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In pensione a 67 anni, abolite le pensioni di anzianità

MessaggioInviato: 24/10/2011, 8:33
da franz
dal corriere online

Il governo - «Il presidente francese? Se l’è presa per la questione di Bini Smaghi»
Il premier: metterò mano alle pensioni,
in Europa età del ritiro a 67 anni
Berlusconi: «Ne parlerò con Bossi. Venderemo
gli immobili per tagliare il debito»

Dan nostro inviato MARCO GALLUZZO

BRUXELLES — Era arrivato a Bruxelles sabato sera minacciando in privato tuoni e fulmini, dicendosi pronto a mettere il veto su dichiarazioni che fossero contro l'Italia, alzando la voce e urlando persino contro il suo staff, colpevole di non capire che Berlino e Parigi non potevano metterlo in difficoltà, almeno non più di tanto: «Che possono fare? Ci fanno la guerra? Se vogliono farmi un processo si sbagliano di grosso, sarò io a farlo a loro».

E' andata in un altro modo. Domenica il Cavaliere si è dovuto ricredere, la guerra è scoppiata e il processo ha avuto un solo imputato, lui. È stato irriso da Sarkozy, ha ricevuto un ultimatum durissimo da Van Rompuy, si è fatto riprendere dalla signora Merkel; e questo mentre fonti comunitarie dicevano che il problema del vertice era non il nostro Paese ma il presidente del Consiglio.
Per tutto il pomeriggio il Cavaliere non ha reagito: è stato visto molto teso, ha chiamato Gianni Letta a Roma, durante i lavori del Consiglio prima e dell'Eurogruppo dopo, ha dato disposizioni perché un consiglio dei ministri venisse convocato, oggi o al più tardi domani. Poi finalmente, alle dieci di sera, a conclusione della riunione europea, si è presentato davanti ai giornalisti minimizzando quanto accaduto nel pomeriggio.

Una minimizzazione che sembra avere le sue ragioni. Delle sollecitazioni ricevuta dalle istituzioni comunitarie il premier dice che farà tesoro «per fare cose che non ho potuto fare sinora, per colpa di altri». E su questo punto si mostra risoluto, indicando un imminente consiglio dei ministri per mettere mano sia al sistema delle pensioni che al patrimonio dei beni pubblici che possono andare sul mercato.

La novità riguarda le pensioni, l'argomento sembrava archiviato per la contrarietà della Lega. E invece il Cavaliere torna sul punto forte delle raccomandazioni europee sulla necessità di riforme strutturali: «In Europa si è parlato di un'età pensionabile uguale per tutti, a 67 anni, lo farò presente alla Lega anche perché siamo l'unico paese ad avere anche le pensioni di anzianità».
«Bossi ha a cuore i pensionati — ha aggiunto il presidente del Consiglio —. Ma questo non collide con la difesa dei pensionati, perché non andiamo a toccare, a diminuire, le pensioni di nessuno. Ormai con lo sviluppo della vita media, che è intorno agli 80 anni, per i giovani mantenere delle persone che vanno in pensione a 58 anni e poi vanno avanti fino agli 80 e oltre è un carico francamente ingiusto. Gliene parlerò».

Già ieri notte, al rientro a Roma, dove oggi potrebbe vedere Napolitano, sembra che il premier abbia preso contatti con il leader della Lega, per discutere dell'argomento prima del consiglio dei ministri. Un incontro fra i due potrebbe avvenire già nelle prossime ore.
Ad ascoltare Berlusconi sembra che la giornata non sia stata in alcun modo delicata per il nostro governo: «Non c'è un rischio Italia, abbiamo un'economia più solida di altri, è ovvio che 1.900 miliardi di debito, ereditato dal passato, saltano agli occhi, soprattutto della speculazione finanziaria, ma ho ribadito che il nostro obiettivo è arrivare al pareggio di bilancio nel 2013 e si potrebbe ridurre il debito forse già prima ponendo sul mercato gli immobili del patrimonio pubblico».

Mentre su Sarkozy e l'atteggiamento irrisorio del presidente francese, nel corso della conferenza stampa congiunta con Angela Merkel, nessun accenno di reazione polemica. Gli era stata scritta una dichiarazione, dove le parole del presidente francese venivano definite inopportune, ma il Cavaliere non la legge, va a braccio come in altri casi.
E l'episodio viene derubricato ai dissapori relativi alla Banca centrale europea: l'inquilino dell'Eliseo, dice Berlusconi, «se l'è presa per Bini Smaghi», aggiungendo subito dopo che l'economista «non può essere il casus belli per dei rapporti che si deteriorano con la Francia. È vero, abbiamo avuto uno scontro, Sarkozy si è adontato per Bini Smaghi che non si dimette. Noi gli abbiamo offerto dei posti prestigiosi e di responsabilità ma li ha rifiutati. A un certo punto ho anche detto a Sarkozy, "che posso farlo lo uccido?". Comunque gli accordi erano che liberasse il posto entro la fine dell'anno, siamo ampiamente entro i termini concordati».

24 ottobre 2011 08:01


da repubblicaonline
Pensioni, Berlusconi accelera
Opposizioni: "E' l'ultimo giro"
Dopo l'ultimatum Ue e le ironie franco-tedesche, il premier annuncia un Cdm per varare il dl entro martedì. Il Pd: "Italia umiliata", quello del Consiglio europeo è stato "un vero ultimatum". Fini: "La nostra credibilità è sotto zero"

Pensioni, Berlusconi accelera Opposizioni: "E' l'ultimo giro" La cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy (reuters)
ROMA - Dopo le risate complici alla riunione del Consiglio europeo 1tra la Merkel e Sarkozy, il premier prova a stringere i tempi. Berlusconi parla a tarda sera e annuncia un consiglio dei ministri straordinario, con una battuta che sembra rivolta a Tremonti: "Farò quello che non ho potuto fare per colpa di altri, useremo gli immobili dello Stato per azzerare il deficit. La riforma delle pensioni sarà all'ordine del giorno". Ma le opposizioni attaccano sulla perdita di credibilità internazionale del nostro Paese. E Berlusconi replica: "Sarkozy se l'è presa per Bini Smaghi 2, che non vuol dare le dimissioni, anche se noi gli abbiamo offerto posti altrettanto prestigiosi".

"In Ue si è parlato di una uguale età pensionabile per tutti a 67 anni" ha continuato il Cavaliere. "Lo farò presente alla Lega anche perché siamo l'unico paese ad avere anche le pensioni di anzianità". "Bossi ha a cuore i pensionati. Ma questo non collide. Gliene parlerò"

Prima di andar via, il presidente ha aggiunto: "Non c'è, e non c'è mai stato, un rischio Italia. E' tutta colpa di una sinistra antitaliana, che diffonde pessimismo 1.900 miliardi di debito, ereditato dal passato, salta agli occhi.
Soprattutto - ha aggiunto - della speculazione finanziaria"".

Secondo quanto riferiscono fonti parlamentari del Pdl, nel pacchetto sviluppo potrebbero rientrare misure sulle liberalizzazioni, sulle privatizzazioni, sulla semplificazione di procedure per le imprese e sulle infrastrutture. Non è escluso che si possa affrontare, alla luce degli appelli giunti dalla Ue, anche il nodo pensioni 4.

Le opposizioni. Ma dopo Bruxelles, il coro contro il presidente del Consiglio è unanime: siamo alla "campanella dell'ultimo giro", Berlusconi "se ne deve andare". L'Italia a Bruxelles ha ricevuto, come osserva il Pd, "un vero ultimatum". Le "risate della Merkel e di Sarkozy", sintetizza il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi, sono "il foglio di via per il Cavaliere". "Merkel e di Sarkozy ridono di Berlusconi e con loro tutti i giornalisti presenti alla conferenza stampa di Bruxelles. L'Italia è rappresentata in Europa e nel mondo da un premier considerato poco più di un giullare. Non possiamo permettercelo. Le opposizioni unite, assieme alle parti sociali hanno il dovere di dare la spallata decisiva a questo governo ridicolo".

Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini stigmatizza il modo in cui il presidente francese sorride del governo "perché nessuno può ridicolizzare l'Italia", ma non ha dubbi sul fatto che Berlusconi si sia comportato come "un ragazzino che arriva all'esame e si accorge di non aver studiato". Da lui sono arrivate "100 idee", prosegue, che si sono rivelate solo "100 sciocchezze". Il presidente della Camera Gianfranco Fini parla di momento "grave e pericoloso": "Siamo alla campanella dell'ultimo giro" perché il premier avrebbe l'obiettivo di "tirare a campare qualche settimana" per poi "andare al voto la prossima primavera".

Per gli italiani, rincara la dose il segretario Pd Pier Luigi Bersani, è "diventato umiliante andare all'estero". Quindi, assicura, non solo si deve cambiare esecutivo, ma si deve andare oltre per "superare la malattia" del berlusconismo. Si deve cioè "ricostruire" il Paese cercando di riconquistare prestigio a livello internazionale. A Berlusconi, interviene il senatore Pd Roberto Di Giovampaolo (Pd) arriva "una tirata d'orecchio da parte di alcuni dei suoi migliori alleati europei: la destra conservatrice di Merkel e soprattutto Sarkozy". Evidentemente, afferma, "in Europa hanno sempre meno fiducia sulla capacità del premier italiano di saper uscire dalla crisi".

In una nota, Walter Veltroni incalza: "Per chi non fosse convinto della necessità di dare subito all'Italia un governo forte e autorevole, l'umiliazione subita dal nostro Paese nella conferenza stampa Merkel-Sarkozy, ne è una prova inconfutabile". Si stacchi la spina all'esecutivo, è l'appello del leader dell'Mpa Raffaele Lombardo, perché "ci sputtana a livello internazionale e ci porta ad un declino che rischia di diventare irreversibile".

Le immagini 5 della conferenza stampa del presidente francese e della cancelliera tedesca, le cose dette sull'Italia e "il tono in cui sono state dette", è invece il commento di Giorgio La Malfa, indicano una condizione di "isolamento dell'Italia che non si è mai vista negli ultimi 30 anni". Anche a Bruxelles le voci raccolte dietro le quinte del vertice non sono troppo confortanti. Oggi come oggi, si sarebbe detto al Consiglio Ue, il problema italiano "è Berlusconi". E lui, si racconta in ambienti del vertice, dopo il colloquio con Merkel e Sarkozy, sarebbe uscito "scuro in volto".

Lui, è l'affondo del leader Idv Antonio Di Pietro, gioca con il Paese e con le istituzioni proprio come "Charlie Chaplin giocava con il mondo imitando Hitler". E' solo "un satrapo che non sa invecchiare", afferma. Quanto accaduto a Bruxelles "certifica il momento di assoluta drammaticità" che sta attraversando l'Italia. Tutte le forze politiche, è l'invito che rivolge il capogruppo di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova, dovrebbero capire che o si dà vita ad un nuovo esecutivo "o sarà troppo tardi".

(23 ottobre 2011)

Re: In pensione a 67 anni, abolite le pensioni di anzianità

MessaggioInviato: 24/10/2011, 9:39
da franz
Prima di andar via, il presidente ha aggiunto: "Non c'è, e non c'è mai stato, un rischio Italia. E' tutta colpa di una sinistra antitaliana, che diffonde pessimismo 1.900 miliardi di debito, ereditato dal passato, salta agli occhi.
Soprattutto - ha aggiunto - della speculazione finanziaria"".

Vedremo anche di discutere le misure proposte (tutti in pensione a 67 anni, senza anzianità) ma intanto osservo che per l'ennesima volta SB prova a scaricare le responsabilità: la sinistra e la speculazione.
Invece lui è responsabile al 70% del debito creato dal 1994. http://www.linkiesta.it/debito-pubblico-italiano e questo debito è cresciuto del 57% (la parte BOT) da allora. Inoltre ha dissipato tutti gli avanzi primari che i governi guidati da Prodi avevano faticosamente costruito. La speculazione, lo sappiamo, è come aun avvoltoio. Arriva quando il cadavere c'é già.
Vedere anche http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/2429 dove si esamino tre falsi miti sul governo Berlusconi:

tre luoghi comuni si riassumono nella credenza che i governi Berlusconi:
a) abbiano tenuto “in sicurezza” i conti pubblici, grazie sopratutto all'indefesso Voltremont;
b) siano stati un argine contro la dilagante spesa pubblica;
c) siano stati un argine contro l'oppressione fiscale.

Re: In pensione a 67 anni, abolite le pensioni di anzianità

MessaggioInviato: 24/10/2011, 11:03
da cardif
Non si sono sentite forti, chiare e continue smentite, dati alla mano, nei talk show e sui giornali da parte dei leader dell'opposizione (e nemmeno da Casini) a questa fandonia che continuano a propinare agli italiani: che il debito l'hanno ereditato e non l'hanno in gran parte creato loro.
Io temo che la maggior parte degli italiani alla fine credano a queste menzogne, con conseguenze elettorali negative. A volte sembra che pure esponenti della sinistra ci credano, non reagendo.
Che opposizione incapace di capire l'arte della comunicazione!
Lui sì che ne capisce: basta che i suoi scuotano la testa et voilà ...

Re: In pensione a 67 anni, abolite le pensioni di anzianità

MessaggioInviato: 24/10/2011, 11:19
da ranvit
Non è una cosa saggia e neanche giusta alzare improvvisamente l'età pensionabile...meglio procedere per gradi.

A chi non è d'accordo con questa mia osservazione faccio presente due cose:
1- in Italia quando si perde il lavoro dopo i 50 anni, non si trova piu' lavoro...semplicemente si passa tra i poveri!
2- non è vero che in Italia si va in pensione prima che negli altri Paesi. Queste le ultime statistiche sull'età media effettiva di pensionamento (lo sapevo già, ma oggi vedi sk: http://www.corriere.it/index.shtml?refresh_ce) :
Italia: 61,5 Uomini, 60 le Donne
Germania 61,6 e 59,9
Francia 58,8 e 58,8
Spagna 62,9 e 56,5


Vittorio

Re: In pensione a 67 anni, abolite le pensioni di anzianità

MessaggioInviato: 24/10/2011, 12:16
da franz
ranvit ha scritto:Non è una cosa saggia e neanche giusta alzare improvvisamente l'età pensionabile...meglio procedere per gradi.

A chi non è d'accordo con questa mia osservazione faccio presente due cose:
1- in Italia quando si perde il lavoro dopo i 50 anni, non si trova piu' lavoro...semplicemente si passa tra i poveri!
2- non è vero che in Italia si va in pensione prima che negli altri Paesi. Queste le ultime statistiche sull'età media effettiva di pensionamento (lo sapevo già, ma oggi vedi sk: http://www.corriere.it/index.shtml?refresh_ce) :
Italia: 61,5 Uomini, 60 le Donne
Germania 61,6 e 59,9
Francia 58,8 e 58,8
Spagna 62,9 e 56,5
Vittorio

Guarda, sul procedere per gradi io sono perfettamente d'accordo. Ma sono 15 o 20 anni che si dovrebbe fare e non si fa. Succede allora che in condizioni di emergenza si deve fare in un botto tutto quello che non si è fatto per 20 anni.
Altro punto. Non credere che perdere il lavoro in Germanai e Francia a 50 anni sia una pacchia. Il problema è generale ma non per questo deve riflettersi sui conti previdenziali. Terzo punto anche la germania e soprattuto la francia non sono messi bene come debito pubblico (vedere lo spread francia germania, che inizia a salire rendendo nervoso Sarkò). In francia hanno già messo mano al problema per cui bisogna vedere come cambiaranno i dati quando la riforma andrà a regime. Quarto ed ultimo punto, Francia e Germania hanno sistemi a tre pilastri http://www.francoceccuzzi.it/wordpress/ ... uropeo.pdf di cui il secondo e terzo sono privati e volontari. Qui se uno va in pensione prima (63 invece di 65) non deve incidere sui conti pubblici ma solo sul suo conto pensionistico privato.

Re: In pensione a 67 anni, abolite le pensioni di anzianità

MessaggioInviato: 24/10/2011, 12:32
da ranvit
Resta il fatto che in termini di pensionamento siamo allineati al resto....poi posso anche essere d'accordo che si puo' fare un altro passo avanti.

Perdere il lavoro in Germania non è una pacchia? Qui è una tragedia!

Credo che le cose da fare sono:
1 - patrimoniale per reperire soldi per la crescita e abbassare il cuneo contributivo e fiscale
2 - Vendita di parte dei beni immobili dello Stato per abbattere il monte deficit, risparmiando un bel po' di soldi sugli interessi

Vittorio

Dieci proposte (a costo zero) per dare una scossa all’Italia

MessaggioInviato: 24/10/2011, 13:24
da franz
UNA SVOLTA PER LA CRESCITA
Dieci proposte (a costo zero)
per dare una scossa all’Italia

In extremis il premier annuncia un intervento sulle pensioni. Ma le ipotesi valutate finora per far riprendere la crescita sono pannicelli tiepidi per un malato che rischia l’arresto cardiaco. I provvedimenti fiscali di mezza estate ridurranno il deficit di un ammontare pari a sei punti di prodotto interno lordo (pil) sull’arco di un triennio, intervenendo quasi esclusivamente con maggiori imposte.

L’ultima volta che ciò accadde in Italia, nell’autunno del 1992, la crescita l’anno successivo segnò meno un per cento e i consumi meno 3, nonostante in quell’occasione, diversamente da oggi, l’effetto dell’aumento delle tasse fosse in parte temperato dalla svalutazione della lira. Una forte caduta del pil nel prossimo anno, e forse nei prossimi due, non è quindi da escludere. E questo dopo un decennio in cui l’Italia è cresciuta metà del resto d’Europa. In queste condizioni, mettere in rete le ricette mediche, snellire qualche procedura burocratica, progettare qualche nuova infrastruttura sono interventi palesemente inadeguati. L’Italia ha bisogno di una scossa, non di pannicelli. Innanzitutto, smettiamola di illuderci che grandi progetti come l’Expo di Milano o qualche nuova autostrada siano la via per la crescita. Il rendimento di queste opere è ampiamente sopravvalutato. La scarsità di infrastrutture fisiche non è la priorità del Paese. E allora che fare? Le proposte, certo non nuove, su cui ancora una volta torniamo, hanno una caratteristica comune: non costano nulla, anzi alcune consentirebbero allo Stato di risparmiare.

1) Sbloccare il mercato del lavoro con una progressiva introduzione di contratti unici che eliminino al tempo stesso sia l’eccessiva precarietà sia la perfetta inamovibilità dei dipendenti di alcuni settori.

2) Sostituire la cassa integrazione con sussidi di disoccupazione temporanei, ispirandosi alla flex security dei Paesi nordici.

3) Tornare alla formulazione originale dell’articolo 8 della manovra finanziaria di agosto, quella inizialmente scritta dal ministro Sacconi e poi modificata su richiesta dei sindacati e con l’accordo di Confindustria: maggiore libertà per imprenditori e lavoratori di fare, se d’accordo, scelte a livello aziendale.

4) Permettere ai salari del settore pubblico di essere diversi da una regione all’altra a seconda del costo della vita. Al Sud il costo della vita è in media il 30 per cento inferiore rispetto a quello del Nord, ma i salari monetari dei dipendenti pubblici sono uguali. Questo permetterebbe un risparmio di spesa pubblica e faciliterebbe l’impiego nel settore privato al Sud dove oggi invece conviene lavorare per le amministrazioni pubbliche.

5) Favorire l’occupazione femminile con agevolazioni fiscali quali le aliquote rosa per le donne che lavorano. L’occupazione femminile in Italia è la più bassa d’Europa.

6) Riformare con equità le pensioni di anzianità (oltre all’aumento dell’età pensionabile annunciato da Berlusconi) e prevedere, con la dovuta gradualità, che si possa lasciare il lavoro solo quando si raggiungono i requisiti per una pensione di vecchiaia o i massimi contributivi. Lo scorso anno l’Inps ha liquidato 200 mila nuove pensioni di vecchiaia e un numero simile (175 mila) di nuove pensioni di anzianità. Ma l’importo medio di un’anzianità è di 1.677 euro, contro 602 euro di una pensione di vecchiaia.

7) Riforma della giustizia civile che accorci i suoi tempi, oggi glaciali, uno dei maggiori ostacoli, soprattutto per i giovani imprenditori. In un articolo pubblicato su questo giornale il 5 giugno abbiamo fatto proposte concrete sull’organizzazione del lavoro dei giudici per raggiungere questo obiettivo a costo zero.

8) Eliminare alcuni dei privilegi garantiti agli ordini professionali. Aprire ai privati la gestione dei servizi pubblici locali (per esempio gestione dei rifiuti). Liberalizzare i mercati, partendo da ferrovie, poste ed energia.

9) Allargare la base imponibile riducendo l’evasione per poter abbassare le aliquote: niente condoni, perché i condoni sono un invito a evadere il fisco. Vincolarsi per legge a destinare le maggiori entrate derivanti dal recupero dell’ evasione unicamente alla riduzione delle aliquote fiscali, in particolare sul lavoro, con una specifica attenzione a quello femminile.

10) Dimezzare i costi della politica, nel vero senso della parola, cioè una riduzione del cinquanta per cento. Ciò non avrebbe un effetto macroeconomico diretto ma darebbe un importante segnale politico di svolta.

Dal punto di vista del metodo bisogna abbandonare la concertazione. Non è possibile che un governo debba decidere qualunque riforma intorno a un tavolo (reale o virtuale) in cui i difensori dei privilegi che quella riforma taglierebbe possono fare proposte alternative e contrattarle con il governo. Infine rimane il problema di «quale» governo abbia il coraggio di fare tutte queste cose. Berlusconi ha una grande occasione per dare un colpo d’ala al proprio governo. Oppure serve una grande coalizione? O un governo tecnico? Non siamo politologi e non lo sappiamo, ma di una cosa siamo convinti: se non si sblocca l’impasse in cui siamo caduti, se neppure il baratro cui ci stiamo affacciando spaventa questa classe politica, allora siamo veramente nei guai. E con noi l’Europa.

Alberto Alesina
Francesco Giavazzi
24 ottobre 2011 09:05
www.corriere.it

Re: In pensione a 67 anni, abolite le pensioni di anzianità

MessaggioInviato: 24/10/2011, 15:47
da cardif
Vabbè, quella dei 67 anni è una bufala.
In Germania è stato fatto: uomini e donne oggi vanno in pensione di vecchiaia a 65 anni (uomini anche a 63 con minimo 35 anni di contributi; donne anche a 60 anni con 15 di contributi, che sarebbero pensioni di anzianità). Per i nati dal 1959 in poi l'età pensionabile sarà di 66 anni (quindi nel 2025) e 67 anni (dal 2033 in poi).
Nelle altre nazioni no.
Ma il problema è che chiedono all'Italia di ridurre il debito pubblico: quanto incide l'aumento della sola età pensionabile sulla sua riduzione? Si vuol svuotare il mare del debito pubblico col cucchiaino?
Nel bilancio dell'Inps è scritto: "Le prospettive finanziarie per quanto riguarda il 2011 sono da ritenersi positive soprattutto grazie all’applicazione della L. 122/2010 ed ai consistenti risparmi preventivati. In materia di pensionamento tale legge ha previsto un nuovo sistema di decorrenze con l’introduzione delle cosiddette “finestre mobili” che spostano in avanti il momento della quiescenza effettiva di dodici mesi per i dipendenti e di diciotto mesi per gli autonomi, con conseguente risparmio dal lato delle uscite per prestazioni pensionistiche. Tali risparmi sono da considerare strutturali e saranno incrementati negli anni a venire. Allo stesso tempo, a partire dal 1° gennaio 2011, continua la progressione del sistema delle “quote” (somma di età anagrafica e anni di contribuzione) per l’accesso alla pensione di anzianità".
Il ché conferma quello che già si era capito dal 1997 (vedi Relazione Commissione Onofri) che: " ... è difficile non vedere i passi avanti che la riforma previdenziale del 1995 ha permesso sotto il profilo dell'immunizzazione del sistema previdenziale..." e: "Gli effetti finanziari derivanti dalle misure citate potrebbero consolidare strutturalmente il sistema pensionistico a regime".
I trasferimenti dal bilancio dello Stato all'Inps vanno sul capitolo delle politiche sociali (welfare) che non hanno a che vedere con le pensioni contributive. Queste sono calibrate su quanto uno versa (e che riprende se campa), e quindi lo Stato non ci rimette niente di suo dalla fiscalità generale.
Se si vuol ridurre la spesa sul welfare è un altro conto, ma lo si dica. Non è che si dovrà lavorare di più (non liberando posti di lavoro) per compensare questa spesa, percependo la pensione per meno anni. Col sistema contributivo chi lavora di più percepirà una pensione più alta, e, se il calcolo è equo, dovrebbe riavere ciò che ha versato e non liberare risorse per altri impieghi.
I conti previdenziali si metteranno a posto: col sistema contributivo e con la riduzione gà apportata ai coefficienti di trasformazione del montante dei versamenti, si sarà costretti ad andare in pensione quanto più tardi possibile per avere una pensione più alta (a meno che uno non abbia altre risorse; ma quanti sono?). Oltre all'altra riduzione di spesa che deriverà dalla revisione dei coefficienti in base all'aumento della speranza di vita (che è un altro imbroglio, secondo me).
Si dovrebbero regolarizzare i circa tre milioni di lavoratori irregolari, piuttosto. Ma questo costa alla società, perciò non si fa.
Maroni, contrario, ha detto che "il sistema italiano è in equilibrio ed è la Commissione europea che lo dice".
Altre sono le strade per ridurre il debito e il disavanzo, secondo me. Alcune scritte nell'articolo precedente.
Insomma, questa di Berlusconi mi pare la solita iniziativa propagandistica del Governo del fare chiacchiere.

Re: In pensione a 67 anni, abolite le pensioni di anzianità

MessaggioInviato: 24/10/2011, 16:35
da Iafran
cardif ha scritto:Insomma, questa di Berlusconi mi pare la solita iniziativa propagandistica del Governo del fare chiacchiere.

Si è fermato a 67, ma può andare ancora oltre ... 70, 75 e se non bastasse ... 80, 90 ...
Purché si presenti come il "Number One" dell'Italia (Italietta o Italiuccia, non importa)!

Re: In pensione a 67 anni, abolite le pensioni di anzianità

MessaggioInviato: 24/10/2011, 16:47
da franz
cardif ha scritto:Vabbè, quella dei 67 anni è una bufala.
In Germania è stato fatto: uomini e donne oggi vanno in pensione di vecchiaia a 65 anni (uomini anche a 63 con minimo 35 anni di contributi; donne anche a 60 anni con 15 di contributi, che sarebbero pensioni di anzianità). Per i nati dal 1959 in poi l'età pensionabile sarà di 66 anni (quindi nel 2025) e 67 anni (dal 2033 in poi).
Nelle altre nazioni no.

Come no?
Vedi qui: http://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q= ... rg&cad=rja

e anche qui http://www.lastampa.it/redazione/cmsSez ... girata.asp e anche qui http://www.linkiesta.it/pensioni