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No al quoziente familiare

Inviato:
23/09/2010, 10:20
da Robyn
Il quoziente familiare così come lo hanno definito i suoi ideatori,è sostanzialmente meno tasse in funzione del numero dei componenti il nucleo familiare.Questo meccanismo così definito premia le famiglie più ricche e disincentiva il lavoro femminile.Ma un'altra conseguenza è che non c'è più una separazione netta da quello che è il nucleo familiare di origine e quello che si và a formare.In alternativa a questo sistema c'è quello degli assegni familiari e degli asili nido.Gli assegni familiari possono aumentare all'aumentare del numero dei figli e al diminuire del reddito familare.In questo sistema c'è la separazione tra i nuclei familiari di origine e quelli che si vanno a formare ,ma fra questi nuclei deve rimanere almeno ferma la cooperazione familiare come deve rimanere ferma la cooperazione familiare tra vicini di casa.Siamo proprio sicuri che il fatto che si facciano pochi figli dipenda dalla mancanza del quoziente familiare e non da altre cause come la mancanza di certezze per il futuro ,la mancanza di lavoro,redditi bassi,la mancanza di servizi a favore della famiglia come asili nido,il part time,che permettono alla donna di portare i propri bambini agli asili nido e di fare mezza giornata di lavoro? Ciao Robyn
Re: No al quoziente familiare

Inviato:
23/09/2010, 10:43
da franz
Francamente non so valutare perché non ho idea della proposta concretamente fatta.
Il concetto di tassare diversamente i nuclei familiari è tuttavia valido (secondo me) e credo che si possa creare un sistema che sia piu equo e non abbia i difetti che robyn evidenzia.
Il sistema che reputo migliore prevede due scale di aliquote, una per i single ed una per le famiglie (anche quelle senza uno dei due coniugi ma con almento un figlio).
Inoltre prevede una serie di deduzioni quando a lavorare sono in due.
Il concetto è che guadagnare 60'000 euro da soli, vivedo da soli è una cosa, guadagnare 60'000 euro da soli ma vivendo in famiglia, con moglie e figli, è un'altra e che altra cosa ancora è guadagnare 40'000 lui, 20'000 lei ed avere due figli.
Un buon sistema è che le aliquote della famiglia sono la metà delle aliquote dei single e che quando tutti e due coniugi lavorano hanno una deduzione notevole. Inoltre vanno previste no-tax zone (non imponibilità) diverse per single e famiglie.
Franz
Re: No al quoziente familiare

Inviato:
23/09/2010, 11:58
da ranvit
Per esprimere un parere dovrei approfondire la materia. Ma, mi chiedo, se il sistema è già in uso in altri Paesi perchè non fare un "copia-incolla" o quasi?
Vittorio
Re: No al quoziente familiare

Inviato:
23/09/2010, 13:30
da franz
ranvit ha scritto:Per esprimere un parere dovrei approfondire la materia. Ma, mi chiedo, se il sistema è già in uso in altri Paesi perchè non fare un "copia-incolla" o quasi?
Vittorio
perché ogni paese ha un suo sistema diverso.
fare il
copia&incolla di quello tedesco, francese, olandese o svizzero?
Un fotocopia brutale non ha senso. Meglio capire i concetti alla base delle varie soluzioni, compararle con la propria realtà, poi adattare la soluzione.
Per esempio il sistema svizzero per me è ideale (ovviamente

) ma è inapplicabile in Italia vista l'attuale struttura dei sostituti d'imposta (le imposte di fatto le pagano i datori di lavoro, in anticipo). Il datore di lavoro non deve sapere i fatti miei, cioè se la moglie guadagna e quanto. Ma siamo pazzi? Quindi o si elimiminano sostituti d'imposta (che a quanto conosco esistono solo in Italia) oppure ogni tassazione della famiglia in luogo di quella individuale è inapplicabile.
Daltronde non è solo un problema di quoziente familiare: in realtà il problema è riformare tutto il Fisco. Non è che sbiancando i denti di un vampiro, togliendo loro alcune carie e stabilendo turni di succhiamento piu' equi che la situazione migliora
Franz
Re: No al quoziente familiare

Inviato:
23/09/2010, 21:00
da Robyn
In realtà il sistema degli assegni familiari è migliore perche permette alla donna di scegliere se stare a casa o fare un part time e non dovrebbe esserci una situazione di sfavore o di favore per l'una e per l'altra cosa.Gli assegni familiari è come retribuire la donna che stà a casa per il lavoro che svolge nel focolare domestico a favore dei bambini.Se decide di fare un part time e portare i bambini all'asilo nido,dal momento che il reddito aumenta,gli assegni familiari subiscono una lieve flessione.Inoltre gli assegni familiari aumentano con l'aumentare con il numero dei figli.Non c'è una semplice somma algebrica.Se c' è un bambino si ricevono per esempio 120 euro al mese.Se nasce un secondo bambino non sono più 120 euro a bambino ma la somma sale per esempio a 140 euro a bambino.Attualmente ,dal momento che gli assegni familiari sono irrilevanti la donna non ha la libertà di rimanere a casa ,ma è costretta a lavorare anche in conseguenza del reddito basso del coniuge.Inoltre per aiutare le famiglie servono alloggi a basso canone di locazione e tanti altri servizi a favore della famiglia.Inoltre dev'esserci sempre la separazione tra la famiglia di origine e quella che si andra a formare soprattutto in età giovanile femo restando la cooperazione tra il nucleo familiare di origine quello dei fratelli e delle sorelle e quello dei vicini di casa.Spesso casi di separazione familiare litigi etc sono dovuti anche al fatto che non c'è una separazione fra la famiglia di origine e quella che si và a formare.Per esempio quel tipo no fà per te,quella tipa non
è per te Ciao Robyn
Re: No al quoziente familiare

Inviato:
23/09/2010, 22:38
da franz
Robyn ha scritto:In realtà il sistema degli assegni familiari è migliore perche permette alla donna di scegliere se stare a casa o fare un part time e non dovrebbe esserci una situazione di sfavore o di favore per l'una e per l'altra cosa. ... Se c' è un bambino si ricevono per esempio 120 euro al mese.
Mah, se uno/una ha
bisogno di lavorare, la differenza tra 120 o 14o Euro al mese ed uno stipendio normale, rimane troppo grande. Ed il fatto che uno abbia bisogno di lavorare mi pare assolutamente normale, anche in zona maternità.
Non credo che sia accettabile oggi la visione che vede la donna come "puericoltrice domestica, che lava, stira e cresce i figli".
Questo ruolo puo' benissimo essere anche paterno (vedere i vari "mammi" che lavorano a casa mentre Lei lavora in ufficio.
Il problema è conciliare lavoro e famiglia e questo è fatto non tanto con assegni (benvenuti, sia chiaro) ma con servizi.
Franz
Re: No al quoziente familiare

Inviato:
24/09/2010, 10:38
da Robyn
Infatti non ci deve essere la visione che la donna deve stare a casa e l'uomo deve andare a lavorare.La donna dev'essere libera se stare a casa o andare a lavorare ,fare un part time.In merito alla maternità la donna ha maggiore attidutine.Certamente il coniuge può portare i bambini all'asilo nido andarli a riprendere andare al supermercato,è più che altro di aiuto.Se è vero che non può esserci la visione che la donna deve stare a casa,è anche vero che non può esserci un'inversione dei compiti Ciao Robyn
Re: No al quoziente familiare

Inviato:
24/09/2010, 21:05
da Robyn
Quello di cui parli serve per provocare la caduta verso la famiglia.Questa caduta,che poi è una diversa tassazione tra single e famiglia,serve per agevolare la famiglia.Infatti già gli assegni familiari rappresentano una caduta verso la famiglia e la diversa detassazione non và vista come una discriminazione tra single e famiglia.La costituzione però prescrive che il lavoratore ha diritto ad una retribuzione sufficente per sè"forse riferita al single" e per la sua famiglia.Ma alla base della mancata formazione della famiglia giocano anche perdita di senso.La sessualità spesso è percepita come soddisfazione dei sensi,ma la sessualità è una manifestazione d'amore e l'amore ha diverse manifestazioni.Forse sono i media che trasmettono messaggi culturali sbagliati Ciao Robyn
Re: No al quoziente familiare

Inviato:
25/09/2010, 10:10
da Robyn
Il sistema del BIF"Basic Family" proposto dalle associazioni familiari è molto semplice.Si tratta semplicemente di un'estensione dell'area non tassabile.Al reddito nominale viene sottratta una quota di reddito considerata vitale e quindi non tassabile che viene aggiornata con l'aumento del costo della vita.La parte restante del reddito tassata secondo il criterio della progressività Ciao Robyn
Re: No al quoziente familiare

Inviato:
25/09/2010, 11:41
da Robyn
Anche questa è una proposta che ha bisogno del plafond.Oltre un certo reddito non c'è più Ciao Robyn