l rapporto dell'ocse: inoltre gli italiani lavorano più della media
Italia, salari inferiori del 20%
Se si confronta il potere di acquisto, la differenza sale al 22%. E si lavora 30 ore all'anno in più degli altri Paesi
MILANO - In Italia i salari sono inferiori di quasi il 20% alla media Ocse, ma se si guarda il potere d'acquisto il divario sale al 22%. Lo afferma un rapporto dell'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che raggruppa i Paesi più industrializzati del mondo). Il rapporto smentisce un altro luogo comune, cioè che gli italiani lavorano poco. Al contrario nel 2007 in Italia si è lavorato in media 1.824 ore, dieci in più dell'anno prima e trenta in più della media Ocse.
SALARI - Il salario medio loro [lordo, NDR] annuo in Italia nel 2006 è stato pari a 31.995 dollari, inferiore del 19,5% rispetto ai 39.743 dollari che costituiscono la media Ocse, ma sotto anche la media dell'Europa (37.516 dollari), della Ue-15 (38.759) e anche della Ue-19 (36.706). Se poi si considera il livello dei salari in termini di potere di acquisto, il dato italiano scende a 29.844 dollari, -22% rispetto ai 38.252 dollari della media Ocse e 34.322 della medie europea.
DRAGHI - Anche il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, ha lanciato l'allarme salari riprendendo in parte uno dei temi recenti più cari al sindacato, il quale chiede un innalzamento del tetto dell'inflazione programmata (1,7%) per essere più realistico rispetto all'inflazione reale (3,8%), innalzamento che vede contrari governo e Confindustria (secondo la quale il potere di acquisto dei salari è cresciuto e non diminuito) che non vogliono che si inneschi una spirale salari-prezzi, come richiesto anche dalla Banca centrale europea. Secondo l'Ocse, invece, i salari medi reali sono diminuiti dello 0,2% nel 2006 (mentre negli altri Paesi sono cresciuti dell'1,1%), dopo essere aumentati dello 0,8% nel periodo 1995-2000.
ALTRI PROBLEMI - Tra gli altri problemi dell'economia italiana, l'Ocse segnala l'alto tasso di disoccupazione, e in particolare la forte disoccupazione femminile, e un difficile accesso al lavoro per i giovani. La disoccupazione italiana, dopo essere diminuita dal 6,8% del 2006 al 6,1% dello scorso anno, è stimata in aumento al 6,2% quest'anno e al 6,5% nel 2009, contro una media per gli altri Paesi industrializzati del 5,7% quest'anno e del 6% il prossimo. Ma solo il 46,6% delle donne risulta al lavoro, lontano dal 57,4% che costituisce la media dei Paesi Ocse e dal 59,1% dalla Ue-15: solo Turchia, Messico, Grecia e Sud Corea fanno peggio. Inoltre il rapporto sottolinea come le donne in Italia hanno una minore probabilità di trovare un impiego buono e ben pagato rispetto agli uomini: nella fascia tra i 25 e i 54 anni le italiane con un impiego a tempo pieno guadagnano in media il 18% meno degli uomini per ora lavorata (il 22% in meno nel caso delle donne con un diploma universitario).
02 luglio 2008
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