Termini Imerese

[Robyn]

La Fiat di Termini Imerese deve rimanere in Italia.L'AD Marchionne dice che nel 2011 la produzione a Termini Imerese terminerà e che sposterà la produzione in Serbia e negli Stati Uniti.Marchionne se vuole in Serbia e negli Usa può andarci da solo.Le produzioni rimangono in Italia.Questo non dovrebbe valere solo per la Fiat ma per tutte quelle industrie che delocalizzazano o falliscono.Queste aziende vanno rilevate ed affidate a terzi,trasformate in attività No Profit,riconvertite le produzioni,parastatalizzate etc.Ogni produzione che si delocalizza o chiude è una ricchezza in meno per il paese.Se chiuderebbe Termini Imerese non chiuderebbe solo la Fiat ma tutto l'indotto che intorno alla Fiat si è formato con perdità di lavoro,ricchezza etc.Naturalmente bisogna pensare allo stesso tempo su come rendere competitivo il sistema insdustriale italiano senza perdita di ricchezza,capitale umano e tutto ciò che ad esso è connesso Ciao Robyn

[Iafran]

Ogni produzione che si delocalizza o chiude è una ricchezza in meno per il paese.Se chiuderebbe Termini Imerese non chiuderebbe solo la Fiat ma tutto l'indotto che intorno alla Fiat si è formato con perdità di lavoro,ricchezza etc.

I guadagni dell’azienda Fiat vanno ai soci-proprietari, le perdite no: se le deve accollare lo Stato italiano.

Che bello essere grossi industriali (assistiti) in Italia!

[Robyn]

Mi sembrano strane le continue crisi Fiat.Lo stato ha elargito molto verso la Fiat,ma la Fiat è sempre in crisi.La Fiat si è rimessa in piedi grazie a continui aiuti di stato.Mi sembra non corretto che adesso decida di andarsene.Meglio rilevarla ed affidarla a terzi.Evidentemente poiche è di grandi dimensioni esercita un certo ricatto del tipo,se non ci sono io,o vado via,il danno economico non è indifferente Secondo me deve finire il tempo delle delocalizzazioni e dei fallimenti ingiustificati.Meglio rilevare,ristrutturare,riconvertire,rendere competitivo,trasformarle in attività non profit,o comunque in aziende in grado di creare utilità sociale.Esistono manager davvero capaci in Italia ma messi all'angolo Ciao Robyn

[pianogrande]

Il governo italiano dovrebbe smetterla di "mantenere" questo tipo di imprenditoria.
I danni che ha fatto la FIAT a questo paese sono enormi.
Il trasporto su gomma (non sono più aggiornatissimo) dovrebbe essere ancora intorno all'80 %.
Che la FIAT se ne vada e noi, invece di continuare a dargli soldi ed a farci condizionare nella politica dei trasporti, investiamo soldi nelle infrastrutture che non abbiamo (trasporti ferroviari e marittimi).
Ce n'è da dare lavoro molto più che a Termini Imerese e dintorni.
Dobbiamo avere il coraggio di rinunciare a questa imprenditoria non autosufficiente.
Abbiamo fatto malissimo a dargli i soldi e le facilitazioni prima.

[Robyn]

L'AD Marchionne dice che a parità di vetture prodotte in Serbia servono meno lavoratori.Allora riceverà degli aiuti per modernizzare la produzione in modo tale che la produttività per operaio sia uguale a quella Serba(non mi risulta che in Serbia si producano vetture mah).Il problema è che poi gli utili maggiori devono essere reinvestiti e questi vanno reinvestiti in Italia.Ma è pur vero che gli investimenti devono accompagnarsi con l'emergere di nuove leve nel tessuto produttivo che mettano sù industrie nuove attività etc questo per evitare che il sistema si monopolizzi nelle mani di pochi Ciao Robyn

[Robyn]

Pianogrande
Il problema vero è come riavviare un processo di sviluppo nel nostro paese.Ogni ricetta può avere dei pro e dei contro.Ad esempio si possono reinvestire gli utili per ammodernare la produzione e gli impianti.L'innovazione tecnologica può provocare disoccupazione che può essere riassorbita se si reinvestono gli utili non solo per ammodernare ma per creare nuove attività.L'ammodernamento degli impianti però può creare un'altro tipo di occupazione di tipo specialistico per cui è importante la formazione e l'elevazione professionale dei lavoratori.Inoltre bisogna togliere vincoli e vincoletti alla creazione di nuove attività al fine di far emergere nuove leve nello sviluppo.Sicuramente le infrastrutture facilitano lo sviluppo ,ma più che incentivare il trasporto merci su gomma bisogna incentivare quello su rotaia per gli effetti benefici da un punto di vista ambientale.Prodi nella famosa finanziaria da 35 mld di euro aveva destinato 15 mld all'innovazione tecnologica delle imprese.Che frutti hanno dato?sono stati utilizzati per l'ammodernamento degli impianti?Tutti questi ragionamenti sulla produttività come la detassazione degli straordinari,l'eliminazione della pausa mensa peggiorano solo la situazione lavorativa dei lavoratori.La produttività cresce se c'è ammodernamento degli impianti.Naturalmente nulla da ridire sul nuovo modello contrattuale perfettamente in linea con la costituzione italiana.Gli utili si creano se c'è il risparmio nei costi dell'energia utilizzando il fotovoltaico e il solare,se si eliminano i costi della burocrazia,se c'è l'accorpamento ,semplificazione ed eliminazione di alcune tasse.Il processo di sviluppo non decolla se gli utili anziche essere reinvestiti vanno nell'economia finanziarizzata,nei paradisi fiscali oppure se il piccolo imprenditore si compra la villa al mare la maccina di lusso etc.Credo che l'intervento dello stato nell'economia sia necessario ma non più come una volta.Una volta si espandeva il debito e si davano risorse al fine di sostenere l'attività produttiva.Oggi il sistema dev'essere in grado di funzionare da solo,di autofinanziarsi.Se non è in grado di autofinanziarsi naturalmente lo stato deve intervenire per rimuovere gli ostacoli allo sviluppo.Un'altra cosa che può muovere lo sviluppo sono i lavori di ristrutturazione edilizi come scuole,strade,abitazioni,asili nido,ferroviequartieri fatiscenti nelle grandi città nonche costruzione di nuovi alloggi popolari.Sono molte le cose che si possono fare Ciao Robyn

[pianogrande]

Sono molte le cose che si possono fare Ciao Robyn
Certo.
Sono molte le cose che si possono fare.
Il fatto è che un privato, con i soldi che intasca, ci fa quello che gli pare a lui.
Ancora c'è una possibilità che lo stato intervenga nella economia senza essere tacciato di comunismomarxismoleninismomaoismo.
Quando dà soldi e facilitazioni ad un imprenditore (nessuno, in quel caso lo accusa di quanto sopra) dovrebbe ricavarne impegni precisi sulla "utilità sociale" di quella impresa con precise clausole e scadenze, se no che se ne vada pure in Cina o dove diavolo vuole.
Scajola vuole chiudere la stalla quando le mucche se ne sono andate.

[franz]

Il fatto è che un privato, con i soldi che intasca, ci fa quello che gli pare a lui.
Ancora c'è una possibilità che lo stato intervenga nella economia senza essere tacciato di comunismomarxismoleninismomaoismo.
Quando dà soldi e facilitazioni ad un imprenditore (nessuno, in quel caso lo accusa di quanto sopra) dovrebbe ricavarne impegni precisi sulla "utilità sociale" di quella impresa con precise clausole e scadenze, se no che se ne vada pure in Cina o dove diavolo vuole.

Non so come sia possibile stimare l'utilità sociale di una impresa che fa autovetture, spazzolini elettrici, vibratori, TV al plasma. Credo che l'unica utilità sociale sia eventualmente quella di aiutare associazioni no-profit di imprenditori che si organizzano per aiutare a loro volta lo startup (locale) d'impresa o il consolidamento d'impresa.
Per il resto è bene che lo stato non dia soldi a nessuno. Perché quando lo fa non è per essere quello che dici ma semplicemente perché facendolo il politico acquista potere, prestigio. Serve per i voti. Per dimostrare di aver fatto qualche cosa (che poi sia un qualche cosa di inutile perché le vacche scappano lo stesso, è ovvio).
Ma c'è un'altra cosa che lo stato puo' fare, per aiutare l'economia senza rischiare di essere tacciato di comunismomarxismoleninismomaoismo.
È quella di rimuovere gli ostacoli e gli impedimenti che egli stesso ha disposto con cura, nel corso dei decenni passati.
Significa eliminare il 90% della burocrazia, dei passaggi amministrativi borbonici, quindi anche gran parte del personale pubblico (inutile se legato a quelle inutili pratiche) e quindi diminuire anche la pressione fiscale.

Che ne dici?
Franz

[Robyn]

Ecco esatto l'economia no profit che opera con logiche diverse da quella della pura massimizzazione del profitto e minimizzazione dei costi che poi ricadono sui lavoratori.Un'altra cosa che favorisce lo sviluppo è la riduzione della tassazione sui redditi dei lavoratori,nonchè allo stesso modo aiuti alle famiglie,che rilanciano i consumi e la domanda interna di beni e servizi.Se si rilancia la domanda interna di beni e servizi si rilanciano gli ordinativi dell'industria e di conseguenza l'occupazione.Se invece c'è perdita di occupazione c'è perdità per l'economia perche se si riduce l'occupazione si riduce la domanda interna di beni e servizi.Un'altra cosa che mantiene stabile la domanda interna di beni e servizi è la sicurezza sociale.La nostra economia si basa per il 70% sulla domanda interna.Fare affidamento solo sulla domanda estera è piuttosto rischioso per un paese Ciao Robyn

[pianogrande]

Franz.
Vedo che mi devo spiegare meglio.
Io non mi riferivo agli interventi di carattere generale che tu esponi (sacrosanti).
Mi riferivo ad interventi particolari effettuati per una singola azienda.
Se lo stato razionalizza i regimi burocratici e fiscali lo fa, è da ritenere, per tutti.
Quando concede soldi e facilitazioni ad una singola azienda sta facendo un trattamento di favore per il quale è assolutamente "irrazionale" non chiedere una contropartita sociale (lo stato ed i suoi aiuti dovrebbero avere quello scopo).
Non pensavo al tipo di produzione quando parlavo di "utilità sociale" di una azienda.
Pensavo a quella azienda come risorsa lavoro - reddito (innanzitutto) e tutto quello che ne segue per la popolazione.