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Bisogna istituire il reddito minimo.Come è possibile che un lavoratore flessibile lavorando otto ore al giorno guadagni 600,700 euro al mese,quando proprio per la particolarità della sua situazione,cioè di flessibilità,dovrebbe guadagnare di più di un lavoratore stabile per compensare questa differenza di situazione.La costituzione recita a chiare lettere che il lavoratore ha diritto ad una retribuzione che sia in ogni caso sufficente ad assicurare a se e alla sua famiglia un'esistenza libera e dignitosa.Bisogna poi senza dubbio estendere le tutele al lavoro subordinato aiutare e rendere più semplice la vita del lavoratore autonomo il quale non essendo alle dipendenze di nessuno dovrà provvedere a pagarsi autonomamente tasse e contributi Ciao Robyn

Robyn ha scritto:Bisogna istituire il reddito minimo.Come è possibile che un lavoratore flessibile lavorando otto ore al giorno guadagni 600,700 euro al mese,quando proprio per la particolarità della sua situazione,cioè di flessibilità,dovrebbe guadagnare di più di un lavoratore stabile per compensare questa differenza di situazione.La costituzione recita a chiare lettere che il lavoratore ha diritto ad una retribuzione che sia in ogni caso sufficente ad assicurare a se e alla sua famiglia un'esistenza libera e dignitosa.Bisogna poi senza dubbio estendere le tutele al lavoro subordinato aiutare e rendere più semplice la vita del lavoratore autonomo il quale non essendo alle dipendenze di nessuno dovrà provvedere a pagarsi autonomamente tasse e contributi Ciao Robyn

Sono perfettamente d'accordo sul principio ma restano due grandi aspetti da definire:
1) chi paga
2) chi gestisce e controlla

Franz

Pagano le aziende mica lo stato.Da quel che mi risulta i redditi li pagano i datori di lavoro Ciao Robyn

Robyn ha scritto:Pagano le aziende mica lo stato.Da quel che mi risulta i redditi li pagano i datori di lavoro Ciao Robyn

Probabilmente chiami "reddito minimo" qualche cosa che in europa ha questo nome ma intendi una cosa diversa.
Il reddito minimo è il diritto anche di una donna che non ha mai lavorato, di un anziano con una pensione minima.
Le aziende non c'entrano. C'entrano con il sussidio di disoccupazione (cosa diversa dalla cassa integrazione).

Ecco come vanno le cose in europa:
1) il sussidio di disoccupazione è universale, dura circa 2 anni, è pagato in parti uguali dal lavoratore e dall'azienda, con un prelievo proporzionale in busta paga. È gestito ed erogato dai sindacati e controllato dallo stato. E' un diritto di chi lavora come dipendente.
2) il reddito minimo è universale, dura fin quanto ne esiste la necessità, è pagato dalla fiscalità generale. È gestito e controllato a livello comunale o distrettuale. È un diritto di tutti, lavoratori e non.

L'idea di far pagare alle aziende il reddito di cittadinanza (detto anche "reddito sociale garantito", "reddito universale", "reddito minimo di esistenza") mi sembra senza basi logiche e politiche.

In Europa ogni paese, tranne portogallo, grecia ed italia (sempre i soliti ....) ha una forma di reddito minimo, pagato dalla fiscalità generale, che sussidia il minimo vitale (per singoli, famigie con o senza figli). In alcune regioni d'Italia si stanno sperimentando pallide forme di reddito minimo, pagate con fondi regionali, mi pare.

Poi se noi vogliamo fare come sempre gli originali, ok, ma non lamentiamoci poi se aziende e lavoratori scappano.

Franz

Il reddito minimo riguarda chi lavora non chi non lavora,non è universale.Chi ha perso il lavoro ha la flexsecurity per un determinato periodo.Chi è disoccupato và semplicemente aiutato a trovare un lavoro,non assistito.Sul reddito minimo si fà molta confusione.Il reddito minimo esiste in 25 paesi sù 24 della UE tranne l'Italia Ciao Robyn

Robyn ha scritto:Il reddito minimo riguarda chi lavora non chi non lavora,non è universale.Chi ha perso il lavoro ha la flexsecurity per un determinato periodo.Chi è disoccupato và semplicemente aiutato a trovare un lavoro,non assistito.Sul reddito minimo si fà molta confusione.Il reddito minimo esiste in 25 paesi sù 24 della UE tranne l'Italia Ciao Robyn

Esatto ma è quello che dico io, non quello che dici tu. È un diritto universale di cittadinanza, sotto la voce assistenza.
Cosi' come in ogni paese esiste un sussidio di disoccupazione (pari circa all80% dell'ultimo stipendio) per tutti i lavoratori dipendenti, oltre ovviamente all'aiuto a trovare altro lavoro e riqualificarsi professionalmente. Non è assistenza ma è un diritto, visto che in cambio si paga un premio mese per mese. Obbligatorio.
Francamente, Roby, la confusione la stai facendo tu.

A suo tempo avevo trovato questa tabella, sul reddito minimo in vari paesi UE.
Vecchiotta a da rivalutare ma rende l'idea.

Paese Importo singolo, coppia senza figli, coppia con 2 figli
Belgio ............526, ...............701,..............1010
Danimarca ...287 ->916, ..............1832,..............2437
Germania ..........327, ...............591,..............1030
Spagna ............184, ...............184,...............246
Francia ...........357, ...............535,...............749
Irlanda ...........320, ...............518,...............658
Lussemburgo .......815, ..............1222,..............1462
Olanda ......514 ->606, ...............865,..............1040
Regno Unito .......446, ...............594,...............893

Dovrebbe essere evidente che il reddito minimo è un importo vitale fisso, commisurato alla dimensione della famiglia.
Il sussidio di disoccupazione invece è un importo proporzionale allo stipendio che si aveva prima di perdere il lavoro e non contempla la dimensione della famiglia (eventualmente sono versati gli assegni familiari).

Franz

Questa tabella che riporti è ancora giusta e spero che anche in Italia si vada verso questa direzione al più presto.Invece per reddito minimo intendevo un'altra cosa e un altro aspetto e cioè quello dei redditi da lavoro.Significa che i redditi da lavoro al di sotto di una certa soglia non possono scendere,che sò 1000 euro.Pensare che sia lo stato ad integrare il reddito per farlo raggiungere a 1000 euro non è pensabile,perche le aziende starebbero sempre a chiedere integrazioni allo stato e sarebbe un costo esorbitante per lo stato con il rischio del fallimento dello stato
Ciao Robyn

Robyn ha scritto:Questa tabella che riporti è ancora giusta e spero che anche in Italia si vada verso questa direzione al più presto.Invece per reddito minimo intendevo un'altra cosa e un altro aspetto e cioè quello dei redditi da lavoro.Significa che i redditi da lavoro al di sotto di una certa soglia non possono scendere,che sò 1000 euro.Pensare che sia lo stato ad integrare il reddito per farlo raggiungere a 1000 euro non è pensabile,perche le aziende starebbero sempre a chiedere integrazioni allo stato e sarebbe un costo esorbitante per lo stato con il rischio del fallimento dello stato
Ciao Robyn

Allora intendevi il salario minimo!
È tutto un altro discorso, ovviamente.
C'è una bella differenza tra salario e reddito.

Io sono completamente contrario al salario minimo.
E favorevole al reddito minimo.
Il salario minimo appartiene alla visione socialista secondo cui esiste un "giusto" che non è determinato dal mercato ma da un illiminato pensatore.
Quindi esiste un minimo, e recentemente si vocifera anche di limitare lo stipendio verso l'alto.
Non si sa chi dovrebbe stabilire questo minimo (che se fosse legato a questioni vitali varierebbe da Varese a Enna, visto il diverso costo della vita) ma sarebbe ovviamente frutto di una contrattazione tra sindacati e datori di lavoro. Questi ultimi non lo accetterebbero mai, ritengo. Sarebbe un tentativo ulteriore di ingabbiare il mercato del lavoro con strumenti "sovietici" e l'unico risultato sarebbe o un incremento del sommerso oppure il trasferimento all'estero di migliaia di attività. Di fatto lo stato disastroso del nostro mercato del lavoro, che soffre proprio per gli eccessi di regolamentazione, vedrebbe in questa misura un diabolico perseverare che peggiorerebbe la situazione.
Bisogna capire per quale motivo oggi ci sono salari vergognosi da 800 euro ed intervenire sulla cause. Porre obblighi di salario minimo non funzionerebbe. Se un datore ha 5 dipendenti e li paga 800 e fosse obbligato a pagarli 1000, darebbe questi mille solo a 4 dipendenti, facendoli lavorare di piu' e licenziando il quinto. Una cosa che se è in una azienda con meno di 15 dipendneti non comporta aclun problema, mi pare. E sono il 70% del totale. Misura quindi del tutto inutile e assolutamente controproducente. Il salario (lordo) è una funzione della produttività e quello netto è una funzione del prelievo fiscale e contributivo. Oggi per dare ad un lavoratore dipedente 800 euro il datore ne sborsa in Italia 1600.
Se il cuneo fiscale e contributivo fosse piu' basso ecco che quei 1600 lordi diventerebbero 1000 netti. Anche di piu'.
Ed ecco raggiunto l'oiettivo di dare a tutti almeno 1000 euro. Il problema è il cuneo.

Franz

Bisogna separare previdenza ed assistenza.Si è caricata l'assistenza sul costo del lavoro perche?Perche si pensa che caricarla sul costo del lavoro,l'assistenza sia più sicura.Ma se l'assistenza è una cosa che fà parte dello stato di diritto,e che quindi lo stato deve sempre erogare,non vedo perchè si debba caricare il costo del lavoro,con la conseguenza di favorire il sommerso.Successivamente bisogna ridurre il prelievo sui redditi medio bassi Ciao Robyn