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Tassazione ed Evasione, chi è qualunquista?

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Tassazione ed Evasione, chi è qualunquista?

Messaggioda Stefano'62 il 08/05/2011, 23:43

disallineato ha scritto:Il tuo discorso, un pò qualunquista e semplicistico, potrebbe avere un valore se il livello di tassazione fosse intorno il 30% che è una quota ritenuta accettabile dagli analisti di microeconomia. Ma con queste aliquote, il lavoratore ha necesstà di tutelare il proprio reddito.

Disallineato definisce qualunquista un mio discorso con cui gli facevo notare che il lavoro nero è sanzionato come reato,e gli esponevo i motivi per cui rappresenta un vero e proprio cancro per l'economia di un Paese;in risposta ad una serie di sue affermazioni secondo le quali (molto in sintesi) la libertà degli italiani (e solo la loro,o meglio,una parte di loro) verrebbe meglio garantita se ce ne freghiamo delle leggi tributarie e sul lavoro.

La cosa da sottolineare assolutamente,è che il termine qualunquista definisce invece colui "che ostenta una generica sfiducia nelle istituzioni, nei partiti, nei vari soggetti della politica, veduti come distanti, perniciosi o comunque di disturbo, di intralcio, nell'autonomo perseguimento delle soggettive scelte individuali"

Al di là delle valutazioni personali circa la congruità dell'organizzazione del sistema fiscale,questa definizione fa definitiva chiarezza su chi è il vero qualunquista tra chi dice che il lavoro nero è un reato e un cancro,e chi invece dice che la gente deve essere lasciata libera di fare tutto quello che gli pare senza invece essere intralciata da leggi che ti obbligano (nello specifico) ad avere riguardo dei diritti lavorativi del prossimo.

E' un concetto di libertà,questo,davvero molto strano,molto poco di centrosinistra....e che coincide piuttosto con alcune delle esternazioni più incredibili della banda di buoni a nulla e qualunquisti che sta facendo scempio,"casualmente" (?) esattamente delle stesse Istituzioni che non perdono occasione di disprezzare e dileggiare e bollare come intralcio ogni due per tre.

Cioè....esimio professore....fammi un pò capire:tu asserisci di relazionare ai convegni,e nonostante la palese ignoranza di queste (e altre) definizioni,ti qualifichi come professore .......ma di cosa,di grazia ?
Ultima modifica di Stefano'62 il 09/05/2011, 22:58, modificato 1 volta in totale.
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Re: Tassazione ed Evasione, chi è qualunquista?

Messaggioda franz il 09/05/2011, 7:39

No, questo non è il forum adatto.
Penso che quello giusto sia "Economia, Lavoro, Fiscalità, Previdenza" e che vada cambiato il titolo, per riflettere il vero contenuto. Che non dovrebbe essere quello che noi pensiamo dei vari forumisti ma le differenti visioni sul tema.
Quello che noi possiamo dire sul tema puo' essere interessante mentre cio' che Disallineato pensa di Stefano e viceversa interessa molto poco, se non nulla. Inutile quindi imbastirci su un thread.
Qui dovrebbero interessarci le discussioni sull'evasione e sulla pressione fiscale, non quelle su disallineato o su stefano'62.
Lo dico come consiglio redazionale, naturalmente.

Franz

Chi ha aperto il thread mi faccia sapere con un messaggio privato se acconsente al trasferimento e cambio di titolo.
In attesa questo thread è bloccato.
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Re: Tassazione ed Evasione, chi è qualunquista?

Messaggioda Stefano'62 il 09/05/2011, 22:59

Grazie Franz,ho tolto anche il preambolo dato che dopo lo spostamento non aveva più senso.

Ciao
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Re: Tassazione ed Evasione, chi è qualunquista?

Messaggioda franz il 09/05/2011, 23:44

Personalmente non entro nella discussione sul qualunquismo.
Non mi interessa discutere su come possono essere valutate le posizioni pro o contro un fenomeno.

Pero' nel campo dell'evasione fiscale mi interessa chiarire che essa è notoriamente da mettere in relazione con i seguenti fattori:
a) intensità delle pressione fiscale (diretto e/o indiretta) e contributiva
b) complessità del sistema delle norme e numero di leggi
c) burocrazia, numero di passaggi burocratici per avere un'autorizzazione (casa, azienda etc)
d) compessità e tortuosità del sistema di ricorso in materia tributaria

Non a caso noi eccediamo in questi 4 settori ed abbiamo quindi un'eccessiva evasione fiscale e contibutiva.

Questa è una realtà che posso difinire di "politica economica" che non si combatte facendo la morale agli evasori o mettendogli le manette.

Si combatte abbattendo la burocrazia inutile (e ne abbiamo veramente troppa), eliminando leggi inutili (idem), semplificando la normativa tributaria, riducendo le spese dello stato (abnormi) e quindi la pressione fiscale.

Una cosa che non si fa in 5 minuti e che non è per nulla "qualunquista".

Franz
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Re: Tassazione ed Evasione, chi è qualunquista?

Messaggioda pianogrande il 10/05/2011, 10:16

franz ha scritto:Personalmente non entro nella discussione sul qualunquismo.
Non mi interessa discutere su come possono essere valutate le posizioni pro o contro un fenomeno.

Pero' nel campo dell'evasione fiscale mi interessa chiarire che essa è notoriamente da mettere in relazione con i seguenti fattori:
a) intensità delle pressione fiscale (diretto e/o indiretta) e contributiva
b) complessità del sistema delle norme e numero di leggi
c) burocrazia, numero di passaggi burocratici per avere un'autorizzazione (casa, azienda etc)
d) compessità e tortuosità del sistema di ricorso in materia tributaria

Non a caso noi eccediamo in questi 4 settori ed abbiamo quindi un'eccessiva evasione fiscale e contibutiva.

Questa è una realtà che posso difinire di "politica economica" che non si combatte facendo la morale agli evasori o mettendogli le manette.

Si combatte abbattendo la burocrazia inutile (e ne abbiamo veramente troppa), eliminando leggi inutili (idem), semplificando la normativa tributaria, riducendo le spese dello stato (abnormi) e quindi la pressione fiscale.

Una cosa che non si fa in 5 minuti e che non è per nulla "qualunquista".

Franz


Aggiungerei una voce, prima di entrare nelle discussione delle altre:

- Interesse dei politici di tenersi buona una parte della popolazione a fini elettorali fregandosene del fatto che tutto il carico fiscale vada a ricadere sull'altra parte della popolazione stessa.

Questa voce, da sola, potrebbe risolvere, brillantemente, il fattore a)

Su b) c) e d), come non essere d'accordo?
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Tassazione ed Evasione, chi è qualunquista?

Messaggioda Stefano'62 il 10/05/2011, 11:32

Franz hai ragione ma hai dimenticato un punto:
le incongruità fiscali e tributarie (che ci sono) non si combattono nemmeno permettendo ai più forti di farsi giustizia sommaria,soprattutto se avviene a danno dei più deboli.
Stefano'62
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Re: Tassazione ed Evasione, chi è qualunquista?

Messaggioda franz il 10/05/2011, 15:47

Stefano'62 ha scritto:Franz hai ragione ma hai dimenticato un punto:
le incongruità fiscali e tributarie (che ci sono) non si combattono nemmeno permettendo ai più forti di farsi giustizia sommaria,soprattutto se avviene a danno dei più deboli.

Ok, verissimo, ma qui i piu' forti e prepotenti non sono, come da copione usuale dalle nostre parti politche, i "padroni" ma è lo Stato (vedere la risposta a pianogrande che aggiugo qui sotto). I deboli sono milioni di lavoratori in nero e centinaia di migliaia di piccoli imprenditori. Le grandi e medie imprese non fanno nero sulle spalle dei lavoratori ma se lo fanno usano metodi di raccolta di tipo finanziario (triangolazioni con l'estero, stile Berlusconi, Tanzi e compagnia). I piccoli invece devono evadere, perchè quando la differenza tra lordo (esentasse) e netto arriva al 50%, è chiaro che i primi a non voler pagare le tasse sono i percettori di piccoli redditi da lavoro e societari. Perché con 12'000 non ci campi e con la metà si muore di fame. Occorre quindi capire (e non giustificare in alcun modo) perché la nostra società rapina il 50% del reddito da lavoro di un lavoratore a bassissimo reddito. Mi sta anche bene che si tolga il 50% a chi ne guadagna 120'000. Non certo a chi ne guadagna 12'000, è costretto ad evadere e viene pure criminalizzato come se fosse un ricco bastardo che evade per lucro. Quello che la sinistra piu' radicale non ha ancora capito è che esiste una enorma fascia di evasione per necessità (da 7 a 11 milioni di lavoratori), soprattuto al centro e che è drammaticamente estesa al SUD. Lo stesso vale per i piccoli imprenditori. Io ritengo che pochissimi di loro evadano le tasse per divertimento o per lucro. Ok, ci saranno anche questi casi ma sono una minoranza. La maggioranza evade perché i prelievi sono troppo elevati rispetto al valore aggiunto creato. Sono prelievi da Svezia, in un'economia che - senza offesa - al Sud è da terzo mondo. E quando Berlusconi dice che in questi casi evadere è giustificato, fa il pieno di voti e mi dispiace dirlo: ha ragione.
pianogrande ha scritto:- Interesse dei politici di tenersi buona una parte della popolazione a fini elettorali fregandosene del fatto che tutto il carico fiscale vada a ricadere sull'altra parte della popolazione stessa.
Questa voce, da sola, potrebbe risolvere, brillantemente, il fattore a)

Uno dei problemi irrisolti della democrazia moderna è proprio questo. Soprattutto in presenza di un carico fiscale fortemente progressivo, ci puo' essere una maggioranza di votanti che si coalizza per avere dei servizi facendo pero' pagare il costo all'opposizione. Per esempio una maggioranza di poveri o di ceto medio a basso reddito che si coalizza per vincere, avere servizi gratuiti, fatti pagare alla minoranza che paga le tasse piu' alte. Oppure il contrario: una maggioranza di ricchi, benestanti e cedio medio produttivo e agiato che per pagare meno imposte cerca di tagliare servizi alla parte meno agiata della nazione. Questo tuttavia succede solo dove si è esagerato con la pressione fiscale. Si passa, in modo altalenante, da una situazione all'altra: che qzesta sa una pessimaa politica, lo scopriamo adesso ma era la prassi degli anni 80, con la ulteriore precisazione che per non aumentare troppo le tasse si aumentavano i contributi (e li' i sindacati erano contenti e non si lamentavano, pur sapendo che i contributi sono regressivi) e si usava allegramente il debito pubblico, con i risultati che sappiamo.

Fatta questa radiografia, la soluzione è sicuramente abbandonare la politica delle spesa pubblica, presente a sinistra come a destra e fare quelle riforme della spesa, della burocrazia, la delegificazione etc che citavo (il che significa anche licenziare dipendenti pubblici in eccesso, una volta eliminate le leggi e la burocrazia che li rende ora necessari).

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