Marchionne: «Senza l'Italia Fiat farebbe meglio»

Fiat, Marchionne all'attacco
"Non un euro di utile fatto in Italia"
Dura presa di posizione dell'amministratore delegato del Lingotto intervistato da Fabio Fazio a Che tempo che fa: "L'azienda potrebbe fare di più se potesse tagliare l'Italia". Poi smentisce un suo impegno in politica: "Io faccio il metalmeccanico"
A "CHE TEMPO CHE FA"
Marchionne: "Senza l'Italia
la Fiat potrebbe fare di più"
"Nemmeno un euro dei 2 miliardi dell'utile operativo arriva dal nostro paese", ha spiegato. L'Ad del Lingotto ha smentito di voler "scendere in politica": "Io faccio il metalmeccanico, produco auto, camion e trattori".
Marchionne: "Senza l'Italia la Fiat potrebbe fare di più" Marchionne a "Che tempo che fa"
ROMA - "La Fiat potrebbe fare di più se potesse tagliare l'Italia". E' quanto ha detto l'amministratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne, ospite della trasmissione "Che tempo che fa", condotta da Fabio Fazio.
"Nemmeno un euro dei 2 miliardi dell'utile operativo previsto per il 2010 - ha concluso - arriva dall'Italia. La Fiat non può continuare a gestire in perdita le proprie fabbriche per sempre".
"L'Italia è al 118/mo posto su 139 per efficienza del lavoro e al 48/mo posto per la competitività del sistema industriale". ha aggiunto Marchionne. "Siamo fuori dall'Europa e dai Paesi a noi vicini - ha proseguito - il sistema italiano ha perso competitività anno per anno da parecchi anni e negli ultimi 10 anni l'Italia non ha saputo reggere il passo con gli altri Paesi, non è colpa dei lavoratori".
Guardando alla classifica indicata, il manager ha commentato: "non possiamo ignorarla, qualcosa bisogna fare, perchè non c'è nessuno straniero che investe qui". "Gli attacchi verso la Fiat di questi giorni - ha aggiunto - sono fuori posto e non aiutano a richiamare investimenti nel nostro paese dall'estero ".
Marchionne ha poi smentito le voci che lo indicavano pronto a "scendere in politica". "Ma scherziamo? Io faccio il metalmeccanico, produco auto, camion e trattori", ha detto rispondendo ad una domanda. "Leggo il giornale tutti i giorni alle 6 - ha proseguito Marchionne a cui era stato chiesto di spiegare la recente affermazione secondo cui in Italia erano state aperte tutte le gabbie ed erano scappati tutti gli animali - ne escono di tutti i tipi, c'è una varietà di orientamenti politici e sociali incredibile, tutti parlano e non si capisce dove va il Paese". Tuttavia in questa situazione Marchionne ritiene che "si può avere fiducia nell'Italia, credo di sì, ci sarebbero soluzioni più facili, ma credo che sia possibile costruire qui una condizione diversa, sennò non mi sarei mai impegnato".
L'Ad della Fiat ha parlato anche delle vertenze in corso e in particolare della questione "pause". Il sistema di 3 pause ogni 10 minuti anzichè 2 da venti proposto per Pomigliano e Melfi è "già applicato a Mirafiori". "Fa parte degli sforzi - ha aggiunto Marchionne - per ridisegnare il processo di produzione, e i 10 minuti che si perdono sono pagati". Il Gruppo Fiat è pronto a portare i salari degli operai "ai livelli dei Paesi che ci circondano".
Commentando la recente proposta di accorciare le pause di lavoro nello stabilimento di Melfi, Marchionne ha ricordato che si tratta di un progetto "disegnato per dare all'Italia la capacità di poter competere con i Paesi da cui siamo circondati. In cambio - ha proseguito - sono disposto a portare il salario dei dipendenti ai livelli dei Paesi che ci circondano". La situazione, ha poi precisato, "cambierà se arriveremo ai livelli competitivi degli altri". "Stiamo cercando - ha aggiunto - di creare le condizioni per aumentare questi 1.200
euro e il dialogo con i sindacati è assolutamente chiaro su questo".
Marchionne ha poi ricordato che "colmare il divario con gli altri Paesi" per la Fiat è "un compito" per il quale però serve "la collaborazione di tutti". "Quando tre operai - ha detto, ricordando la vicenda di Pomigliano - fermano la produzione è anarchia e non democrazia".
(24 ottobre 2010) http://www.repubblica.it
L MASSAGGIO: «Non possiamo gestire in perdita le nostre fabbriche per sempre»
Marchionne: «Senza l'Italia
Fiat farebbe meglio»
L'ad del Lingotto da Fazio: «Non un euro di utile dal nostro Paese nel 2010»
IL MASSAGGIO: «Non possiamo gestire in perdita le nostre fabbriche per sempre»
Marchionne: «Senza l'Italia
Fiat farebbe meglio»
L'ad del Lingotto da Fazio: «Non un euro di utile dal nostro Paese nel 2010»
MILANO - «Fiat potrebbe fare di più se potesse tagliare l'Italia». È quanto ha detto l'ad del lingotto Sergio Marchionne ospite della trasmissione Che tempo che fa, condotta da Fabio Fazio e in onda domenica sera. Nemmeno un euro dei 2 miliardi dell'utile operativo previsto per il 2010 - ha concluso - arriva dall'Italia: «Fiat non può continuare a gestire in perdita le proprie fabbriche per sempre».
«IO FACCIO IL METALMECCANICO» - «Io in politica? Scherziamo? Faccio il metalmeccanico, produco auto, camion e trattori». Ha detto ancora l'ad del Lingotto conversando con Fazio. E sulla polemica per la riduzione delle «pause» dei lavoratori delle fabbriche italiane ha voluto spiegare che il nuovo sistema di pause proposto da Fiat per lo stabilimento di Melfi «è già applicato a Mirafiori. Non è niente di eccezionale - ha spiegato - fa parte degli sforzi fatti per ridisegnare il sistema di produzione».
24 ottobre 2010 www.corriere.it
"Non un euro di utile fatto in Italia"
Dura presa di posizione dell'amministratore delegato del Lingotto intervistato da Fabio Fazio a Che tempo che fa: "L'azienda potrebbe fare di più se potesse tagliare l'Italia". Poi smentisce un suo impegno in politica: "Io faccio il metalmeccanico"
A "CHE TEMPO CHE FA"
Marchionne: "Senza l'Italia
la Fiat potrebbe fare di più"
"Nemmeno un euro dei 2 miliardi dell'utile operativo arriva dal nostro paese", ha spiegato. L'Ad del Lingotto ha smentito di voler "scendere in politica": "Io faccio il metalmeccanico, produco auto, camion e trattori".
Marchionne: "Senza l'Italia la Fiat potrebbe fare di più" Marchionne a "Che tempo che fa"
ROMA - "La Fiat potrebbe fare di più se potesse tagliare l'Italia". E' quanto ha detto l'amministratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne, ospite della trasmissione "Che tempo che fa", condotta da Fabio Fazio.
"Nemmeno un euro dei 2 miliardi dell'utile operativo previsto per il 2010 - ha concluso - arriva dall'Italia. La Fiat non può continuare a gestire in perdita le proprie fabbriche per sempre".
"L'Italia è al 118/mo posto su 139 per efficienza del lavoro e al 48/mo posto per la competitività del sistema industriale". ha aggiunto Marchionne. "Siamo fuori dall'Europa e dai Paesi a noi vicini - ha proseguito - il sistema italiano ha perso competitività anno per anno da parecchi anni e negli ultimi 10 anni l'Italia non ha saputo reggere il passo con gli altri Paesi, non è colpa dei lavoratori".
Guardando alla classifica indicata, il manager ha commentato: "non possiamo ignorarla, qualcosa bisogna fare, perchè non c'è nessuno straniero che investe qui". "Gli attacchi verso la Fiat di questi giorni - ha aggiunto - sono fuori posto e non aiutano a richiamare investimenti nel nostro paese dall'estero ".
Marchionne ha poi smentito le voci che lo indicavano pronto a "scendere in politica". "Ma scherziamo? Io faccio il metalmeccanico, produco auto, camion e trattori", ha detto rispondendo ad una domanda. "Leggo il giornale tutti i giorni alle 6 - ha proseguito Marchionne a cui era stato chiesto di spiegare la recente affermazione secondo cui in Italia erano state aperte tutte le gabbie ed erano scappati tutti gli animali - ne escono di tutti i tipi, c'è una varietà di orientamenti politici e sociali incredibile, tutti parlano e non si capisce dove va il Paese". Tuttavia in questa situazione Marchionne ritiene che "si può avere fiducia nell'Italia, credo di sì, ci sarebbero soluzioni più facili, ma credo che sia possibile costruire qui una condizione diversa, sennò non mi sarei mai impegnato".
L'Ad della Fiat ha parlato anche delle vertenze in corso e in particolare della questione "pause". Il sistema di 3 pause ogni 10 minuti anzichè 2 da venti proposto per Pomigliano e Melfi è "già applicato a Mirafiori". "Fa parte degli sforzi - ha aggiunto Marchionne - per ridisegnare il processo di produzione, e i 10 minuti che si perdono sono pagati". Il Gruppo Fiat è pronto a portare i salari degli operai "ai livelli dei Paesi che ci circondano".
Commentando la recente proposta di accorciare le pause di lavoro nello stabilimento di Melfi, Marchionne ha ricordato che si tratta di un progetto "disegnato per dare all'Italia la capacità di poter competere con i Paesi da cui siamo circondati. In cambio - ha proseguito - sono disposto a portare il salario dei dipendenti ai livelli dei Paesi che ci circondano". La situazione, ha poi precisato, "cambierà se arriveremo ai livelli competitivi degli altri". "Stiamo cercando - ha aggiunto - di creare le condizioni per aumentare questi 1.200
euro e il dialogo con i sindacati è assolutamente chiaro su questo".
Marchionne ha poi ricordato che "colmare il divario con gli altri Paesi" per la Fiat è "un compito" per il quale però serve "la collaborazione di tutti". "Quando tre operai - ha detto, ricordando la vicenda di Pomigliano - fermano la produzione è anarchia e non democrazia".
(24 ottobre 2010) http://www.repubblica.it
L MASSAGGIO: «Non possiamo gestire in perdita le nostre fabbriche per sempre»
Marchionne: «Senza l'Italia
Fiat farebbe meglio»
L'ad del Lingotto da Fazio: «Non un euro di utile dal nostro Paese nel 2010»
IL MASSAGGIO: «Non possiamo gestire in perdita le nostre fabbriche per sempre»
Marchionne: «Senza l'Italia
Fiat farebbe meglio»
L'ad del Lingotto da Fazio: «Non un euro di utile dal nostro Paese nel 2010»
MILANO - «Fiat potrebbe fare di più se potesse tagliare l'Italia». È quanto ha detto l'ad del lingotto Sergio Marchionne ospite della trasmissione Che tempo che fa, condotta da Fabio Fazio e in onda domenica sera. Nemmeno un euro dei 2 miliardi dell'utile operativo previsto per il 2010 - ha concluso - arriva dall'Italia: «Fiat non può continuare a gestire in perdita le proprie fabbriche per sempre».
«IO FACCIO IL METALMECCANICO» - «Io in politica? Scherziamo? Faccio il metalmeccanico, produco auto, camion e trattori». Ha detto ancora l'ad del Lingotto conversando con Fazio. E sulla polemica per la riduzione delle «pause» dei lavoratori delle fabbriche italiane ha voluto spiegare che il nuovo sistema di pause proposto da Fiat per lo stabilimento di Melfi «è già applicato a Mirafiori. Non è niente di eccezionale - ha spiegato - fa parte degli sforzi fatti per ridisegnare il sistema di produzione».
24 ottobre 2010 www.corriere.it