La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

...e la Robin Tax (che è?)?

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

...e la Robin Tax (che è?)?

Messaggioda ranvit il 24/08/2011, 13:06

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 08454.html




Milano in testa a Europa (+1,2%) con Fiat e Enel Gp
Tokyo chiude a -1,07%, pesa bocciatura Moody's
24 agosto, 12:05


MILANO - Tornano gli acquisti a Piazza Affari in una seduta contraddistinta da un elevato tasso di volatilita' e un basso livello di scambi. Il Ftse Mib sale dell'1,25% e il Ftse All Share dell'1,10%, facendo del listino milanese il migliore in Europa. Guida i rialzi Enel Green Power (+5,29%), sostenuta dalle ipotesi di un allargamento della Robin Tax al settore delle autostrade e delle telecomunicazioni, con conseguente riduzione del balzello sull'energia.

La possibilita' premia anche Terna (+2,27%) e Snam rete Gas (+2,95%) mentre penalizza Atlantia (-3,27%) e Telecom (+2,55%). Acquisiti su Fiat (+3,80%) e Fiat Industrial (+2,48%), in linea con l'ottima seduta del comparto auto in Europa. Bene anche Finmeccanica (+3,62%), Italcementi (+3,44%) e Prysmian (+2,94%). Tra gli assicurativi in luce Mediolanum (+2,36%) e Generali (+1,44%), oggetto del rialzo del giudizio a 'buy' da parte di Kepler. Deboli le Popolari con Ubi (-0,85%) e il Banco Popolare (-0,79%) dopo che Jp Morgan ha tagliato le stime di utile nel prossimo trienno sul comparto a causa del rallentamento dell'economia italiana.

BORSA: TOKYO CHIUDE A -1,07%, PESA BOCCIATURA DI MOODY'S - La Borsa di Tokyo termina gli scambi in calo dell'1,07%, non lontano dai minimi intraday, scontando la bocciatura di Moody's del rating, portato da 'Aa2' ad 'Aa3'. L'indice Nikkei, dopo l'avvio in forte rialzo grazie ai solidi guadagni di Wall Street, ha progressivamente perso slancio, fino a passare in negativo e ad attestarsi nel finale a quota 8.639,61, con una perdita di 93,40 punti.

Anche se l'azione dell'agenzia internazionale non e' stata una sorpresa dopo il warning di maggio, le vendite hanno interessato comparti come istituti finanziari e banche, grandi detentori di titoli giapponesi. Moody' s nel suo provvedimento ha giustificato l'iniziativa con il pesante deficit di bilancio e il pesante accumulo di debito pubblico dopo la recessione globale del 2009.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: ...e la Robin Tax (che è?)?

Messaggioda trilogy il 24/08/2011, 14:27

facendo circolare ogni giorno rumors differenti sui settori che dovranno pagarla o meno si provocano enormi variazioni dei prezzi nei titoli coinvolti. Con un po' di "fortuna" c'è chi può guadagnare molto....... :roll:


Il corto circuito della Robin Tax
Il decreto legge 13/08/2011, n.138 prevede alcune novità in merito alla cosiddetta "Robin Hood Tax": l'innalzamento dal 6,5% al 10,5% dell'aliquota addizionale Ires per le società operanti nel settore energetico per i periodi di imposta dal 2011 al 2013; l'estensione dell'addizionale Ires ai soggetti che svolgono attività regolate sia nel settore elettrico che in quello del gas (trasmissione/dispacciamento e distribuzione) col divieto di traslazione di tale imposta ai clienti finali;l'estensione di predetta addizionale anche ai soggetti che producono elettricità da biomasse e fonte solare-fotovoltaica o eolica, finora esclusi; la riduzione della soglia di fatturato che determina l'assoggettamento all'imposta (da 25 a 10 milioni).

La Robin Hood Tax è stata introdotta nel giugno 2008, e la situazione attuale, almeno per quanto riguarda i fondamentali economici, è profondamente diversa. In più, l'estensione di tale imposta anche ad attività regolate, ne cambia la ratio, considerato che i risultati di tali attività non risentono in alcun modo delle dinamiche speculative dei mercati petroliferi. Infatti, non si colpiscono più i presunti windfall profit degli operatori energetici, ma soggetti operanti in settori regolati le cui entrate non hanno alcun collegamento col prezzo delle materie prime e che anzi vedono i propri introiti fissati da un organismo terzo, l'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas. Come noto, infatti, le imprese operanti nel settore della distribuzione e del trasporto di gas ed energia elettrica vedono remunerata la propria attività attraverso una tariffa i cui principi sono fissati inderogabilmente dalla legge 481 del 1995 la quale stabilisce tra le altre cose che: il criterio tariffario sia trasparente, certo e predeterminato; la tariffa remuneri il capitale investito e garantisca altresì una remunerazione efficiente dei costi di gestione, tra i quali ricadono ovviamente anche gli oneri fiscali, coperti attraverso una maggiorazione del tasso di remunerazione del capitale investito - cosiddetto WACC pre-tax - che tiene conto dell'effetto complessivo dell'aliquota fiscale pagata sull'utile ante imposte.

Tutto ciò trova fondamento anche nella legislazione comunitaria laddove la direttiva 2009/72 stabilisce che le tariffe di accesso alla rete devono essere cost-reflective (articolo 37.comma 6). In un simile contesto, dunque, appare evidente che qualsivoglia "erosione" dei margini così garantiti dalla tariffa viola, prima ancora che la relativa disposizione legislativa di riferimento, la logica e la finalità della tariffa stessa, determinando una inevitabile contrazione degli investimenti sia in nuova infrastruttura che in ammodernamento e manutenzione di quella esistente.
Risulta quindi chiaro il corto circuito in atto e pertanto appare di difficile sostenibilità, a fronte di eventuali ricorsi da parte degli operatori (anche in sede europea), il divieto di traslazione sui clienti finali, che nelle intenzioni del legislatore precluderebbe all'Autorità di ri-determinare le tariffe in modo tale da riconoscere alle imprese le imposte pagate allo Stato: il rischio reale è quindi quello di defatiganti contenziosi.

Volgendo infine l'attenzione sui termini economici della misura, ossia sull'impatto della nuova Robin Tax per il bilancio dello Stato, si evidenzia quanto segue: o gli introiti attesi paiono del tutto sottostimati; o è assente una valutazione degli effetti sui titoli e sul bilancio statale, essendo alcune delle società coinvolte (Enel, Eni, Snam, Terna) quotate e con partecipazione statale (perdita di capitalizzazione per il ministero dell'Economia al primo giorno di riapertura delle borse, come riportato dalla stampa, pari a circa 1,6 miliardi, superiore al gettito annuo atteso dall'imposta). O è assente, altresì, una valutazione dell'impatto sulla dividend policy delle società partecipate, che ridurrà notevolmente il vantaggio derivante alle casse pubbliche dal prelievo previsto dal decreto legge.

In conclusione, anche in una situazione drammatica come l'attuale, il fine di recuperare in tempi brevi e certi (dopo aver per anni colpevolmente sottovalutato i rischi della congiuntura) non può giustificare l'adozione di misure approssimative e pasticciate, che prefigurano rilevanti "rotture" di equilibri tra i poteri, pesanti contenziosi con il conseguente carico di incertezze, benefici economici inferiori a quelli che verrebbero apportati da un corretto sviluppo economico-finaziario del settore energia, esponendoci ulteriormente al rischio dell'abbandono del nostro Paese, sempre più inquadrato come affetto da un rapido e crescente rischio normativo-regolatorio da parte degli investitori nazionali ed internazionali.

* Gli autori sono ,rispettivamente, professore ordinario di Economia delle Imprese, Università di Verona, componente commissione Attività produttive della Camera; e ingegnere, partner di Cattaneo Zanetto & Co S.p.A.
http://www.ilsole24ore.com/art/commenti ... d=AabbqZyD
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58

Re: ...e la Robin Tax (che è?)?

Messaggioda franz il 15/05/2015, 15:43

Non sapevo che fosse stata dichiarata incostituzionale ....
Un ennesimo smacco per quell'incapace di Tremonti!


A2A, utile trim1 balza del 46,3% grazie ad abolizione Robin Tax
venerdì 15 maggio 2015 14:52

MILANO, 15 maggio (Reuters) - A2A ha chiuso il primo trimestre dell'anno con un utile netto di 117 milioni di euto in crescita del 46,3% rispetto allo stesso periodo 2014, mentre l'ebitda si attesta a 337 milioni, in salita del 10,5%, secondo un comunicato.

Il titolo ha accelerato la salita in Borsa perché i risultati sono ben sopra le attese degli analisti. Intorno alle 14,50 guadagna il 2,5% a 1,069 euro.

A fare da traino ai risultati anche il minor carico fiscale a partire dal 2015 conseguente all'abolizione della Robin Hood Tax, dichiarata illeggitimo dalla Corte Costituzionale e che fino alla fine dell'anno scorso impattava sugli utili delle società energetiche.

I ricavi scendono del 5% a 1.379 milioni. La posizione finanziaria netta è pari a 3.307 milioni da 3.363 milioni a fine 2014.

Quanto alle previsioni per l'anno, la società stima su base annua un Mol ed una posizione finanziaria netta in linea con i target individuati nel piano al 2019.

(Giancarlo Navach)

Sul sito http://www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su http://www.twitter.com/reuters_italia
http://it.reuters.com/article/italianNe ... 7A20150515

Cercando in rete ora vedo: http://ilmanifesto.info/robin-tax-illeg ... -miliardo/
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58


Torna a Economia, Lavoro, Fiscalità, Previdenza

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 10 ospiti

cron