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Professionisti, attori e sportivi il reddito medio a 50 mila

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Professionisti, attori e sportivi il reddito medio a 50 mila

Messaggioda ranvit il 13/11/2010, 12:07

http://www.repubblica.it/economia/2010/ ... ef=HREC1-2


IL DOSSIER
Professionisti, attori e sportivi il reddito medio a 50 mila euro

Dalle dichiarazioni dei redditi i dipendenti che superano i 100.000 euro sono 233.000, più delle partite Iva. Gli artisti dichiarano in media 43.000 euro. Se non ci fosse l'evasione fiscale, saremmo un Paese molto povero
di ROSARIA AMATO

ROMA - Se non ci fosse di mezzo il fastidioso problema dell'evasione, i dati sul fisco degli italiani riserverebbero molte sorprese e alcune incrollabili certezze. Si potrebbe dire, per esempio, che i veri ricchi, in Italia, sono molto spesso lavoratori dipendenti. Se i contribuenti che dichiarano dai 100 mila euro in su sono in tutto meno di 400 mila, di questi, 92 mila sono professionisti e 91 mila lavoratori autonomi. Ma i dipendenti "ricchi" che superano tale soglia sono molti di più: 233 mila.

Certo, fortunati a parte, il reddito medio di chi fa i conti con un padrone o con un capo è inchiodato ai 19 mila euro, ma prima di pensare ad una svolta, lasciare il lavoro dipendente e affrontare l'avventura del mettersi in proprio, bisognerebbe dare un'occhiata ai dati appena diffusi dal Dipartimento delle Finanze sulle dichiarazioni dei redditi del 2009 (entrate del 2008).

Da lì, per esempio, si potrebbe vedere che chi ha avviato una piccola impresa di trasporto a contabilità semplificata (una ditta, dunque che non compila un vero e proprio bilancio, ma consegna al Fisco solo i registri Iva integrati con le voci necessarie a determinare i costi) deve accontentarsi di poco più di 15 mila euro l'anno. Tremila in meno di chi è a busta paga. Gestire un negozio, poi, deve dare poca soddisfazione, se il reddito medio dell'aziendina supera i 18 mila euro appena.

Meglio va allora al professionista, al medico o ricercatore: qui i redditi annui si aggirano su una media di 50 mila euro. O agli artisti e agli sportivi: anche se in questo caso, a fare un discorso sulle entrate medie, si rischia di imbattersi più che mai nel pollo di Trilussa e di non tener conto delle individualità. Sta di fatto che la categoria dichiara, in media, 43 mila euro. Quasi il doppio del professionista che pratica una attività finanziaria o assicurativa (24 mila euro). E molti di più di chi fa l'artigiano: anche le piccole imprese che il fisco considera attività manifatturiere a fine anno mettono insieme un reddito di 18 mila euro appena. Le cifre sulla carta ci dicono dunque che guadagnano meno dei loro dipendenti.

E' proprio una strana Italia quella che esce dal ritratto costruito sulle partite Iva. A generalizzare si corre il rischio di fare grossi sbagli, in quel vasto popolo ci sono sicuramente molti lavoratori che davvero fanno i conti con un reddito basso. Ma guardando alle cifre generali il sospetto che non proprio tutti dicano la verità al fisco c'è.

Perché se così non fosse, anche tenendo a mente dei tempi di crisi, i conti non tornerebbero. Questo, dai dati in possesso del Dipartimento, è un paese dove 11 milioni di contribuenti non raggiungono un imponibile tale da pagare le tasse. Più della metà dei contribuenti dichiara redditi non superiori ai 15 mila euro, due terzi degli italiani possono contare su entrate che non superano i 20 mila. Fra chi paga le tasse, 31 milioni di contribuenti circa, la somma media versata al Fisco è di 4.701 euro l'anno. Se non fossimo un paese con un alto tasso di evasione, insomma, saremmo davvero un paese povero.
(13 novembre 2010)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Professionisti, attori e sportivi il reddito medio a 50 mila

Messaggioda trilogy il 13/11/2010, 15:05

Lo stesso discorso si può fare con le barche, c'è gente che spende al mese di rimessaggio più di quanto pende di stipendio, o con gli acquisti e gli affitti di immobili.

L’Italia è il Paese delle costose macchine di lusso, molto più di altri Paesi, ma spulciando la lista dei nostri contribuenti ci si chiede da dove vengano tutti quei soldi per acquistarle. Incrociando i dati di vendita delle vetture di lusso con le dichiarazioni dei redditi si scoprono infatti dati incredibili,a quanto scrive Repubblica.

In un Paese dove lo scorso anno si sono vendute 620 Ferrari, 151 Lamborghini, 180 mila fra Mercedes, Bmw, Audi e un totale di 206 mila auto dal prezzo medio di 103 mila euro, solo 76 mila italiani (ossia, lo 0,18 per cento dei 41 milioni e 66.588 contribuenti, poco meno di due su mille) hanno dichiarato al fisco più di 200 mila euro lordi. Questo significherebbe che solo meno della metà di chi ha comprato una macchina di questa categoria - spendendo fra l’altro in un colpo solo tutti i soldi guadagnati in un anno - si sarebbe potuto permettere davvero una macchina del genere.

Il discorso non cambia allargando la fascia dei potenziali clienti ai contribuenti che hanno denunciato al fisco più di 100 mila euro, cioè a quelle persone che avrebbero dovuto impegnare due anni di guadagni in una supercar: sono stati solo 382.662, meno dell’uno per cento del totale. Di questi, 218.198 (cioè ben oltre la metà) erano lavoratori dipendenti.
Numeri impressionanti, che diventano ancora più incredibili se si vanno a fare i conti in tasca alle marche di lusso.Perché l’Italia per questi produttori di supercar riveste un’importanza fondamentale: siamo il secondo mercato al mondo per vendite di Lamborghini e Ferrari, il terzo di esportazione per Mercedes e Bmw e il quarto per le Porsche. Siamo battuti (a seconda dei marchi e a volte di pochissimo…) solo da Paesi del calibro di Stati Uniti e Germania. Solo che la nostra ricchezza “ufficiale” non è minimamente paragonabile a quella di altri Paesi che comprano supercar a un ritmo di gran lunga inferiore al nostro.

Incrociando poi i dati di vendita con la produzione si ha un’altra – tragica – fotografia della nostra situazione: l’Italia è il secondo mercato europeo per acquisti di auto dopo la Germania. Da noi infatti si vendono più di due milioni di vetture l’anno ma se ne producono solo mezzo milione (nel 2008 erano state 659 mila e 910 mila nel 2007). Questo significa che oggi compriamo solo e non costruiamo quasi più: i nostri volumi di produzione sono inferiori di 7 volte ai 3,6 milioni della Germania, e la metà di quanto si produce in Francia e soprattutto in Spagna. Ma anche questo è strano: non si capisce che interesse ci possa essere in Italia a vendere tante macchine se – sempre secondo le dichiarazioni dei redditi denunciate dalle società concessionarie d’auto – il guadagno per ogni vettura venduta è di appena 50 centesimi.

http://www.blitzquotidiano.it/societa/i ... le-213273/
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Re: Professionisti, attori e sportivi il reddito medio a 50 mila

Messaggioda pianogrande il 14/11/2010, 0:38

L'Italia è un paese dove piangere miseria (con l'evasione fiscale questa espressione ha molto a che fare) arriva a livelli piuttosto fastidiosi.
Mi ha sorpreso la risonanza che i mezzi di informazione hanno dato a Franco Califano che si appella al governo come, uomo di cultura, perché con i 20.000 (ventimila) Euro anno che incassa come diritti di autore non riesce a pagare l'affitto.
E lo prendono anche sul serio.
Fotti il sistema. Studia.
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