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Kompagno Tremonti

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Kompagno Tremonti

Messaggioda franz il 19/10/2009, 15:17

Il ministro dell'Economia 'abbandona' il modello americano
"La mobilità fu imposta dalla globalizzazione, ma da noi non va bene"

Lavoro, la svolta di Tremonti
"Il posto fisso base della società"

Lavoro, la svolta di Tremonti "Il posto fisso base della società"

Milano - I tempi dell'elogio della mobilità e dell'esempio americano sono passati. Anche il ministro Tremonti torna a elogiare il posto fisso, al punto da individuarlo come "la base della stabilità sociale". Il ministro dell'Economia ha espresso la sua tesi a Milano, al convegno promosso dalla Bpm sulla partecipazione dei lavoratori all'azionariato delle imprese. Al convegno erano presenti anche i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil.

"Non credo - ha detto il ministro - che la mobilità sia di per sè un valore. Per una struttura sociale come la nostra, il posto fisso è la base su cui costruire una famiglia. La stabilità del lavoro è alla base della stabilità sociale". A imporre forme di lavoro più flessibili, secondo Tremonti, è stata la globalizzaziopne che "non ha trasformato il quantum di lavoro ma la qualità di lavoro, passato da fisso a mobile. Era inevitabile fare diversamente".

Tremonti ha poi analizzato le diverse strutture di welfare elencando le criticità del modello statunitense: "Un conto è avere un posto di lavoro fisso o variabile in un contesto di welfare come quello europeo, un conto è avere uno stipendio senza sanità e servizi. Negli Stati Uniti i fondi pensione dipendono da Wall Street, e se le cose vanno male ti ritrovi a mangiare kit kat in una roulotte e neghi la scuola ai tuoi figli".

Caustico, sulle dichiarazioni di Tremonti, il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani: "Le farei commentare a confindustria", ha detto Epifani. Positivamente sorpresa la reazione di Luigi Angeletti, leader della Uil: "Dalle cose che ha detto, è come se fosse un nostro iscritto - ha commentatio Angeletti -: so se gli farà piacere ma è così".

Il ministro Tremonti ha parlato anche della Costituzione repubblicana, giudicandola "ancora valida", ma "non del tutto applicata".
Secondo Tremonti, nella nascita della Costituzione c'era "il confronto fra le tre diverse culture chiave che animavano lo spirito di quel tempo: quella cattolica, quella comunista e quella liberale e la sintesi di queste diverse visioni sta nell'articolo sulla proprietà industriale. Quel passaggio - ha aggiunto il ministro - dove si dice che la Repubblica tutela, regola e disciplina il risparmio, identificando nell'industria del credito una realtà che favorisce l'accesso alla proprietà, all'azionariato popolare, ai grandi complessi produttivi del Paese, è fondamentale".

"La Costituzione però - ha aggiunto Tremonti - non è stata pienamente applicata, perché se uno la legge si rende conto che c'è un grande favore per la proprietà, per l'azionariato popolare, per i titoli di proprietà industriale e questa è un po' la sintesi del compromesso fra le varie ideologie. Quello che è successo nella sua applicazione - ha proseguito Tremonti - è stata un po' una rotazione rispetto a quei principi. Se la Costituzione diceva questo, la sua applicazione e la legislazione hanno detto l'opposto. Si è organizzato per un decennio un sistema che in qualche modo ha sfavorito i titoli di proprietà e favorito quelli di debito. Giusto criterio per cui la grande proprietà industriale doveva essere in qualche modo controllata dal sistema bancario. Credo che un ritorno alla Costituzione - ha concluso - possa portare a concrete e non poche remote riflessioni".

(19 ottobre 2009)
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Il ministro dell'Economia: «Meno cogestione e più compartecipazione nelle imprese»
Tremonti: «La mobilità non è un valore,
il posto fisso è la base per progetti di vita»

«L'incertezza e la mutabilità lavorativa per alcuni sono un valore in sé, ma non per me»

MILANO - Il posto fisso è la base sulla quale costruire un progetto di vita e la famiglia, in quanto la mobilità lavortiva non è un valore di per sé. Lo ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, chiudendo i lavori di un convegno organizzato dalla Bpm. «Non credo che la mobilità di per sé sia un valore, penso che in strutture sociali come la nostra il posto fisso è la base su cui organizzare il tuo progetto di vita e la famiglia», ha affermato Tremonti.

POSTO FISSO - «La variabilità del posto di lavoro, l'incertezza, la mutabilità per alcuni sono un valore in sé, per me onestamente no. C'è stata una mutazione quantitativa e anche qualitativa del posto di lavoro, da quello fisso a quello mobile», ha aggiunto il ministro. «Per me l'obiettivo fondamentale è la stabilità del lavoro, che è base di stabilità sociale».

COMPARTECIPAZIONE - «Questo Paese ha meno bisogno della cogestione e più bisogno della compartecipazione da parte dei lavoratori nelle imprese», ha proseguito Tremonti. «La cogestione, come nascita di figure imprenditoriali miste, mi sembra meno positiva, mentre credo sia più positiva l'informazione sulla gestione dell'impresa. Il meccanismo compartecipativo può anche avere forme diverse. Per esempio, un favore fiscale sulla detassazione degli straordinari».

COMMENTI - Al convegno erano presenti anche i segretari confederali dei tre princiali sindacati italiani. «Sulla mobilità chiedete un commento all Confindustria», ha detto Guglielmo Epifani (Cgil). Luigi Angeletti (Uil): «Tremonti parla come se fosse un nostro iscritto. Non so se gli farà piacere, ma è così».

19 ottobre 2009
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Re: Kompagno Tremonti

Messaggioda franz il 19/10/2009, 18:45

Tremonti ha poi analizzato le diverse strutture di welfare elencando le criticità del modello statunitense: "Un conto è avere un posto di lavoro fisso o variabile in un contesto di welfare come quello europeo, un conto è avere uno stipendio senza sanità e servizi.

Già ed un altro (terzo) conto è essere in Italia, senza gli ammortizzatori e l'assistenza che c'è in Europa e con tasse alte e servizi scadenti.

Tra l'altro un posto fisso non esiste nemmeno in europa.
Oggi i contratti a tempo indeterminato non durano piu' 40 anni come nel dopoguerra e si cambia continuamente azienda.
In mezzo tra un lavoro e l'altro (non nun "posto" e l'altro) in Europa abbiamo quegli ammortizzatori che in Italia non ci sono per tutti ma troviamo solo per alcune categorie piu' tutelate di altri (di serie A).

Tremonti dovrebbe analizzare la nostra pressione fiscale e contributiva in rapporto alle prestazioni di welfare, scadenti, che riceviamo.

Franz
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Re: Kompagno Tremonti

Messaggioda franz il 20/10/2009, 10:13

In attesa che qualcuno del centro sinistra dica qualcosa ..... non necessariamente "di sinitra", basterebbe dicesse semplicemente qualcosa, il dibattito è tutto nel centrodestra.
Franz


Il ministro della Funzione pubblica boccia l'apertura
del suo collega dell'Economia al posto fisso

Brunetta: "Quella di Tremonti
una ricetta del secolo scorso"

di ROBERTO MANIA

ROMA - "Tremonti dà una risposta per l'uscita dalla crisi che io non condivido. Tornare indietro è più facile ma non risolve i problemi. Bisogna cambiare occhiali per capire come è fatto il nuovo mondo. Non si deve aver paura". La pensa così Renato Brunetta, ministro della Funzione pubblica. Il "ripensamento" del collega dell'Economia non lo tocca neanche un po'. Ha appena finito di aggiornare un suo vecchio saggio: si intitolava "La fine della società dei salariati", ora è "Capitalismo 2.0", per richiamare il sistema operativo, la "rete", "l'unica novità di questo secolo", dice. Ne è uscita un'idea suggestiva della nuova flessibilità che fa incontrare i grandi teorici dell'economia della partecipazione, Martin Weitzman e James Mead, con la "soggettività" del web.

Ma intanto Tremonti è diventato il capofila dei detrattori della flessibilità. Non pensa che, tanto più dopo la crisi, sia ora di tornare alla sicurezza del posto fisso?

"No, per nulla. La flessibilità che abbiamo visto negli ultimi 10-15 anni è figlia della società dei salariati, è figlia degli ultimi fuochi dello scontro tra capitale e lavoro, è figlia di un capitalismo ormai in declino. Abbiamo vissuto la stagione del lavoro atipico come estrema conseguenza dell'egoismo del lavoro tipico, dell'egoismo degli insiders contro gli outsiders. Tutte le garanzie ai primi, protetti dal sindacato, tutte le flessibilità scaricate orribilmente sui secondi privi di rappresentanza. Ma la soluzione a questo paradosso non può essere quella di far diventare gli outsiders degli insiders, perché il sistema non sarebbe in grado di sopportarne i costi".

Propone di lasciare tutto com'è?
"Propongo di spalmare le esigenze di flessibilità su tutte le forze lavoro occupate. So bene quanto sia delicato questo argomento, basti pensare agli scontri, tra riformisti e conservatori, intorno all'articolo 18".

Quindi considera il suo collega Tremonti un esponente dei "conservatori"?

"Tremonti vorrebbe una nuova società dei salariati. Solo che questa non risponde alle esigenze di flessibilità che pone il sistema. La sua è una soluzione del Novecento che non va più bene in questo secolo".

Tremonti difende anche il modello di welfare italiano: Inps e famiglia. Lei è d'accordo?
"Viva gli ammortizzatori sociali! In questo senso ha ragione. Però bisogna anche dire che i Paesi con un welfare pesante sono anche quelli che crescono di meno quando riprende il ciclo. L'uscita dalla crisi non si fa con il ritorno al passato. Bisogna tornare al futuro".

E' uno slogan o significa qualcosa?
"Vuol dire tornare all'alleanza tra capitale e lavoro, quella che ti dà la flessibilità nella partecipazione, che ti dà l'inclusione e che fa diventare il lavoratore uno shareholder, un azionista, che può gestire le sue "azioni" nella mobilità. Le garanzie non devono derivare da un posto di lavoro, ma dalla propria professionalità, dal proprio essere azionisti dell'attività produttiva. Bisogna provare - anche se mi rendo conto di essere un po' utopista - ad adattare le regole del mercato del lavoro a quelle della rete, perché è questa la novità di quest'epoca. La novità è Internet, è l'intelligenza che produce senza capitali".

Che effetto le fa la "strana alleanza" tra Tremonti e la Cgil?
"Sono compagni di strada. La Cgil è la componente che rappresenta la società dei salariati. Di fronte alla quale - sia chiaro - chapeau! Ha costruito il nostro benessere. Ma quel modello ineludibilmente portava al conflitto. Invece in rete il conflitto non funziona più".

Quindi deve cambiare anche il sindacato?
"Tutte le rappresentanze sociali, sia imprenditoriali sia sindacali, sono figlie del Novecento. Ma è un modello che sta implodendo nella sterilità, nell'occupazione che non si crea più".

Chi resiste di più al cambiamento: le imprese o i sindacati?
"Entrambi. Saranno i giovani a risolvere l'impasse perché non si può scivolare indietro solo per paura".
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Re: Kompagno Tremonti

Messaggioda matthelm il 20/10/2009, 12:56

[quote="franz"]In attesa che qualcuno del centro sinistra dica qualcosa ..... non necessariamente "di sinitra", basterebbe dicesse semplicemente qualcosa, il dibattito è tutto nel centrodestra.
Franz
[
Ottima domanda.
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Re: Kompagno Tremonti

Messaggioda incrociatore il 20/10/2009, 13:11

franz ha scritto:In attesa che qualcuno del centro sinistra dica qualcosa ..... non necessariamente "di sinitra", basterebbe dicesse semplicemente qualcosa, il dibattito è tutto nel centrodestra.

beh... se devono parlare ognuno con un'idea diversa come al solito... forse è meglio se stanno zitti.
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Re: Kompagno Tremonti

Messaggioda franz il 20/10/2009, 14:42

incrociatore ha scritto:beh... se devono parlare ognuno con un'idea diversa come al solito... forse è meglio se stanno zitti.

Già, questo è il bello.
Il centro destra puo' permettersi di dire tutto ed il contrario di tutto ... vedere il contrasto Lega vs Fini su immigrati e loro diritti, vedi Tremonti vs Brunetta sul lavoro, senza apparire come un'armata brancaleone.
Da noi invece alla minima differenza di vedute, a volte alla minima "sfumatura" si aprono discussioni feroci.
Chi me lo spiega?

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Re: Kompagno Tremonti

Messaggioda incrociatore il 20/10/2009, 14:45

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Re: Kompagno Tremonti

Messaggioda franz il 20/10/2009, 16:51

franz ha scritto:In attesa che qualcuno del centro sinistra dica qualcosa ..... non necessariamente "di sinitra", basterebbe dicesse semplicemente qualcosa, il dibattito è tutto nel centrodestra.
Franz


Per la serie ....


Marcegaglia risponde a Tremonti
"Posto fisso è ritorno al passato"


ROMA - Con poche parole gli industriali dicono no alle idee di Tremonti sul valore ancora attuale del posto fisso nel mondo del lavoro. «Riteniamo che la cultura del posto fisso è un ritorno al passato non possibile, che peraltro in questo Paese ha creato problemi» ha detto il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. «Ovviamente nessuno è a favore della precarietà e insicurezza in un momento come questo, in particolare. Però noi siamo per la stabilità delle imprese e dei posti di lavoro che peraltro non si fa per legge» ha aggiunto.

FLESSIBILITA' REGOLATA - Per le imprese, dunque, il problema è duplice: «da una parte serve fare riforme per rendere le imprese più competitive, dall'altra serve una flessibilità regolata e tutelata come quella fatta con Treu e Biagi che ha creato 3 milioni di posti di lavoro», ha aggiunto la Marcegaglia. «Noi siamo quindi dell'idea che bisogna investire in ammortizzatori, formazione e in un migliore incontro tra domanda e offerta come indicato nel libro bianco del ministro Sacconi», ha detto la presidente di Confindustria, ancora sottolineando comunque che il grosso del precariato non arriva dall'industria «dove il lavoro è più stabile», ma è da cercare nell'università, nella pubblica amministrazione e nella scuola. «È a questo che dobbiamo dare una risposta», aggiunge. «La forza di questo Paese - ha concluso - non è la cultura del posto fisso ma proprio come dice Tremonti sta nei 5 milioni di imprenditori piccoli e medi che rischiano, vanno sui mercati e cercano di fare tutto il possibile anche in un momento come questo».

20 ottobre 2009
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Re: Kompagno Tremonti

Messaggioda franz il 20/10/2009, 18:15

da Repubblica (saltando quanto già noto):
...

Berlusconi difende il ministro. "La polemica della sinistrasulle dichiarazioni di Tremonti (*) e sul posto fisso è l'ennesima conferma della malafede di molti esponenti della sinistra - afferma il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in una dichiarazione - Confermo la mia completa sintonia con il ministro Tremonti. Per noi, come dimostrano i provvedimenti presi in questi mesi a tutela dell'occupazione, è del tutto evidente che il posto fisso è un valore e non un disvalore. Così come sono un 'valore' le cosiddette partite Iva".

"Il governo - ha aggiunto Berlusconi - è a fianco dei milioni di italiani che lavorano come collaboratori dipendenti così come è a fianco di milioni di italiani che intraprendono, rischiano e producono ricchezza per sè e per i loro collaboratori, nell'interesse dell'Italia".

Tremonti sorpreso. "Non è che se uno dice sì al posto fisso dice sì ai fannulloni". Il ministro dell'Economia è apparso molto sorpreso dal clamore suscitato dalla sua difesa del posto fisso e da Lussemburgo, dove partecipa al Consiglio Ecofin, ha cercato di chiarire alcuni elementi, sottolineando che anche in un paese come l'America "ora si cerca la stabilita". Ma ha eluso ogni domanda sulle conseguenze politiche dalla sua affermazione di ieri. "Io non sono un fanatico che vede nella mobilità un valore in sè", ha replicato.

Tremonti ha detto di aver raccolto ieri l'assenso dell'ex ministro Tiziano Treu quando ha affermato che "il precariato è stato portato dalla globalizzazione, ma le leggi lo definiscono con elementi di stabilita. Con la legge non puoi abolire in lavoro precario - ha scandito il ministro - ma puoi fare in modo che sia meno duro e ansiogeno". Il ministro ha insistito: "Se uno vi chiede se preferite stare al caldo o al freddo mi pare una cosa molto normale rispondere al caldo". Tutto questo per spiegare che la sua valutazione non è assolutamente una novità: "L'ho scritto - dice - anche nel mio libro di due anni fa".

Brunetta contro. Ma non tutti, nel governo, sono concordi nel difendere il posto fisso: "Tremonti vorrebbe una nuova società dei salariati, solo che questa non risponde alle esigenze di flessibilità che pone il sistema. La sua è una soluzione del Novecento che non va più bene in questo secolo, non si può tornare indietro", ha detto in una intervista a Repubblica il ministro della Funzione pubblica.

La proposta di Renato Brunetta è di "spalmare le esigenze di flessibilità su tutte le forze lavoro occupate. So bene - ha detto - quanto sia delicato questo argomento, basti pensare agli scontri, tra riformisti e conservatori, intorno all'articolo 18". Per il ministro "bisogna tornare all'alleanza tra capitale e lavoro, quella che ti dà la flessibilità nella partecipazione, che ti dà l'inclusione e che fa diventare il lavoratore uno shareholder, un azionista, che può gestire le sue azioni nella mobilità".

(20 ottobre 2009)
http://www.repubblica.it

(*) ma chi ha letto di polemiche o anche solo di interverenti da parti di esponenti della sinistra?
A parte Franceschini, che ha fatto battute su Tremonti "Jekill-Hide" e che poteva risparmiarcele, il dibattito e la polemica sul "posto" è tutta nel centro destra e con gli industriali.
Noi di solito mettiamno al centro il lavoro, non il posto. Almeno a parole.
L'unico posto fisso che i politici conoscono è lo scranno che occupano, direi.
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Re: Kompagno Tremonti

Messaggioda pagheca il 20/10/2009, 20:53

per me e' straordinario come SB sia in grado di dire tutto e il contrario di tutto, come se non ci fossero letteralmente confini a quello che puo' dire fare.

Noi qui all'opposizione ci facciamo mille fisime per quello che diciamo, la gente sempre pronta a criticare-obiettare-analizzare anche le piu' piccole sfumature, mentre quello puo' dire una cosa anche se in palese contradizione con tutto quello che ha detto, teorizzato e fatto finora, e sembra impermeabile a una reale critica da parte del suo elettorato.

A volte ho l'impressione che stiamo a perdere tempo in chiacchiere. In realta' gli italiani hanno solo bisogno di un padre padrone da adorare e che tutto il resto sia ininfluente. Quando cresceremo?

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