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http://www.corriere.it/economia/10_giug ... aabe.shtml

SARANNO TRASFORMATE IN ALTRETTANTI EMENDAMENTI
Manovra, sei proposte dai democratici
Bersani: liberalizzazioni sposterebbero 10 miliardi di euro dalle rendite e dalle posizioni dominanti alle imprese e ai cittadini

E' un buon inizio,molto bene.

Quando Bersani era ministro, definì l'allora opposizione "falsi liberali".
E' ora di rispolverare quello slogan.
Potrebbe fare qualche effetto.
Bisogna, però, essere insistenti e senza paura di ripetere.
Come il CD sa fare molto bene.

pianogrande ha scritto:Quando Bersani era ministro, definì l'allora opposizione "falsi liberali".
E' ora di rispolverare quello slogan.
Potrebbe fare qualche effetto.

Vero, ma intanto bisognerebbe anche indicare quelli veri, se esistono.
E per me non ce ne sono .... solo "tracce", come certi composti sulle etichette dell'acqua minerale.
Franz

Qui la pagina del sito PD che contiene tutti i dettagli, proposta per proposta.
http://www.partitodemocratico.it/dettag ... al_governo

# Carburanti
# Farmaci
# Professioni
# Banche
# Gas
# Imprese

Indico qui due blog, di orientamento liberale, che discutono le proposte, dando sostanzialmente un giudizio positivo (per la maggioranza delle proposte) e evidenziando qualche errore o cose da migliorare.

Le proposte (sei in origine, secondo il PD) diventano sette, perché la prima, sui carburanti, è irealtà contiene due grosse misure.

1) Noisefromamerika: http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/1890

2) Carlo Stagnaro (www.chicago-blog.it) http://www.chicago-blog.it/2010/06/16/l ... #more-6295

Ci sono grafici ed ulteriori link per cui non posto qui il testo ma vi invito a visitare le discussioni.

Franz

franz ha scritto:

pianogrande ha scritto:Quando Bersani era ministro, definì l'allora opposizione "falsi liberali".
E' ora di rispolverare quello slogan.
Potrebbe fare qualche effetto.

Vero, ma intanto bisognerebbe anche indicare quelli veri, se esistono.
E per me non ce ne sono .... solo "tracce", come certi composti sulle etichette dell'acqua minerale.
Franz

Un liberalismo "vero" in questo paese sarebbe un partito troppo estremista.
un primo slogan potrebbe essere giustizia e libertà (chiedo scusa a chi detiene il copyright) contro l'attuale tendenza che potrebbe essere riassunta in libertà sì, giustizia no.
Cominciare con qualche (anche una) liberalizzazione "vera", tanto per rompere il ghiaccio ed indicare la via, non sarebbe male.
Io non credo proprio di essere un liberale (almeno in senso stretto) ma, rispetto all'attuale tendenza alla monarchia assoluta .....

Mi sembrano buone proposte.
Rimane però un salto culturale da fare: quello di avviare un processo continuo di valutazione, revisione e aggiornamento della normativa vigente. La valutazione ex-ante ed ex-post delle policy, il monitoraggio delle attività sono strumenti ancora poco utilizzati dal nostro sistema politico ed amministrativo, e quando sono utilizzati, lo sono, per glorificare le scelte fatte in precedenza.

Prendendo ad esempio la proposta art.43-bis (imprese) quei: "requisiti previsti dalla normativa", sono in tutti i casi "requisiti" scritti dall'uomo, debbono essere valutati e aggiornati periodicamente. In pratica si tratta di applicare i processi tipici della qualità a tutta la PA. E' un cambio di cultura indispensabile se vogliamo coniugare trasparenza, legalità e competitività. Altrimenti saremo sempre vittime del demagogo di turno.

Art. 43-bis
(Autocertificazione e misure per accelerare l'avvio di attività e la realizzazione di insediamenti produttivi).
1. In caso di avvio di nuova attività, l'imprenditore presenta al comune competente per territorio una dichiarazione attestante la sussistenza dei requisiti previsti dalla normativa vigente.

trilogy ha scritto:Art. 43-bis
(Autocertificazione e misure per accelerare l'avvio di attività e la realizzazione di insediamenti produttivi).
1. In caso di avvio di nuova attività, l'imprenditore presenta al comune competente per territorio una dichiarazione attestante la sussistenza dei requisiti previsti dalla normativa vigente.

sì così si riparte con cementificazione selvaggia, siamo pieni di logistica vuota nelle campagne qui da noi, terra fertile distrutta
io ci aggiungerei " con obbligo di recupero di insediamenti produttivi dismessi e inutilizzati"
ciao, mauri

mauri ha scritto:

trilogy ha scritto:Art. 43-bis
(Autocertificazione e misure per accelerare l'avvio di attività e la realizzazione di insediamenti produttivi).
1. In caso di avvio di nuova attività, l'imprenditore presenta al comune competente per territorio una dichiarazione attestante la sussistenza dei requisiti previsti dalla normativa vigente.

sì così si riparte con cementificazione selvaggia, siamo pieni di logistica vuota nelle campagne qui da noi, terra fertile distrutta
io ci aggiungerei " con obbligo di recupero di insediamenti produttivi dismessi e inutilizzati"
ciao, mauri

solo per chiarire, mauri, che ho ripreso l'articolo proposto dal PD come esempio . Alcuni paletti aggiuntivi li hanno messi, vedi l'intero testo: http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/102346
Purtroppo in Italia se non cresce il senso civico, l'etica negli affari, ogni spiraglio che si apre si traduce in truffe, imbrogli, tangenti, e colate di cemento. In Italia ci vorrebbe una moratoria decennale sull'utilizzo del calcestruzzo , ma soldi e potere poggiano su quello....

mauri ha scritto:sì così si riparte con cementificazione selvaggia, siamo pieni di logistica vuota nelle campagne qui da noi, terra fertile distrutta
io ci aggiungerei " con obbligo di recupero di insediamenti produttivi dismessi e inutilizzati"
ciao, mauri

Qui si sta parlando di nuove imprese, non di piani regolatori. La "cementificazione selvaggia" se è fatta rispettando il piano regolatore indica che il PRG è sbagliato, che indici di edificabilità e di sfruttamento sono eccessivi. Ma questo non c'entra con quello che stiamo discutendo. E se è fatta in spregio al PRG allora si deve abbattere, non riutilizzare.
Per quanto riguarda l'obbligo che invochi, mi pare eccessivo. Ogni edificio industriale puo' avere le sue esigenze a seconda della lavorazione prevista e di altri fattori logistici. Quindi non tutti i capannoni dismessi sono riutilizzabili per nuove attività. Quindi a rigor di logica non ci piu' essere obbligo ma solo un auspicio di tale riutilizzo.

Franz