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Tremonti: ecco la mia riforma fiscale

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Tremonti: ecco la mia riforma fiscale

Messaggioda ranvit il 14/06/2011, 16:12

Bene Tremonti....vedremo pero'....

http://www.repubblica.it/economia/2011/ ... ef=HRER1-1

FISCO
Tremonti: ecco la mia riforma fiscale
"Sistema con 5 imposte e 3 aliquote"
Il ministro delle Finanze all'assemblea della Confartigianato punta il dito contro gli sprechi e rilancia la riduzione degli scaglioni per contrastare l'evasione: "Togliere le agevolazioni a chi ha il gippone". E poi l'invito alla classe politica a dare il buon esempio: "Meno aerei blu, più Alitalia"


ROMA - "Non si può fare la riforma fiscale in deficit, sarebbe una contraddizione rispetto all'impegno morale che tutti i governanti devono avere in questo periodo". Il ministro del Tesoro, Giulio Tremonti, intervenendo all'assemblea della Confartigianato, parla di riforma fiscale, ribadendo che il progetto c'è, ma bisogna trovare i soldi per finanziarlo tutelando i conti pubblici: "La parola data va mantenuta anche nel nostro interesse", ha detto, spiegando che "se vai a chiedere i soldi in giro, ti dicono dammi un segno che riduci il deficit, un segno della tua serietà ed è quello noi che stiamo facendo". L'equilibrio della finanza pubblica è "la prima condizione" da rispettare perché "scassare il bilancio pubblico è una strategia che non è nel bene della gente ed è il prodotto della irresponsabilità".

La crisi è ancora qui - "Tutti i fattori che hanno causato la crisi sono ancora in essere e questo aumenta i rischi di incertezza e instabilità", ha sottolineato Tremonti. "Siamo in una fase storica marcata da una grandissima discontinuità, la parola giusta che si usa è crisi: è finita un'età durata tanti anni, un'età basata sulla certezza e della stabilità. Poi è avvenuta una rottura di continuità, e adesso abbiamo tre tipologie di crisi: quella economica, quella geopolitica e quella scientifica".

Taglio
delle aliquote - Il titolare delle Finanze coglie l'occasione per precisare la sua idea di riforma fiscale. Un sistema più semplice, che prevede la riduzione degli scaglioni e possibilmente articolato su non più di ''cinque imposte'' in cui ''molti tributi minori possono essere concentrati''. "Credo siano giuste tre aliquote Irpef, le più basse possibili", dice, perché la base imponibile "deve essere la più larga, senza i regimi di favore, e le aliquote le più basse possibili sono il miglior investimento per ridurre l'evasione fiscale". Beninteso, ha specificato, "gli scaglioni e i calcoli vanno fatti secondo quanto riusciamo a tagliare per finanziare" la riforma.

La logica del prelievo, secondo Tremonti, dovrebbe essere modificata su dei principi base "figli e natalità, lavoro e giovani": "Credo vada combinata - spiega - l'etica delle intenzioni con l'etica della responsabilità".

Meno agevolazioni - Il ministro torna a puntare il dito contro gli sprechi e, recupero dell'evasione a parte, pensa a una riduzione mirata delle agevolazioni: "C'è un enorme bacino da cui derivare risorse per fare la riforma fiscale e correggere l'andamento della finanza pubblica - ha detto - . Nella spesa fiscale c'è un enorme catalogo di voci e regimi di favore, ci sono 471 voci di esenzioni che vangono in totale 150 miliardi in totale, si tratta di un magazzino da rivedere". Perché è "giusto dare assegni e benefici a chi ne ha bisogno. Ma non è giusto dare assegni a quelli che non hanno ragione di riceverli". Le agevolazioni, ha riassunto Tremonti, "vanno tolte a quelli che hanno il gippone".

I tagli della politica - Le risorse per fare la riforma fiscale devono arrivare in primis dai tagli ai costi della politica, ha ribadito Giulio Tremonti: "Come prima cosa - ha detto - è fondamentale che la classe politica dia un buon esempio; ci sono molti costi che devono essere ridotti, non conta quanti soldi valgono, conta che così puoi legittimarti nel disegno di un paese nuovo. Tutti gli incarichi politici e pubblici vanno remunerati come la media europea, basta limitarsi ai paesi dell'area euro. Questo è il presupposto fondamentale per cominciare a discutere di finanza pubblica". E quindi: "Meno aerei blu e più Alitalia".

Tremonti ha annunciato che domani i risultati tecnici sulla riforma verranno inviati al premier e ai ministri ed ha ribadito il suo sì alla detassazione sulle nuove attività produttive, precisando che però "ci vuole coraggio". A proposito della manovra, ha detto che non vi saranno correzioni sui conti pubblici per il 2011 e il 2012, ma solo "rifinanziamento delle spese obbligatorie".

(14 giugno 2011)
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Re: Tremonti: ecco la mia riforma fiscale

Messaggioda franz il 14/06/2011, 16:50

Tremonti è a caccia di soldi ma quando qualcuno gli offre 10 miliardi ecco che pare voltare la faccia da un'altra parte.
L'occasione è quella, nota, di chiudere il contezioso con la Svizzera, sulla base degli accordi già firmati dalla Svizzera con USA, Germania, UK ed altre decine di paesi. Il sistema proposto prevede una cifra "una tantum" e poi un tot annuale.
In base ad alcune stime, la cifra una tantum sarebbe sui 10 miliardi (il doppio dell'ultimo scudo) mentre annualmente arriverebbe mezzo miliardo di euro. Inspiegabilmente pero' Tremonti insiste sulla linea dura, che danneggia le due economie e finisce col bloccare ogni progresso ed ogni scambio di informazioni fiscali.
Oppure è proprio questo che si vuole?

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Re: Tremonti: ecco la mia riforma fiscale

Messaggioda ranvit il 14/06/2011, 17:03

Conoscendo un po' di svizzeri....forse fa bene Tremonti a tirare la corda. :D

Comunque non so nulla di questa storia, di che si tratta?

Vittorio
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Re: Tremonti: ecco la mia riforma fiscale

Messaggioda franz il 14/06/2011, 17:56

ranvit ha scritto:Conoscendo un po' di svizzeri....forse fa bene Tremonti a tirare la corda. :D

Comunque non so nulla di questa storia, di che si tratta?

Vittorio

Mah, credo che tedeschi e francesi la conoscano meglio, ed hanno già concluso un accordo.
Forse proprio perché la conoscono ed hanno interesse a concludere :-)

Comunque ti spiego quello che so.
La Svizzera sta trattando un accordo, per ora positvamente, con tutti i principali paesi tranne che con l'Italia, che rifiuta di sedersi al tavolo delle trattative.
Si tratta degli accordi bilaterali CDI (contro la doppia imposizione fiscale) che prevedono che un reddito ed un capitale possano essere tassati una sola volta in uno dei due paesi firmatari. L'ultima convenzione ITA-CH è del 1976.
L'accordo nuovo prevede che i capitali esteri provenienti dai paesi firmatari vengano tassati dalla svizzera con la stessa aliquota del paesi di provenienza (sia persone fisiche che giuridiche) e l'importo sia poi versato al paese di residenza.
Inoltre vi sarebbe un importo "una tantum" a copertura del passato.
Naturalmente è tutto aperto, come si conviene alla diplomazia (è un accordo e quindi ci sono trattative diplomatiche) ma è chiaro che si puo' trattare solo se ci si siede attorno ad un tavolo. Invece Tremonti non solo non vuole sedersi ma minaccia di far saltare anche le trattative degli altri paesi UE, minacciando un diritto di veto in Ecofin.

Ora in base agli accordi fatti tra la svizzera e gli altri paesi, è stata già tolta dalla famosa lista grigia.
OCSE infatti chiedeva accordi tra CH e altri 12 (almeno paesi). Era arrivata a 14 accordi già nel 2009 ma l'Italia di tremonti ha mantenuto una sua personale lista nera e pone ostacoli.

Questo contenzioso blocca ovviamente le due economie (essere in una lista nera comporta innumerevoli ostacoli burocratici per le aziende italiane che commerciano con la svizzera ... e parliamo di 14 milardi di esportazioni italiane e quasi 7 miliardi di investimenti svizzeri in Italia, non di bruscolini) Tenendo conto della imponente bilancia commerciale tra svizzera ed italia, pare a molti un'operazione tafazziana, che ha forse secondi fini. In tempi di crisi economica, una vera operazione di masochismo. Anche perché a questo punto sempre piu' aziende del nord italia si trasferiscono in Svizzera o in altri paesi, per poter lavorare e commerciare senza burocrazia.

Dalla camera di commercio italiana in svizzera riporto, in milioni di franchi:
Esportazioni Italiane in Svizzera 18.239,5
Importazioni Svizzere in Italia 21.245,9
Bilancia Commerciale Svizzera-Italia -3.006,4
Investimenti Diretti dalla Svizzera verso l’Italia (maggio 2007) 8.390
Investimenti Diretti dall’Italia verso la Svizzera (maggio 2007) 753

In pratica non solo il mancato accordo blocca un importante flusso economico verso le casse dello stato italiano, ma ostacolando l'export delle aziende italiane vengono fatti danni anche al loro fatturato. Il tutto in nome di un massimalismo che pare chiedere tuttto per mantenere le cose come stanno.

Tornando comunque alla riforma fiscale di tremonti, l'idea di toccare l'enorme catalogo di voci e regimi di favore, le 471 voci di esenzioni che vangono in totale 150 miliardi in totale, è giusta ma mi vien da ridere a pensare che ci riesca.
Mi pare anche qui un massimalismo teso a chiedere tutto per non fare niente.

Franz
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