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I cartelli sono gravi misfatti

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I cartelli sono gravi misfatti

Messaggioda franz il 24/06/2008, 11:36

La Relazione annuale del presidente dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato
Nel 2007 record di procedimenti. Comminate sanzioni per 86 milioni di euro
Antitrust: "I cartelli sono gravi misfatti
Un errore fermare le liberalizzazioni"

"Delusione" per il rinvio della class action, che però può servire a migliorare le norme. L'80% di banche
e assicurazioni quotate presenta conflitti di ruolo. Si abolisca commissione di massimo scoperto
di ROSARIA AMATO

ROMA - Lotta senza sconti ai cartelli, avanti senza ripensamenti con le liberalizzazioni. E' il messaggio chiave della Relazione Annuale dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, presentata stamane dal presidente Antonio Catricalà. "I cartelli non sono peccati veniali - afferma con forza il presidente dell'Antitrust - sono gravi misfatti contro la società perché corrompono la libera competizione delle forze economiche sul mercato: negli Stati Uniti sono considerati fatti criminosi puniti con la prigione". Al tempo stesso, Catricalà ribadisce che "sarebbe un errore imperdonabile rinunciare a politiche di liberalizzazione e di apertura dei mercati. Soprattutto per l'Italia, che non gode di materie prime e di autonome risorse energetiche, una politica di chiusura sarebbe disastrosa".

L'Antitrust chiede inoltre di rivedere il sistema di sanzioni nei confronti delle imprese e per la tutela del consumatore. Antonio Catricalà chiede di poter multare "le imprese quando l'intesa collusiva sia frutto di una delibera dell'associazione, soggetto spesso inconsistente dal punto di vista economico-patrimoniale". In materia di pubblicità ingannevole, inoltre, "sarebbe opportuno inasprire" le sanzioni che ora non possono andare oltre i 500mila euro.

Record di procedimenti.
Dalla Relazione non vengono solo ammonimenti: Catricalà dà conto in dettaglio del proprio operato, e anche dei propri successi, dal momento che "per un'amministrazione pubblica occorre dimostrare, a fronte del costo e al di là delle statistiche, l'esistenza di tangibili effetti conseguiti". Nel 2007 le concentrazioni esaminate sono state 864, "ben 147 in più del 2006". "La cifra - sottolinea il presidente dell'Antitrust - costituisce il massimo storico dalla nascita dell'Istituzione". Le sanzioni comminate ammontano a 62 milioni di euro, ai quali si aggiungono altri 24 milioni di euro in ammende per abusi di posizione dominante. Un'intensa attività, riconosciuta anche a livello europeo: "La Global Competition Reviw ci colloca al primo posto nella lotta ai cartelli tra tutte le Autorità nazionali dell'Unione Europea", dice Catricalà.

Lotta ai cartelli.
L'attività di lotta ai cartelli è ben lontana però da averne scongiurato la permanenza, riconosce il presidente dell'Antitrust: "I cartelli sono particolarmente odiosi quando riguardano beni essenziali come il pane. Abbiamo dovuto aprire anche un'istruttoria per presunta intesa sul prezzo della pasta: a breve trarremo le nostre conclusioni".

E quindi l'Authority reclama una maggiore libertà d'azione per contrastare le intese che ostacolano la concorrenza: "La lotta alle intese segrete può essere rafforzata con nuove metolodogie. A questo scopo, si deve migliorare la disciplina dei programmi di clemenza: a favore della parte che collabora si potrebbe anche concedere un'attenuazione della responsabilità civile. In Italia la leniency inizia infatti a decollare e questo importante processo va sostenuto. Un'impresa denuncia l'esistenza di un cartello al quale ha aderito e ottine l'immunità. Stiamo lavorando a 12 casi".

Legami tra banche e imprese. Nel settore bancario e assicurativo si riscontrano legami poco compatibili con un sistema di libera concorrenza. "Le prime evidenze raccolte nell'indagine conoscitiva sulla governance delle imprese bancarie e assicurative danno conto di un'amplissima diffusione dei legami tra concorrenti, pur in assenza di situazioni di controllo. - osserva Catricalà - Con riferimento alle società quotate, il 45% di esse annovera tra i propri soci imprese concorrenti; l'80% conta all'interno dei propri organi di amministrazione persone presenti contemporaneamente nei board di competitori. C'è un caso di impresa con ben 13 persone e un altro con 10 che siedono anche in organi di governance di altre società del settore".

Si abolisca la commissione di massimo scoperto. Con riferimento più diretto alla tutela dei consumatori, l'Antitrust chiede l'abolizione della commissione di massimo scoperto, definendola "una prassi iniqua e penalizzante per i risparmiatori e per le imprese". Sulla mancata osservanza delle norme sulla portabilità dei mutui, Catricalà ricorda che ormai le procedure istruttorie aperte sono arrivate a 23: "Molte banche si sono ostinatamente attardate in una prassi che noi riteniamo elusiva della legge che impone la portabilità dei mutui senza oneri per i risparmiatori".

Il brokeraggio per le assicurazioni. Per rendere più equo e trasparente il sistema assicurativo, l'Antitrust ritiene che sia di fondamentale importanza "scindere il legame ferreo tra società, prodotto e canali distributivi", attraverso un "sistema di brokeraggio analogo a quello anglosassone". "I broker - sostiene Catricalà - sceglierebbero per i clienti le migliori offerte. Le commissioni sarebbero ben evidenziate. Il venditore risulterebbe assolutamente imparziale, non avendo interessi occulti da proteggere".

Sì alla class action, ma con correttivi. L'Authority non nasconde la delusione per in rinvio della normativa sulla class action: "Il rinvio dell'entrata in funzione del nuovo strumento rischia di disattendere le speranze di migliaia di persone che chiedono tutela in tempi brevi. Tuttavia il nuovo semestre che ci separa dall'entrata in vigore della class action può essere utile a individuare le soluzioni tecniche che meglio corrispondono agli obiettivi di celerità dei processi e di allargamento dell'intervento al settore pubblico".
(24 giugno 2008)
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