, 18:22

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php ... E_ECONOMIA



Manovra, arriva la fase due
Tagli alla spesa e accordo anti-evasori
Si guarda al modello tedesco per tassare i capitali italiani in Svizzera. Passera cerca lo sblocco di un pacchetto infrastrutture




ROMA - Dopo l'approvazione della manovra alla Camera si apre la tante volte evocata fase due. Tagli alla spesa e accordo anti-evasori sono i due principali capitoli allo studio. Ma anche il ritorno sul tema caldo delle liberalizzazioni e su quello del mercato del Lavoro, nervo scoperto del Partito democratico. Venerdì probabilmente il Senato licenzierà il decreto salva-Italia con un nuovo voto di fiducia per superare l'ostruzionismo della Lega.

Spesa pubblica. L'obiettivo della seconda fase della manovra è la crescita economica. Ecco perché il primo passo da attuare il taglio alla spesa pubblica. Il ministro dei Rapporti con il Parlamento Piero Giarda guida i lavori di analisi dei capitoli di spesa di tutte le amministrazioni pubbliche. Da questo screening dovranno saltare fuori nuovi fondi e il superamento dei dolorosi tagli lineari alle amministrazioni. Soldi anche dalla dismissione del patrimonio immobiliare dello Stato, inutilizzato o sotto-utilizzato.

Capitali all'estero. L'esecutivo dei Professori vuole seguire le orme della Germania e dell'Inghilterra e siglare un accordo con la Svizzera per tassare i capitali di cittadini italiani esportati nelle banche elvetiche. La stima è di circa 150 miliardi di euro. Un procedimento che richiede tempi lunghi ma Monti sarebbe intenzionato a cominciare il lavoro.

Liberalizzazioni. L'altro tassello sono le liberalizzazioni. Dopo lo smacco alla Camera, con la sostanziale retromarcia sulle farmacie e il nulla di fatto sui taxi, il presidente del Consiglio lo ha detto: supereremo le resistenze. E allora i punti all'esame del governo sono proprio la vendita dei farmaci e il trasporto pubblico locale. Non solo però: anche le professioni.

Il mercato del lavoro. L'altro tema su cui lavora il ministro al Welfare Elsa Fornero, è il mercato del lavoro. La formula coniata per l'occasione è «flex secutiry», sicurezza flessibile. Una maggiore flessibilità in uscita per i nuovi assunti, che in questo modo uscirebbero dal precariato tout court, dovrebbe essere accompagnata da un rafforzamento degli ammortizzatori sociali. La Fornero prevede un «approfondito confronto» con le parti sociali e i partiti della maggioranza.

Le opere pubbliche. Il Cipe la scorsa settimana ha stanziato 12 miliardi di euro per le infrastrutture, alcune ferme da tempo per pasticci amministrativi o legali. Il ministro Corrado Passera dovrà fare una ricognizione «opera per opera, cantiere per cantiere», per individuare quelli incagliati.
Domenica 18 Dicembre 2011 - 09:42 Ultimo aggiornamento: 16:44
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Re: Flexsecurity

Messaggioda trilogy il 19/12/2011, 11:04

ranvit ha scritto:http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=173639&sez=HOME_ECONOMIA



Manovra, arriva la fase due
Tagli alla spesa e accordo anti-evasor


[..]Capitali all'estero. L'esecutivo dei Professori vuole seguire le orme della Germania e dell'Inghilterra e siglare un accordo con la Svizzera per tassare i capitali di cittadini italiani esportati nelle banche elvetiche. La stima è di circa 150 miliardi di euro. Un procedimento che richiede tempi lunghi ma Monti sarebbe intenzionato a cominciare il lavoro.[..]



Questo è un esempio di come non funziona l'Europa. Se si fosse dato mandato alla Commissione per trattare un accordo unico, per tutti gli Stati membri, ci sarebbe stato più peso contrattuale e il problema era risolto una volta per tutte.
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Re: Flexsecurity

Messaggioda ranvit il 19/12/2011, 14:09

Assolutamente!

Del resto Francia e Inghilterra generarono il nazismo (imponendo alla Germania condizioni capestro), oggi ci riprova la Germania con l'appoggio di Francia e Inghilterra a sfasciare tutto...
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Re: Flexsecurity

Messaggioda flaviomob il 19/12/2011, 14:28

L'Europa aveva già deliberato un accordo vincolante per la Svizzera, il problema è la data di entrata in vigore dell'accordo: il 2017!


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Accordi Vincolanti ??? :-)

Messaggioda franz il 19/12/2011, 16:29

flaviomob ha scritto:L'Europa aveva già deliberato un accordo vincolante per la Svizzera, il problema è la data di entrata in vigore dell'accordo: il 2017!

Non vorrei "rompere le balle" e turbare i vostri paradisiaci e italici sogni ma gli "accordi" (lo dice il concetto stesso) sono decisioni che scaturiscono dal reciproco accordo e si concludono con firme congiunte. Vi posso assicurare che la Svizzera non ha accordato nulla del genere e proclama ogni giorno (pari e dispari) di non volerlo fare. In realtà non di accordo si tratta ma di direttiva UE (2011/16) e come tale vincolante solo per i paesi membri. Questo, a quanto mi risulta, il testo: http://www.isaonline.it/s/gestione/show ... -2011.html dal cui art 2 (Ambito di applicazione) si vede bene che interessa solo ed esclusivamente gli Stati membri. E come sanno anche i sassi la Svizzera non è e non intende essere stato membro. Anche se fosse, il fatto di contare su un accordo futuro è esilarante, perché è evidente che quei capitali hanno, dal 2011, ben 6 anni di tempo per trasferirsi in paesi che nulla hanno a che fare con la UE, direttamente perché membri, o indirettamente perché firmatari di eventuali accordi bilaterali. Vedo un certo massimalismo (oserei dire infantilismo velleitario) in certe posizioni UE ma tutto sommato credo che il massimalismo sia tatticamente subdolo. Chiedo il massimo per essere sicuro di non ottenere niente e fare comuque una bella figura sul piano elettorale. Rimane quindi la scelta tra due opzioni: a) scambio libero di dati tra sei anni e non tassare nulla perché nulla si trova oppure b) tassazione alla fonte da subito del dovuto (prendi i soldi) senza sapere da che parte arrivano (anonimato). L'europa ha bisogno di soldi .... che strada sceglierà?
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Re: Flexsecurity

Messaggioda ranvit il 19/12/2011, 17:03

Visto che parli da svizzero....non rompi le balle; prerogativa degli italiani emigrati che parlano male degli italiani (e dei terroni emigrati che parlano male dei meridionali). Che avranno anche tutti i difetti del mondo ma sono piu' fantasiosi, divertenti e capaci di godersi la vita degli svizzeri (e in Italia la cosa vale per i terroni rispetto ai polentoni :D ).....naturalmente si parla in generale; poi ci sono i coglioni e teste di cavolo da tutte le parti.
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Re: Flexsecurity

Messaggioda franz il 19/12/2011, 17:30

Ah, ditemi voi (illuminati) se posso parlare come italiano (senza rompere le balle) o devo per forza chiedere una diversa nazionalità o parlare in qualità diversa dall'italiano. Fatemi sapere. Il parere di Ranvit è chiaro ma gli altri pare che tacciano.
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Re: Flexsecurity

Messaggioda pianogrande il 19/12/2011, 18:48

Cerca di dire cose interessanti e di non fare troppa polemica Franz.
Poi, anche se tu fossi del Burundi centrosettentrionale non me ne frega granché.
Fotti il sistema. Studia.
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