I pensionati, questi feroci criminali, turpi evasori

Stupefacente vedere come la furia iconoclasta delle battaglie morali contro l'evasione (ben diverse dalle legittime azioni politico economiche e fiscali contro l'evasione) abbia trovato finalmente il necessario capro espiatorio: i pensionati.
Tutta colpa loro, perché ritirano la pensione in contanti!
In effetti due milioni di pensionati pare vadano in posta a ritrare il dovuto e sembra che ora dovranno come tutti aprire un conto corrente e ritirare quello che serve di volta in volta. All'importo medio di 836 euro, due milioni di pensionati dovrebbero ritirare ogni anno 21 miliardi e 700 milioni (contando la tredicesima) e questa non è sicuramente fonte dei 220/250 milardi di evasione. Penso che il totale sia anche inferiore perché chi ha pensioni elevate già non si fida a ritirare il contante (coi tempi che corrono) mentre a chi ritira poche centinaia di euro non conviene un conto corrente, che tra spese di gestione e di prelievo, costa troppo ripetto alla cifra da gestire. Non conviene soprattutto a chi fa fatica ad arrivare fine mese, perché svuoterebbe il conto alla terza settimana.
La verità ritengo sia un'altra. Non ci sono soldi, non c'è liquidità, non ci sono banconote.
Aprendo un conto corrente la moneta che si muove diventa virtuale, scritturale, non fisica.
Si spaccia come lotta all'evasione una necessità di cash flow cartaceo.
Ma la moneta virtuale (assegni carte di credito, bancomat) ha un costo insopportabile per chi prende 600 euro al mese.
Tutta colpa loro, perché ritirano la pensione in contanti!
In effetti due milioni di pensionati pare vadano in posta a ritrare il dovuto e sembra che ora dovranno come tutti aprire un conto corrente e ritirare quello che serve di volta in volta. All'importo medio di 836 euro, due milioni di pensionati dovrebbero ritirare ogni anno 21 miliardi e 700 milioni (contando la tredicesima) e questa non è sicuramente fonte dei 220/250 milardi di evasione. Penso che il totale sia anche inferiore perché chi ha pensioni elevate già non si fida a ritirare il contante (coi tempi che corrono) mentre a chi ritira poche centinaia di euro non conviene un conto corrente, che tra spese di gestione e di prelievo, costa troppo ripetto alla cifra da gestire. Non conviene soprattutto a chi fa fatica ad arrivare fine mese, perché svuoterebbe il conto alla terza settimana.
La verità ritengo sia un'altra. Non ci sono soldi, non c'è liquidità, non ci sono banconote.
Aprendo un conto corrente la moneta che si muove diventa virtuale, scritturale, non fisica.
Si spaccia come lotta all'evasione una necessità di cash flow cartaceo.
Ma la moneta virtuale (assegni carte di credito, bancomat) ha un costo insopportabile per chi prende 600 euro al mese.