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Assegni sociali, allarme taglio 750mila senza pensione

MessaggioInviato: 26/07/2008, 19:34
da annalu
Da IlSole24ore:

Così si cancella l'assistenza
di Giuliano Cazzola

La fretta può giocare dei brutti scherzi, soprattutto quando è il pregiudizio dell'ideologia a metterci lo zampino. Così l'offensiva - scaturita dal profondo Nord contro i ricongiungimenti di cittadini comunitari allo scopo di percepire l'assegno sociale rischia di rivoltarsi contro gli italiani ultra 65enni privi di pensione e di altri redditi.

Durante l'iter legislativo alla Camera al requisito del soggiorno legale (per almeno 5 anni) si sono aggiunti quelli diun'attività lavorativa per almeno un decennio e di un reddito pari all'importo dell'assegno sociale, per almeno un decennio, nel territorio nazionale. Il che non solo snatura il profilo assistenziale dell'assegno sociale (una prestazione che tutela gli anziani indigenti, ai sensi dell'art.38 comma 1 della Costituzione), ma l'inasprimento dei criteri mette in difficoltà anche gli italiani bisognosi di assistenza, dal momento che le regole valevoli per i cittadini comunitari devono essere applicate anche a loro (e viceversa). Sarà il caso, allora, che il Senato corregga questo evidente errore, ripristinando il criterio del soggiorno o della residenza, magari prevedendo periodi più lunghi dei cinque anni inizialmente previsti.

Sarà comunque un problema controllare la mobilità delle persone in ambito comunitario. Ma parlare di attività lavorativa continuativa (a fronte della quale vanno pagati i contributi obbligatori) non ha senso quando si tratta, come nel caso dell'assegno sociale, di una prestazione assistenziale. Soprattutto, però, sarebbe il caso di ridimensionare sul piano culturale quando si tratta di stranieri e di immigrazione - degli idola tribus non sempre razionali. Gli immigrati non rubano il lavoro a nessuno, ma nella stragrande maggioranza dei casi svolgono mansioni che la manodopera italiana rifiuta.

Vi sono interi comparti economici importanti per la nostra vita economica e sociale (sicuramente l'agricoltura, il turismo, le costruzioni, tra qualche anno persino l'industria manifatturiera) che senza l'apporto dell'immigrazione dovrebbero dare forfait per mancanza di addetti disponibili.
Tutto il settore dell'assistenza alle persone (non solo le badanti, ma anche il personale impiegato nelle Istituzioni) è in grado di operare solo grazie agli stranieri.

Tra qualche anno sarà unicamente la possibilità di assumere infermieri stranieri a consentire il funzionamento degli ospedali. Soprattutto, sono tanti i «diversi» che pagano i contributi e le tasse. Nel 2007 i lavoratori stranieri, censiti dall'Inps, erano poco meno di un milione 790mila (contro il milione 476mila dell'anno precedente), con un reddito imponibile superiore a 21 miliardi di euro (erano 18,4 miliardi nel 2006 e 16,7 miliardi nel 2005).


Che dire?
Lasceranno davvero morire di fame i nostri vecchietti senza reddito che non hanno un passato di lavoro...
Che so, le casalinghe per esempio?
Questi signori le cose di solito le fanno male deliberatamente, ma se si distraggono (spero sia questo il caso) le fanno ancora peggio!!!

annalu

Re: Assegni sociali, allarme taglio 750mila senza pensione

MessaggioInviato: 29/07/2008, 8:11
da franz
Un emendamento al decreto sulla manovra cancella i 400 euro di pensione
per casalinghe, suore, frati e persone indigenti dal gennaio 2009

Manovra, allarme assegni sociali
A rischio per gli anziani più poveri

La Lega aveva cercato di escludere gli extracomunitari
ma la modifica (almeno 10 anni di contributi) ha colpito tanta altra gente

di FRANCESCO MIMMO

ROMA - Casalinghe, anziani poveri, suore e frati: tra di loro ci sono quasi ottocentomila cittadini che rischiano di perdere la pensione sociale. L'assegno di assistenza (fino a 400 euro) che l'Inps eroga a chi ha un basso reddito è stato cancellato da un emendamento al decreto che contiene la manovra e se non ci saranno interventi correttivi salterà dal primo gennaio del 2009.

La norma è stata introdotta dalla Camera in sede di conversione del decreto che nel frattempo il governo ha "blindato" escludendo la presentazione di emendamenti nel passaggio al Senato. Dopo il caso precari, un altro intervento sul welfare che ha suscitato dure critiche.

La modifica è nata da una richiesta della Lega in chiave anti-immigrazione (per frenare i ricongiungimenti familiari), che ha portato il governo a prevedere che l'assegno sociale spetti solo a chi ha lavorato e versato contributi per 10 anni continuativi. Solo che nel calderone sono finite anche le casalinghe e altre categorie che, non avendo versato contributi, perderanno l'assegno. Dopo le dure critiche arrivate dall'opposizione, dal sindacato e dalle associazioni (dalle Acli è arrivato il primo allarme) il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha parlato di possibili modifiche. Ma non nel decreto per il quale il governo ha deciso di non presentare emendamenti. La "sede idonea" sarà il disegno di legge di accompagnamento alla Finanziaria che conterrà ulteriori misure di intervento, che proseguirà l'iter parlamentare nei prossimi mesi e sarà approvato entro fine anno.
(28 luglio 2008)
www.repubblica.it

Re: Assegni sociali, allarme taglio 750mila senza pensione

MessaggioInviato: 29/07/2008, 8:14
da franz
Uno dei responsabili dell'emendamento, Bragantini, spiega il pasticcio
"C'è stata troppa fretta". Alla fine colpiti anche gli italiani

La Lega ammette il suo autogol
"Nel mirino gli aiuti agli stranieri"

di LUCA IEZZI

ROMA - Le casalinghe vittime della lotta agli extracomunitari e della paura del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, di un assalto alla diligenza della spesa pubblica da parte degli altri ministri dalla maggioranza.

L'ennesimo pasticcio sulla Finanziaria è nato per caso, come rivela il deputato Matteo Bragantini della Lega Nord: "Erano le cinque di mattina: io avevo presentato un emendamento per limitare l'accesso agli assegni sociali degli extracomunitari, imponendo una residenza minima di 10 anni. L'onorevole Karl Zeller (Svp) aveva posto il limite di aver lavorato con un reddito pari all'importo dell'assegno sociale. Nella formulazione finale la frasi sono state unite". I due criteri si sono sommati facendo sì che per accedere allo strumento minimo di sostegno ai poveri bisogna aver lavorato e soggiornato 10 anni nel nostro paese. "Ci siamo resi conto che la nuova formulazione dell'articolo 20 - insiste Bragantini - poteva creare qualche incertezza interpretativa per questo abbiamo approvato un ordine del giorno".

Non è molto diversa la storia dell'altro emendamento controverso, quello sull'indennizzo ai precari, che l'autore, Marino Zorzato (Pdl), ha in parte disconosciuto dicendo: "Serviva solo per sistemare i contenziosi alle Poste, non doveva avere una portata così ampia". Nessuno si sente colpevole: i leghisti rivendicano il risultato di aver difeso i soldi italiani dalle richieste di extracomunitari disoccupati o dei loro familiari. Ma anche i peones più fedeli ricordano che si tratta di una manovra approvata in 8 minuti in Consiglio dei ministri, blindata da successivi maxiemendamenti, votata a colpi di fiducia, dopo un esame a tappe forzate (e notturne) in commissione.

Si fanno scudo dell'essere "legislatori a responsabilità limitata": minima capacità d'intervento, ma in compenso non devono dar conto dell'esito delle leggi che approvano.

Più grave, e politicamente rilevante, che la responsabilità non se la voglia prendere nemmeno il ministro titolare del Welfare, Maurizio Sacconi che ammette per i precari: "Una norma opinabile, per certi versi da noi subita". Promette un intervento per sistemare entrambe le questioni. La stessa promessa l'aveva dovuta fare il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta sui fondi per il rinnovo dei contratti degli statali due settimane fa e che non era entusiasta della soluzione sui precari.

Entrambi, non hanno avuto voce in capitolo sulla formulazione iniziale degli emendamenti e hanno dovuto, non senza qualche mugugno, piegarsi al rifiuto netto del ministero dell'Economia su nuove modifiche. L'unico emendamento che passerà sarà sull'articolo 60 perché richiesto dal presidente della Repubblica. "Altrimenti è a rischio l'approvazione nei tempi previsti" dice il sottosegretario Giuseppe Vegas. In realtà, Vegas ha il mandato di scongiurate la solita ondata di microspese inevitabile ad ogni passaggio parlamentare. Anche a costo di creare degli scontenti: ministri, deputati, poveri o immigrati che siano.
(29 luglio 2008)
www.repubblica.it

Re: Assegni sociali, allarme taglio 750mila senza pensione

MessaggioInviato: 29/07/2008, 11:41
da Paolo65
Sia sui precari come nel caso dei tagli alle pensioni, il vero assente è un progetto globale e quindi si va avanti a strappi, con il rischio di fare grandi casini e forse grandissime ingiustizie.

Sui precari ed in generale sul mondo del lavoro io mi trovo sulle posizioni del Prof. Ichino, cioè sul contratto unico, che ritengo sia la strada maestra per dare ordine ed efficenza al settore, facendo uscire definitivamente dal ghetto in cui versano i milioni di precari di questo paese.

Perchè mai il PD non faccia sue le posizioni del senatore, proponendolo come interlocutore unico da mettere di fronte al governo, non è dato sapere....o meglio è l'ennesima dimostrazione dello stato confusionale in cui versa il PD.

Sui tagli voluti dalla Lega c'è da dire che stavolta per attaccare gli extracomunitari rischia un autogol, di cui sono felice,perchè non si può fare politica su base etnica ma solo politica che abbia una sua efficacia a 360°, sia che si parli di sicurezza, legalità o welfare.

Paolo

Re: Assegni sociali, allarme taglio 750mila senza pensione

MessaggioInviato: 29/07/2008, 13:22
da franz
Paolo65 ha scritto:Sia sui precari come nel caso dei tagli alle pensioni, il vero assente è un progetto globale e quindi si va avanti a strappi, con il rischio di fare grandi casini e forse grandissime ingiustizie.

Sui precari ed in generale sul mondo del lavoro io mi trovo sulle posizioni del Prof. Ichino, cioè sul contratto unico, che ritengo sia la strada maestra per dare ordine ed efficenza al settore, facendo uscire definitivamente dal ghetto in cui versano i milioni di precari di questo paese.

Perchè mai il PD non faccia sue le posizioni del senatore, proponendolo come interlocutore unico da mettere di fronte al governo, non è dato sapere....o meglio è l'ennesima dimostrazione dello stato confusionale in cui versa il PD.

Sui tagli voluti dalla Lega c'è da dire che stavolta per attaccare gli extracomunitari rischia un autogol, di cui sono felice,perchè non si può fare politica su base etnica ma solo politica che abbia una sua efficacia a 360°, sia che si parli di sicurezza, legalità o welfare.

Paolo

non solo.
ma parto da quello che dici, perché è corretto.
il vero assente è un progetto globale, dici. il vero assente è un "governo", nel senso appunto di un progetto globale che indica una direzione e governa per arrivarci. Modifiche come quelle di cui discutiamo dovrebbero essere (state) fatte da un "governo" ed invece scaturiscono da un Parlamento con una maggioranza di peones, di burini prestati alla politica, con forti necessità di visibilità, che alle 5 di mattina fanno qualsiasi cosa per di compiacere l'elettorato (come appunto la lotta ai clandestini). E' il prezzo da pagare al populismo, caro paolo65. Mi riferisco alla discussione in corso nel thread viewtopic.php?p=2053#p2053

Siamo quindi alle solite con un governo che legifera, facendo errori uno sull'altro (Nomadi, il Consiglio d'Europa "In Italia violati diritti umani") ed un parlamento che governa, con leggi raffazzonate alle 5 di mattina che tagliano pensioni sociali a centinaia di migliaia di aventi diritto. I due poteri si scambiano i compiti, complice anche una Costituzione che si è dimenticata di definirli in modo chiaro ed esaustivo.
Poi ovviamente si chiede che i magistrati (il terzo potere) stiano aliloro posti, che non invadano le altrui sfere, ma da quale pulpito viene la predica?

Ciao,
Franz