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DEBITI FACILI, PREVISIONI SBAGLIATE

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

DEBITI FACILI, PREVISIONI SBAGLIATE

Messaggioda ranvit il 29/08/2011, 10:50

http://www.corriere.it/editoriali/11_ag ... 16f7.shtml


DEBITI FACILI, PREVISIONI SBAGLIATE
Un tracollo ben preparato

Tutti gli economisti, o quasi tutti, sostengono che la salvezza sta nella «crescita». Perché il mondo occidentale non cresce più (in nessun senso della parola). La sola crescita globale è stata, da un secolo a questa parte, quella della popolazione. Oggi siamo 7 miliardi, forse arriveremo a 9 o anche a 10. E di tanto cresce la popolazione, di altrettanto (se non più) crescono i problemi che la crescita economica dovrebbe risolvere. Problemi che oramai sono di «grande depressione». E problemi che le ricette degli economisti non sembrano in grado di risolvere. Forse perché sono ricette che ci hanno fatto sbagliare previsioni e terapie da almeno mezzo secolo a questa parte. Perché da mezzo secolo a questa parte gli economisti ci hanno incoraggiato a spendere più di quanto guadagniamo, creando così un progresso economico fondato sul debito. Il debito pubblico che oggi assilla tutti (anche se alcuni più, alcuni meno) nasce così: dallo Stato che spende e spande, che elargisce più di quanto incassa.

Negli Stati Uniti, per decenni, l'indicatore di una economia che «tira» è stato la consumer confidence , la fiducia del consumatore di poter spendere non sui soldi che si hanno ma sui soldi che verranno. Un altro problema delle società industriali avanzate è che alla fine le macchine «disoccupano». Certo, all'inizio creano occupazione per creare le macchine; ma poi, alla lunga, finisce che sono le macchine che lavorano per l'uomo e che lo sostituiscono. Questo problema è stato oscurato dalla teoria (eminentemente sociologica) che la società post industriale era, e doveva diventare, una «società dei servizi». Certo, in parte sì. Ma in parte la società dei servizi è diventata sovrappopolata e parassitaria perché serve a colmare il buco della disoccupazione crescente. Il nostro Sud è un magnifico esempio di politica che diventa strumento di pubblico impiego.

Il sistema che sono andato descrivendo era destinato a crollare. E difatti sta crollando. L'aggravante è poi stata la globalizzazione. Nel 1993 scrivevo che a parità di tecnologia i Paesi poveri a basso costo di lavoro erano destinati a togliere lavoro alla manodopera dei Paesi ricchi. Invece gli economisti hanno inneggiato alla globalizzazione come nuovi mercati di espansione e di vendita. È finita, per ora, che la Cina è diventata la cassaforte che sostiene il debito pubblico degli Stati Uniti, e che sono i cinesi che esportano più di noi.

Ci sono, infine, le malefatte dei banchieri e del loro avventurismo speculativo con i soldi degli altri. Hanno cominciato a elargire mutui subprime e cioè insufficientemente garantiti. E poi si sono buttati sui derivati, una diavoleria escogitata da due matematici che nemmeno i banchieri né i loro economisti hanno ben capito. Il che non toglie che siano riusciti a inondare il mondo con un nuovo tipo di pericolosa spazzatura.

Così oggi si scopre che abbiamo consumato le risorse per stimolare la ripresa, la crescita, senza che le nostre economie ripartano, senza che ci sia ripresa. Anche la locomotiva tedesca sembra che si sia fermata, la disoccupazione giovanile è altissima un po' dappertutto, e non può essere assorbita da impieghi burocratici che già soffrono di elefantiasi.

Sì, in Italia bisogna assolutamente ridurre in modo drastico un deficit che continua ad alimentare uno dei più alti debiti pubblici del mondo. Ma bisogna anche dire la verità, tutta la verità. Come ha ben dichiarato il presidente Napolitano: «La maggioranza ha nascosto la gravità della crisi». Berlusconi è bravo, bravissimo, come illusionista. Resta da scoprire se sa vedere e dire la verità.

Giovanni Sartori
29 agosto 2011 08:34
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Re: DEBITI FACILI, PREVISIONI SBAGLIATE

Messaggioda franz il 29/08/2011, 11:32

Una dimostrazione lampante che Sartori è un politogo e che di economia capisce poco o nulla. E ci vado leggero per rispetto all'età.
Se la popolazione è cresciuta e siamo 7 miliardi, è segno che è cresciuta l'economia, soprattutto nei paesi in via di sviluppo (BRIC e compagnia).
Il fatto poi che alla fine le macchine «disoccupano» è una solenne castroneria, magari apprezzabile in una discussione da bar ma indecente da chi pretende di parlare seriamente di economia.
Per fortuna alla fine Sartori torna a parlare di politica e tornando nel suo campo riesce finalmente e dire cose apprezzabili.
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Re: DEBITI FACILI, PREVISIONI SBAGLIATE

Messaggioda ranvit il 29/08/2011, 12:24

Scusa franz, ma come non condividere Sartori quando dice :

Perché da mezzo secolo a questa parte gli economisti ci hanno incoraggiato a spendere più di quanto guadagniamo, creando così un progresso economico fondato sul debito. Il debito pubblico che oggi assilla tutti (anche se alcuni più, alcuni meno) nasce così: dallo Stato che spende e spande, che elargisce più di quanto incassa.

Negli Stati Uniti, per decenni, l'indicatore di una economia che «tira» è stato la consumer confidence , la fiducia del consumatore di poter spendere non sui soldi che si hanno ma sui soldi che verranno. Un altro problema delle società industriali avanzate è che alla fine le macchine «disoccupano». Certo, all'inizio creano occupazione per creare le macchine; ma poi, alla lunga, finisce che sono le macchine che lavorano per l'uomo e che lo sostituiscono. Questo problema è stato oscurato dalla teoria (eminentemente sociologica) che la società post industriale era, e doveva diventare, una «società dei servizi». Certo, in parte sì. Ma in parte la società dei servizi è diventata sovrappopolata e parassitaria perché serve a colmare il buco della disoccupazione crescente. Il nostro Sud è un magnifico esempio di politica che diventa strumento di pubblico impiego.


E' un dato di fatto! Nel mio piccolo (ma credo anche nel tuo e in quello di qualsiasi persona dotata di buonsenso, spendere "i soldi che verranno") non è mia abitudine. Purtroppo pero' è l'abitudine di tanti, troppi.

La crescita in assoluto puo' anche essere costantemente perseguita, direi che è quasi fisiologica e connaturata all'uomo, ma c'è un problema di misura! Se si esagera, come si è fatto, si entra nel circolo del debito crescente. Di tutti e degli Stati.
Il risultato non puo' che essere lo scoppio di una bolla, e poi di un'altra etc etc. Con tutti i drammi umani che ne conseguono.

Insomma forse Sartori ha calcato un po' la mano ma la critica alla crescita permanente e smisurata è reale.
Vittorio

Ps Immagino che Flaviomob sarà sorpreso da questa mia :D
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Re: DEBITI FACILI, PREVISIONI SBAGLIATE

Messaggioda franz il 29/08/2011, 13:43

ranvit ha scritto:Scusa franz, ma come non condividere Sartori quando dice :

[i]Perché da mezzo secolo a questa parte gli economisti ci hanno incoraggiato a spendere più di quanto guadagniamo, creando così un progresso economico fondato sul debito. Il debito pubblico che oggi assilla tutti (anche se alcuni più, alcuni meno) nasce così: dallo Stato che spende e spande, che elargisce più di quanto incassa.


Forse tu e Sartori confondete gli economisti con certi analisti finanziari, con la pubblicità che invita a spendere, con le pressioni degli industriali verso la spesa dei prorpi prodotti. O con l'ottimismo di certi politici, sotto i consigli di certi "esperti" in "politica economica". Un po' come confondere il medico serio con certi santoni e guru. Capita. Soprattutto se uno vuole sentire certi consigli gratuiti (ed interessati) sulla pranoterapia e sta alla larga dal medico serio che consiglia terapie radicali. Le previsioni le fanno gli analisti, non gli economisti.
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Re: DEBITI FACILI, PREVISIONI SBAGLIATE

Messaggioda ranvit il 29/08/2011, 16:34

Di certo non confondo quando vedo persone che, per "apparire" come suggerito dalla mentalità criticata da Sartori (e da me...), con finanziamenti o prestiti (perchè non hanno i soldi e hanno anche un lavoro poco remunerato) comprano un cellulare ogni tre mesi, o un Suv perchè fa "figo", o non si perdono un concerto delle varie star a 40 o 60 euro a persona, o la partita amichevole fra Juventus e Betis Siviglia (qua a Salerno 10 giorni fa), o si fanno il veglione di S.Silvestro a 100 euro a testa.
Di questo si parlava nell'articolo di Sartori. Persone fisiche che, invogliate da un certo mondo di arruffapopoli (fatto di analisti finanziari e economisti e pubblicitari e promotori finanziari, etc.... ), determinano e hanno determinato una enorme massa di debiti globale (pubblici e/o privati) in cui sguazzano i "gatto e la volpe" della speculazione finanziaria.

E come se non bastassero tutti questi imbecilli, cialtroni e plebei, si sono aggiunti gli altrettanto imbecilli, cialtroni e plebei di politici portando gli Stati a spendere e spandere.

Di questo si parlava....che minchia c'entra confondere gli analisti con gli economisti (termine immagino usato in senso lato da Sartori)?

Vittorio
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Re: DEBITI FACILI, PREVISIONI SBAGLIATE

Messaggioda trilogy il 29/08/2011, 17:47

ranvit ha scritto:http://www.corriere.it/editoriali/11_agosto_29/un-tracollo-ben-preparato-giovanni-sartori_d8446e96-d1fc-11e0-a205-8c1e98b416f7.shtml


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Giovanni Sartori
29 agosto 2011 08:34


I derivati non sono stati inventati da due matematici. Esistono da secoli e in pratica li hanno inventati i mercanti di prodotti agricoli. Forse si riferisce a Black e Scholes che hanno messo a punto la formula per calcolare il prezzo delle opzioni nel 1973. Ma è una cosa molto differente. Penso che nell'articolo di Sartori ci sia un po' di confusione.

storia: http://binarelli.interfree.it/cnc/storia.htm
Ultima modifica di trilogy il 29/08/2011, 18:02, modificato 1 volta in totale.
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Re: DEBITI FACILI, PREVISIONI SBAGLIATE

Messaggioda franz il 29/08/2011, 17:56

ranvit ha scritto: ...comprano un cellulare ogni tre mesi, o un Suv perchè fa "figo", o non si perdono un concerto delle varie star a 40 o 60 euro a persona, o la partita amichevole fra Juventus e Betis Siviglia (qua a Salerno 10 giorni fa), o si fanno il veglione di S.Silvestro a 100 euro a testa.

Notoriamente prima di fare questi acquisti ogni consumatore si rivolge ad un economista ;)
In senso lato, uno che si è laureato in filosofia non è un filosofo.
E non tutti i laureati in economia sono economisti.
Vero che come per la filosofia, ci sono varie scuole di pensiero per cui ci sono economisti che dicono una cosa ed altri che dicono l'opposto. Non per questo tutte le previsioni sono sbagliate. ma molte si. Come per i politologi.
E per questo Sartori è stato già spernacchiato in passato per aver detto (e ripetuto) quelle castronerie.

http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/1096
http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/2274

Piu' precisamente, colui (Sartori) che si lamenta che gli economisti non hanno mai previsto nulla, ha mai previsto qualche cosa?
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Re: DEBITI FACILI, PREVISIONI SBAGLIATE

Messaggioda ranvit il 29/08/2011, 19:26

Piu' precisamente, colui (Sartori) che si lamenta che gli economisti non hanno mai previsto nulla, ha mai previsto qualche cosa?


Ognuno fa il suo mestiere....gli economisti dovrebbero prevedere come andrà l'economia....o no? ;)

Poi ognuno puo' prevedere come andranno le cose di tutti, gli economisti, Sartori, Tu, Io, quelli di noisefromamerica, etc
E qui sono cazzi! Sbagliamo tutti! :D
Come vanno le cose si sa solo.....dopo! :D

Insomma, in senso lato, possiamo affermare che diciamo tutti un mare di cazzate! :lol:


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Re: DEBITI FACILI, PREVISIONI SBAGLIATE

Messaggioda franz il 29/08/2011, 22:22

ranvit ha scritto:Insomma, in senso lato, possiamo affermare che diciamo tutti un mare di cazzate! :lol:

Certo! Potenzialmente tutti possiamo dirle.
Concretamente se uno dice "La sola crescita globale è stata, da un secolo a questa parte, quella della popolazione." non è un cazzata potenziale ma una reale e galattica.
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Re: DEBITI FACILI, PREVISIONI SBAGLIATE

Messaggioda flaviomob il 31/08/2011, 16:33

C'è chi parla di decrescita felice, chi invece parla di sviluppo sostenibile. Certamente la "crescita" come l'abbiamo considerata fino ad oggi (sfruttamento di risorse non rinnovabili, CO2 e inquinamento, continua ricerca di plusvalore infinito) non è più pensabile, pena la fine del pianeta.

I derivati sono strumenti da regolamentare con decisione: in un altro thread li abbiamo paragonati ad un'assicurazione sull'automobile, ma cosa succede se nessuno assicura più la propria automobile e tutti assicurano l'auto di un pazzo che continua a fare incidenti, per specularci? Molto probabilmente la compagnia di assicurazione fallisce, pochi si arricchiscono e molti finiscono con l'auto a pezzi senza un soldo!


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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