Che cos'è la Tobin tax

http://www3.lastampa.it/economia/sezion ... tp/416039/
Economia
17/08/2011 -
Scheda - Che cos'è la Tobin tax
L'imposta sulle rendite finanziarie costruita su un "falso" storico
Evocata a più riprese, come spettro per alcuni, come toccasana secondo altri, la celebre Tobin Tax è stata periodicamente riesumata sotto forma di un’imposizione sulle transazioni finanziarie contro le speculazioni.
Battezzata così dallo statunitense premio Nobel per l’Economia James Tobin, questa tax - ma è più precisamente un’imposta - aveva come intento originario quello di colpire le transazioni internazionali valutarie per disincentivare, penalizzandole, le speculazioni a breve. Un’idea accantonata dopo la sua proposizione nel 1972, poi ripresa da diversi esponenti politici ed economisti di vari paesi.
Un’idea che naturalmente piacque alla sinistra più vicina ai movimenti no global (in Italia la caldeggiò tra gli altri, negli anni novanta, l’allora leader di Rifondazione Comunista Bertinotti). Ha vantato tra i suoi fan una composita schiera che andava dall’ex presidente brasiliano Lula al venezuelano Chavez, ma anche all’ex ministro delle Finanze britannico Gordon Brown. La verità è che il nome di questa "tax" risulta, anche oggi a seguito della proposta Merkel-Sarkozy, abusato oppure impropriamente attribuito.
Lo stesso suo "papà" James Tobin, scomparso nel 2002, prese un po' prima della morte le distanze da chi sventolava quel vessillo nel suo nome dicendo: «Non ho niente a che vedere con i sedicenti rivoluzionari antiglobalizzazione». L’imposta, egli corresse, nella sua formulazione originaria si applicava solo alle transazioni valutarie al fine di diminuire le fluttuazioni dei tassi di cambio. E tutti i soldi ricavati mica andavano ai governi, no, ma alla Banca Mondiale: per trasferirli in ultima analisi ai poveri del mondo. Non alle casse erariali. Quindi l’imposizione di cui si dibatte, per l’ennesima volta, oggi in Europa deve a rigore trovare un altro nome per non falsare la storia.
Economia
17/08/2011 -
Scheda - Che cos'è la Tobin tax
L'imposta sulle rendite finanziarie costruita su un "falso" storico
Evocata a più riprese, come spettro per alcuni, come toccasana secondo altri, la celebre Tobin Tax è stata periodicamente riesumata sotto forma di un’imposizione sulle transazioni finanziarie contro le speculazioni.
Battezzata così dallo statunitense premio Nobel per l’Economia James Tobin, questa tax - ma è più precisamente un’imposta - aveva come intento originario quello di colpire le transazioni internazionali valutarie per disincentivare, penalizzandole, le speculazioni a breve. Un’idea accantonata dopo la sua proposizione nel 1972, poi ripresa da diversi esponenti politici ed economisti di vari paesi.
Un’idea che naturalmente piacque alla sinistra più vicina ai movimenti no global (in Italia la caldeggiò tra gli altri, negli anni novanta, l’allora leader di Rifondazione Comunista Bertinotti). Ha vantato tra i suoi fan una composita schiera che andava dall’ex presidente brasiliano Lula al venezuelano Chavez, ma anche all’ex ministro delle Finanze britannico Gordon Brown. La verità è che il nome di questa "tax" risulta, anche oggi a seguito della proposta Merkel-Sarkozy, abusato oppure impropriamente attribuito.
Lo stesso suo "papà" James Tobin, scomparso nel 2002, prese un po' prima della morte le distanze da chi sventolava quel vessillo nel suo nome dicendo: «Non ho niente a che vedere con i sedicenti rivoluzionari antiglobalizzazione». L’imposta, egli corresse, nella sua formulazione originaria si applicava solo alle transazioni valutarie al fine di diminuire le fluttuazioni dei tassi di cambio. E tutti i soldi ricavati mica andavano ai governi, no, ma alla Banca Mondiale: per trasferirli in ultima analisi ai poveri del mondo. Non alle casse erariali. Quindi l’imposizione di cui si dibatte, per l’ennesima volta, oggi in Europa deve a rigore trovare un altro nome per non falsare la storia.