Pagina 1 di 2

La fabbrica di 800 operai che evade tutte le tasse

MessaggioInviato: 27/08/2011, 10:42
da ranvit
Il Nord-Est che secondo Castelli paga le tasse mentre il Sud le evde! :D


http://www.repubblica.it/economia/2011/ ... ef=HREC1-4


IL CASO
La fabbrica di 800 operai che evade tutte le tasse
La Guardia di Finanza ha scoperto 800 dipendenti irregolari e 1,3 miliardi occultati al fisco. Sotto accusa una big del settore conciario. Tutto parte da due tangenti per evitare gli accertamenti
di ROBERTO MANIA


ARZIGNANO, valle del Chiampo, distretto della concia, profondo nord-est, più o meno 25 mila anime, provincia di Vicenza, Italia. L'Italia laboriosa sì, ma che evade, che non vuole pagare le tasse e che fugge. L'Italia delle società fantasma, delle scatole cinesi, dei capitali all'estero. Del lavoro nero. La storia della Mastrotto scoperchiata da un'indagine della Guardia di Finanza è una storia tutta italiana. Del paese dall'evasione monstre da oltre 250 miliardi l'anno, dove chi evade è un furbo e non un mascalzone. E allora niente scontrini, niente fatture, niente dichiarazioni Iva. Niente tasse. Perché a questa Italia lo Stato non piace. Tanto ci sono gli altri che pagano. I fessi.

Ma la Mastrotto Group non è un'azienda qualunque. L'un per cento della produzione mondiale di pelle esce dagli stabilimenti vicentini, dove le Fiamme Gialle hanno scoperto 800 (dicasi 800) dipendenti irregolari. La Mastrotto, giro d'affari intorno al mezzo miliardo, fornisce Tod's e Ikea. La Mastrotto è globale perché sta anche in Brasile e Indonesia. Già, ma soprattutto nel Granducato del Lussemburgo e nell'isola di Man. Paradisi fiscali, si sa. Il sistema era di quelli sperimentati, oliato per anni, apparentemente perfetto: un reticolo di società europee, per sfuggire ai controlli del fisco italiano. Una società "madre" italiana che si appoggiava su due trust costituiti nell'isola irlandese che a loro volta transitavano attraverso quattro società in Lussemburgo. Due tangenti, però, hanno bloccato gli ingranaggi. Tangenti (da 300 mila e 60 mila euro) a funzionari dell'Agenzia delle entrate per tentare di impedire gli accertamenti. Che hanno portato al "bottino": 106 milioni di euro evasi, 1,3 miliardi di redditi occultati, un milione e mezzo di versamenti Irpef di contributi Inps non pagati per gli 800 dipendenti irregolari, tonnellate di pellame vendute in nero, per un valore intorno ai 10 milioni, Iva evasa per due milioni. I fratelli Bruno e Santo Mastrotto, che mezzo secolo fa hanno lasciato i campi e fondato il gruppo partendo da un capannone, dovranno rispondere di corruzione, evasione fiscale totale e lavoro nero. L'azienda ha parlato di cifre "sproporzionate", di non aver evaso, e di aver pagato in nero solo gli straordinari ("prassi diffusa nel territorio").

Storia italiana, dunque. Ma tace il presidente della Confindustria di Vicenza, Roberto Zuccato. La Mastrotto è una sua associata. Parla, invece, Massimo Calearo, vicentino, predecessore di Zuccato alla guida degli industriali locali, ora parlamentare "responsabile" dopo essere stato eletto nelle liste del Pd. Calearo conosce la famiglia Mastrotto. "Sono rimasto stupefatto", dice. Poi spiega che è in atto un passaggio generazionale. Che Chiara (figlia di Bruno) sta prendendo in mano le redini dell'azienda e che sia stata proprio lei a riconoscere "che non si poteva più andare avanti in quel modo". Sostiene Calearo: "Ha rotto un tabù". Che poi vuol dire accettare di pagare le tasse. "Sì - aggiunge -, ma quello della concia è un sistema che gira in quel modo". Non è il nord-est, insomma. Lo dice anche Daniele Marini, direttore della Fondazione Nord-Est: "Direi che non è proprio la norma. Anzi. Poi se vogliamo individuare delle spiegazioni, ma non delle giustificazioni, possiamo cercarle nella difficile competizione mondiale, negli alti livelli di tassazione e nella cultura delle piccole imprese a non aprirsi all'esterno".

Solo un paio d'anni fa, sempre ad Arzignano, c'era già stato il caso del super-evasore Andrea Ghiotto, considerato il re della frode fiscale nella "concia-connection". Ma Ghiotto andava in giro con belle donne, macchine di lusso. Insomma si faceva notare. I Mastrotto no. Vita discreta, villetta in collina. Nessuna ostentazione. Con la moglie di Bruno Mastrotto impegnata nel volontariato per aiutare l'integrazione dei bambini extracomunitari. "Danno milioni all'Africa!", dice Calearo. Potremmo dire che è proprio l'Italia dell'evasione. Come sosteneva ieri un lettore ("Coramedentro") sul sito del Giornale di Vicenza: "Basta girare per i bar di Arzignano in borghese per sapere quello che da noi tutti sanno ovvero che i grandi maestri dell'evasione sono loro assieme ai noti commercialisti del paese. Ovvero i più grandi gruppi conciari della valle e anche d'Italia. I piccoli si sono adeguati per restare sul mercato. Speriamo che le Fiamme gialle comincino a domandare anche alle aziende di prodotti chimici e ai tanti mediatori di pelli grezze e non, che da anni fanno tanto nero quanto i loro clienti. Torneremo alle filande! E smettetela, cari concittadini, di prendervela con il Ghiotto e continuare e salutare e riverire migliaia di disonesti che conosciamo tutti. Suvvia...". Suvvia.

(27 agosto 2011)

Re: La fabbrica di 800 operai che evade tutte le tasse

MessaggioInviato: 27/08/2011, 14:21
da franz
ranvit ha scritto:Il Nord-Est che secondo Castelli paga le tasse mentre il Sud le evde! :D

Non so cosa spacci Castelli ma la realtà è che il nord evade per un 15-18% mentre il centro ed il sud evadono per un 45-50%, con punte in alcuni settori (agricoltura ed edilizia) del 95%.
Il fatto che si scopra evasione al Nord non smentisce e non giustifica l'evasione al Sud.
E viceversa, of course.

Re: La fabbrica di 800 operai che evade tutte le tasse

MessaggioInviato: 27/08/2011, 16:54
da ranvit
Indubbiamente franz!

Ma l'evasione è legata semplicemente alle possibilità di....praticarla :D .

E' come la storia dei dipendenti che non possono evadere mentre gli autonomi si.

Al Sud è piu' facile perchè le classi dirigenti sono le prime a praticarla :D .
Al Sud viene richiesto solo di votare per i Partiti di governo :D

Comunque, il paragone andrebbe fatto sui valori assoluti. Non in percentuale...

Vittorio

Re: La fabbrica di 800 operai che evade tutte le tasse

MessaggioInviato: 27/08/2011, 18:52
da franz
ranvit ha scritto:Ma l'evasione è legata semplicemente alle possibilità di....praticarla :D .

E' come la storia dei dipendenti che non possono evadere mentre gli autonomi si.

Al Sud è piu' facile perchè le classi dirigenti sono le prime a praticarla :D .

Sfatiamo la santificazione dei dipendenti.
Magari il primo lavoro è fatto da una parte in busta ed una parte "fuori busta".
Negli anni 70 era la norma nel terziario (70% del PIL).
Magari il primo lavoro è regolare ma il secondo lavoro (e il terzo) no.
Cosi' il dipendente pubblico alle 14 ha finito e comincia a lavorare in nero.
Cosi' il disoccupato arrotonda con i lavoretti, senza dichiararli.
Cosi' come molti pensionati arrotondano senza dichiarare (non potrebbero)
In tutto fa un esercito di tra i 7 e gli 11 milioni.
Non sono tutti salumieri, avvocati e dentisti, of course.

Re: La fabbrica di 800 operai che evade tutte le tasse

MessaggioInviato: 27/08/2011, 21:34
da ranvit
Questa è una tua fissa!!!
Ma tu credi davvero che la gran parte dei lavoratori dipendenti facciano anche un secondo lavoro....e magari un terzo? :D
Io non conosco nessuno che lo fa!
Ma guarda che la gente ha anche altro da fare nella vita :D

Che ci sia qualcuno che lo fa, per sopravvivere, d'accordo. Ma credi davvero che il problema dell'evasione sia questo o quanto meno che sia comparabile a quello degli autonomi? :D


E torniamo al Sud e al Nord: quanto evade in valore assoluto il Nord? E il Sud?

Re: La fabbrica di 800 operai che evade tutte le tasse

MessaggioInviato: 27/08/2011, 22:38
da franz
ranvit ha scritto:Questa è una tua fissa!!!
Ma tu credi davvero che la gran parte dei lavoratori dipendenti facciano anche un secondo lavoro....e magari un terzo? :D

su 25 milioni, basta che 7 milioni lo facciano ed è "una gran parte".
Ma credi veramente che il 25% del PIL sia fatto da 4 gatti?
È chiaro che è un fenomeno di massa. Naturale che essendo il netto in busta cosi' basso, se cerchi di arrotondare in nero con altri lavori.

Quanto ai valori assoluti, diciamo che se al Sud tutto il sommerso emergesse, sarebbe ricco come il nord.

Vedere questa mappa
http://www.corriere.it/economia/11_apri ... ndex.shtml

Vedere anche queste "tre cose ovvie sull'evasione fiscale":
http://www.noisefromamerika.org/index.p ... ne_fiscale

Naturalmente i valori assoluti hanno poco senso, perché per esempio sarebbe difficile comparare l'evasione lombarda con quella della valle d'aosta. Ha piu' senso usare riferimenti percentuali, oppure se uno è proprio interessato ai valori assoluti, fare il calcolo procapite. Cosi' per esempio si puo' verificare che il 18% di evasione in lombardia pesa 6000 euro a testa mentre il 50% in campania ne vale 8000. Una volta sommato il sommerso ai due dati procapite netti, e fatta la tara al diverso costo della vita, i due redditi procapite PPP lombardo e campano sono molto simili. In realtà il calcolo non è facile da fare perché se tutti pagassero le imposte i prezzi aumenterebbero. E aumenterebbero molto al sud, dove appunto ora sono mediamente piu' bassi del 25-30%.

Re: La fabbrica di 800 operai che evade tutte le tasse

MessaggioInviato: 28/08/2011, 8:42
da ranvit
Mi spiace, ma ti sbagli franz!

1) Dove l'hai letto che ci sono 25 milioni di lavoratori dipendenti? Di cui poi 7 farebbero il secondo ed il terzo lavoro?

2) I valori assoluti contano eccome perchè, al di là del maggiore danno nazionale da parte del valore assoluto piu' alto, nel caso di minore testimoniano la situazione di difficoltà economica delle persone e la relativa maggiore spinta ad evadere.

E chiariamo un concetto : non sono mica un difensore degli evasori...


Vittorio

Re: La fabbrica di 800 operai che evade tutte le tasse

MessaggioInviato: 28/08/2011, 8:54
da franz
ranvit ha scritto:Mi spiace, ma ti sbagli franz!

1) Dove l'hai letto che ci sono 25 milioni di lavoratori dipendenti? Di cui poi 7 farebbero il secondo ed il terzo lavoro?

2) I valori assoluti contano eccome perchè, al di là del maggiore danno nazionale da parte del valore assoluto piu' alto, nel caso di minore testimoniano la situazione di difficoltà economica delle persone e la relativa maggiore spinta ad evadere.

E chiariamo un concetto : non sono mica un difensore degli evasori...


Vittorio

25 milioni sono i lavoratori, non i "dipendenti" e la stima degli addetti al sommerso va da 6.6 a 11.4 milioni
Fonte: Prof. Schneider dell' Uni di Linz, dipartimento economia.
Chiaramente non vuol dire che tutte quelle persone lavorano in nero al 100% ma che sono coinvolte in qualche modo con lavoretti o secondi lavori. Comunque se il 25-30% del PIL è in nero (primario, secondario e terziario) significa che questo coinvolge fortemente come minimo tra 7 o 8 milioni di persone e tocca anche altri milioni per piccole cose.
Nemmeno io difendo gli evasori ma so che l'evasione al nord è in linea con le medie europee (15-18%) perché troviamo dati simili in Francia e Germania (il minimo è il 10% e lo troviamo solo in Austria, Svizzera e USA) mentre il dato rilevante è a sud. Concordo perfettamente con te sul fatto che cio' indichi " la situazione di difficoltà economica delle persone e la relativa maggiore spinta ad evadere" ma proprio per questo la lotta all'evasione non è un'operazione di polizia a suon di codice penale ma deve tendere a cambiare le basi economiche (create da uno stato inefficiente, burocratico, oneroso e spendaccione) che creano le difficoltà di cui parli.

Re: La fabbrica di 800 operai che evade tutte le tasse

MessaggioInviato: 28/08/2011, 10:00
da ranvit
Bene la parte finale del tuo scritto.

Ma si stava discutendo dei lavoratori dipendenti che farebbero, in massa secondo te, il secondo o terzo lavoro.
I sette milioni di lavoratori in nero sono invece in stragrande maggioranza persone che fanno solo lavoro nero.

Re: La fabbrica di 800 operai che evade tutte le tasse

MessaggioInviato: 28/08/2011, 11:04
da franz
ranvit ha scritto:Bene la parte finale del tuo scritto.

Ma si stava discutendo dei lavoratori dipendenti che farebbero, in massa secondo te, il secondo o terzo lavoro.
I sette milioni di lavoratori in nero sono invece in stragrande maggioranza persone che fanno solo lavoro nero.

Probabilmente c'è un equivoco ma credo si possa chiarire in fretta.
Da un lato è vero il fatto del doppio lavoro (il secondo in nero) per certi lavoratori statali che finiscono alle 14, cosi' come certi lavoretti (ripetizioni degli insegnanti) ma non ho letto stime che mi diano dati da riferire.
Poi c'è anche l'evasione del professionista e del commerciante, del lavoratore autonomo, dell'artigiano.
Ci sono pero' settori interi (notoriamente agricoltura ed edilizia) che vivono di nero, soprattutto al Sud. E li' chi evade tasse e contributi sul pomodoro e la zucchina, sul mattone ed la malta, sono lavoratori. Lavoratori che diversamente sarebbero dipendenti, soprattutto nell'agricoltura. Nell'edilizia invece ci sono anche molti lavororatori autonomi ma teniamo presente che la parte del leone la fanno i dipendenti (nel senso che al nero o al sole sono "alle dipendenze di"....).
Il "totalmente al nero" secondo ISTAT sarebbero 3 milioni ma se tre milioni di persone da sole fatturassero 1/4 o 1/3 di PIL sarebbero dei campioni di produttività. Chiaro che la mole di addetti al sommerso è molto piu' grande, proprio perché gran parte è fatta da piccole evasioni.

Segnalo questi dati ISTAT http://www.personeoneste.it/Lavoro-nero ... istat.html
Il 20% del totale stimato da ISTAT lavora nell'agricoltura e nelle costruzioni. Solo l'8% nell'industria (come la fabbrica che ha orginato questo thread e che riguarda dei "dipendneti") mentre tuttto il resto (72%) è terziario di vario tipo. La mia osservazione è che dietro questo 72% si nascondono molti piu' "dipendenti" che hanno già una facciata di lavoro alla luce del sole (e quindi possono giustificare il fatto di avere reddito) di quanto non si pensi.
E se lavorano in nero, non te lo vengono certo a dire.